Serata da incubo per il Milan che viene travolto 4-0 da un Napoli stellare. Eppure i rossoneri partono bene e si fanno vedere dalle parti di Reina con una conclusione di Montolivo al terzo minuto. I partenopei non stanno a guardare e creano pericoli in ripartenza. La volta buona arriva già al tredicesimo minuto, quando Zapata effettua un rilancio impreciso, Hamsik ruba palla e serve Insigne che pesca Allan, il quale, a tu per tu con Lopez non fallisce e mette dentro l’1-0. La squadra di Sarri controlla agevolmente il vantaggio, i rossoneri si innervosiscono e rischiano sulle offensive di Higuain. Nel finale di frazione, la squadra di casa prova ad impensierire Reina con una conclusione di Bonaventura ma il suo tentativo non va a buon fine. Nella ripresa il Napoli accelera e Insigne firma subito il bis con un tiro a giro angolato, sugli sviluppi di uno scambio splendido con Higuain. Il Milan prova a scuotersi con un colpo di testa di Rodrigo Ely ma Reina è attento. Al 67esimo la formazione di Sarri aumenta il divario con una splendida punzione calciata sotto l’incrocio dei pali ancora da Insigne: è 3-0 per il Napoli. Il pubblico rossonero comincia a fischiare ma l’incubo non è ancora finito perchè al 77esimo, il difensore Rodrigo Ely nel tentativo di sventare un cross di Ghoulam, beffa il proprio portiere in scivolata e regala il defintivo 4-0 agli azzurri. (Jacopo D’Antuono)
La Fiorentina batte 3 a 0 l’Atalanta e vola da sola in testa alla classifica per la prima volta dal febbraio 1999. Nel primo tempo la svolta della gara arriva già al quinto inuto, quando la Fiorentina trova un calcio di rigore con Blaszczykowski che viene atterrato da Paletta (poi espulso) all’interno dell’area: dagli undici metri Ilicic non sbaglia e segna l’1-0, partita compromessa per la compagine di Reja. I padroni di casa sfruttano la superiorità numerica e continuano ad attaccare, sfiorando il raddoppio con Borja Valero che colpisce il palo e poi con Badelj, la cui conclusione esce di poco a lato. L’Atalanta dimostra di essere comunque in partita e sfiora il pari con Maxi Moralez lanciato a rete, solamente una prodigiosa uscita di Tatarusanu consente ai padroni di casa di rimanere in vantaggio. Occasione che i bergamaschi rimpiangeranno amaramente, poiché sarà solo questione di tempo prima che arrivi il gol del raddoppio, a opera di Borja Valero che triangola con Bernardeschi e piazza il pallone alle spalle di Sportiello. Nella ripresa la musica non cambia, è sempre Kalinic – in contropiede – ad andare a un passo dal 3 a 0, solamente una deviazione di Masiello consente all’Atalanta di aggravare ulteriormente il proprio passivo. Nonostante i numerosi tentativi, i viola non riescono a trovare il 3 a 0 che, invece arriva nelle fasi conclusive dell’incontro con il nuovo entrato Verdù che sfrutta uno splendido assist di Kalinic per segnare il suo primo gol in Italia. Si ferma qui, dunque, la striscia di risultati utili consecutivi dell’Atalanta di Reja, che rimane comunque una delle sorprese positive di questo inizio stagione. (Stefano Belli)
I primi 45′ sono un monologo biancoceleste. Gli uomini di Pioli ci provano subito con due conclusioni targate Lulic, tiro alto, e Felipe Anderson, tentativo schiaffeggiato in corner da Leali. Al 10′, proprio in occasione da questo corner, la Lazio sfiora il meritato vantaggio con un colpo di testa di Gentiletti terminato a lato di un soffio. Il Frosinone è schiacciato nella propria metà campo, Dionisi e Ciofani sono isolati e i due esterni di centrocampo, Soddimo e Paganini, pensano più a contenere che non ad attaccare. La logica conseguenza è che gli ospiti non si fanno mai vedere dalle parti di Marchetti ad eccezione di una punizione ben calciata da Pavlovic deviata da Marchetti. La sua gara non durerà molto perché il portiere biancoceleste, dopo un taglio sotto l’occhio sinistro rimediato in uno scontro di gioco, chiama il cambio: dal 36′ entra in campo Berisha. Nel finale di gara c’è tempo per un’altra occasione per la Lazio: Kishna, ben servito da Biglia, tenta il tiro di punta ma il pallone non inquadra il bersaglio grosso per una manciata di centimetri. Nella ripresa la gara si accende