Napoli-Parma termina con il risultato di 2-0 per i padroni di casa. Il migliore in campo è sicuramente Zapata, autore del primo gol della serata. Bene anche Callejon e Henrique tra i locali, delude Gargano. Nel Parma si salva soltanto Mirante; malissimo il reparto difensivo.
Dirige la gara con autorevolezza. Giusti i cartellini estratti.
Il Napoli ha toccato il punto più basso da quando è allenato da Rafa Benitez. I partenopei non vincono in campionato dal 9 novembre, ovvero dalla trasferta di Firenze vinta 1-0 grazie al gol di Higuain; da allora, nell’ordine, tre pareggi e una sconfitta. L’ultimo passo falso, domenica sera a San Siro quando il Milan è riuscito a piegare la disordinata retroguardia azzurra con estrema facilità scatenando le ire del patron De Laurentiis. Questa sera tra le mura amiche del San Paolo arriva il Parma, società che si trova in acque peggiori rispetto a quelle partenopee: ultimo posto in classifica, una squadra in confusione e una società allo sbando. Tocca a Donadoni rimettere insieme i cocci e tirar fuori da questa situazione i gialloblu anche se l’impresa non sarà facile. Nella 16^giornata di Serie A va quindi in scena una sorta di spareggio: chi vince vede la luce, chi perde verrà inghiottito da un tunnel ricco di punti interrogativi. Veniamo alle formazioni con Benitez che stravolge la sua squadra cambiando più di metà uomini rispetto alla gara di domenica sera contro il Milan: esclusioni eccellenti fra cui quelle di Koulibaly, De Guzman e Higuain. Andiamo però con ordine perché troviamo Rafael in porta quindi Maggio, Henrique, Britos e Ghoulam in difesa con la cerniera di mediani composta da Gargano e David Lopez; a sostegno dell’unica punta Zapata spazio al trio Mertens-Hamsik-Callejon. Risponde il Parma di Donadoni con un 3-5-2 molto difensivo. Mirante tra i pali; Lucarelli, Santacroce e Paletta a formare il reparto arretrato; Gobbi e De Ceglie sono gli esterni mentre Galloppa, Mauri e Acquah formano la spina dorsale della squadra emiliana. In attacco via libera al tandem Cassano-Palladino. Il Napoli ci mette 3′ a costruire una potenziale palla gol: calcio di punizione sulla trequarti di sinistra con Mertens che batte rapidamente per Callejon. La difesa del Parma resta a guardare con lo spagnolo entra in area; il tiro dell’ex Real Madrid termina però alto da buona posizione. Gli emiliani non riescono a entrare in partita e si limitano a chiudere ogni varco per evitare le incursioni dei vari Mertens, Hamsik (6) e Callejon. Il pericolo numero uno per i ducali arriva però da Zapata (6,5); è lo stesso colombiano a portare i suoi in vantaggio al minuto 18. Traversone di Maggio dalla destra, controllo dell’attaccante partenopeo a centro area a eludere l’intervento di Paletta (4,5) e girata che fredda Mirante (5,5) per l’1-0. Parma che si affida all’isolato Cassano (5,5): Fantantonio si fa però notare soltanto con un tiraccio sbilenco che non inquadra lo specchio della porta difeso da Rafael (sv). Al 29′ Callejon (6) raccoglie un traversone in area parmense e salta netto Gobbi con un sombrero: l’esterno gialloblu commette fallo e Di Bello assegna il rigore. Dagli undici metri, alla mezzora, Mertens (6,5) insacca il 2-0 per il Napoli. Napoli che potrebbe calare il tris con Britos (6) al 35′ ma il colpo di testa del difensore degli azzurri termina alto sugli sviluppi di una punizione dalla destra. Il Napoli riesce a uscire dalla situazione di crisi offrendo un primo tempo non entusiasmante ma concreto. Gli uomini di Benitez segnano per due volte senza concedere niente. Poco spettacolo ma le due reti bastano per rendere il match piacevole. I partenopei sbloccano la gara con Zapata e trovano il raddoppio con un rigore trasformato da Mertens. Non si capisce però quali siano i reali meriti del Napoli e quali i demeriti del Parma. Titolare al posto di Higuain, il colombiano apre le danze con un gol da bomber d’area di rigore. Duvan difende il cross di Maggio e si mangia Paletta per l’1-0. Altri spunti interessanti da considerare. Lento e macchinoso: difetti di sempre per l’ex di turno che non riesce a vivacizzare l’azione. Una squadra rassegnata che non riesce a costruire occasioni. La fase difensiva, poi, è roba imbarazzante. Il Napoli a causa di due macroscopici errori dei difensori ducali. In un primo tempo pessimo, uno dei pochi a sfiorare la sufficienza è Fntantonio. Qualche intuizione interessante che non basta a evitare il pesante passivo. Quando capisce di predicare nel deserto, decide di giocare da fermo. Errore da bollino rosso in occasione del fallo su Callejon dal quale nasce il rigore per il Napoli. L’esterno non si riprende più e commette altre ingenuità pesanti. Rigore sacrosanto, giusti anche i due cartellini gialli estratti. Gara che fila liscia come l’olio. (Federico Giuliani)
Napoli
Non deve compiere un intervento che sia uno. Gli vengono i brividi quando Lodi lo supera con un tiro preciso ma il palo mantiene la sua porta imbattuta. Serata tranquillissima.
