Genoa-Livorno finisce 0-0. Poche emozioni tra Genoa e Livorno, 7 tiri per parte in 90′ e molto possesso palla per entrambe le squadre. Le uniche occasioni che hanno ravvivato il match non sono state sfruttate al meglio su entrambi i fronti, Emeghara e Gamberini nel primo tempo; Calaiò nel secondo, anche per via della grande parata di Bardi a un minuto dalla scadere. Partita blaccata quindi, merito della fase difensiva del Livorno ma anche della poca precisione negli ultimi metri del Genoa. Il pari sembra rispecchiare l’andamento del match.
alterna momenti di grande pressione nella metà campo avversaria a fasi in cui concede troppo agli avversari che col tempo prendono coraggio andando vicino al vantaggio. Spinge molto sulle corsie da dove pervengono molti cross sia di Antonini che di Vrsaliko, male invece quando cerca di sfondare per vie centrali, il Livorno non si fa cogliere quasi mai di sorpresa e annulla tutte le azioni che partono dal centrocampo di Liverani. Nel secondo tempo è spesso nella metà campo avversaria ma non trova mai un varco e la manovra sfuma in tiri velleitari. Meglio con dentro Stoian che ravviva un match dificcile da sbloccare .
gioca innanzi tutto per non subire e riesce nell’intento. Certo non una partita da ricordare ma stupisce la organizzazione tattica degli unomi di Nicola che giocano molto ordinati e sanno sempre cosa fare. Solidi in difesa ma troppo poco timidi in attacco. Unica ma grossa pecca è la fase difensiva su palla inattiva; le occasioni più pericolose del Genoa nascono da errori di marcatura o vere e proprie dormite di tutta la squadra piazzata in area. Un grande Bardi salva un pareggio tutto sommato meritato .
gestisce bene la gara, lascia spesso proseguire sebbene il pubblico mugugni il più delle volte. Ottima l’interpretazione sull’intervento di Gamberini nel secondo tempo, poteva starci il rigore in occasione della spinta su Calaiò nel secondo tempo. Giusto annullare il gol ad Mbaye per fuorigioco (Giorgio Davico).
Il primo tempo tra Genoa e Livorno finisce sul parziale di 0-0, poche le emozioni di una partita molto bloccata. Nella prima fase di gioco parte meglio la squadra ospite che imposta un calcio ordinato e semplice, bene il centrocampo dell’allenatore Nicola con Luci e Biagianti a fare con efficacia entrambe le fasi. Il Genoa invece fatica a costruire, Lodi per tutto questo primo tempo non ha dimostrato di essere in gran forma: molti infatti i palloni giocati male per la troppa fretta e poca precisione. I rossoblu, schierati con la stessa formazione del glorioso derby del turno scorso, cercano subito la profondita con lanci dal centrocmapo a cercare Gilardino e Calaiò ma la retroguardia amaranto difende bene gli ultimi metri prima del portiere Bardi. Passati i primi 20 minuti di gioco, la manovra dei padroni di casa migliora progressivamente: l’impostazione è più precisa e ragionata e la squadra nel complesso si muove in maniera più armoniosa. L’occasione che potrebbe sbloccare la partita capita tra i piedi di Gamberini nella fase centrale del match quando la punizione perfetta di Lodi coglie assolutamente impreparata la difesa livornese che lascia libero da marcature l’ex calciatore del Napoli, la sua coordinazione non è delle milgiori e la palla non entra. Il Livorno risponde poco dopo con Emeghara che sciupa una grande opportunità regalatagli da Perin non ancora al meglio sulle respinte. L’azione parte dal tiro da fuori di Luci, il portiere genoano non trattiene servendo involontariamente l’ex attaccante del Siena che da ottima posizione non inquadra lo specchio. Da registrare il cambio prematuro di Biagianti uscito per infortunio al posto di Duncan. La partita non ha più offerto occasioni.
MIGLIORE GENOA: MANFREDINI. Difende bene le incursioni avversarie e si propone per la monovra offensiva.
PEGGIORE GENOA: PERIN. Altra parata non all’altezza, rischia di mettere in difficoltà i suoi compagni.
MIGLIORE LIVORNO: LUCI. Buona interpretazione della partita sempre nel vivo del gioco.
PEGGIORE LIVORNO: RINAUDO. Qualche errore di troppo che poteva favorire le ripartenze avversarie.