con un clamoroso palo colpito da Dionisi che salta in velocità Hoedt ma trova la respinta di Berisha che devia il pallone sul legno. E’ un buon momento per il Frosinone che si rende pericoloso al 65′ con Soddimo il cui tiro sul primo palo impegna severamente Berisha, ancora bravo a mantenere la propria porta inviolata. Sul corner seguente Blanchard stacca più in alto di tutti ma la sua incornata trova soltanto la traversa. Siamo subito dalla parte opposta con Leali che respinge male un tentativo di Felipe Anderson: da pochi passi Parolo ha il pallone del vantaggio ma Rosi è bravo a salvare in angolo. Al 70′ Lulic accusa dei problemi ma resta in campo fino al termine del match: Pioli ha infatti già speso i tre cambi a disposizione. La gara si sblocca nel finale quando Keita approfitta di un bell’assist di Djordjevic e infila Leali con un colpo da biliardo; nel finale, in peno recupero, ci pensa lo stesso Djordjevic a segnare il raddoppio in contropiede. La Lazio supera il Frosinone 2-0 ma gli ospiti avrebbero meritato di portare a casa almeno un punto. (Federico Giuliani)
La Juventus batte 3-1 il Bologna allo Juventus Stadium e lascia gli emiliani all’ultimo posto in classifica con 3 punti. Buona partenza degli ospiti che trovano il gol al 5′: Masina serve Mounier, bravo a sorprendere sul filo del fuorigioco la difesa della Juventus e a battere Buffon (non impeccabile) da distanza ravvicinata. La Juventus reagisce ma la manovra appare lenta e il Bologna controlla la pressione bianconera senza correre particolari rischi. Al 33′, nel miglior momento degli ospiti, un cross di Khedira, deviato, si trasforma in un assist perfetto per Morata che da distanza ravvicinata non sbaglia e batte di testa l’incolpevole Mirante. Ad inizio secondo tempo clamoroso errore di Morata che servito da Cuadrado, protagonista di una volata sulla fascia destra, sbaglia un gol già fatto ma il Bologna non pressa più alto e la manovra bianconera diventa sempre più incisiva. Al 53′ cross di Khedira per Morata che finisce a terra, contrastato da Ferrari: nessun dubbio per Celi che fischia il penalty, trasformato con freddezza da Dybala, che spiazza Mirante. Il Bologna subisce il colpo e al 63′ Morata si trasforma in assist-man per Khedira, che con un colpo di testa segna il gol che chiude virtualmente l’incontro. Nel finale possesso palla estenuante della Juventus, favorito dallo scarso pressing degli ospiti, rassegnati alla sconfitta, e nessuna occasione di rilievo da segnalare. La Juventus, grazie alla vittoria, risale in classifica al dodicesimo posto con 8 punti: la vetta è ancora lontana ma la Juventus ammirata oggi potrebbe tornare, a breve, nelle posizioni di vertice.
E’ terminato sul punteggio di 1-1 la sfida del Friuli tra Udinese e Genoa, dopo novantaquattro minuti giocati a ritmi altalenanti. Nel primo tempo il grifone si presenta in campo con uno spirito più propositivo ma non riesce a concretizzare in fase offensiva. L’Udinese è piuttosto attendista e prova a colpire in ripartenza. L’occasione più ghiotta capita sui piedi del solito Di Natale che sfodera un pallonetto dalla lunga distanza, Lamanna è leggermente fuori dai pali ma riesce comunque ad arrivarci e a respingere. Poco dopo il Genoa mette i brividi a Karnezis con uno stacco aereo da parte di Gakpè dentro l’area da rigore, l’estremo difensore dei friulani è reattivo e alza sopra la traversa. La prima frazione di gioco, comunque, si spegne tra gli sbadigli. Nel secondo tempo l’Udinese parte meglio e al secondo minuto, sugli sviluppi di una punizione dalla sinistra, Felipe fa da torre per Di Natale che insacca con una zampata decisa. L’Udinese prende coraggio e tiene il Genoa in apprensione. I rossoblu però si fanno vivi dalle parti di Karenzis con una girata di Pavoletti. Il match sembra destinato a concludersi sull’uno a zero per l’Udinese ma ad un quarto d’ora dal termine Cervellera assegna un penalty ai liguri per un fallo di Danilo su Gakpè. Dal dischetto si presenta Perotti che non fallisce e firma l’uno a uno, Nel finale Lamanna compie un miracolo su un tiro angolato di Marquinho, poi c’è ancora tempo per una traversa colpita da Wague. Posta in palio divisa.
