L Napoli non vuole smettere di volare ed anche il Chievo esce stordito dall’angolo, scosso dal sinistro al mento di Higuain, che decide la partita e porta altri 3 punti a Sarri. Serata complicata, con un Chievo aggressivo e tenace ma poco pericoloso in avanti: vittoria pesante, che vale il secondo posto in classifica alla pari con Inter, Fiorentina e Lazio. Davanti agli azzurri, dopo il filotto di 4 imposizioni consecutive, resta solo la Roma.
Corsa, grinta e tanta (a volte troppa) garra: si perde un po’ in inutili polemiche nel finale e riesce ad essere pericoloso solo con Castro. Generoso e lottatore, ma non basta…
Vittoria da squadra matura, solida, in grado di controllare anche le partite più insidiose. Quando hai uno come Higuain, poi, è tutto un po’ più facile.
Si perde un po’ nel finale burrascoso a livello di nervi, Cesar arriva (tra il fallo su Allan e i contatti con Gabbiadini) più volte in zona-rosso. Nel complesso avrebbe meritato la sufficienza, ma il voto scende vertiginosamente per il fallo di mano di Higuain, non sanzionato in area, da lui e dall’arbitro di porta.
Primo tempo intenso, a ritmi alterni, nel quale non sono mancate nemmeno le occasioni da gol: al Bentegodi Chievo e Napoli sono sullo 0-0 ma è stata partita combattuta e piuttosto divertente in questi primi 45′ di gioco tra gialloblu e azzurri.
Prova da vipera dell’area di rigore per Higuain (voto 6,5), due volte vicino al gol e due volte respinto dai pali della porta di Bizzarri (voto 6,5), bravissimo a deviare la prima conclusione e fortunato sulla seconda. Dall’altra parte è stato Castro (voto 6,5 nonostante un gol sbagliato) il più pericoloso, sbagliando però la scelta al momento del tiro, oltre a Pepe (voto 6), apprezzabile sia come trequartista che come esterno della linea a 4 di centrocampo. Ancora una partita solida e attenta per Koulibaly (voto 6), non altrettanto positiva la prova di Insigne (voto 5,5), apparso lontano dagli standard dell’ultimo periodo.
Ha tenuto bene testa al Napoli per lunghi tratti di partita, anche se deve ringraziare la buona sorte in misura almeno uguale al proprio merito. L’occasione di Castro poteva cambiare il match… Nonostante lo “scavino” senza senso a tu per tu con Reina, è quasi perfetto in tutto il resto: largo a destra o più centrale, recupera tanti palloni ed è sempre nel vivo del gioco. Perde due palloni inusuali per uno concreto come lui, a pochi metri dalla sua area. Sembra un po’ fuori dal clima agonistico della contesa.
Avrebbe meritato forse ai punti l’1-0 ma sotto il profilo del gioco è un mezzo passo indietro rispetto allo champagne delle ultime uscite. C’è comunque ancora un tempo per smentire l’analisi parziale. Contrastato bene dalla difesa del Chievo sul primo palo, è bruciante nel destro a pelo d’erba che si spegne poco dopo ancora sul montante. Appena ha un minimo spazio, sono guai seri per gli avversari. Solo una giocata alla Insigne in tutto il primo tempo, apatico e impreciso per il resto del tempo. Deve accendere la luce lui, per cambiare la serata del Napoli. (Luca Brivio)
Chievo
Tanto bravo in più occasioni prima del gol quanto impotente davanti alla conclusione rabbiosa di Higuain, che però gli passa tra i guantoni.
Soffre il Pipita come è normale ma non perde la testa e pur con qualche imprecisione nelle respinte è tra i meno peggio della difesa
Callejon e Hysaj lo fanno dannare più volte, stasera la corsia di destra del Napoli funziona a meraviglia e lui paga con una prova complicata.
Nel caso in cui fosse arrivato il cartellino rosso non avrebbe potuto obiettare nulla. Scioglie le briglie (a se stesso) negli ultimi minuti, dopo aver patito a lungo la verve del Pipita.
