La terza tappa del Giro d’Italia 2014 riservata ai velocisti, con partenza da Armagh e arrivo a Dublino, non presentava particolari insidie. I 187 chilometri prevalentemente pianeggianti hanno premiato per il secondo giorno consecutivo il tedesco Marcel Kittel che stavolta ha regolato in volata con una grande rimonta negli ultimi metri Swift ed un eccellente Elia Viviani. Nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno, il tedesco si fa un bel regalo bissando il successo di Belfast. Una tappa condizionata da vento e pioggia e dalle molte cadute. Per terra sono finiti, tra gli altri, gli italiani Cunego, Gasparotto e Scarponi, mentre la Maglia rosa rimane sulle spalle dell’australiano Michael Matthews. Con la terza tappa, la corsa rosa saluta l’Irlanda e sbarca in Italia da dove ripartirà dopo la giornata di riposo con la Giovinazzo-Bari, una tappa in linea ancora per i velocisti. Ma veniamo alla classifica del Gran Premio della Montagna che ieri ha visto grande protagonista Tjallingii Maarten, transitato primo sui due GPM previsti dalla tappa di Belfast. Forte della maglia azzurra conquistata, il corridore olandese è partito con un vantaggio di 3 punti su Fedi Andrea e di 4 su Romero Corredor Jeffry Johan. Tjallingii Maarten, quasi trentasettenne, in questi primi giorni si conferma grande mattatore di questa speciale classifica e nel corso della terza tappa ha ribadito quanto di buono fatto il giorno prima. Suoi anche i due GPM di quarta categoria previsti nella parte nord irlandese della frazione. A Markethill Summit dopo appena 32,1 Km di gara, dislivello pari a 133 metri, pendenza media 2,8% e massima 8%, l’olandese ha preceduto Godoy Yonder e Dockx Gert incamerando altri 3 punti utilissimi per la classifica. Appena circa 20 km dopo, Tjallingii Maarten si concede il bis sul GPM di Few Forest, dislivello pari a 170 metri, pendenza media 4,1% e massima 8%. L’olandese non fa sconti e transita per primo anche su questo traguardo mettendosi alle spalle Rubiano Chavez Miguel Angel, con Dockx Gert ancora terzo. Poco spazio quindi per gli avversari, con il corridore del team belga Belkin Pro Cycling fortemente alla ricerca di punti pesanti per rafforzare il primato in classifica. Obiettivo raggiunto e vantaggio incrementato notevolmente sul secondo in classifica. Ora Tjallingii Maarten guida la classifica del Gran Premio della Montagna con 12 punti, con l’italiano Fedi Andrea sempre secondo staccato però di 9 punti e con Godoy Yonder, Rubiano Chavez Miguel Angel, Romero Corredor Jeffry Johan e Dockx Gert terzi a pari merito con 2 punti. Segue con un solo punto all’attivo Armee Sander.
E’ il tedesco Marcel Kittel del team Giant-Shimano. Il vincitore della terza tappa del Giro d’Italia 2014, da Armagh a Dublino. A cinque chilometri dall’arrivo Cannondale davanti a tutti con Alessandro Petacchi in buona posizione, e anche il team Sky a tirare. Si arriva all’ultimo chilometro con i ciclisti gomito a gomito, Kittel si prende spazio e si prepara per la volta finale: a pochi metri dal traguardo l’australiano brucia Viviani e Swift e vince la terza tappa del Giro, proprio nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno. La maglia rosa resta all’australiano Michael Matthews del team Orica-Green EDGE.
E’ il tedesco Marcel Kittel del team Giant-Shimano. Il vincitore della terza tappa del Giro d’Italia 2014, da Armagh a Dublino. A cinque chilometri dall’arrivo Cannondale davanti a tutti con Alessandro Petacchi in buona posizione, e anche il team Sky a tirare. Si arriva all’ultimo chilometro con i ciclisti gomito a gomito, Kittel si prende spazio e si prepara per la volta finale: a pochi metri dal traguardo l’australiano brucia Viviani e Swift e vince la terza tappa del Giro, proprio nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno. La maglia rosa resta all’australiano Michael Matthews del team Orica-Green EDGE.