I fuochi d’artificio sul ‘Barbera’ non si vedono forse causa sole ancora accecante a Palermo ma la partita più palpitante e divertente del pomeriggio della Serie A non ne risente: la Roma vince largamente – pur rischiando proprio nel recupero di riaprire le danze – e meritatamente sul campo del Palermo, orribile fino all’ingresso in campo di Gilardino quanto poi caparbio e grintoso nel riabilitarsi, salvando la faccia. I primi 45′ di gioco sono una sinfonia giallorossa, con acuti di Pjanic, Florenzi e Gervinho. Il Palermo, fischiato dai pochi tifosi presenti (ad eccezione del tecnico, difeso più volte da cori e striscioni), non ci capisce nulla e dà anzi la netta sensazione di non voler fare proprio nulla per difendere la posizione a rischio di Iachini. Male la difesa, imbarazzante il centrocampo. Poi, tirate le somme a fine tempo, ecco Gilardino. E successivamente, anche Quaison. Risultato? Partita che cambia in maniera significativa, gol del Gila (il primo con la nuova maglia) e reazione di carattere di tutta la squadra, che si avvicina anche al bis, stoppata da un intervento importante di Szczesny. I botti finali covano sotto la cenere: Gonzalez fa 2-3 proprio allo scadere ma Gervinho travolge il povero El Kaoutari nel recupero e anticipa il triplice fischio di Damato. Unico neo per Garcia, gol presi a parte, l’infortunio di Manolas sulla sirena del match. Condizioni da valutare, per il greco, durante la sosta per le nazionali.
Allo Stadio Luigi Ferraris Sampdoria-Inter finisce 1-1, primo pareggio stagionale per i nerazzurri. Passa in vantaggio la Sampdoria nella ripresa grazie alla rete di Luis Muriel servito bene dentro da Pedro Pereira (il più giovane assistman in Europa a nemmeno 18 anni), non sbaglia in allungo l’attaccante colombiano. Ci mette poco a pareggiare la squadra ospite che trova la rete dopo un passaggio preciso di Mauro Icardi, bravo e fortunato a riprendere una respinta della difesa, a Ivan Perisic autore del suo primo gol in Italia con un tocco da due passi e a porta spalancata.
L’Empoli esce vincitore dal match valido per la 7^ giornata di Serie A contro il Sassuolo e conquista 3 punti pesantissimi in ottica salvezza. A decidere la gara un gol nel finale di Maccarone, bravo a sfruttare il cross preciso dalla bandierina battuto dal polacco Zielinski e ad indirizzare il pallone alle spalle di Consigli. Sebbene il gol del vantaggio sia arrivato soltanto a pochi minuti dalla fine, la vittoria toscana è stata ampiamente legittimata da una superiorità sul piano del gioco. I ragazzi di Giampaolo, oggi in tribuna per squalifica e costretto a cedere il posto in panchina al vice Martusciello, hanno schiacciato il Sassuolo nella propria metà campo fin dalle prime battute di gioco. Dioussé si conferma un elemento imprescindibile del nuovo Empoli 2015/2016, e i suoi sapienti tocchi di prima risultano fondamentali per aprire vie di passaggio altrimenti difficili da percorrere. Il dinamismo di Zielinski e Krunic mette in difficoltà il Sassuolo, incapace di proporsi in avanti nei primi 45′ con una certa continuità, poiché troppo impegnato a tappare le falle create dal sistema empolese. Nonostante la grande mole di gioco creata dai padroni di casa però, l’occasione più pericolosa della prima parte di gara è quella che vede protagonista un attivissimo Maccarone, bravo a coordinarsi sul calcio di punizione battuto da Mario Rui e a girare al volo di sinistro un pallone che termina ad un soffio dal palo. Nel secondo tempo il copione non cambia: l’Empoli prova ad affidarsi