La partita tra Inter e Napoli, valida per la trentacinquesima giornata di Serie A, è terminata con il risultato di 0 a 0. Con questo pareggio entrambe le squadre si avvicinano al proprio obbiettivo stagionale: il Napoli è ormai ad un passo dalla matematica certezza del terzo posto, mentre l’Inter guadagna punti in vista dell’Europa League. partita divertente tra Inter e Napoli che, nonostante il pareggio, è ricca di emozioni e di occasioni da gol. Entrambe le squadre hanno provato a vincere la partita e poi nel finale si sono accontentate di un pareggio che fa comodo ad entrambi. squadra quadrata l’Inter di Mazzarri che riparte con velocità, ma fatica soprattutto a trovare le occasioni quando deve impostare. Nonostante questo il punto guadagnato contro il Napoli fa comodo in vista della qualificazione all’Europa League. prestazione sufficiente degli uomini di Benitez che cercano fino alla fine la vittoria, senza però trovare il gol; buon test in vista della finale di Coppa Italia; il terzo posto è ormai una formalità e basta un punto nelle prossime tre giornate. bene la gestione dei cartellini; mantiene lo stesso metro di giudizio per tutta la partita.
È uno scontro diretto per l’Europa, quello che va in scena al Tardini tra Inter e Parma. Una partita da sempre elettrizzante, spesso ostica per i nerazzurri, che i ducali si apprestano a disputare sull’onda dell’entusiasmo, guidati dal grande ex Cassano che, sul più bello della stagione, non ha intenzione di far prevalere vecchi ricordi a sogni di futuro internazionale, tra Europa e Brasile. Mazzarri, però, sa che dalla qualificazione, e quindi da questa partita, passa molto dell’Inter che verrà, lui compreso, e si affida finalmente a qualità e spregiudicatezza per schiacciare gli avversari con la qualità: quella di Kovacic, alla seconda consecutiva da titolare, di Hernanes, Palacio e l’uomo del momento, Icardi; dietro per squalifica manca Ranocchia. Juan Jesus è fuori per infortunio, così come Johnatan: il resto della formazione, quindi, è dettato dalla necessità. Donadoni, invece, soprattutto davanti ha grande scelta: con Cassano e Biabiany inamovibili, tra Palladino e Schelotto sceglie il primo, reduce dal gol e dalla buona prestazione di Bologna; per il resto, c’è un ex anche in mezzo, Gargano, affiancato a Marchionni e Parolo; difesa titolare, per una gara spartiacque della stagione. L’avvio, come prevedibile, è del Parma, che sulle ali dell’entusiasmo pressa i nerazzurri giocando nella sua metà campo e costringendoli a stringere i denti: già al nono minuto, infatti, il Parma sfiora il gol, con un colpo di testa ravvicinato di Cassano su cui Handanovic è chiamato al primo miracolo del pomeriggio; al 14′ palladino se ne va alla grande sulla sinistra, poi crossa in mezzo per Cassano che dopo un buono stop, però, calcia a lato. Dopo il primo quarto d’ora, però, i ducali rallentano e i nerazzurri ne approfittano, prendendo campo: così, al 27′ Icardi sfiora il palo di testa, e anche Cambiasso e Palacio impegnano Mirante con tiri da lontano. Dopo queste fiammate, però, si ritorna ad uno stallo, molto fisico, molto agonistico, fino al 43′, quando succede quello che riaccende tutto: banalità di Samuel in area, che porta l’argentino a commettere fallo su Parolo. Calcio di rigore tirato da Cassano, che Handanovic devia sul palo: sul ribaltamento di fronte, Hernanes salta tre uomini ed entra in area, crossando per Palacio, che appoggia a Icardi, che fa la sponda per Cambiasso, il cui primo tiro viene respinto, e il secondo finisce prima sul palo, poi sulla testa di Mirante, quindi in angolo. Corner vanificato, ma sul rilancio di Rolando, Icardi, a tu per tu con Mirante, vanifica calciando altissimo. E dopo questa giostra finale di emozioni, Rocchi manda tutti negli spogliatoi a riposare: la battaglia sarà lunga, e sarà da combattere fino alla fine delle energie. aggressivo e tonico quando decide di alzare il ritmo, gioca molto bene sulle fasce ma manca di cattiveria davanti. Migliore Parma, Palladino, 6.5: fa quello che vuole a sinistra, si beve i marcatori e rifornisce l’area di cross pericolosi. Peggiore Parma, Biabiany, 5.5:bloccato da Rolando, non ha ancora avuto lo spazio per esplodere la sua dinamicità. Inter, 6: le occasioni ci sono, ma sembra che arrivino quando il Parma rifiata, non per una supremazia nerazzurra. Salvata ancora dal portiere. Migliore Inter, Handanovic, 8: altro pomeriggio miracoloso: subito su Cassano al nono minuto, come Buffon su Zidane in finale mondiale, poi ancora su Fantantonio, stavolta su rigore. Che dire?Peggiore Inter, D’Ambrosio, 5: sempre puntuale, vero, ma sbaglia sistematicamente ogni cross e ogni decisione finale. (Giovanni Gazzoli)
Sempre attento in uscita e fra i pali; viene graziato da Callejon e poi è il palo a salvarlo su Inler.
