La morte di Tito Vilanova è stata una notizia davvero dura per tutto l’ambiente del Barcellona. Ad esprimere nel modo migliore lo stato d’animo che aleggia sulla città catalana è il massimo dirigente del club, cioè il presidente Josep Maria Bartomeu, in carica solamente dal mese di gennaio di quest’anno: “È un giorno molto duro per il Barcellona. I giocatori sono sconvolti, è stato molti anni con noi e tutti lo amavano”, ha dichiarato Bartomeu arrivando alla camera ardente allestita al Camp Nou per Tito Vilanova, che ricordiamo era l’ex allenatore dei blaugrana spentosi ieri all’età di 45 anni per un tumore alla ghiandola parotide, con il quale lottava fin dal 2011 e che nella scorsa estate lo aveva costretto a lasciare la panchina al tecnico argentino Gerardo ‘Tata’ Martino. “Ho una grandissima ammirazione per l’esempio che Tito ha dato a tutti noi, lottando fino alla fine”, ha voluto ancora aggiungere il numero uno del club blaugrana. Particolarmente addolorato il capitano del Barcellona, il difensore Carles Puyol: “Ha combattuto per due anni e mezzo con grande forza e con il sorriso, è stato un esempio per tutti, fino alla fine. Ogni volta che si parlava con lui, sapeva infonderti coraggio. Siamo tutti vicino alla sua famiglia, siamo qui per qualsiasi cosa di cui abbiano bisogno”, sono state le sue parole.
Il Barcellona e tutta la città ricordano Tito Vilanova in tanti modi. Il cuore delle iniziative sarà naturalmente il Camp Nou, e non potrebbe essere altrimenti per un uomo che ha dedicato gran parte della propria vita alla squadra catalana, in diversi ruoli. Dalla mattina di oggi uno spazio apposito all’interno dell’impianto è dedicato alle condoglianze di chiunque voglia portare un messaggio, un saluto o una preghiera per l’ex allenatore del Barcellona, morto ieri all’età di 45 anni per un tumore alla ghiandola parotide. Ad accogliere tutti coloro che passeranno davanti allo stadio di Barcellona, le bandiere del Camp Nou saranno a mezz’asta, come mostrano le foto pubblicate dalla società sul proprio profilo Twitter. Il funerale di Tito Vilanova sarà invece celebrato alle ore 20.00 di lunedì sera presso la Cattedrale del capoluogo della Catalogna.
Tito Vilanova è morto a 45 anni: soffriva di un tumore alla ghiandola parotide, una malattia che solitamente si manifesta in persone più anziane e che invece aveva colpito lui. L’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, riporta che rappresenta meno dell’1% dei tumori umani; colpisce la ghiandola che si trova di fronte all’orecchio, e a seconda delle ghiandole che vengono colpite assume nomi diversi. I sintomi del tumore alle ghiandole salivari si avvertono in particolare nell’area di collo e testa e riguardano dolori al volto, alla bocca e al collo, difficoltà a deglutire, differenze evidenti nella forma e nel movimento degli stessi. Di fronte a questi sintomi, si rende necessario un parere medico attraverso un esame delle ghiandole salivari che fa parte di una visita di controllo normale; in questo momento è possibile venire a conoscenza di eventuali noduli o masse di nuova formazione, pur se la diagnosi deve essere effettuata da un medico specialista attraverso raggi X, TC e risonanza magnetica. Le cure possono variare: bisogna tenere conto del tipo di malattia, di quanto grande sia il tumore e dove sia collocato, di come stia il paziente e come il trattamento possa incidere sulla sua vita e la sua routine. Per questo motivo non si utilizza molto la chemioterapia, mentre invece si interviene chirurgicamente rimuovendo la massa tumorale o ricorrendo alla radioterapia quando il paziente non abbia le forze per affrontare l’operazione.
Se di Tito Vilanova, morto a 45 anni, non ci dimenticheremo, è altrettanto difficile che cancellare dalla memoria un celebre episodio che lo ha visto, seppur indirettamente, protagonista. Ora che non c’è più, sconfitto da un brutto male, quel dito nell’occhio cacciatogli da parte di José Mourinho lo possiamo ricordare con un sorriso, anche se a suo tempo sollevò un polverone di proporzioni mondiali. Era il 18 agosto del 2011 e al Camp Nou andava in scena il ritorno della Supercoppa Spagnola tra Barcellona e Real Madrid (l’andata a Bernabeu finì in parità, 2-2). Il clima in campo era come sempre rovente, anche in virtù del risultato: 3-2 per i blaugrana. Un gol dei blancos avrebbe consegnato loro il trofeo, ma alla fine (dopo un recupero di 7 minuti, nonostante i 4 concessi dall’arbitro) la coppa finì nella bacheca del Barcellona. È in seguito a un duro scontro in campo tra Marcelo e Fabregas (con il brasiliano che entrò malamente sull’avversario) che si creò un classico parapiglia che vide protagonisti gli undici in campo e la panchine: il risultato? Una mischia innanzi alle sedute dei panchinari e allenatori. E a proposito di allenatori, nel capannello formato dai calciatori, staff di entrambe le squadre e arbitri, Mourinho si avvia furtivamente verso il vice di Pep Guardiola, infilandogli un dito nell’occhio. Tito Vilanova, incassato il colpo, gli rifila una leggera spinta. Siamo sicuri che il portoghese, se solo potesse, sarebbe ben contento di combinargli un’altra marachella.