a qualche conclusione dalla distanza, Zielinski impegna Consigli in un paio di occasioni, ma nonostante la supremazia territoriale dei toscani il risultato non si schioda dallo 0 a 0. Gli allenatori provano allora a mescolare le carte inserendo giocatori offensivi come Livaja e Sansone, con quest’ultimo che per poco non trova un gold di destro a giro che saprebbe di beffa vista la prolungata sofferenza neroverde. Quando il match sembra destinato a terminare 0 a 0 ecco la svolta: Vrsaljko regala inspiegabilmente un corner agli avversari spazzando in angolo nonostante sia solissimo, Zielinski si incarica della battuta e il resto è storia, con Big Mac che diventa l’uomo del giorno regalando 3 punti ai suoi. Il finale vede la sofferenza finale dei toscani, lasciati in dieci da Zielinski, tramutarsi in gioia al triplice fischio di Calvarese: Empoli dunque a quota 7 punti dopo 7 giornate, passo indietro per il Sassuolo che vede infranto il suo record di imbattibilità. (Dario D’Angelo)
Termina sul punteggio di 1-1 il derby del Bentegodi tra il Chievo di Maran e l’Hellas allenato da Mandorlini. Si gioca davanti a quindicimila spettatori, parte meglio il Verona che spinge sulle corsie laterali con Sala e Souprayen. Nella prima parte della partita tanti tiri da fuori: il primo con Viviani, il secondo e il terzo con Birsa e Rigoni per il Chievo. Non si fanno sorprendere però Rafael e Bizzarri. Le due squadre si battono in modo energico, soprattutto dal punto di vista dei contrasti. Le occasioni da gol latitano, eccetto una buona opportunità capitata a Paloschi che non riesce a concretizzare. L’Hellas sembra voler puntare sul contropiede ma raramente impensierisce la porta difesa da Bizzarri. Nella ripresa parte meglio il Chievo che mantiene il possesso della palla ed inizia a macinare gioco in fase offensiva. Il Verona resta schiacciato nella propria metà campo e prova a colpire in contropiede con Gomez, che spreca clamorosamente davanti a Bizzarri, sul suggerimento di Halfredsson. Al 63esimo il Chievo sfiora il vantaggio con un tiro cross di Hetemaj che va ad infrangersi sul palo. Spinge la squadra di Maran ma a sopresa è l’Hellas a trovare il vantaggio: sugli sviluppi di una punizione, infatti, Moras devia per Pisano che, in posizione di fuorigioco, spinge in porta per l’1-0. Il Chievo non ci sta e reagisce immediatamente. La rete del parti però arriva a sette minuti dalla fine con Castro che infila sotto la traversa il bel cross dalla sinistra di Gobbi. Nel finale assedio clivene, la banda in tenuta biancazzurra però deve accontentarsi soltanto di un pareggio.
Il Carpi vince la prima storica gara in Serie A grazie a un autogol di Daniele Padelli e alla rete di Ryder Matos. Nel finale arriva il 2-1 di Maxi Lopez che si conquista e poi realizza un calcio di rigore, ma il Torino subisce una inattesa battuta d’arresto nella sua corsa verso le zone alte della classifica. Si tratta della seconda sconfitta in campionato per il Torino che rimane così a 13 punti, mentre il Carpi con questa vittoria (positivo dunque l’esordio di Giuseppe Sannino, che ha preso il posto di Fabrizio Castori) si porta a quota 5 punti, ancora nelle retrovie ma ora con una bella dose di fiducia.
E. Pisano (V) al 25′, Castro (C) al 38′ s.t.
Bizzarri; N. Frey, Gamberini (dal 25′ s.t. Cacciatore), B. Cesar, Gobbi; Castro, N. Rigoni, P. Hetemaj (dal 38′ s.t. Inglese); Birsa (dal 9′ s.t. Pepe); Meggiorini, Paloschi. (Bressan, Seculin, Sardo, Mattiello, Dainelli, Christiansen, Radovanovic, Pinzi, Pellissier). All. Maran.
