Si è giocata nel fine settimana la 37esima giornata di serie A, penultima del torneo. Restano da assegnare due verdetti: il terzo posto (in lotta Milan e Fiorentina) e i posti per l’Europa League (Udinese, Lazio e Roma in corsa). Gli episodi contestati non sono mancati: alcuni erano ininfluenti ai fini della classifica, altri invece hanno condizionato. Andiamo ad analizzarli partita per partita.
Un solo episodio, quello del rigore a favore del Torino: Valeri vede bene, Ogbonna in uscita dall’area viene aggianciato da Dainelli. Cerci trasforma per l’1-1 finale.
Nel secondo tempo un violento acquazzone si abbatte sul Franchi e rende difficile lo svolgimento della partita. Jovetic segna mettendo dentro una respinta corta di Sorrentino su tiro di Mati Fernandez: bravo l’assistente a vedere e segnalare un fuorigioco non nettissimo.
Tagliavento ammonisce solo due giocatori in una partita che si mantiene corretta e priva di emozioni per tutti i 90 minuti.
Il gol del vantaggio della Lazio è di Floccari, che devia con il ginocchio un colpo di testa di Klose da calcio d’angolo: il giocatore sembra in linea, in ogni caso la segnalazione sarebbe semi-impossibile e allora il guardalinee fa bene a lasciar correre. Nel finale di partita un po’ fiscale Romeo nell’espellere Renan che protestava per una rimessa invertita; netto invece il rigore che Onazi si procura, venendo sgambettato da Gastaldello.
Cavani pareggia con un colpo di testa dopo un tiro terminato sulla traversa: quando parte la conclusione il Matador sembra in posizione regolare, ma anche qui la chiamata non è facile. Giusto lasciar correre invece sul 2-1 decisivo di Hamsik, così come l’ammonizione di Insigne che chiede un rigore dopo un contatto con Angelo ci sta anche se forse un po’ esagerata.
Esordio tranquillo in serie A per il fischietto di Avezzano: i felsinei vincono il derby emiliano in una partita tranquilla in cui succede poco. Cinque gli ammoniti e la sensazione che Di Palo abbia condotto bene.
A sbagliare due volte è il guardalinee Stefani, ma stavolta possiamo perdonarlo: sono entrambi millimetrici i due fuorigioco non sbandierati e che portano al vantaggio dell’Atalanta e al pareggio dell’Udinese. Nella prima occasione Brkic respinge il tiro di Giorgi e poi ferma una prima volta De Luca prima di venir battuto dalla Zanzara; sul primo tiro di Giorgi l’attaccante è però oltre i difensori. Così come Di Natale sull’assist di Luis Muriel: c’è la gamba al di là. Come detto si tratta di errori veniali, per cui non possiamo parlare di topiche che abbiano influenzato la gara.
Era la partita più importante della giornata ed è stata anche quella più ricca di episodi. Iniziamo subito dai due rossi: qui l’arbitro è bravo in entrambe le situazioni. Muntari viene ammonito protestando a seguito di un giallo (esagerato) a Balotelli: nel tentativo di impedire la sanzione abbraccia ripetutamente Rocchi, strattonandolo per non fargli esibire il cartellino. Il rosso è inevitabile. Nel finale di partita Totti riceve forse qualche colpo di troppo dall’ex compagno Mexes e infastidito nel corso di un contrasto gli assesta una gomitata in volto: anche qui Rocchi non può fare altro che buttarlo fuori. Sbaglia invece l’arbitro in occasione di un rigore non concesso alla Roma: Lamela va via a destra, Constant entra in scivolata senza trovare nulla, poi da terra alza la gamba e aggancia il piede di Lamela che stava cercando di giocare il pallone. Era calcio di rigore solare, qui Rocchi non è stato aiutato da Giannoccaro (giudice di porta) che era in posizione ottimale per vedere e giudicare. Da segnalare nel secondo tempo la decisione di Rocchi di fermare il gioco per circa due minuti a causa di insulti razzisti a indirizzo di Balotelli.