Finisce senza vincitori nè vinti Lazio-Milan: un 1-1 che non accontenta nessuna delle due squadre. I biancocelesti falliscono l’avvicinamento al sesto posto mentre i rossoneri interrompono sì la striscia negativa di tre sconfitte consecutive ma un punto non era quello di cui necessitava l’ambiente meneghino. Analizzando la prova dei singoli nei locali buona prova di tutto il centrocampo in primis Gonzalez autore del pareggio. Ok anche Ledesma, lucido nel creare gioco. Candreva resta però il migliore della squadra di Reja, letteralmente imprendibile per Constant. Nel Milan Mexes-Rami hanno retto bene; semmai De Sciglio a destra non ha offerto una buona prestazione. Honda quasi impalpabile mentre Kakà si salva per il rotto della cuffia. Balotelli si ferma al palo. Prestazione nettamente insiffuciente per questo direttore di gara. Intanto nel primo tempo grazia Biava che al 4′ entra duro sulla caviglia di Pazzini. A termine di regolamento scatterebbe l’ammozione così come per Ledesma che nella ripresa colpisce Kakà con un pestone al ginocchio. Per il capitano si sarebbe trattato del secondo giallo. Al 21′ da arancione il fallo di Perea su Rami. Infine fermato in posizione regolare Balotelli su lancio di Kakà nel secondo tempo.
Lazio-Milan è una partita fondamentale per entrambe le squadre perennemente dentro l’occhio del ciclone. I tifosi non sono soddisfatti, né quelli biancocelesti tanto meno quelli rossoneri che nella sfida casalinga contro il Parma avevano pesantemente contestato dirigenza e giocatori. Stasera è il turno dei capitolini i quali lasceranno in segno di protesta la Curva Nord vuota da qui sino, si apprende dalle dichiarazioni del gruppo organizzato, al termine del campionato. Una presa di posizione durissima per andare contro le scelte di Lotito giudicate deleterie per l’ambiente; se non è una “guerra fratricida” poco ci manca. In questo ambiente surreale si affrontano le due compagini. Reja opta per il 4-3-3 con Berisha ancora a sostituire Marchetti, il cui futuro appare sempre più incerto e lontano da Roma, difesa con Radu, Biava, Novaretti e Konko. A centrocampo spazio a Gonzalez, Ledesma e Biglia, un terzetto incaricato di mettere i bastoni fra le ruote al Diavolo. Davanti niente panchina per Candreva che parte titolare assieme a Keita e Perea. Seedorf nonostante i risultati non proprio entusiasmanti propone il solito modulo, quel 4-2-3-1 che ha lasciato spazio alle tante critiche e ai pochi elogi. Amelia sostituisce lo squalificato Abbiati fra i pali; la linea difensiva è composta da De Sciglio e Constant sugli esterni e il tandem francese Rami-Mexes centrale. In mediana ecco invece De jong ed Essien. Novità importanti nel reparto offensivo con Honda dal 1′ al fianco di Poli e Kakà. Non parte titolare il chiacchierato Mario Balotelli rimpiazzato da Pazzini. Sulla carta entrambe le parti dovrebbero spaccare il mondo soprattutto il Milan che ha in mente ancora la settimana travagliata. Quelli che ne escono sono invece 45′ scialbi senza occasioni di rilievo. La Lazio gioca meglio dei rossoneri e l’asse destro formato da Candreva (6) – Konko (5,5) mette a dura prova la retroguardia milanista che questa sera si rivela però attenta e affidabile con Mexes (6,5) tranquillo e sicuro e il compagno Rami (6,) ad annullare Perea (5). Pazzini (5,5) non riceve un pallone che sia uno e le idee nel centrocampo milanista scarseggiano ma d’altra parte non si può pretendere che De Jong (5,5) ed Essien (6) impostino la manovra. All’Olimpico il primo tempo scorre senza emozioni fino agli ultimi 10′. Succede tutto in questo lasso di tempo con la Lazio che trova la via