Nubifragio al Bentegodi e uragano Verona sul Catania. Grande vittoria dell’Hellas che batte per 4-0 i siciliani, nel piovoso aperitivo domenicale della trentacinquesima giornata. Toni e fulmini, come si diceva a Firenze: il centravanti del Verona segna una doppietta salendo a 20 gol in classifica marcatori, e si arrabbia con mister Mandorlini per la sostituzione al 76′ (“Oggi che posso farne tre mi toglie!”, dirà arrabbiato in panchina). Di Marquinho e Juanito Gomez le altre due reti, per un Hellas che in classifica si sistema a quota 52 aspettando notizie da Torino a Lazio. Per il Catania invece è notte fonda: a tre giornate dal termine gli etnei sono ultimi con 23 punti, a meno 5 dal Sassuolo quartultimo che lunedì giocherà in casa contro la Juventus. Nel prossimo turno il Verona spareggerà a Roma contro la Lazio, lunedì 5 maggio alle ore 19:00, mentre gli etnei riceveranno la Roma al Massimino, domenica 4 alle 15:00.
Partita sempre viva e soprattutto nel primo tempo, scandito dal ritmo impressionante dell’Hellas e dai tentativi generosi ma improduttivi degli ospiti. Dall’intervallo in poi la pioggia torrenziale ha bagnato le polveri e rallentato il ritmo, ma i padroni di casa non hanno smesso di attaccante trovando il quarto gol, mentre il Catania ha cercato invano la rete della bandiera. Nel complesso una partita divertente ma a senso unico.
Ode al gioco di Mandorlini: aggressività immediata e azioni veloci. Nonostante l’inferiore supremazia territoriale (8’55” contro i 13’56” avversari) il Verona ha costruito di più e meglio, disputando un primo tempo perfetto per intensità ed efficacia. In più la squadra è riuscita a non subire gol e questa è un’altra notizia positiva. Senza Romulo ancora infortunato è emerso Jacopo Sala, che ha sostituto egregiamente il compagno coniugando quantità e qualità; da circoletto rosso anche la prova di Donadel, raramente così totale e sicuro a centrocampo, e l’ottima collaborazione laterale terzini-esterni, sia a destra che a sinistra. Unica nota storta l’infortunio di Iturbe, uscito al 37′ per un dolore alla coscia destra: problema da valutare. Senza troppi giri di parole si può scrivere che il Catania è stato inferiore in tutto e per tutto. La squadra di Pellegrino non ha mancato d’impegno ma ha subito il ritmo forsennato imposto dal Verona sin dai primi minuti e per tutto il primo tempo. La velocità degli interpreti avversari ha evidenziato le lacune difensive mentre da centrocampo in sù la squadra ha faticato a costruire azioni pericolose, chiudendo con 10 conclusioni di cui solo 2-3 realmente pericolose. Nella ripresa la pioggia ha complicato i pur improbabili disegni di rimonta: ora servono tre vittorie contro Roma, Bologna (trasferta l’11 maggio) e Atalanta (18/5) per sperare nel miracolo salvezza. Riesce a gestire la partita con relativa tranquillità. Nel primo tempo risparmia un’ammonizione doverosa a Fabian Rinaudo che stende Hallfredsson al limite dell’area veronese.
Un primo tempo a senso unico si è concluso sul risultato di 3-0 per il Verona. I gol: al 6′ e al 28′ Luca Toni, salito a quota 20 in classifica marcatori pareggiando il capocannoniere Ciro Immobile, che oggi giocherà in casa contro l’Udinese; al 45′ il brasiliano Marquinho, che ha finalmente trovato il primo gol in maglia Hellas. La prima rete è frutto di un’accelerazione di I-turbo, bravissimo a seminare Rolin in contropiede e a piazzare il sinistro sul secondo palo: ancora meglio Frison nella deviazione a sinistra, ma Peruzzi non riesce a liberare e il rapace Toni mette dentro di sinistro. Il raddoppio: corner da sinistra, la difesa prolunga sul secondo palo dove si avventa Jacopo Sala che recupera, scatta superando Rinaudo e pennella un cross perfetto al centro, dove la zucca di Toni svetta su tutte e piega le mani a Frison. Tris in chiusura di frazione grazie ad un’altra bella azione in velocità; Pillud spazza lontano per Toni che addomestica alla sua maniera e favorisce lo scatto di Juanito Gomez: questi avanza sino al limite e poi cambia lato per Marquinho, che controlla e fulmina Frison con un gran diagonale mancino. Nei 2 minuti di recupero il portiere catanese si supera deviando sul palo un gran colpo di testa di Gomez, sulla punizione al centro di Marquinho. Lo stesso Gomez è entrato dalla panchina sostituendo Iturbe al 37′: per l’argentino problema alla coscia destra che però non gli ha impedito di essere decisivo, nella mezz’ora abbondante trascorsa in campo. Ammoniti Rolin e Monzon nel Catania. Da segnalare ancora un’occasione divorata da Toni sul 2-0: punizione dal limite di Donadel, botta potente deviata dalla barriera, il rimbalzo porta la palla sul sinistro del centravanti che da due metri alza clamorosamente. Migliore in campo Verona: Toni voto 9 sarebbe un dieci se non sbagliasse l’occasione di cui sopra, una prima frazione da attaccante perfetto. Citazione d’obbligo anche per Iturbe (voto 7,5), Donadel (voto 7,5) e Marquinho (voto 7) Peggiore in campo Verona: nessuno, nel primo tempo hanno giocato tutti bene. La domanda è: il grande sforzo fisico generale sarà accusato nella ripresa? Migliore in campo Catania: Frison voto 6,5 Miracolo su Gomez, forse inutile ma davvero notevole; in precedenza si era ben opposto ad Iturbe nell’azione del primo gol. In attacco qualcosa di buono è nato dai movimenti Plasil (voto 6). Peggiore in campo Catania: Rolin voto 5: ammonito dopo 40 secondi per aver steso Iturbe, viene spesso infilato in velocità dallo stesso argentino o chi per lui. Insufficienza piena anche per i Lodi e Fabian Rinaudo (voto 5 ad entrambi), surclassati dal maggiore ritmo avversario. (Carlo Necchi)
Hellas Verona
Bravo ad opporsi a Leto in avvio di partita, puntuale nelle uscite.
