Ultima giornata nel segno della Giamaica, ma anche del Kenya, ai Mondiali di Mosca: l’isola caraibica ha vinto entrambe le staffette 4×100, regalando il terzo oro in questa rassegna sia ad Usain Bolt in campo maschile sia a Shelly-Ann Fraser-Pryce tra le ragazze. Un dominio totale nelle gare veloci, sigillato appunto dai due netti successi di ieri, anche se nella gara maschile solo negli ultimi 100 metri – quelli appunto corsi da Bolt – è arrivata la certezza del successo sugli Stati Uniti. La gara femminile invece è stata senza storia a causa di un pasticcio nei cambi americani: alla fine per gli Usa c’è stato comunque l’argento, ma solo grazie alla squalifica della Francia e con un ritardo di circa un secondo e mezzo dalle giamaicane. Bolt arriva a quota otto ori iridati, come i due miti Carl Lewis e Michael Johnson, appuntamento fra due anni a Pechino per vedere se saprà superarli. Tuttavia, è giusto sottolineare anche i due successi keniani, rispettivamente nei 1500 metri maschili e negli 800 metri femminili. La prima gara è andata al grande favorito Asbel Kiprop, che si è imposto facilmente in volata al termine di una gara molto tattica, mentre nella seconda ha vinto un po’ a sorpresa Eunice Jepkoech Sum, che ha battuto l’idolo di casa (e favorita della vigilia) Mariya Savinova. Una piccola delusione per la Russia, che comunque chiude al primo posto il medagliere davanti agli Usa (che però hanno vinto più medaglie complessive), in una giornata che ha visto anche la favorita del giavellotto, cioè Maria Abakumova, solo terza nella gara vinta dalla tedesca Christine Obergfoll. Il Kenya chiude invece con cinque ori e un totale di dodici medaglie, confermandosi nazione leader delle gare di fondo e mezzofondo. Ma il personaggio del giorno è stato il francese Teddy Tamgho, che ha vinto il salto triplo con la fantastica misura di . Per dare le dimensioni della sua impresa, basterebbe dire che per la prima volta nel terzo millennio si è andati oltre i diciotto metri: il longevo record del Mondo di Jonathan Edwards (1995) ha tremato, e Tamgho merita i complimenti anche per la bella dedica a Daniele Greco, l’azzurro escluso dalla finale a causa di un infortunio nelle qualificazioni. Era una delle nostre carte migliori per una medaglia, invece il bilancio complessivo azzurro resta fermo all’argento conquistato da Valeria Straneo nella maratona d’apertura. Troppo poco, pur se in linea con le ultime – sempre deludenti – manifestazioni mondiali. Bisognerà lavorare molto per tornare protagonisti. (Mauro Mantegazza)
Uomini
1500 metri
1. Asbel Kiprop (Ken) 3’36”28
2. Matthew Centrowitz (Usa) 3’36”78
3. Johan Cronje (Rsa) 3’36”83
Staffetta 4×100
1. Giamaica 37”36
2. Stati Uniti 37”66
3. Canada 37”92
Triplo
1. Teddy Tamgho (Fra) 18.04
2. Pedro Pablo Pichardo (Cub) 17.68
3. Will Claye (Usa) 17.52
Donne
800 metri
1. Eunice Jepkoech Sum (Ken) 1’57”38
2. Mariya Savinova (Rus) 1’57”80
3. Brenda Martinez (Usa) 1’57”91
Staffetta 4×100
1. Giamaica 41”29
2. Stati Uniti 42”75
3. Gran Bretagna 42”87
Giavellotto
1. Christina Obergfoll (Ger) 69.05
2. Kimberly Mickle (Aus) 66.60
3. Maria Abakumova (Rus) 65.09
1. Russia 7-4-6
2. Stati Uniti 6-14-5
3. Giamaica 6-2-1
4. Kenya 5-4-3
5. Germania 4-2-1
6. Etiopia 3-3-4
7. Gran Bretagna 3-0-3
8. Rep. Ceca, Ucraina 2-0-1
10. Francia 1-2-1
11. Polonia 1-2-0
12. Colombia, Croazia, Irlanda, Nuova Zelanda, Svezia, Trinidad e Tobago, Uganda 1-0-0
19. Australia 0-2-1
20. Costa d’Avorio 0-2-0
21. Canada 0-1-4
22. Cina 0-1-3
23. Cuba 0-1-2
24. Olanda, Nigeria 0-1-1
26. Botswana, Finlandia, Italia, Qatar, Ungheria 0-1-0
31. Serbia, Spagna 0-0-2
33. Estonia, Giappone, Gibuti, Messico, Rep. Dominicana, Sudafrica 0-0-1