Fischio di inizio tra Genoa e Livorno, dopo il minuto di raccoglimento per la tragedia occorsa all’Idroscalo di Milano. Nessuna sorpresa tra le formazioni schierate dai due allenatori, confermate quindi quelle che hanno ben figurato (per usare un eufemismo) nelle ultime gare di campionato. Questa sera l’atmosfera è caldissima e la partita promette grande agonismo. Si spera anche grande spettacolo.Genoa (3-5-2): Perin; Gamberini, Portanova, Manfredini; Vrsaliko, Biondini, Lodi, Matuzalem, Antonini; Calaiò, Gilardino. A disp.: Donnarumma, Bizzarri, Sampirisi, Bennati, De Maio, Cofie, Fetfatzidis, Bertolacci, Stoian, Santana, Konate, Centurion. All: Liverani
Livorno (3-4-1-2): Bardi; Coda, Rinaudo, Ceccherini; Schiattarella, Luci, Biagianti, Mbaye, Greco; Paulinho, Emeghara. A disp.: Anania, Decarli, Valentini, Emerson, Duncan, Gemiti, Lambrughi, Piccini, Belingheri, Benassi, Siligardi. All: Nicola
Sia Genoa che Livorno giocano con lo stesso modulo, 3- 5-2, e il rischio di neutralizzarsi a vicenda è abbastanza alto. In un modulo che punta tutto sulle incursioni delle fasce avrà la meglio avrà gli esterni di centrocampo in miglior condizione fisica. Le difese a 3 infatti, dovranno essere coadiuvate dal gran lavoro di sacrificio delle due ali e quest’ultime allo stesso tempo dovranno supportare le manovre offensive dei propri attaccanti. Il Genoa si è rinforzato notevolemente grazie agli acquisti di Lodi e Antonini. Il centrale di centrocampo sarà il fulcro delle ripartenze rossoblu e un dei giocatori avversari dovrà cercare di limitare il più possibile le sue iniziative poiché è dai piedi del numero 10 che partono la maggior parte delle manovre offensive genoane. La marcatura di Lodi dovrà essere affidata a uno dei due attaccanti o a uno dei tre centrocampisti centrali: tra quest’ultimi c’è Biagianti che gioca da centrocampista centrale e che conosce il 10 Genoa molto bene dai tempi di Catania. I difensori genoani dovranno fare molta attenzione alle incursioni di Paulinho: al brasiliano piace molto muoversi lungo la trequarti del campo, farsi dare palla e avviarsi verso la porta in incursioni solitarie.
Genoa-Livorno chiude gli anticipi di Serie A alle 20.45 nella classica partita del Sabato sera. Entrambe le squadre si affrontano dopo aver guadagnato tre punti che li hanno allontanati dal fondo della classifica, anche se il Livorno è avanti grazie a una vittoria in più. I padroni di casa sembrano essere particolarmente favoriti in questo confronto: il loro successo è dato a 1,90, il pareggio a 3,40 mentre la sconfitta a 4,50. Senz’altro tutte e due le squadre giocheranno a viso scoperto perché questa rappresenta un’occasione per entrambe per guadagnare punti in chiave salvezza. Dalle premesse un’opzione interessante è senz’altro Gol data a 1,75 e l’Over 2.5 a 1,95. La rete di Paulinho è quotata a 3,40 e quella di Gilardino a 2,35. Probabilmente le difese potrebbero aprirsi nel secondo tempo quindi si può valutare la scommessa che decide il pareggio alla fine dei primi 45 minuti: la posta in gioco viene moltiplicata per 2,15.
Sabato ricco per la quarta giornata di serie A: l’onore della prima serata, con fischio d’inizio alle ore 20.45, spetta a Genoa-Livorno, partita che si giocherà allo stadio Luigi Ferraris di Marassi, quartiere di Genova, e che sarà un appuntamento speciale soprattutto per Aldo Spinelli, dal 1999 presidente del Livorno ma in precedenza alla guida del Grifone dal 1985 al 1997, epoca nella quale il Genoa ha vissuto le più grosse soddisfazioni dal secondo dopoguerra ad oggi. Si affrontano due squadre che sono in buona salute: discorso che vale soprattutto per i toscani allenati da Davide Nicola, che da neo-promossi hanno vinto due delle prime tre partite del nuovo campionato mettendo fin da subito mattoni importanti sulla strada verso la salvezza, mentre i rossoblù di Fabio Liverani hanno spazzato via tutte le critiche raccolte nelle prime due giornate con il trionfo nel derby di domenica scorsa, che ha dato grande entusiasmo all’ambiente genoano e che andrà ora confermato con altri risultati utili. Finora Genoa e Livorno hanno vissuto tredici campionati in cui entrambe le squadre erano in serie A, dunque i precedenti nella massima serie sono ventisei. Registriamo dieci vittorie genoane, dodici pareggi e solo quattro successi livornesi. Se poi ci limitiamo alle sole partite a Marassi, il bilancio è ancora più squilibrato: otto vittorie del Genoa, quattro pareggi ed un solo colpaccio del Livorno in terra ligure, ma nel campionato 1938-39. Il precedente più recente è invece il pareggio per 1-1 ottenuto nel campionato 2009-2010, che fu l’ultimo del Livorno nella massima serie prima di tre stagioni nel campionato cadetto.