E’ il tedesco Marcel Kittel la prima Maglia Rossa del Giro d’Italia 2014. Il corridore della Giant-Shimano ha avuto la meglio nella volata che ha chiuso la seconda tappa sul traguardo di Belfast su Nacer Bohuanni (FDJ), Giacomo Nizzolo (Trek), Roberto Ferrari (Lampre Merida) e Elia Viviani (Cannondale). La classifica della maglia rossa vede naturalmente gli stessi corridori in fila, in attesa dei prossimi appuntamenti. Nato ad Arnstadt l’11 maggio del 1988, Marcel Kittel è passato al professionismo nel corso della stagione 2011. I suoi esordi sono stati caratterizzati dalla mountain bike, con il successivo passaggio al ciclismo su strada, sempre incoraggiato dal padre. Ottimo cronoman, all’età di sedici anni ha saputo mettersi in grande evidenza vincendo il suo primo titolo di specialità ai campionati nazionali riservati agli juniores. Nel 2005 ha poi vinto il titolo mondiale, sempre a cronometro, iniziando a collezionare vittorie anche nelle gare in linea, tanto da ottenere il secondo posto nella Coppa del Mondo alle spalle di Niki Ostergaard. Il 2007 lo ha visto passare nelle file del Thüringer Energie Team, confermando la sua forza a livello di under 23, mentre nel 2009 ha trionfato nell’europeo a cronometro, arrivando ai piedi del podio al mondiale di specialità. Piazzamento migliorato nell’anno successivo, quando è arrivato terzo dietro a Phinney e Durbridge. Queste prestazioni gli sono valse la chiamata da parte del team Skil-Shimano e l’esordio nel professionismo avvenuto nel 2011. Un esordio iniziato con la vittoria di una tappa del Tour de Langkawi, seguito da quelle nelle quattro frazioni della Quattro Giorni di Dunkerque. A queste vittorie si sono poi aggiunte quelle riportate nella prima edizione della ProRace Berlin e in una delle tappe del Delta Tour Zeeland e nella classifica finale della competizione. Le prime vittorie nelle gare dell’UCI World Tour sono arrivate al Giro di Polonia, dove ha trionfato in ben quattro tappe. Un degno prologo alla Vuelta a España, nel corso della quale ha vinto la settima tappa, confermato nella stagione 2012 che lo ha visto trionfare in ben tredici gare, tra le quali due delle frazioni dell’Eneco Tour. Ancora meglio è andata nel 2013 quando ha aperto la stagione vincendo una delle tappe della Parigi-Nizza e la classifica finale del Tour de Picardie, oltre a due delle frazioni della corsa. La consacrazione è poi arrivata al Tour de France, nel corso del quale ha letteralmente dominato negli sprint collezionando ben quattro tappe, tra cui l’ultima agli Champs-Élysées, vestendo anche la maglia gialla per un giorno.
Prosegue la terza tappa del giro d’Italia 2014, la diretta Armagh-Dublino. Ore 15:30 Caduta in fondo al gruppo: coinvolti tre ciclisti tra cui anche l’italiano Manuel Belletti, ventottenne del team Adroni Giocattoli-Venezuela. Il vantaggio dei corridori in testa scende a circa tre minuti e poi a due, mentre il tempo si fa più burrascoso a Dublino, in zona traguardo. Le condizioni atmosferiche hanno reso la strada più scivolosa, anche per questo la velocità degli atleti è leggermente calata. Ore 14:50 Il gruppo sta controllando i cinque fuggitivi, non ci sono cambiamenti di rilievo rispetto agli ultimi chilometri. Le condizioni atmosferiche sono leggermente migliorate mentre il vantaggio dei ciclisti di testa è sceso a quattro minuti. A poco più di 100 chilometri, e 82 dall’inizio della terza tappa, dal traguardo una fuga sembra difficile: si va verso un altro arrivo in volata.