Campagnaro, 5,5: soffre un po’ sul suo lato, soprattutto su Insigne che quando lo punta, lo salta spesso; per il resto solita aggressività.
Ranocchia, 6,5: attentissimo su Higuain, controlla bene la sua zona e non si lascia quasi mai sorprendere.
Andreolli, 6,5: attento e preciso nelle coperture; non giocava titolare da tantissimo e questo gli porta mezzo punto in più.
D’Ambrosio, 6: prestazione di sacrificio e di corsa. Sufficienti sia la fase difensiva che quella offensiva. Esce per infortunio (Zanetti, dal 67′, senza voto).
Hernanes, 6,5: buone accelerazioni e buoni palloni per le punte. Cerca anche la conclusione personale ma non è fortunato e esce per la stanchezza (Guarin, dal 73′, senza voto).
Cambiasso, 6: scudo davanti alla difesa, recupera molti palloni e cerca di lanciare gli attaccanti. Solito lottatore.
Kovacic, 6,5: ha alcuni tocchi di classe che sono da grande campione; il problema è che non gioca con troppa continuità durante la partita. Potenziale fenomeno.
Nagatomo, 6,5: spinge tantissimo in fascia e arriva spesso al traversone; rischia anche di trovare il gol ma Reina gli dice di no.
Palacio, 6,5: partita di sacrificio e di corsa; allunga la squadra e si rende spesso pericoloso, duettando con il compagno di reparto.
Icardi, 5,5: cerca di muoversi e di fare sponde buone, ma spesso è imbrigliato fra i due centrali avversari. Esce zoppicante (Kuzmanovic, dal 80′, senza voto).
All. Mazzarri, 6,5: mette in campo una squadra con una buona idea di gioco che non segna perchè sbaglia troppo sotto porta; l’Europa League si avvicina.
Reina, 6,5: attento nello specchio della porta e in uscita; gioca molto bene con i piedi e imposta per primo l’azione della propria squadra.
Henrique, 5: soffre la velocità di Nagatomo e di Kovacic e dal suo lato nascono le azioni più pericolose dell’Inter.
Raul Albiol, 6: se la cava con esperienza e con attenzione; rischia in qualche occasione, ma la sua prestazione è sufficiente.
Britos, 5: rischia di prendersi un rosso in avvio, ma viene graziato da Rizzoli; poi difende bene e tiene la posizione senza mai farsi sorprendere.
Ghoulam, 6: buone alcune diagonali difensive; spinge anche in fase offensiva e si fa vedere al tiro con conclusioni da fuori area.
Jorginho, 5: tanti errori in fase di impostazione che permettono all’Inter di ripartire in contropiede. Meno preciso di altre volte.
Inler; 7: il migliore dei suoi. Fa filtro a centrocampo e manda a rete i compagni; rischia pure di segnare da fuori e soprattutto colpendo un palo dopo un buon inserimento in area.
Callejon, 6: si divora un gol pazzesco nella prima frazione di gioco; nella ripresa cerca di rendersi pericoloso ma non trova mai lo spunto buono.
L. Insigne, 6: alcune giocate e alcuni lanci sono illuminanti; non trova mai però la conclusione verso la porta ed è dunque poco pericoloso.
Mertens, 5: partita incolore del trequartista belga; tanti errori tecnici e pochissime accelerazioni (Hamsik, dal 69′, senza voto).
Higuain, 6: prestazione sufficiente della punta argentina che non riceve molti palloni, ma cerca sempre la via del gol e si rende spesso pericoloso (Pandev, dal 85′, senza voto).
All. Benitez, 6: il terzo posto è ad un passo e settimana prossima c’è da disputare la finale di coppa Italia. Come primo anno non è male.
(Matteo Lambicchi)