Fa il massimo con il minimo sforzo. Dà tutto nel primo tempo quando spinge con una certa intensità sulla sua fascia di competenza. Dal suo piede parte il cross che Zapata trasforma in gol.
Prova convincente del centralone brasiliano che, in vista della Supercoppa contro la Juventus, si candida prepotentemente a un posto da titolare.
Contiene Cassano e Palladino senza impegnarsi troppo; sfiora il gol del 3-0 nel primo tempo. Commette qualche piccola sbavatura ma la sua prestazione è sicuramente sufficiente.
Stranamente l’algerino ha preferito difendere che attaccare. Bene in fase di ripiegamento. Si è visto poco oltre la metà campo degli azzurri. Che si sia risparmiato per la partita con i bianconeri?
Ci mette tutta la grinta del mondo ma in coppia con un giocatore con le sue stesse caratteristiche non riesce a emergere. Lento e impacciato in fase di costruzione. Soffre la mancanza di un regista dai piedi raffinati.
Lo spagnolo fa tanto lavoro sporco, corre, copre e qualche volta si concede pure il lusso di tentare il tiro verso la porta di Mirante.
Il belga si sblocca in campionato realizzando un calcio di rigore. Primo tempo discreto; cala nella ripresa e Benitez lo sostituisce (dal 64’DE GUZMAN 6 – Entra quando la gara è virtualmente chiusa da un pezzo).
Questa sera il capitano è stato più reattivo del solito. Vero è che la difesa del Parma gli ha concesso troppo spazio. Da valutare meglio nei prossimi impegni.
L’ex Real Madrid non ha segnato ma ha creato molto. Si procura il rigore trasformato poi da Mertens e ha sfiorato il gol in almeno due circostanze. Sulla via del recupero nel momento topico della stagione (dal 77’JORGINHO SV).
Sostituisce Higuain dal 1′ e ripaga la fiducia di Benitez disputando una grande partita. Sblocca il risultato con una girata da bomber e offre altri spunti interessanti. Patrimonio che il Napoli deve custodire e gestire con attenzione (dal 69’HIGUAIN 6 – Una ventina di minuti per scaldare i motori in vista della Juventus).
Pur senza impressionare porta a casa i tre punti e arriva a Doha più tranquillo. La sua stagione potrebbe cambiare in caso di vittoria contro la Juventus…
Parma
Dà il meglio nella ripresa quando sventa almeno quattro palle gol pericolose. Bravo a dire no a Callejon (due volte), Zapata e Hamsik.
Serata da incubo. E pensare che non è stato neppure il peggiore del pacchetto arretrato. Callejon lo ha fatto letteralmente impazzire.
Errore grave in occasione del gol di Zapata. Si fa spostare con estrema facilità dall’attaccante avversario. Meglio nel secondo tempo ma la frittata ormai è fatta.
Molto falloso, rischia il cartellino rosso per un’entrata killer nella ripresa. Richiamato da Donadoni per evitare che il Parma giochi in inferiorità numerica (dal 76′ MENDES 5 – Inconcludente: questo è l’aggettivo giusto per descrivere la prestazione del portoghese).
Ingenuo nel commettere fallo su Callejon: causa un calcio di rigore evitabilissimo. Mai nel vivo dell’azione e superato con troppa facilità da Callejon.
Una frana in mezzo al campo più che una diga. La ciliegina sulla torta al 47′ quando si fa rubare palla da Zapata nella propria metà campo rischiando di regalare il 3-0 al Napoli (dal 59’LODI 6 – Sfiora il gol cogliendo un palo clamoroso. Una domanda sorge spontanea: perché non è partito titolare?).
Si nota nel primo tempo con un paio di lanci lunghi a scavalcare il centrocampo. Con il passare dei minuti scompare dai radar senza lasciare traccia.
Falloso come sempre. Per lo meno cerca di opporre resistenza alle avanzate degli avversari. In ogni caso non è preciso e inizia a giocare soltanto dopo il 2-0.
Timido a dir poco. Mai un taglio o una sovrapposizione. Donadoni lo lascia negli spogliatoi a inizio ripresa (dal 46’RISPOLI 5 – Leggermente meglio di De Ceglie. Entra senza la giusta convinzione).
Se nel primo tempo di tanto in tanto accendeva la luce, nel secondo tempo lascia i suoi completamente al buio. Quando si accorge di essere isolato, inizia a giocare da fermo.
Ci teneva a far bene ma questa sera non è riuscito a scalfire l’organizzata difesa del Napoli.
La sua squadra è rassegnata e lui in panchina è sempre più impassibile.
(Federico Giuliani)