Cesare Prandelli e Demetrio Albertini hanno parlato del rinnovo del ct con la FIGC, nella conferenza stampa di Coverciano: “Due mesi fa per me era chiuso -ha dichiarato il mister-, ho dato già la mia disponibilità. Se non abbiamo ancora firmato è perché stanno preparando il contratto in modo dettagliata, si sta aspettando l’aspetto legale. Sono contento e consapevole di iniziare una nuova avventura, l’abbiamo già ufficializzata“. Albertini ha aggiunto qualche parola sul suo addio alla Federazione dopo i mondiali: “Ci siamo incontrati, Prandelli ha dato la sua disponibilità. C’è accordo su tutto, manca solo l’aspetto legale. C’è piena sintonia con Abete e con Prandelli. Ho annunciato prima la mia decisione, maturata per motivi personali, per scindere l’aspetto sportivo da quello politico. In questi otto anni ho avuto un compito preciso: in tutte le nostre riunioni, per me era una boccata d’ossigeno stare qui, ora cambio“. Prandelli ha ri-toccato anche l’argomento codice etico: “Ho fatto un sogno… Ho sognato che c’erano tre squadre che venivano massacrate per gomitate e noi, immacolati, siamo andati avanti… E’ stato bellissimo. Il gesto di Chiellini a Pjanic per me non è gioco violento. Voleva solo prolungare la sua posizione. Spero che le polemiche si siano pacate“.
Conferenza stampa di Cesare Prandelli al centro sportivo di Coverciano, dove la nazionale italiana ha iniziato il preritiro in vista dei mondiali in Brasile. Queste alcune delle sue parole: “Balotelli? Non solo lui, devono avere tutti la consapevolezza che anche in pochi minuti si possa lasciare il segno. Mettiamo da parte ‘l’io’, pensiamo al gruppo. I social network? Oggi alle 16.30 ci sarà una riunione tecnica, inizieremo a parlarne. Come dicevo qualche giorno fa, vorrei responsabilizzare le persone, condividendo una scelta. Se sbagli, però, metti tutti in difficoltà: qualsiasi cosa decideremo, lo faremo cercando di essere uniti anche in questo. Cassano? L’ho visto sereno: si è rimesso in gioco e lui ha vinto. Ha un’età matura ed ha sfruttato l’ultima occasione importante a livello ufficiale“. Parole anche su Giuseppe Rossi e sugli esclusi, come Toni e Gilardino: “Ho portato Giuseppe per più motivi. E’ un talento ed ha grande qualità, è uno dei più importanti in Italia. E’ determinato, ha volontà, vuole recuperare prima, con mille sacrifici per essere qui. E’ la dimostrazione che i campioni devono avere carattere, può essere un esempio per tutti. Chiaro che poi serva la condizione, in questi dieci giorni vogliamo vederla. Se anche non fosse così, lui ha già vinto: non voglio mettergli troppa pressione, non voglio mettergli l’ansia di essere controllato ogni minuto. E’ nei trenta, vogliamo capire se la sua condizione sia migliore rispetto a qualche giorno fa. (…) Stimo tantissimo Gilardino e Toni ma vogliamo manovrare in attacco in modo diverso, è un messaggio per i nostri attaccanti“.
Il campionato di Serie A 2013-2014 è finito. Le bocce sono ferme: la lista dei convocati da Cesare Prandelli per il Mondiale è lì da vedere, i giorni che mancano alla comunicazione ufficiale sono sempre meno. Sappiamo: ci sono 31 nomi, otto di loro rimarranno a casa (uno è Antonio Mirante). E quindi: chi va in Brasile? Cesare Prandelli qualche indizio ce l’ha dato: ha scelto per la forma fisica e per la stagione, ha in mente due o tre moduli, ha parlato di qualche singolo. Dicendo, per esempio, che Antonio Cassano può essere compatibile sia con Mario Balotelli che, soprattutto, con Giuseppe Rossi, e che dunque uno non esclude l’altro. Tradotto, il barese e Pepito possono essere entrambi nei 23. Sarà davvero così? Premettiamo una cosa: è ben difficile che l’ultima giornata di campionato abbia modificato qualche gerarchia. Per intenderci: che nella stessa partita Rossi abbia segnato un rigore e Cerci abbia sbagliato il suo (che pesava una tonnellata) non sarà la discriminante per un taglio e una conferma. Piuttosto possiamo essere portati a ragionare su altro; per esempio, sul modulo. Il , che sembra quello più in voga e al momento con più quotazioni, è perfetto per Cassano, Destro, Immobile, Balotelli e Rossi, meno per Cerci e Insigne, inserendo anche Candreva nel discorso. Il sarà una soluzione solo quando si tratti di difendere; in quel caso meglio un giocatore che tiene palla e si sacrifica in copertura (Immobile) con esterni offensivi ma non troppo (Candreva più di Cerci, Romulo più di Insigne); il , viene da pensare, è il terreno perfetto per la coppia gol del Torino, ma anche per tutti gli altri nominati prima, forse a eccezione di Insigne che ama spazzolare la riga laterale. Insomma: ragionare adesso risulta difficile, Prandelli ha certamente in testa altri parametri che esulano da numeri, schemi e posizioni. Tuttavia, visto che è un gioco e non costa nulla, ipotizziamo questo:
Che Cassano ci sarà, che Giuseppe Rossi dovrà convincere il CT dal punto di vista fisico in questi ultimi giorni, che Cerci è l’unico in grado di cambiare passo e modificare moduli e situazioni, che forse il sacrificato sarà Lorenzo Insigne per esperienza minore rispetto ad altri e perché tatticamente meno adatto, che insieme a lui potrebbe rimanere a casa Mattia Destro perché tra lui e Immobile forse uno è davvero di troppo, che se uno dei due è di troppo potrebbe essere il capocannoniere della Serie A a restare in Italia, ma forse a livello di immagine non sarebbe il massimo, che però l’immagine in fondo in fondo non è tutto. Questo a prescindere dagli altri ruoli: vai a sapere che i sette esclusi non escano tutti da difesa e centrocampo (sostanzialmente impossibile, ma si fa per dire).
(Claudio Franceschini)