Attento in difesa e propositivo per quanto non straripante in attacco: si impegna e merita.
Sempre presente contro Bergessio, gli preclude la via dell’area.
“Silenzioso” ma efficace, lascia pochi buchi e non perde mai la calma contro Leto o chi per lui.
Grande e irreprensibile nel primo tempo, più titubante nella ripresa bagnata.
Moto perpetuo e giocate di qualità: l’assist per il 2-0 è la perfetta sinossi, con dribbling in velocità e cross al bacio. Poi ne aggiunge un altro.
Un orologio, recupera e distribuisce con regolarità e precisione: miglior prestazione stagionale, e forse non solo.
Se il pressing è un’arte lui è un maestro: offusca le vie di passaggio agli avversari rimbalzando da una metacampo all’altra.
Gli basta una mezzoretta per fare sconquassi: fa ammonire Rolin al 1′ e costruisce l’1-0 in accelerazione dal 37’J.GOMEZ 7 Non ha la progressione di Iturbe ma sfodera un’ottima gamma di movimenti, e un sinistro di zucchero per il 4-0.
TONI 8 (il migliore) A parte un brutto errore sottoporta, il primo tempo è il manifesto del centravanti. Nella ripresa si bagna e perde smalto, poi s’arrabbia per il cambio: insaziabile dal 76’CACIA 6 Si impegna e sfiora il gol nel finale, difficile fare di più sotto il diluvio.
Prestazione maiuscola: taglia alla perfezione verso il centro ed è molto pericoloso al cross sia in corsa che da fermo. Condisce con un gran bel gol dal 63’JANKOVIC 6 Un paio di numeri d’alta scuola, in particolare veronica con colpo di tacco a centrocampo.
All.MANDORLINI 7,5 Partita perfetta.
(Carlo Necchi)
Catania
Un suo errore al rinvio porta il Verona al poker, ma nel primo temop compie almeno due grandi parate: prodigiosa quella sul colpo di testa di Gomez.
Qua e là propone qualcosa di interessante ma in fase difensiva viene fatto a fettine dalle combinate Albertazzi-Marquinho.
Non sembra lui il centrale più in difficoltà ma viene sostituito nell’intervallo dal 46’GYOMBER 6 Complici la pioggia e il leggero calo del Verona la difesa incassa meno con lui.
L’ammonizione al primo minuto è il preludio a una partita di estrema sofferenza: non demorde ma soccombe.
Coyote sulle tracce di beep-beep Iturbe, lascia qualche spazio di troppo anche a Gomez dall’81’BIRAGHI 6 Minuti onesti, in palio c’era poco o nulla.
Frastornato dal maggiore ritmo avversario, rincorre e s’innervosisce diventando falloso.
Il suo centrocampo va sotto e lui ne risente, deve anzitutto inseguire e risulta meno lucido nei rari momenti in cui può impostare con calma.
E’ vero che Sala straripa dalle sue parti, però il ceco si muove bene in fase offensiva generando buone linee di passaggio. Anche nella ripresa crea qualche grattacapo sul lato sinistro.
Qualche bel suggerimento in profondità ma resta un pò troppo poco per uno come lui: deve cercare di essere più continuo.
Si batte e ritaglia un paio di tentativi in area: al tirar delle somme però cava poco dal 66’CARUSO 6 Esordiente classe 1994: buona fortuna.
LETO 6 (il migliore) Carbura col passare dei minuti e tutto sommato un segno lo lascia: è il catanese più pericoloso in entrambe le frazioni.
All.PELLEGRINO 5 Il Catania doveva giocare come il Verona.
(Carlo Necchi)