“Ho conosciuto Tito Vilanova, ma devo dire che è sempre stato un personaggio molto schivo e riservato”. Nando Sanvito, giornalista di Mediaset, ricorda così Vilanova, ex allenatore del Barcellona morto oggi per l’aggravarsi del tumore alla ghiandola parotide. Aveva 45 anni. “I medici del Barcellona mi avevano detto che una malattia del genere è rara in persone così giovani, di solito colpisce i più anziani e quindi nel caso di Vilanova era particolarmente grave”. Sanvito, in esclusiva a IlSussidiario.net, torna su quei giorni del 2012, quando all’addio di Pep Guardiola il club blaugrana aveva deciso di confermare Tito in panchina, affidandogli l’incarico di guidare la squadra. “Mi colpì subito: è stata una sorpresa che l’avessero confermato, i medici avevano parlato di un 20% di possibilità di sopravvivere al tumore”. Eppure Tito si era ripreso, pur se ogni tanto volava negli Stati Uniti per sottoporsi alle cure di rito. “Penso che il motivo principale nella decisione di confermarlo sia stato per cambiare il meno possibile” dice Sanvito; “era l’assistente di Guardiola, con lui si proseguiva sulla stessa linea tecnica e tattica e in più conosceva i giocatori, aveva già un rapporto con loro”. Ma, ha aggiunto il giornalista Mediaset, “sicuramente poteva anche essere un modo per dargli più forza nella battaglia che stava combattendo”.
Non ce l’ha fatta Frances Vilanova i Bayò, da tutti conosciuto come Tito. Tito Vilanova è morto poco fa all’ospedale di Barcellona, dove era stato ricoverato d’urgenza e operato per il riacutizzarsi del tumore alla ghiandola parotide di cui soffriva da tre anni. Si era trattato della quarta operazione: l’ultima apparizione pubblica di Tito era avvenuta al Camp Nou (e dove se no?) a fine 2013, per assistere a una partita del Barcellona. Perchè era il “suo” Barcellona: sei anni di giovanili nelle quali aveva conosciuto Pep Guardiola. Che, una volta diventato l’allenatore dei blaugrana, aveva voluto lui come secondo e altri compagni dell’epoca come assistenti. Nel 2012 Pep, dopo aver vinto tutto, aveva annunciato l’addio: ed era stato lui stesso a indicare Tito come suo successore, per mantenere lo stesso profilo tecnico e tattico. Decisione accolta all’unanimità. Ha fatto in tempo a vincere la Liga; ma il male stava tornando, tanto che durante la stagione era stato costretto ad assentarsi in qualche occasione, lasciando la panchina a Jordi Roura. Il 19 luglio si era saputo che le sue condizioni fisiche non gli permettevano di continuare: con sofferenza fisica e non si era separato dai blaugrana, dalla sua casa. Ieri la notizia del ricovero (ma in realtà già da qualche giorno si trovava in ospedale), oggi quella della morte, riportata anche da El Mundo Deportivo. Aveva 45 anni: ci uniamo al cordoglio della famiglia e di tutto l’ambiente del Barcelona Futebol Club.
Poche parole, ma piene di stima e sostegno. Sono quelle pronunciate dal presidente del Barcellona Josep Maria Bartomeu a proposito di Tito Vilanova, che è ricoverato in un ospedale della città catalana ed è stato operato per affrontare una ricaduta del tumore alla ghiandola parotide con cui l’ex allenatore dei blaugrana sta combattendo fin dal 2011. Il massimo dirigente del Barcellona, in carica dal 23 gennaio di quest’anno dopo i problemi giudiziari che costrinsero Sandro Rosell ad abbandonare la carica, questa mattina si trovava alla Masia (il centro delle giovanili dei catalani), dove è stato avvicinato da tifosi e giornalisti. Tra una foto e un saluto, naturalmente gli è stato chiesto anche di Vilanova. Bartomeu non si è voluto sbilanciare molto, anche per rispetto della privacy, e si è limitato a dichiarare: “Sta combattendo molto”.