Nelle prime tre giornate della stagione, il Genoa ha fornito un rendimento decisamente altalenante: il Grifone era arrivato alla sosta per le Nazionali già in crisi e con voci di esonero per Liverani, allenatore debuttante. Colpa della sconfitta per 2-0 a San Siro contro l’Inter e soprattutto del pesantissimo rovescio casalingo subito una settimana dopo contro la Fiorentina (2-5). Così sono state due settimane molto difficili quelle vissute in avvicinamento al derby di domenica scorsa contro la Sampdoria, comprese polemiche di ogni tipo (vedi la spy-story). Eppure alla fine è stato un trionfo per i rossoblù, firmato dalle reti di Luca Antonini, Emanuele Calaiò e Francesco Lodi, tre nuovi acquisti (i primi due erano addirittura alla prima partita in assoluto col Genoa). Insomma, oltre alla gioia per avere battuto i cugini doriani, ecco la soddisfazione per un calciomercato che sembra avere fatto bene alla squadra, compreso il ritorno di Alberto Gilardino che aveva segnato contro la Fiorentina. Ora però servono conferme, per evitare che questo trionfo rimanga soltanto una perla isolata e per far sì che la classifica inizi a migliorare in modo concreto. Stesso obiettivo per il Livorno, come è giusto che sia per una neo-promossa, che d’altronde ha iniziato benissimo: dopo un’accettabile sconfitta contro la Roma (0-2), ecco il largo successo sul campo dell’altra neo-promossa Sassuolo (1-4) e la gioia casalinga di domenica scorsa contro il Catania (2-0). Difficile immaginare un inizio migliore per la squadra di Nicola, allenatore emergente che si è messo in mostra con la promozione dello scorso anno e ora sta facendo bene anche nelle sue prime partite alla guida di una squadra di serie A. Il protagonista principale di queste giornate è senza dubbio l’attaccante brasiliano Paulinho, autore di un gol nel bel successo in terra emiliana e soprattutto della doppietta che domenica scorsa ha esaltato lo stadio Picchi e ha lanciato il Livorno nella prima metà della classifica. In effetti è proprio l’attacco il reparto che finora convince di più, con sei gol all’attivo in tre partite. Ma ora la parola deve andare allo stadio di Marassi, perché l’anticipo della quarta giornata di serie A Genoa-Livorno sta per cominciare…
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Il tabellino
Genoa-Livorno 0-0 (primo tempo 0-0)
Genoa (3-5-2): Perin; Gamberini, Portanova, Manfredini; Vrsaliko, Biondini, Lodi (55′ Cofie), Matuzalem (73′ Stoian), Antonini; Calaiò, Gilardino. All.Liverani
Livorno (3-5-2): Bardi; Ceccherini, Rinaudo (85′ Emerson), Coda; Schiattarella, Luci, Greco, Biagianti (26′ Duncan), Mbaye; Paulinho, Emeghara (69′ Siligardi)
Arbitro: Giacomelli di Trieste
Ammoniti: Paulinho (L), Lodi (G), Manfredini (G), Gilardino (G), Stoian (G)
PAGELLE GENOA (3-5-2)
PERIN 4.5: rischia di mettere in difficoltà la squadra con respinte che denotano una mancanza di sicurezza. Grave l’intervento sul tiro di Luci nel primo tempo, Emeghara lo grazia non inquadrando la porta.
GAMBERINI 6.5: buona prestazione dell’ex difensore del Napoli, difensivamente non si lascia sfuggire quasi niente ma non riesce a essere decisivo in attacco in un paio di occasioni.
PORTANOVA 6.5: come il compagno interviene sulle poche azioni offensive del Livorno mettendoci il fisico.
MANFREDINI 7: grande prestazione sia in attacco che in difesa. Solido e ostico da saltare quando è chiamato a proteggere la porta genoana; spesso in attacco sulla corsia di sinistra al fianco di Antonini, molti sono i cross partono dai suoi piedi.
VRSALIKO 6.5: parte timido ma col passare dei minuti la sua prestazione lievita con costanza. Pochissimi errori sebbene la giovane età e la prima esperienza nel campionato italiano. Buoni i traversoni dal fondo non sfruttati dai compagni.