Insigne, uno dei pericoli pubblici numero 1 della vigilia, decide di fargli vivere una serata abbastanza tranquilla nell’uno contro uno. Tra i migliori dei suoi.
Tantissima corsa, tanta qualità ma con poco controllo. Corre dietro a tutti gli avversari, tanto da restare con la lingua di fuori e lo sguardo allucinato, più volte.
Abbastanza fuori fase, è il primo a lasciare il campo, sostituito. Perde tanti palloni, in particolare nel primo tempo.
Assist per Castro e poi conclusione a girare, autografa entrambi i tentativi offensivi più pericolosi del match del Chievo. Tassello importante per Maran.
Eravamo stati un po’ larghi a fine primo tempo, “asciughiamo” il voto pur senza intaccare il valore della sufficienza piena. Gioca una partita da tuttocampista, sempre apprezzabile.
Partita quasi interamente difensiva, troppo difensiva. Aiuta poco Paloschi e commette anche parecchi falli, sanzionato con il giallo da Massa.
Si aggira tutto solo sull’intero fronte offensivo clivense, poteva fare davvero poco oltre a quello che si è visto in campo. Sempre positivo.
Non riesce ad incidere dopo il suo ingresso, pur senza demeritare, anche perchè non libera mai il suo mancino verso la porta.
Anche lui entra con grande voglia ma non lascia traccia, la vecchia volpe dell’area stavolta non morde.
All.MARAN 5: Abbassiamo il voto perchè ci sembra assurda la protesta che porta all’espulsione, nel finale di match. Le ha provate tutte, cambiando 3 moduli in corsa, ma contro questo Napoli c’è poco da fare.
Napoli
Pochissimo lavoro, deve restare concentrato in uscita e in qualche giro palla difensivo e poco altro. Solo un paio di tiri in porta per il Chievo.
Spinge forte sull’acceleratore, compone con Callejon una coppia affiatata e pericolosa sulla destra. Più attaccante che difensore per l’occasione.
Il fatto che Meggiorini resti lontano dall’area lo aiuta e nell’unico episodio complicato della sua serata è lucido e respinge con il volto la girata di Cesar.
Perde lucidità nel secondo tempo, Paloschi lo fa correre parecchio. Ma nel complesso porta a termine i suoi compiti, con attenzione.
Meno continuo nella spinta rispetto a Hysaj (e meno aiutato da Insigne), propone però ad Higuain il pallone giusto per sbloccarla. Mancino sempre pericoloso.
Più impreciso del solito, non fa mancare l’apporto in termini di quantità, restando invece su standard qualitativi bassini.
Anche lui appare molto meno continuo nel gioco sia sul corto che sul lungo, si fa prendere dalla frenesia ma in sintesi la sua è una sufficienza piena.
E’ diventato uomo-squadra e quando nota le difficoltà dei compagni di reparto cerca di prendere sulle sue spalle la responsabilità di creare gioco. Dai suoi piedi partono sempre le azioni decisive, come quella del gol.
Raddrizza la sua serata con un secondo tempo più vivace rispetto ai primi 45 minuti insolitamente apatici. Le cose migliori le propone, paradossalmente, dopo il calcio incassato da Meggiorini, che lo fa zoppicare a lungo.
Avrebbe arrotondato ulteriormente la valutazione numerica con qualche centimetro di fortuna in più, sul doppio palo. In generale però la sua firma è in calce, il sinistro fulmineo vale la vittoria.
Finalmente e pienamente in partita, dall’inizio alla fine. Match all’altezza, da spina conficcata nel fianco avversario.
Sostituisce Insigne e fa leggermente meglio, aumentando la pericolosità della squadra anche a sinistra.
Niente di eccezionale, cambio che regala solidità nel finale ma attraverso una prova abbastanza anonima.
Nonostante il duello rusticano, che avviene sempre a palla lontana, con Cesar, poco da segnalare.
All.SARRI 6,5: Vittoria molto importante, di carattere, ottenuta grazie al proprio solista più che con il gioco brillante. Una sola cosa: perchè perdersi nelle lamentele sul calendario a fine partita? Perde punti a livello di stima…
(Luca Brivio)