del gol al 41′ con Novaretti (6); cross dalla sinistra di Radu (5,5) e colpo di testa vincente del centrale biancoceleste a beffare Amelia (6). L’arbitro annulla per fuorigioco attivo di Biava (5,5). Il Milan si scuote e al 42′ passa in vantaggio con Kakà (6,5) fino a quel momento inesistente o quasi. Accelerazione del brasiliano che supera Gonzalez (5) e crossa al centro per Pazzini; il pallone viene deviato da Konko che inganna Berisha (5,5) sul proprio palo. Più fortuna che merito la rete dei rossoneri che regala una grande iniezione di fiducia alla banda Seedorf. Il Diavolo potrebbe raddoppiare con Honda (5,5) il cui colpo di testa termina sul fondo dal limite dell’area piccola sugli sviluppi di un calcio di punizione. Non succede niente fino alla fine della prima frazione di gioco. I tiri e le occasioni si contano sulle dita di una mano; non una bella partita. Squadra troppo timida di fronte al Milan che in questo momento non brilla assolutamente. Ci prova Candreva a caricarsi i compagni sulle spalle ma da solo non basta. I biancocelesti devono osare di più. È l’unico che cerca di saltare l’uomo, che crea la superiorità e mette in mezzo cross e traversoni interessanti. Troppo lezioso in certi frangenti ma efficace. Altri suoi compagni non hanno brillato ma lui in modo particolare. Mai nel vivo dell’azione, rischia pure un inutile cartellino rosso per fallo inutile su Rami. Resiste in trincea alle rare iniziative della Lazio ma si sa, ogni azione avversaria può essere pericolosa in questo momento. Bene dietro e cinico (e fortunato) davanti. Crece nel finale. Segna la rete del momentaneo vantaggio assistito dalla deviazione di Konko. Grazie alla sua invenzione i rossoneri sono in vantaggio. Quanto basta per essere decisivo. Il giapponese non gioca una pessima partita, all’inizio prova due volte il tiro ma non inquadra la porta. Nel finale sbaglia però un gol banale di testa sparando alto. Serve più convinzione. La partita rischia subito di sfuggirgli di mano: fallo di Biava su Pazzini a centrocampo non sanzionato. Forse poteva starci il giallo vista la durezza del contrasto. Ammonizione che viene poi data a Perea per scivolata da dietro su Rami; rosso sfiorato. Non convince per la gestione di alcuni falli da ambo le parti. (Federico Giuliani)
Lazio
Non deve compiere neppure un itnervento eppure si ritrova sotto al termine del primo tempo. Non è certo colpa sua se il cross di Kakà viene deviato da Konko. Attento e sicuro nelle altre prese alte.
Partita giocata molto in difesa per il veterano biancoceleste che preferisce presidiare la sua area di rigore che non avventurarsi nella metà campo avversaria.
Fa a sportellate con Pazzini da inizio partita al triplice fischio dell’arbitro. La scampa quasi sempre.
Come il compagno crea un presidio davanti a Berisha. Nè con una punta nè con due i rossoneri riescono a passare. Segna anche un gol ma gli viene annullato giustamente per fuorigioco. Il messaggio è chiaro; sui palloni alti può dire la sua anche in attacco.
Spinge molto sulla destra al contrario del collega di reparto Radu. Sfortunato in occasione della rete milanista quando devia il pallone di Kakà.
Un motorino instancabile che segna come un attaccante pur giocando a centrocampo. Si inserisce spesso e dopo un centrocampo opaco si riprende alla grande ()
Il capitano prende per mano il centrocampo e crea geometrie interessanti. Manda Gonzalez in porta ma il compagno spreca sciaguratamente. Buona partita la sua.
Cresce con il passare dei minuti ed entra anche nell’azione del pareggio spizzando il pallone che arriva sulla testa di Gonzalez. Sostituito nella ripresa ().