In attesa dell’inizio della terza tappa del Giro d’Italia 2014 (da Armagh a Dublino, 187 chilometri), la classifica “dei favoriti”, quella composta dai big della corsa, inizia a far registrare i primi distacchi importanti tra i ciclisti più blasonati che partecipano a questa edizione. Senza dimenticare l’incredibile ritiro Daniel Martin, l’irlandese della Garmin Sharp che dopo la caduta non è nemmeno riuscito a concludere la prima tappa a Belfast, vediamo in testa l’australiano Michael Matthews, arrivato ottavo al termine del secondo appuntamento Belfast-Belfast (vinta dal tedesco Marcel Kittel) e che adesso mantiene la Maglia rosa con tre secondi di vantaggio dai due compagni di squadra Ivan Santaromita e Pieter Weening. Quarto posto per il colombiano Uran Uran del team Omega Pharma-Quickstep, in ritardo di 8 secondi come il compagno di squadra Gianluca Brambilla. A dieci secondi ci sono i due corridori della BMC Racing Team, Cadel Evans e Samuel Sanchez Gonzalez, mentre più staccati a 25 secondi ecco Wouter Poels e Thomas De Gendt della Omega Pharma-Quickstep. Tre ciclisti del team Tinkoff-Saxo risultano a 26 secondi di ritardo dopo la seconda tappa: Nicolas Roche, Michael Rogers e Rafal Majka. Clicca qui per vedere la classifica dei “favoriti” dopo le prime due tappe del Giro d’Italia 2014
Ha subito cambiato proprietario la maglia bianca, dopo il trionfo in volata del tedesco Marcel Kittel sul traguardo di Belfast. Il capofila dei giovani è ora Michael Matthews, che però è allo stesso tempo la nuova maglia rosa, evento che permette al suo compagno di squadra dell’Orica GreenEdge, Luke Durbridge, di continuare ad indossare il simbolo riservato ai corridori in erba. Il risultato in questione è la pratica conseguenza dei tre secondi di abbuono ottenuti da Matthews grazie all’ottavo posto conseguito nella tappa di oggi. Al terzo posto c’è ora Julien Vermote, dell’Omega Pharma-Quick Step, che si trova a otto secondi, uno in meno del belga Yannick Eijssen, della BMC, il più giovane del lotto, mentre le posizioni che vanno dal quinto all’ottavo posto sono monopolizzate dai giovani della Tinkoff Saxo: Pawel Eijssen, Rafal Majka, Jay McCarthy e Christopher Juul Jensen, tutti a ventisei secondi. Il migliore degli italiani è per ora Salvatore Puccio del Team Sky, decimo a trentotto secondi, tre in più di Sebastian Henao. Michael Matthews è nato a Canberra nel 1990. Si è messo in luce nel 2006, quando si è aggiudicato in patria il campionato riservato agli allievi. Due anni dopo, passato tra gli juniores, ha invece vinto due tappe della 3Tre Bresciana, prologo alla medaglia d’argento vinta nel 2009 nella gara in linea dei campionati d’Oceania. Passato nel Team Jayco-AIS ha preso parte anche al Gran Premio della Liberazione, piazzandosi alle spalle di Sacha Modolo, per poi trionfare sia in linea che a cronometro ai campionati d’Oceania tra gli Under 23. Risultati che gli hanno quindi permesso di partecipare al Tour Down Under 2010 con la selezione australiana. Vinta una tappa al Tour di Wellington e due delle frazioni del Tour de Langkawi, ha quindi ottenuto una nuova prestigiosa piazza d’onore al Gran Premio della Liberazione, per poi chiudere all’ottavo posto il Tour de l’Avenir. Prologo stavolta alla vittoria nel campionato iridato riservato agli Under 23, nella gara in linea che ne ha confermato ampiamente la statura.Nel 2011 ha poi esordito tra i professionisti, nelle file della squadra olandese Rabobank, mettendosi in luce già al Tour Down Under, ove ha vinto la terza tappa, terminando al quarto posto della classifica generale. Altre vittorie dell’annata sono state quelle nella prima tappa della Vuelta a Murcia, e nel Giro di Colonia. Il 2012 lo ha invece visto cogliere due vittorie, la Clásica de Almería e una tappa al Tour of Utah, in pratica le ultime per il team olandese. Il 2013, infatti, lo ha visto passare nelle file dell’Orica-GreenEDGE, con la cui maglia ha vinto due tappe al Tour of Utah, oltre a due tappe della Vuelta a España. In questa prima parte del Giro d’Italia sta quindi confermando in pieno le buone cose già fatte vedere nella prima parte della sua carriera professionistica ed è ora atteso ad una probante conferma, in una corsa come quella rosa in cui il grande numero di arrivi in salita non sembra il terreno più adatto per un passista potente, ma sinora spesso a mal partito di fronte alla pendenze più dure.
