La Fiorentina supera il Verona con un 2-1 finale meritato e frutto di un grande secondo tempo. Successo targato Gonzalo Rodriguez e Cuadrado, con punto veronese a firma Nico Lopez. Non è bastata nè la voglia di gol dell’ex di Toni nè l’imprevedibilità del ‘Conejo’ a Mandorlini, che allunga a 6 la serie di match senza vittorie. Fiorentina invece autoritaria e con gioco “alla spagnola”, pressing alto e nonostante un Gomez parente lontano del bomber del Bayern sempre pericolosa in avanti. I gialloblu tengono testa per alcuni tratti del primo tempo ad una Viola che si è dimostrata superiore sui 90′ ma pagano un’incapacità di uscire dalla pressione degli avversari alla fine decisiva. Partita sufficiente ma che non può essere abbastanza per fare punti contro la Fiorentina. Da applausi soprattutto l’interpretazione offensiva e arrembante della partita e dunque grandi meriti a Montella, che nonostante non abbia gli interpreti del Barcellona cerca di attuare un gioco di quell’intensità. E (con le dovute proporzioni) ci riesce. Buona la gestione dei cartellini e la presenza vicino al cuore dell’azione, unica macchia il rigore non concesso a Cuadrado nel primo tempo che sembrava solare. Visto il risultato finale però non incide sul match
Verona e Fiorentina divertono e si battono a viso aperto al Bentegodi, dando vita ad un primo tempo più che gradevole (voto 7,5) e chiuso sul punteggio di 1-1. Occasioni copiose da una parte e dall’altra, anche se è la squadra di Montella (voto 6,5) a chiudere con i rimpianti maggiori. Oltre al gol di Gonzalo Rodriguez (voto 7) che sfiora anche il raddoppio poco dopo, da annotare infatti anche la traversa di Gomez (voto 5,5) che mitiga l’insufficienza (sarebbe stata 5) con il destro sulla trasversale nell’unica giocata degna di nota dei suoi 45′ ed il rigore abbastanza netto non fischiato a Cuadrado (voto 5,5). Degni di menzione sicuramente Marcos Alonso (voto 6,5) un pò concitato e confuso ma sempre presente a sinistra e Pizarro (voto 6), come sempre cervello centrale degli schemi di Montella e spesso a rischio errore, corollario dell’attitudine a prendersi le responsabilità principali del gioco viola. Il Verona di Mandorlini (voto 6,5) cerca di adattarsi tatticamente alla situazione, chiudendo la prima frazione con un 4-4-2 in cui spicca la mobilità di Nico Lopez (voto 7), autore del gol e degli spunti più interessanti. Toni (voto 6,5) entra in partita dopo la metà del tempo e dopo la traversa colta su assist di Hallfredsson, regalando l’assist decisivo al compagno in occasione dell’1-1. Ottime le prove di Rafael (6,5) e Hallfredsson (6,5), sempre presente nelle azioni orchestrate dai suoi. Al netto di difficoltà evidenti in costruzione della manovra ed anche nel contenere gli attacchi avversari, riesce a recuperare il risultato e raddrizzare il match soprattutto grazie ai suoi due attaccanti. Il gol, fondamentale per chiudere sull’1-1 i primi 45′ di gioco, oltre ad accelerazioni ed un tocco di palla in velocità da giocatore vero. Messaggi chiari verso Udine. Incerto e impreciso, riesce a recuperare il voto nel finale con un paio di salvataggi ma viene graziato da Gomez, che non concretizza un suo erroraccio. La squadra di Montella meritava il vantaggio per mole di gioco ed occasioni create. Oltre che per un episodio controverso e che sembrava poter portare ad un calcio di rigore per fallo di Marquez su Cuadrado. Mezzo punto in più per il gol, che gli vale la palma parziale di migliore tra i suoi. Come voto “puro” sarebbe alla pari con Marcos Alonso e anche Fernandez. Sfiora anche la doppietta qualche minuto dopo l’1-0. Non basta un acuto ogni tanto per uno come lui, pagato da top player. Solo la traversa in 45′, pochino.
