Atalanta-Chievo finisce 1-1 ed è tutta nel finale, anzi negli ultimi 20 minuti: un concentrato di emozioni e soprattutto di gol da guardare e riguardare, quelli di Zappacosta e Lazarevic, che portano all’1-1. Proteste della squadra nerazzurra per l’episodio che porta al pari, al 90′, con espulsione di Bellini e punizione dal limite: una coda polemica che probabilmente non si spegnerà per qualche giorno. La vittoria non arriva, è nuovamente pari in rimonta come martedì a Genova. Stavolta c’è di mezzo anche una decisione discussa di Peruzzo, anche se la prestazione è ancora ampiamente sufficiente Se il pari sta un pò stretto a qualcuno, anche per le modalità con cui è arrivato, questo qualcuno è l’Atalanta. Ma la squadra di Maran non ruba nulla; nonostante i dubbi sull’episodio fondamentale e guardando in senso generale all’analisi del match, l’1-1 ci può stare Qualcosa che non va “al vertice della tensione” del 90 minuto c’è. Probabilmente è un fuorigico non sanzionato di Pellissier. L’insufficienza dunque non è tutta sua ma da condividere con l’assistente
Reti inviolate dopo i primi 47 minuti di gioco (voto 6) all”Atleti Azzurri d’Italia’, in un match iniziato con magliette e maxischermo sintonizzati sulla lunghezza d’onda più doverosa: “Je suis Charlie”, in segno di vicinanza con la Francia per i fatti degli ultimi giorni. Una contesa finora scossa da un paio di grandi occasioni, non noiosa ma nemmeno spettacolare o particolarmente divertente: per gli uomini di Colantuono (voto 6) meglio Pinilla (voto 6) di Denis (voto 5) in avanti, anche se il migliore è Maxi Moralez (voto 6,5), spesso imprendibile per gli avversari anche se poco concreto. Nel Chievo di Maran (voto 6) nessuno spunto per quanto riguarda i singoli, anche se Schelotto (voto 6) avrebbe l’occasione per far passare in vantaggio i suoi. Sul suo destro a botta sicura grandissima respinta di Sportiello (voto 6,5) con il piede, a salvare tutto. Buone le prove di Dainelli e Frey (per entrambi voto 6,5) in difesa. Non sfrutta appieno la potenzialità offensiva, con una coppia “pesante” come quella composta da Denis e Pinilla. La prestazione, tranne qualche pausa a metà tempo, è però sufficiente. Condivide la palma di migliore in campo (parziale) con Sportiello. Vivace ed intraprendente, parte dalla sinistra ma spesso lo trovi anche sull’altro fronte e causa i guai principali al Chievo. Non indovina praticamente nemmeno una sponda, a differenza di Pinilla, che si fa preferire. Avrebbe anche la grande occasione nel finale di tempo ma è lento e macchinoso. La fiammata che porta Schelotto ad un passo dal gol, assieme a qualche giocata in area di Paloschi, non bastano per ora. Discorso simile a quello fatto per i padroni di casa, in senso generale: primo tempo da sufficienza piena e poco più. Sarebbe un 6+, forse il mezzo punto è eccessivo. Lo premiamo assieme a Dainelli per la presenza in termini di respinta delle azioni principali dei padroni di casa. Non tocca palla per 45′, Paloschi è di fatto solo a battersi contro i centrali nerazzurri. Primo tempo non convincente, anzi
Una sola grande parata, quella su Schelotto nel primo tempo. L’interpretazione del ruolo e delle uscite è però da campioncino. Il gol subito è una perla che lo acceca, senza responabilità
Il doppio intervento nel finale è molto dubbio, su entrambe le ammonizioni si può dibattere. Ma l’accusa principale all’arbitro è quel fuorigioco non ravvisato che porta al contatto con Pellissier
Duelli duri sia con Paloschi che con Cesar sui calci piazzati. Senza la magia di Lazarevic avrebbe raggiunto l’obiettivo
Oltre al lavoro ordinario, come il compango di reparto, mezzo voto in più per un salvataggio complicato che pulisce l’area e non consente al Chievo di concludere verso Sportiello
Tanta forza fisica e qualche sofferenza di troppo quando si tratta di mettersi sulle piste di Birsa, unico centrocampista pericoloso tra i clivensi
