Bella partita a San Giuliano Terme: alla fine tra Sampdoria e Varese è 2-2 e i discorsi di qualificazione restano aperti. Certo, il Varese dipende non solo da se stesso e non solo da questo girone: dovrà sperare che negli altri raggruppamenti non ci siano due squadre che facciano più di cinque punti, sempre ammettendo che i lombardi battano il Recreativo Huelva (comunque già eliminato). La Sampdoria invece poteva quasi chiudere il discorso, invece ora dovrà fare punteggio pieno contro gli All Boys per avere la sicurezza di accedere agli ottavi.
E’ stata una gara come detto divertente, sempre giocata a viso aperto con rapidi capovolgimenti di fronte. Mezzo voto in meno perchè di occasioni da gol non ne abbiamo viste tantissime e spesso i giocatori sono stati imprecisi e confusi; ma quattro gol sono sempre quattro gol, e anche l’esito è rimasto incerto fino all’ultimo.
Molto bene nel primo tempo, che i blucerchiati hanno controllato dal punto di vista dell’attenzione difensiva, cercando di colpire in contropiede. Sembrava che i due vantaggi avessero messo alle strette il Varese, ma l’errore dei ragazzi di Tufano è stato quello di non chiudere la gara e di concedere ai lombardi di avanzare il baricentro e di rientrare in partita. Nel complesso forse meglio i doriani, ma alla lunga resta l’impressione che l’abbiano un po’ buttata via.
Un po’ al contrario: nel primo tempo i biancorossi hanno tenuto il possesso palla ma non sono mai stati incisivi, prendendo gol e avanzando in maniera poco organizzata. Altra musica nel secondo tempo, quando per due volte il Varese ha avuto la forza di pareggiare l’incontro e ha mostrato un potenziale offensivo non indifferente. Bella reazione, anche se a questo punto potrebbe non bastare per qualificarsi agli ottavi di finale.
Forse manca un rigore alla Sampdoria, ma nel complesso riesce a tenere in mano la partita su un campo difficile ed estraendo un solo cartellino giallo.
Pesa tantissimo la semi-papera sul gol di Forte: non si sa come, il pallone passa e il Varese pareggia. Prima era stato attento e sicuro nelle uscite.
Partita attenta e gagliarda, spazza tutto quello che c’è da spazzare senza badare allo stile. Anche lui però è colpevole: si perde Zamparo sul gol dell’1-1.
Comanda la retroguardia con buona sicurezza ed eleganza, esce palla al piede e nel finale sfiora il gol con una sassata su punizione.
Non si nota tantissimo, soffre particolarmente la verve di Romano e poi di Forte che incrociano da quella parte.
Nel primo tempo ara la fascia con grande costanza, dal suo piede nasce il primo gol. Sparisce nella ripresa quando la Sampdoria gioca di più sull’altra corsia.
Sempre pronto a farsi vedere sulla fascia dove si sovrappone con buona lena, timbra un gol strepitoso che sembra aver chiuso la partita. Sembra.
Papà Attilio era un’ala, lui è un regista che organizza il gioco con la sicurezza e la visione di un veterano. Già pronto per la scalata. ()
Lo slovacco si vede davvero poco. Prova a sgomitare in mezzo al campo ma si perde spesso e volentieri, non lasciando il segno.
Macina chilometri su chilometri, mette al centro sempre palloni molto interessanti che non vengono sfruttati. ()
Il gol e non solo: si sacrifica sempre per la squadra ripiegando a centrocampo per giocare di sponda e far salire i compagni, ci prova più volte.
Un po’ appannato, entra nell’azione del primo gol ma in precedenza se ne era mangiato un altro incredibile, poi non è mai incisivo come vorrebbe. ()
Si fa sorprendere dal tiro di Ghiglia, si riscatta con alcune parate compresa quella sulla bordata di Biraschi nel recupero.
Scompare nella ripresa, ma nel primo tempo era stato il migliore dei suoi con discese continue sulla fascia e coperture precise. ()
Marcatore nella prima partita, qui fa molta fatica a contenere Ghiglia e Austoni e raramente esce allo scoperto.
Un po’ meglio, perchè è quello che prova a organizzare il gioco da subito, uscendo senza affanni dalla difesa.
Alla lunga merita la palma di migliore dei suoi: corre, lotta, prende falli, si sovrappone, chiude bene i varchi. Non si ferma mai.
Buon apporto anche se tende a uscire dalle pieghe della partita quando conta. Nel primo tempo lavora bene la difesa avversaria con la velocità. ()
Regista dai piedi buoni, batte tutte le punizioni e si fa sempre vedere per costruire il gioco. Prestazione ottima impreziosita dal grande assist per Zamparo.
Sempre presente quando si tratta di attaccare, però a centrocampo il filtro è poco e correndo a vuoto ci si stanca prima del previsto.
Tiene viva la qualificazione con il gol della speranza, ma soprattutto gioca con il sangue agli occhi tutta la partita, non rinunciando mai ad attaccare. (88′ MOLINO sv)
Anche lui lotta come un leone là davanti, non sempre è concreto ma segna un bel gol e poi non si ferma mai.
Nel primo tempo non si vede mai. Nel secondo si mette a giocare sulla fascia qualche passo indietro, e spacca la partita con accelerazioni costanti.
(Claudio Franceschini)
Marcatori: 26′ Ghiglia (S), 53′ Zamparo (V), 61′ Luperini (S), 85′ Forte (V)
Falcone; Porro, Biraschi, Dejori; Pfrunder, Luperini, Lombardo (78′ Placido), Ivan, Cafferata (81′ Iannelli); Ghiglia, Austoni (91′ Hambo). All. Bettinelli
Di Graci; Parini (71′ Scapinello), Lampis, Bruzzone, Azzolin; Romano (76′ Acquaviva), Bassi, Truzzi, Forte (88′ Molino), Zamparo, Moreo. All. Tufano
Arbitro: Amabile
Ammoniti: Azzolin (V)