In assoluto il migliore in campo. Demolisce Constant e neppure il raddoppio di un altro rossonero riesce a frenare il suo impeto. Ogni affondo provoca un cross che potrebbe mettere in affanno la difesa rossonera. Il pareggio parte dal suo piede. Unica pecca: spreca il possibile 2-1 in contropiede nella ripresa.
Bocciatura di questo giovane ragazzino lanciato nella mischia da Reja contro il Milan. Non entra mai in partita e non fa neppure qualcosa per rendersi utile. Deve ancora crescere.
Poco meglio di Keita se non altro è nella manovra. Alterna buoni movimenti ad azioni incomprensibili: rischia il rosso per fallo su Rami ( Quanta foga per lui, forse troppa. Ammonito rischia anche il secondo giallo in più di un intervento. Da la spinta che mancava alla Lazio su quella corsia).
Ottiene un pareggio in mezzo ad una situazione non idiliaca. La squadra gioca a tratti meglio del Milan ma alcune scelte non sono ottimali: vedi Perea e Keita dal primo minuto.
(Federico Giuliani)
Milan
I cross di Candreva sono sempre pericolosi. Smanaccia come può quando non arriva in presa alta. Beffato nel primo tempo da Novaretti ma il gol era in offside. Non può niente su Gonzalez.
Bruttissima partita per il giovane terzino rossonero. Spaesato fin da subito peggiora nel proseguo della prtita. La ciliegina sulla torta arriva nella ripresa quando resta a guardare Gonzalez che salta indisturbato nella difesa ().
Inizia bene poi commette qualche errore da evitare. Vedi per esempio l’anticipo subito da Novaretti nel primo tempo. Non impeccabile in occasione del pareggio neppure lui.
È il migliore della difesa e potrebbe prendere anche mezzo punto in più se non fosse coinvolto (parzialmente) nel gol della Lazio. In ogni caso difensore, quello visto stasera, affidabile lontano anni luce dal giocatore ammirato nel recente passato.
Ammutolito da Candreva che da quella parte fa ciò che vuole. Il rossonero prova a farsi apprezzare in avanti ma non riesce a cavare un ragno da un buco. Partita in estrema sofferenza.
Dopo un primo tempo passato a correre a vuoto l’olandese si prende la scena nella ripresa e sradica palloni su palloni. Presiozo elemento negli equilibri della squadra di Seedorf.
Senza infamia nè lode. Si da da fare l’ex Real anche se gioca gra parte nella ripresa con il freno a mano tirato complice un’ammonizione subita.
Non era in serata il tuttofare milanista. Lo si capisce non solo dai movimenti e dalla sua poca presenza nelle manvre milanista ma anche dalla protesta sciocca che gli è costata l’ammonizione nella ripresa. Era diffidato salterà la Fiorentina ( Entra bene in partita e compie dei buoni recuperi a centrocampo).
Il brasiliano non si accende mai e la sua prestazione sarebbe insufficiente. Segna però il gol del momentaneo pareggio e risulta decisivo ai fini del risultato finale. Urge riposo.
Il giapponese era partito con il piglio giusto con due conclusioni sferrate verso la porta difesa da Berisha poi si è perso nel vuoto. Fallisce anche un facile gol allo scadere del primo tempo. Riporre la maglia numero dieci, grazie ( Entra e da la scossa a modo suo. Calamita di falli, guadagna buoni calci piazzati. Colpisce un palo clamoroso con un bel tiro e tiene in apprensione la retroguardia laziale).
Qualcosina di giocabile gli arriva quando entra Balotelli; un cross di quest’ultimo diventa buono per l’intervento del Pazzo ma la zampata termina alta. Difficile giocare senza rifornimenti.
Si salva portando a casa un punticino scialbo. Il vantaggio (fortunato) poteva essere gestito meglio. Non prende accorgimenti per arginare la furia di Candreva.
(Federico Giuliani)