E’ indubbiamente il suo momento, oltre che per il secondo sigillo consecutivo più complessivamente per un match da protagonista sulla fascia destra
La prima parte della partita è deludente, da bocciatura. Poi si riprende, rischia anche si segnare, ma potrebbe fare decisamente meglio
A lui non si chiede la precisione e l’inventiva che invece è doverosa per il compagno di reparto. Per questo gli errori in appoggio sono dimenticati visto il lavoro senza sosta in interdizione
Dopo Zappacosta è il migliore dei suoi. E’ tornato ad essere il trottolino imprevedibile di inizio avventura bergamasca
Non male il primo tempo, decisamente peggio la ripresa, quando esce dal match e viene sostituito
Lui invece resta in media: primi 45′ non sufficienti e ripresa ugualmente deludente. Il ‘Tanque’ dovrebbe frantumare la resistenza avversaria, invece non scende mai sul serio sul terreno di battaglia
( Non fa assolutamente nulla più di Pinilla, cambiato proprio per la sopraggiunta apatia. Bocciato)
( Entra nella parte finale del match ma nei minuti in cui è chiamato in causa fa meglio di Baselli. Compreso un destro all’incrocio messo in angolo da Bizzarri)
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All. COLANTUONO 6: Infuriato per il finale, come il pubblico, si vede sfilare una vittoria che sembrava portata a casa. L’andamento dei 90 minuti non era stato comunque a senso unico e l’intesa tra le tante prime punte di ottimo livello è da raggiungere anche con il suo aiuto
Fa il suo, come il collega atalantino non può nulla sul gol che è troppo bello per essere letto in anticipo. Su tutte le altre occasioni è presente e sicuro
Un pò meglio nel primo tempo come terzino che nella ripresa come esterno del reparto a 5. Moralez lo mette in difficoltà ma in realtà il ‘Frasquito’ è più pericoloso quando si accentra rispetto a quando resta largo nella sua zona
Esce per far posto a Pellissier nel finale, ma non è una bocciatura, bensì scelta tattica. Fin li aveva sbagliato poco o niente
Cerca di proporsi anche nell’area avversaria, dando vita ad un duello rusticano con Stendardo. La sfida con Denis è stravinta
Mancino interessante, sia quando si tratta di crossare che quando è chiamato alla conclusione su calcio piazzato. Quando parte Zappacosta però patisce le pene dell’inferno
Solo un tempo, causa infortunio, nel quale gli capita comunque la migliore occasione dell’intero match. E’ stoppato solo dal miracolo di Sportiello
Tanta corsa e qualche idea, in realtà troppo timida per meritarsi la sufficienza
Buono l’impatto fisico ed il duello tutta corsa con Carmona, con il quale al 90′ fa match pari
E’ l’elemento più intraprendente e pericoloso degli ospiti, tutte le principali azioni (che non sono molte) partono dai suoi piedi
Si batte come un leone e totalmente in solitaria, vista l’assenza di Meggiorini. Le giocate sono quelle presenti nel suo repertorio, senza essere arricchite stavolta dalla pericolosità ed efficacia che le renderebbe letali
Evita il 4 in pagella per il movimento a disturbare i centrali avversari, senza peraltro riscontrare risultati positivi. Sul lato offensivo (e sarebbe importante visto che parliamo di attaccanti) zero totale
( Partecipa nella ripresa all’anestesia di squadra del trio Pinilla-Denis-Bianchi, anche se il cambio di modulo provocato dalla sua entrata non porta a nulla di interessante sul lato della proposizione di gioco)
( Nel bene o nel male, visti i dubbi sul suo contatto con Bellini, entra nell’azione del pareggio)
( Entra e piazza il pallone all’incrocio dei pali, con una traiettoria semplicemente perfetta. Chapeau!)
All. MARAN 6: Non convince il passaggio al 5-3-2 di inizio secondo tempo, che paga con il gol di Zappacosta. Estrae dal cilindro Lavarevic, però, ancora in tempo utile. E’ un merito innegabile
(Luca Brivio)