La terza tappa del Giro d’Italia 2014 è iniziata e c’è una fuga diretta: dopo che Giorgio Cecchinel (Neri Sottoli) aveva provato un’azione solitaria, dal gruppo si sono staccati in quattro. Si tratta di Yonder Godoy (Androni Giocattoli), Marteen Tjallingii (Belkin Pro Cycling), Miguel Angel Rubiano (Colombia Cycling Pro) e Gert Dockx (Lotto). Assorbito Cecchinel che è stato poi ripreso dal gruppo, i quattro hanno ora un vantaggio di circa 5 minuti sul gruppo che per il momento sembra volerli lasciare andare, aspettando che termini la sfuriata prima di aumentare i giri della pedalata e riprenderli per il volatone sul traguardo di Dublino.
Ci siamo: è tutto pronto, la terza tappa del Giro d’Italia 2014 sta per cominciare. Si va da Armagh a Dublino, 187 Km di un percorso che non presenta particolari difficoltà e si presta ad un arrivo in volata. Michael Matthews è la maglia rosa: vedremo se riuscirà a confermarla fino al rientro in Italia, che avviene come sappiamo nel corso del giorno di riposo che sarà domani. Da lunedi la carovana sarà alle prese con le strade del nostro Paese, ma intanto deve fare fronte a questa terza e ultima tappa irlandese.
La terza tappa del Giro d’Italia 2014 va da Armagh a Dublino e conclude la tre giorni in Irlanda: domani il giorno di riposo, utile per lo spostamento e il rientro in Italia. Il percorso come abbiamo visto non dovrebbe essere troppo ostico; la tappa si presta ad un arrivo in volata e quindi soddisfazioni per i velocisti che quando inizieranno le montagne dovranno rientrare nei ranghi. Attenzione però: siamo ancora una volta sul mare per certi tratti, di conseguenza si rischia di andare incontro a forti raffiche di vento che possono disturbare i corridori. Inoltre, nell’ultimo chilometro – all’incirca – ci sono almeno tre curve che presentano un angolo retto, dunque il gruppo compatto e già impostato per la volata potrebbe incappare in pericolose e dannose cadute.
Il Giro d’Italia 2014 propone oggi la terza tappa, la Armagh-Dublino di 187 km, terza e ultima giornata di quelle che la carovana della Corsa Rosa sta trascorrendo in Irlanda prima del trasferimento con rientro in Italia e per la precisione in Puglia. La giornata di oggi vedrà protagonista l’Eire, cioè la Repubblica indipendente che raccoglie gran parte dell’isola, dopo i primi due giorni trascorsi nell’Ulster britannico. Oggi si arriverà proprio nella capitale, la città più famosa dell’intera Irlanda, palcoscenico ideale per il saluto finale a questa terra che ha accolto il Giro con grande entusiasmo. Passando agli aspetti più strettamente agonistici di questa giornata, passiamo adesso ad esaminare il percorso dal punto di vista delle caratteristiche tecniche. Diciamo subito che si tratterà probabilmente di una tappa che sarà risolta da una volata di gruppo, dal momento che si percorreranno strade quasi interamente pianeggianti, pur se costellate dalle insidie classiche dell’Irlanda, che ormai conosciamo bene, dal vento al clima estremamente incerto e variabile. La partenza è collocata ad