Rafael A.; E. Pisano, Moras, Helander; Sala (dal 35′ s.t. Bianchetti), L. Greco, Viviani, Hallfredsson, Souprayen; Juanito Gomez (dal 40′ s.t. Matuzalem), Jankovic (dal 35′ s.t. Siligardi). (F. Coppola, Gollini, Albertazzi, Wszolek, Winck). All. Mandorlini.
Doveri di Roma
Ammoniti: B. Cesar (C), Gobbi (C) e Meggiorini (C) per gioco scorretto
55′ autogol di Padelli (C), 72′ Matos (C), 75′ rig. Maxi Lopez (T).
Belec; Zaccardo, Bubnjic, Gagliolo; Gabriel Silva, Fedele, Cofie, Martinho (70′ Bianco), Letizia; Matos (75′ Lasagna); Borriello (86′ A. Lazzari). (Benussi, Brkic, Spolli, Wallace, Gino, Iniguez, Di Gaudio, Pasciuti). All.: Sannino.
Padelli; C. Bovo, Glik, E. Moretti; Zappacosta (73′ J. Martinez), Vives, Gazzi (60′ Acquah), Benassi, Gaston Silva; Quagliarella (66′ Belotti), Maxi Lopez. (Castellazzi, Ichazo, Mantovani, Morello, Prcic, Amauri). All.: Ventura.
Russo
Ammoniti: Martinho (C), Gabriel Silva (C), A. Lazzari (C)
Viviano; Pereira, Moisander, Zukanovic, Mesbah; Soriano, Fernando (87′ Ivan), E. Barreto; Eder, Muriel (dal 77′ Cassano), Correa (56′ Palombo). (Puggioni, Brignoli, A. Rodriguez, Regini, Carbonero, Rocca). All. Zenga.
Handanovic; Santon (89′ Ljajic), Medel, Murillo, Telles; Guarin, Felipe Melo, Kondogbia (63′ Biabiany); Perisic; Icardi, Palacio (dal 26′ s.t. Manaj). (Carrizo, Berni, Juan Jesus, Montoya, Ranocchia, Gnoukouri, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic). All. Mancini.
Rocchi
Ammoniti Perisic (I), Felipe Melo (I), Fernando (S), Medel (I) e Guarin (I)
88′ Maccarone
Skorupski; Laurini (dal 79′ Zambelli), Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski, Diousse (dal 61′ Livaja), Buchel (dal 42′ Maiello); Krunic; Maccarone, Pucciarelli. (Pugliesi, Pelagotti, Bittante, Barba, Camporese, Ronaldo, Piu). All. Martusciello.
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Terranova, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan (dal 71′ Laribi); Politano (dal 61′ Sansone), Defrel, Floro Flores (dal 79′ Falcinelli). (Ariaudo, Berardi, Biondini, Fontanesi, Gazzola, Longhi, Pegolo, Pellegrini, Pomini). All. Di Francesco.
Gianpaolo Calvarese (sezione di Teramo)
16′ Zielinski (E), 17′ Terranova (S), 26′ Tonelli (E), 36′ Peluso (S), 72′ Vrsaljko (S), 90’+2 Krunic (E)
89′ Zielinski (per doppia ammonizione)
Marcatori: 2′ st Di Natale (U), 30′ st rig. Perotti (G)
Karnezis; Wague, Danilo, Felipe (25′ st Piris); Edenilson (18′ st Widmer), Badu, Lodi (38′ st Iturra), Marquinho, Alì Adnan; Thereau, Di Natale. A disp.: Meret, Romo, Domizzi, Pasquale, Insua, Bruno Fernandes, P. Kone, Aguirre, Perica. All.: Colantuono
Lamanna; De Maio, Burdisso, Izzo; I. Cissokho, Rincon, Dzemaili (39′ st Tachtsidis), Diego Laxalt; Perotti, Gakpè (45′ st Lazovic), Diego Capel (1′ st Pavoletti). A disp.: Ujkani, Sommariva, Marchese, Figueiras, Ierardi, Asencio, Raul, Ntcham. All.: Gasperini
Arbitro: Angelo Cervellera
Ammoniti: Edenilson, Danilo (U); Izzo (G)
2′ Pjanic, 13′ Florenzi, 27′ e 92′ Gervinho (R) – 57′ Gilardino e 91′ G. Gonzalez (P)
Sorrentino, Struna (dall’85’ Rispoli), Gonzalez, El Kaoutari, Lazaar, L. Rigoni, Jajalo (dal 46′ Gilardino), Chochev, Hiljemark, Trajkovski (dal 58′ Quaison), Vazquez. All. Iachini
Szczesny, Torosidis, Florenzi (dall’83’ Gyomber), Manolas, De Rossi, Digne, Pjanic, Nainggolan, Salah (dal 75′ Salih Uçan), Iago Falque (dal 67′ Emerson), Gervinho. All. Garcia
Damato di Barletta
Struna, Chochev, Hiljemark e Gilardino (P) – Nainggolan, Manolas e Emerson (R)
5′ Mounier (B), 33′ Morata (J), 53′ Dybala (J), 63′ Khedira (J).
Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira (92′ Asamoah), Hernanes (66′ Lemina), Pogba, Evra; Dybala, Morata (75′ Zaza). Allenatore: Allegri.
Mirante; A. Ferrari, Oikonomou, Gastaldello (48′ Rossettini), Masina; L. Rizzo, Diawara, Pulgar (70′ Brighi); Brienza (76′ Falco), Destro, Mounier. Allenatore: D. Rossi.
Domenico Celi
Destro (B), Gastaldello (B), Mounier (B), Masina (B), Pulgar (B), Lemina (J).
(primo tempo 0-0)
79’Keita (L), 93’Djordjevic (L)
Marchetti (36’Berisha); Basta (61’Konko), Hoedt, Gentiletti, Lulic; Cataldi, Biglia, Parolo; Felipe Anderson, Djordjevic, Kishna (61’Keita). A disp.: Braafheid, Radu, Morrison, Patric, Milinkovic-Savic, Onazi, Candreva, Mauri, Matri. All.: Pioli.
Leali; Rosi, Bertoncini, Blanchard, Pavlovic (86’Castillo); Paganini (74’Tonev), Chibsah, Gucher, Soddimo (84’Verde); D.Ciofani, Dionisi. A disp.: Zappino, Gomis, Crivello, M.Ciofani, Gori, Sammarco, Frara, Carlini. All.: Stellone.
Marco Di Bello (sezione di Brindisi)
51’Dionisi (F), 51’Biglia (L), 59’Gentiletti (L), 79’Keita (L)
(primo tempo 2-0)
6′ rig. Ilicic (F), 34′ Borja Valero (F), 90′ Verdù (F)
Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Blaszczykowski, Badelj, Borja Valero (82′ Fernandez), Alonso; Bernardeschi (67′ Vecino), Ilicic (74′ Verdu’); Kalinic. All.: Paulo Sousa.
Sportiello; Masiello, Toloi, Paletta, Dramé; Grassi, de Roon (80′ Carmona), Kurtic (7′ Cherubin); Moralez, Denis (46′ D’Alessandro), Gomez. All.: Edoardo Reja.
Davide Massa (sezione di Imperia)
Masiello (A), Toloi (A)
5′ Paletta (A)
(primo tempo 0-1)
Allan (N) al 13′ p.t.; Insigne (N) al 3′ e al 22′. Ely (M) autorete al 32′ s.t.
Diego Lopez; De Sciglio, Zapata, Ely, Antonelli; Kucka (dal 38′ s.t. Poli), Montolivo, Bertolacci (dall’11’ s.t. Cerci); Bonaventura; Luiz Adriano, Bacca. (Abbiati, Donnarumma, Alex, Calabria, De Jong, José Mauri, Nocerino, Suso, Honda). All. Mihajlovic.
Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 28′ s.t. David Lopez); Callejon, Higuain (dal 35′ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 28′ s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael, Strinic, Maggio, Henrique, Chiriches, Valdifiori, El Kaddouri, Chalobah). All. Sarri.
Rizzoli di Bologna.
Ammoniti Allan, Bonaventura, Callejon, Antonelli, Ely, Jorginho.