Operato di urgenza a Barcellona, Tito Vilanova sarebbe in condizioni stabili: così riporta El Mundo Deportivo, quotidiano della città molto vicino alle vicende dei blaugrana. L’ex allenatore della squadra catalana, già vice di Pep Guardiola negli anni dei grandi trionfi nazionali e internazionali, è stato messo sotto i ferri dopo che una normale visita di routine effettuata ieri aveva rivelato complicazioni gastriche che richiedevano un intervento immediato. Le sue condizioni sono parse subito estremamente gravi, ma l’operazione sembra comunque riuscita e restiamo in attesa di altre novità, con la speranza che siano positive.
Tito Vilanova sta combattendo la sua battaglia contro il tumore alla ghiandola parotide, riemerso con tutta la sua forza ieri. L’ex allenatore del Barcellona è già stato operato, e nel frattempo sono tantissimi i messaggi di solidarietà che stanno affollando Twitter. #AnimoTito, #AnimsTito (alla catalana), questi i due hashtag che vanno per la maggiore per augurare buona fortuna e una pronta guarigione a Vilanova. Anche il celebre ciclista Alberto Contador, spagnolo di Pinto (nei pressi di Madrid), ha twittato la notizia del nuovo malore che ha colto il tecnico, mentre da parte dei calciatori del Barcellona e della società blaugrana c’è per il momento silenzio: nè sul sito ufficiale nè sulle pagine Twitter e Facebook compaiono messaggi per l’ex allenatore. E’ probabile che la scelta sia quella di rispettare la privacy di Vilanova in un momento così delicato della sua vita; ma tifosi e appassionati come detto stanno twittando in continuazione, non solo i supporter del Barcellona.
La notizia è di ieri, Tito Vilanova sta nuovamente combattendo contro il tumore alla ghiandola parotide che lo ha costretto, la scorsa estate, a rinunciare a sedersi nuovamente sulla panchina blaugrana, dove da capo allenatore aveva vinto la Liga nel 2013. Era il dicembre 2012: si giocava il Clasico di andata nella Liga e Vilanova, che soffriva già del male, aveva ricevuto l’annuncio di un’improvvisa ricaduta; in panchina si era seduto Jordi Roura, che anche in seguito avrebbe preso il suo posto nei giorni in cui Tito era costretto alle cure negli Stati Uniti. I giocatori del Real Madrid con un’iniziativa davvero solidale e da applaudire si erano presentati in campo indossando una maglietta con la scritta “Animo Tito”. Quella partita era finita 2-2: il Barcellona aveva 8 punti di vantaggio e non era riuscito a battere gli arcinemici. Volendola leggere con il senno di poi e un po’ di romanticismo, era stato come se anche i blaugrana avessero deciso che un gesto simile da parte dei blancos non meritasse una sconfitta; naturalmente non andò così, ma piace pensarlo in un momento come questo e ad ogni modo quella scritta sulle magliette rimane.
Tito Vilanova, ex allenatore del Barcellona, è di nuovo ricoverato in un ospedale della città catalana per il cancro alla ghiandola parotide che lo aveva colpito per la prima volta già nel 2011. Vilanova è stato operato ieri pomeriggio, e stando a quanto si è potuto apprendere le sue condizioni di salute sono gravissime. Il ricovero è avvenuto già da qualche giorno ma la notizia è stata coperta dal massimo riserbo: nessun giornale spagnolo o catalano fino a ieri non aveva scritto nulla per rispettare la privacy del tecnico che ha vinto la Liga lo scorso anno. La notizia però alla fine si è diffusa, e su Twitter ha iniziato a fare il giro del mondo. Francesc Vilanova i Bayo, meglio noto nel mondo del calcio come ‘Tito’, catalano di 45 anni ed ex centrocampista nella sua carriera da calciatore, era ancora il vice-allenatore di Pep Guardiola quando la malattia gli fu diagnosticata per la prima volta nell’autunno del 2011. Dopo l’operazione e le cure la situazione era migliorata tanto che, nell’estate 2012, quando Guardiola decise di lasciare il Barcellona per prendersi un anno sabbatico, la dirigenza del club blaugrana decise di affidare la panchina al suo ex assistente. Nel dicembre 2012 era però arrivata la ricaduta: Vilanova lasciò temporaneamente la panchina al suo vice Jordi Roura per operarsi e poi andare a curarsi per qualche settimana a New York per poi tornare a Barcellona all’inizio di aprile, in tempo per guidare la squadra allo scudetto 2012-2013. Avrebbe dovuto essere il tecnico della formazione catalana anche in questa stagione, ma il 19 luglio scorso arriva l’annuncio dell’addio alla panchina per il riacutizzarsi della malattia. Al suo posto ecco Gerardo ‘Tata’ Martino, mentre per Vilanova inizia l’ennesima battaglia contro il tumore. Ad un paio di mesi fa risale la sua ultima apparizione al Camp Nou per vedere una partita. Ieri la notizia del ricovero per un nuovo peggioramento delle sue condizioni di salute.