La Nazionale Under 21 si è qualificata per la fase finale degli Europei 2015, superando la Slovacchia nel playoff. Una bella opportunità per un gruppo di giocatori che sogna i grandi palcoscenici in Italia ed Europa; e che spera di ripetere – almeno – il secondo posto centrato in Israele dal gruppo di Devis Mangia due anni fa. A proposito: cosa ne è stato di quei calciatori che persero contro la Spagna in finale ma ci fecero emozionare ed esaltare nelle partite precedenti? Abbiamo riassunto qui la loro situazione attuale, ripercorrendone molto brevemente i passi in un periodo nel quale si sta parlando molto della valorizzazione dei giovani di casa nostra e della fuga di talento.
Di proprietà dellInter, ha giocato la scorsa stagione nel Chievo e adesso è a Livorno. Titolare inamovibile in entrambe le realtà, i nerazzurri lo considerano ancora il post-Handanovic.
Pochi giorni dopo largento europeo lInter lo ha controriscattato dal Grosseto, ma solo per venderlo al Bayer Leverkusen per 3 milioni di euro. A oggi conta 36 partite con le Aspirine.
Stesso destino, era in comproprietà tra Inter e Brescia ed è stato venduto al Werder Brema (dove è titolare) nellestate del 2013.
LInter lo ha venduto al Verona (che lo ha riscattato) ma al Bentegodi ha giocato poco: sei mesi allo Spezia, da questanno a Empoli dove fa la riserva di Tonelli e Rugani.
Passato alla Sampdoria (che lo ha riscattato), oggi è titolare sulla sinistra ma lesplosione di Alessio Romagnoli e la rinascita di Silvestre potrebbero togliergli spazio.
Rientrato dal prestito a Crotone è diventato una colonna della Roma: 89 partite e 12 gol in due anni e poco più. Anche 7 partite (con 1 gol) nella Nazionale maggiore.
Acquistato per 12 milioni dal PSG già la stagione precedente gli Europei, a oggi conta 93 partite (1 gol) in Francia. Ma in Azzurro non sfonda: 10 partite e una rete, considerato ancora un vice-Pirlo.
è ancora della Juventus, che non gli ha mai dato fiducia: dopo i prestiti a Brescia e Valladolid (gol decisivo contro il Barcellona) è andato al Cordoba dove è titolare a centrocampo.
rimasto a Napoli, con la cui piazza ha un rapporto ondivago; poche volte titolare, ma ha già 103 partite e 15 gol. Con la nazionale sei partite e un gol.
con Florenzi (e Destro) quello davvero esploso: 22 gol e capocannoniere nel Torino, venduto al Borussia Dortmund (era in comproprietà con la Juventus). Ha già segnato 3 gol in giallonero, con la Nazionale 8 partite e un gol.
veniva dalla bella stagione alla Roma, che lo ha venduto per 13 milioni al Liverpool. 20 partite e due gol ma anche due brutti infortuni che lo frenano. Contribuisce a salvare il Sunderland (7 gol) quest’anno è rientrato ad Anfield ma non ha spazio. Una sola partita in Nazionale.
Di quella squadra facevano anche parte Nicola Leali (della Juventus, titolare a Cesena in Serie A ed erede designato di Buffon), Mattia Destro (Roma, gioca e segna – tanto – pur non essendo titolare fisso), Luca Marrone (Juventus, ma gioca poco o niente), Cristiano Biraghi, Manolo Gabbiadini (esploso alla Sampdoria), Nicola Sansone (titolare al Sassuolo), Andrea Bertolacci (Genoa) e Alberto Paloschi (Chievo), Riccardo Saponara (Milan, chiuso dai tanti trequartisti ed esterni). E tecnicamente ci sarebbero stati Mattia De Sciglio e Stephan El Shaarawy (Milan) se non fossero stati portati alla Confederations Cup da Cesare Prandelli, e Simone Zaza (classe ’91) cui la Juventus ha per ora preferito Alvaro Morata. Insomma: forse abbiamo imparato dai nostri errori perchè ci sono alcuni giocatori che hanno spazio e sgomitano da protagonisti nel nostro campionato. Tuttavia, a parte Destro e Florenzi e – in misura minore – Insigne, nessuno di questi gioca in una grande squadra in Italia, e abbiamo perso talenti come Immobile e Verratti, oltre a Donati, Caldirola e Fausto Rossi. Si potrebbe fare meglio; la Spagna, che un tempo ci guardava dal basso verso l’alto, schierava in quella stessa finale De Gea, Illarramendi (titolare nella Real Sociedad quarta in campionato), Koke, Thiago Alcantara, Morata (a Madrid giocava più di quanto giochi Saponara nel Milan) e poi Rodrigo, Carvajal (titolare nel Real Madrid campione d’Europa), Muniain. I passi da compiere sono ancora tanti, e sono lunghi. Chissà che questa Under 21 di Gigi Di Biagio non possa rappresentare la prima vera eccezione.
(Claudio Franceschini)