Si oppone come può alla pioggia di tiri del primo tempo, sui gol è incolpevole. Leggermente meno sicuro nella ripresa
Partita in grande sofferenza, prima Marcos Alonso e poi Cuadrado e Vargas sono clienti durissimi e lui li soffre
Rimane a galla grazie ad esperienza e classe, la sufficienza è riconoscimento come migliore della difesa gialloblu di oggi
Troppo in balìa degli avanti avversari, apre la strada a Gomez che lo grazia nel primo tempo e si fa bruciare da Cuadrado sul gol decisivo
Quando Joaquin sale in cattedra nel secondo tempo gli gira spesso la testa. Riesce a reagire con difficoltà e pagando comunque dazio
( Tanti falli e discreta quantità in mezzo, si fa notare in avanti però solo grazie alla saetta da 30 metri che impegna Neto nel secondo tempo)
Ottimo primo tempo, quando riesce a proporre qualche trama partendo dal centro-sinistra. Nella ripresa è inghiottito dal pressing viola
Totalmente incapace di fungere da regista, si oppone soltanto alle avanzate degli avversari
Spunto, qualità, velocità. Ha tutte le doti ideali per una seconda punta di movimenti, bravo in zona gol. Uno dei pochi a salvarsi
Quasi introvabile scorrendo le azioni dei suoi, come Tachtsidis è l’uomo che doveva fare di più in riproposizione dell’azione. E non ci è riuscito
Più che per le occasioni – e ci ha provato a segnare il gol dell’ex, cogliendo la traversa – il voto va alla grande presenza offensiva e alla voglia, da trascinatore. E all’assist per Lopez
( Entra e subito “impatta” sul match. Non basta, ma ottimo carattere)
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All. MANDORLINI 5,5: Ci prova, ma non riesce ad arginare la prepotenza tattica del collega. Cambia vari moduli, sia nel prepartita sia a gara in corso. Il risultato non è buono.
Partita sufficiente, prova a spaventare Nico Lopez sul gol prendendosi anche l’ammonizione, per il resto nessun acuto e nessun errore
Oltre al gol del vantaggio ed alla pericolosità offensiva, da applausi la classe nelle uscite palla al piede e nelle chiusure centrali
Grande presenza fisica e puntualità in marcatura
Soffre un pò la velocità di Nico Lopez ma si merita la sufficienza
Ottima partita, con mezzo punto in più per l’assist perfetto (senza pressing) per Cuadrado
Regista e responsabile unico dell’inizio di azione viola. E’ quello che manca al Verona
Tiratore scelto per ogni piazzato, corner o punizione che sia. Destro velenoso e affilato
Meglio rispetto a tante prove assolutamente lontane dai suoi standard viste in questo inizio stagione, ma uno con la sua classe può fare di più
Si intestardisce, sbaglia gli 1 vs 1, lo chiudono spesso. Però, dati alla mano, si guadagna un rigore che solo arbitro e assistenti non vedono e segna il gol decisivo. Può bastare?
Primo tempo nella norma, ripresa da fenomeno. Ala vecchia maniera, da intenditori
Mitiga l’insufficenza dandosi da fare e sfiora il gol con una traversa abbastanza clamorosa. Visto quando guadagna e quanto è stato pagato, dovrebbe essere solo l’antipasto
( Apporto senza lode nè infamia sulla sinistra, prezioso nel finale)
( Forza fisica superiore alla media e importanti palloni “lottati” nel finale)
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All. MONTELLA 8: Se una squadra in Italia gioca con questo piglio e questa filosofia è merito di un allenatore europeo, che va oltre gli schemi consueti e la logica del punticino. In Serie A non è cosa per tutti
(Luca Brivio)