Calcio di luglio, ma di lusso. Parliamo di Bayern Monaco-Barcellona, amichevole che si gioca oggi pomeriggio alle ore 18.30 all’Allianz Arena di Monaco. L’occasione è la Uli Hoeness Cup, trofeo dedicato al presidente del club bavarese (curiosa scelta in onore a un dirigente ancora in attività): più di un’amichevole, considerando che si tratta delle due squadre più forti attualmente in circolazione, con il 7-0 complessivo inflitto dal Bayern ai blaugrana nell’ultima semifinale di Champions League che ha segnato in modo clamoroso il passaggio di consegne. Ma non solo: a rendere unica questa partita sarà la presenza di Pep Guardiola sulla panchina bavarese. Di fatto è il suo esordio, e arriva proprio contro il suo glorioso passato in giorni in cui i rapporti si sono fatti tesi per l’arrivo di Thiago Alcantara in Germania e soprattutto per le polemiche fra Pep e Tito Vilanova, anche se negli ultimi giorni – davanti agli ultimi aggiornamenti sulla salute dell’ex vice di Guardiola – fortunatamente sembra essere tornato a prevalere il buon senso. Curiosità: si gioca nel tardo pomeriggio perché in prima serata le tv tedesche trasmetteranno Germania-Svezia, semifinale dell’Europeo femminile. Ma in fondo è giusto così: la Nazionale femminile tedesca ha vinto sette titoli, gli ultimi cinque consecutivi, e non merita di essere oscurata da un’amichevole.
L’attesa è soprattutto per i tedeschi, reduci da una stagione trionfale e ora all’inizio di un nuovo ciclo altrettanto sotto la luce dei riflettori. Guardiola schiererà la sua squadra con un 4-1-4-1, schema bizzarro ma sicuramente congeniale alle qualità dei tanti campioni a sua disposizione. Davanti ad una difesa guidata da Neuer in porta e dal capitano Lahm, è importante il ruolo di Kroos, che potremmo definire playmaker basso, mediano dietro a un quartetto impressionante, formato da Robben, Muller, Thiago Alcantara (anche lui subito contro il suo passato) e Ribery. Ottima notizia per Mandzukic, che avrà alle spalle una simile batteria di rifinitori, forse meno per l’equilibrio generale di una squadra che appare clamorosamente squilibrata in avanti. Se Guardiola riuscirà a farli giocare insieme, sarà un’impresa leggendaria: ma non sarà così scontato. Certamente più avanti avrà un ruolo importante Schweinsteiger.
In panchina andrà ancora Jordi Roura, visto che Gerardo “El Tata” Martino arriverà in Spagna soltanto domani. Nelle fila della squadra catalana ci saranno molte assenze, dovute soprattutto alla massiccia partecipazione di giocatori del Barcellona alla Confederations Cup, torneo dove la Spagna c’era e la Germania invece no. Quindi molte scelte saranno forzatamente sperimentali, anche se resta intoccabile l’idea di proporre un gioco offensivo, come mostra la scelta del 4-3-3 come modulo: fa impressione soprattutto pensare ad un centrocampo formato da Song, Dos Santos e Sergi Roberto. L’attacco è invece decisamente più competitivo, e per capirlo basterebbe pensare alla presenza di Leo Messi, che sarà spalleggiato da Sanchez e Tello (non da Neymar, altro reduce dalla Confederations Cup). Infine, in difesa il leader del reparto dovrà essere l’argentino Mascherano, elemento d’esperienza di una retroguardia giovane con Montoya e Bartra.
Neuer; Lahm, Van Buyten, Dante, Alaba; Kroos; Robben, Muller, Thiago Alcantara, Ribery; Mandzukic. All. Guardiola.
Pinto; Montoya, Mascherano, Bartra, Adriano; Song, Dos Santos. S. Roberto; A. Sanchez, Messi, Tello. All. Roura.