Armagh, ancora in Irlanda del Nord: località molto importante dal punto di vista religioso, visto che la Diocesi fu fondata dal patrono d’Irlanda San Patrizio. La prima parte della frazione sarà la più tormentata dal profilo altimetrico, con diversi strappi (pur non molto impegnativi) e due Gran Premi della Montagna, sia pure entrambi di quarta categoria come già quelli di ieri: prima Markethill Summit (km 32,1) e poi Fews Forest, quando saranno passati 51 km dalla partenza di questa tappa. Dopo circa 75 km ci sarà la frontiera tra il Regno Unito e l’Eire, e una volta entrati nella Repubblica d’Irlanda le strade si faranno praticamente del tutto pianeggianti. Da segnalare il traguardo volante posto a Dundalk al km 84,5 di gara e poi il rifornimento al km 97,3, per la precisione in località Castelbellingham. Il fatto che la prima parte del percorso sia mossa favorirà di certo la nascita della classica fuga da lontano, che però avrà ben poche speranze di resistere al ritorno nel gruppo nel lungo avvicinamento a Dublino: la parte finale è totalmente pianeggiante, anche se per giungere all’arrivo posto in Merrion Street Upper bisognerà affrontare ben sette curve secche negli ultimi 4 km. Saranno presumibilmente queste le principali difficoltà per gli sprinter, che poi ci delizieranno con una volata a ranghi compatti: chi avrà la meglio sul traguardo? E chi lascerà l’Irlanda indossando la prestigiosa maglia rosa? Domande alle quali sarà solamente la strada a poter dare una risposta…
POS | NOME | NAZ | TEAM | TEMPO | DIST | ABB |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | KITTEL Marcel | GER | GIA | 4:28:43 | 0:00 | 10″ |
2 | SWIFT Ben | GBR | SKY | 4:28:43 | 0:00 | 6″ |
3 | VIVIANI Elia | ITA | CAN | 4:28:43 | 0:00 | 4″ |
4 | APPOLLONIO Davide | ITA | ALM | 4:28:43 | 0:00 | |
5 | BOUHANNI Nacer | FRA | FDJ | 4:28:43 | 0:00 | |
6 | BOASSON HAGEN Edvald | NOR | SKY | 4:28:43 | 0:00 | |
7 | FERRARI Roberto | ITA | LAM | 4:28:43 | 0:00 | |
8 | AVILA VANEGAS Edwin Alcibiad | COL | COL | 4:28:43 | 0:00 | |
9 | NIZZOLO Giacomo | ITA | TFR | 4:28:43 | 0:00 | |
10 | FARRAR Tyler | USA | GRS | 4:28:43 | 0:00 |
POS | NOME | NAZ | TEAM | TEMPO | DIST |
---|---|---|---|---|---|
1 | MATTHEWS Michael | AUS | OGE | 10:06:37 | 0:00 |
2 | PETACCHI Alessandro | ITA | OPQ | 10:06:45 | 0:08 |
3 | OSS Daniel | ITA | BMC | 10:06:47 | 0:10 |
4 | DURBRIDGE Luke | AUS | OGE | 10:06:51 | 0:14 |
5 | SANTAROMITA Ivan | ITA | OGE | 10:06:51 | 0:14 |
6 | TUFT Svein | CAN | OGE | 10:06:51 | 0:14 |
7 | WEENING Pieter | NED | OGE | 10:06:51 | 0:14 |
8 | URAN URAN Rigoberto | COL | OPQ | 10:06:56 | 0:19 |
9 | SERRY Pieter | BEL | OPQ | 10:06:56 | 0:19 |
10 | PAUWELS Serge | BEL | OPQ | 10:06:56 | 0:19 |
POS | NOME | NAZ | TEAM | PUNTI |
---|---|---|---|---|
1 | TJALLINGII Maarten | NED | BEL | 12 |
2 | FEDI Andrea | ITA | NRI | 3 |
3 | GODOY Yonder | VEN | AND | 2 |
4 | RUBIANO CHAVEZ Miguel Angel | COL | COL | 2 |
5 | ROMERO CORREDOR Jeffry Johan | COL | COL | 2 |
6 | DOCKX Gert | BEL | LTB | 2 |
7 | ARMEE Sander | BEL | LTB | 1 |