BIONDINI 5.5: molti errori a centrocampo e poco contributo in fase offensiva, mancano i suoi inserimenti e la sua dinamicità.
LODI 4.5: giornata no per il regista ex Catania. Molti errori in fase di impostazione che fanno perdere il possesso alla squadra. Esce giustamente al posto di Cofie.
(dal 55′) COFIE 6: si inserisce subito nella partita dando fisicità al centrocampo. Gioca semplice ma preciso.
MATUZALEM 5.5: come Biondini non manca la sua tecnica a supporto della squadra. Spesso assennte dal cuore del gioco, non ha mai un’invenzione.
(dal 73′ STOIAN) 7: cambio tardivo ma comunque efficacie. Sblocca una situazione di impasse con la sua vivacità e la sua tecnica. Calcia punizioni molto insidiose e rischia di far segnare Calaiò all’ultimo minuto con una grande discesa sulla fascia.
ANTONINI 6: prestazione nella norma, buona presenza sulla corsia e discreta protezione contro le incursioni di Schiattarella.
CALAIO 6: alla ricerca di un varco per poter colpire, si muove bene ma raccoglie poco. Gli viene negato un gol che sembrava già fatto.
GILARDINO 5: non trova l’intesa con Calaiò, fermato quasi sempre dai difensori avversari. Ha pochissime occasioni per mettersi in mostra.
ALL. LIVERANI 5.5: parte con la formazione vincente nel derby ma dopo un primo tempo di poco o nulla non cambia fino al quarto d’ora finale con l’ingresso di Stoian che risulta determinante. Capisce tardi come sfondare le solide mura livornesi. I suoi ragazzi dimostrano una buona preparazione ma soffrono di distrazione in alcune fasi di gioco che potrebbero costare caro.
PAGELLE LIVORNO (3-5-2)
BARDI 7: quasi mai chiamato a grandi parate, nei minuti finali dà il meglio di sé con un uscita sicura su calcio d’angolo e un intervento alla Buffon, di sorprendente reattività, a pochi secondi dallo scadere che negano il gol a Calaiò e la vittoria al Genoa.
CECCHERINI 6.5: i suoi pronti interventi impediscono al Genoa di sfondare. Attento e preciso.
RINAUDO 6: come il compagno gioca una partita discreta che contribuisce a rafforzare la difesa amaranto anche se in più di un’occasione si complica la vita in fase di impostazione.
(dall’86’) EMERSON: S.V.
CODA 6.5: puntuale nell’evitare che Gilardino e Calaiò possano scambiare palla al limite e andare alla conclusione, fa pochi errori dando sicurezza al reparto.
SCHIATTARELLA 6: costretto per molti momenti alla sola fase difensiva, quando può segue attivamente l’offesiva dei compagni facendosi trovare sempre pronto. Un bel tiro nel secondo tempo impegna Perin al tuffo e alla respinta.
LUCI 6: molto bene nel primo tempo, cala nel secondo anche perchè il Genoa si stanzia nella metà campo avversaria. Nel vivo del gioco, ci prova anche da fuori.
GRECO 5.5: si limita a fare il compitino quando la sua dinamicità dimostrata alla Roma sarebbe fondamentale per trovare in superiorità numerica. Poche volte alla conclusione, mai pericoloso.
BIAGIANTI 6: gioca meno di mezz’ora entrando nel ritmo di gara, un duro intervento subito dopo pochi minuti lo costringe all’uscita forzata al 25′.
(dal 25′) DUNCAN 6.5: si posiziona davanti alla difesa e da lì non erge un solido muro diffile da scavalcare. Prestazione di sostanza, palloni recuperati e impostazione del gioco nella parte bassa del centracmpo.
MBAYE 5.5: gioca semplice e pulito, partecipa alla manovra ma nella parte finale soffre un pochino l’aggressività del Genoa sulla sua corsia.
PAULINHO 5: ha poche occasioni per mettersi in mostra, tira una sola volta in porta senza spaventare Perin.
EMEGHARA 5: avrebbe la possibilità di portare i suoi in vantaggio ma sbaglia da dentro l’area a porta semi sguarnita. Bloccato dalla difesa avversaria, non fa mai più male.
(dal 54′) SILIGARDI 5: entra per dare forze fresche all’attacco amaranto ma compina ben poco.
ALL. NICOLA 6: il suo Livorno è una squadra ben organizzata e difficile da superare. Serve però più convinzione nella fase offensiva e una ripassata per quanto riguarda le palle inattive. Tutta la squadra pecca di distrazione in tali occasioni che potrebbero costare molto caro.