L’Inter batte il Frosinone 4 a 0 nel posticipo della 13^ giornata di Serie A e si prende la vetta della classifica in solitaria lanciando un chiaro messaggio al campionato.
I nerazzurri faticano soprattutto nel primo tempo, ma dopo il gol di Biabiany si sbloccano e dimostrano di avere tutte le carte in regola per puntare allo Scudetto. Prime parvenze di bel gioco, lunedì prossimo la prova del nove a Napoli.
Risultato non lusinghiero per una squadra che per gran parte del primo tempo ha messo in difficoltà l’Inter. Nulla da rammaricare per la formazione di Stellone, battuta da una squadra più forte dopo aver dato tutto.
Qualche dubbio su un paio di contatti in area di rigore, uno in particolare in quella nerazzurra tra Soddimo e Murillo lascia qualche perplessità. Nel complesso la sua direzione di gara non influisce sul risultato finale.
La tredicesima giornata di Serie A si chiude a San Siro con il posticipo tra Inter e Frosinone. Roberto Mancini torna a schierare i suoi con il 4-2-3-1, mentre Stellone si affida ad un compatto 4-4-2.
Per i nerazzurri confermato Handanovic (voto 7) tra i pali: davanti a lui linea a 4 composta da destra verso sinistra da Nagatomo (voto 6), Miranda (voto 5,5), Murillo (voto 6) e Telles(voto 6,5). A metà campo Felipe Melo (voto 6) è affiancato da Kondogbia (voto 5,5), mentre Bianiany (voto 6,5) Ljajic (voto 5,5) e Jovetic (voto 5,5) agiscono alle spalle della punta centrale Icardi (voto 5,5).
Il Frosinone di Stellone risponde con Leali (voto 6) in porta, Rosi (voto 6,5) terzino destro, Crivello (voto 5,5) terzino sinistro e Diakité (voto 6)-Blanchard (voto 6) coppia centrale. A centrocampo sulla fascia destra confermato Paganini (voto 6), a sinistra Soddimo (voto 6,5), ali di una mediana che vede nella zona nevralgica la presenza del duo Sammarco (voto 6)-Gori (voto 5,5). In avanti coppia d’attacco composta da Ciofani (voto 5,5) Castillo (voto 6).
L’Inter non gioca bene, fa lo stretto indispensabile trovando il gol dell’1 a 0 con Biabiany, e questo è ciò che conta. Nerazzurri virtualmente soli in testa alla classifica. Il portiere sloveno tiene a galla l’Inter nei momenti più complicati del primo tempo: decisive l’uscita in tuffo di testa sul contropiede di Castillo e la parata sulla conclusione al volo di Soddimo. Cercato spesso dai compagni non trova mai il guizzo giusto, spesso si rende protagonista di errori tecnici non da lui.
Grande personalità per gli uomini di Stellone che rischiano di passare in vantaggio alla Scala del calcio in almeno un paio di occasioni. Si ritrovano sotto immeritatamente. Il numero 10 dei ciociari è una vera spina nel fianco per la difesa interista. Solo un grande intervento di Handanovic gli nega la gioia del gol. Il centrocampista gialloblu subisce la maggiore fisicità dell’accoppiata Felipe Melo-Kondogbia. (Dario D’Angelo)
Inter
Sempre reattivo e attento: nel primo tempo viene impegnato da Castillo e da Soddimo e abbassa la saracinesca.
Soddimo gli rende la serata difficile: sulla fascia destra soffre la vena del numero 10 ciociaro. Sostituito nella ripresa. (dal 60′ RANOCCHIA 6: Il suo ingresso dona solidità al pacchetto arretrato consentendo lo spostamento sulla fascia destra di Murillo, più adatto di Nagatomo a contrastare Soddimo)
Nel primo tempo fatica a prendere le misure agli attaccanti gialloblu. Il difensore brasiliano esce alla distanza facendo sfoggio della sua esperienza.
Prestazione superlativa del centrale colombiano: in difesa salva su Castillo immolandosi; spostato sulla fascia destra riesce a frenare uno scatenato Soddimo; nel finale trova la gioia del gol.
Soprattutto nel primo tempo arriva spesso sul fondo e si rende artefice di assist tagliati insidiosi per la retroguardia frusinate.
Partita solida del brasiliano. Alterna come sempre qualità e quantità ad interventi fallosi di cui potrebbe fare a meno.
Non è ancora il giocatore strapagato in estate, ma i progressi cominciano ad intravedersi. La sua fisicità risulta sempre utilissima.
Partita più che positiva da parte del giocatore serbo che non trova ancora il gol ma ispira a più riprese i compagni di reparto d’attacco. Suoi i due assist per i gol di Icardi e Brozovic. Mancini sta lucidando un diamante purissimo.
Trova il gol che sblocca il match e per lui è la fine di un incubo. Dopo un anno di sofferenze dovuti ai problemi cardiaci può finalmente dimostrare di essere tornato a tutti gli effetti un giocatore vero. (dall’86’ PERISIC: s.v.)
Il montenegrino è il giocatore meno positivo nello scacchiere nerazzurro. Anche in una serata no come quella odierna trova il tempo per illuminare con l’assist di tacco per il 3-0 di Murillo.
Poco partecipe della manovra nerazzurra, ma sempre presente in zona-gol. L’argentino si conferma ancora una volta un bomber nato. (dall’88’ BROZOVIC 6,5: Resta in campo 5 minuti, giusto il tempo di trovare il gol del 4-0 finale)
Dovrà ancora lavorare molto per unire il cinismo al bel gioco, ma dopo 13 giornate ha ragione lui: la classifica parla chiaro, la sua Inter è in testa.
Frosinone
Qualche bella parata, una in particolare su Jovetic. Nel primo tempo avrebbe forse potuto indirizzare meglio la respinta sul tiro di Ljajic da cui è scaturito il gol di Biabiany dell’1-0.
Qualche discesa sulla fascia soprattutto ad inizio match: poi soffre la spinta di Telles e Ljajic.
Come sempre tanto ardore, ma i movimenti offensivi degli avanti nerazzurri lo mandano spesso in confusione.
Soffre come il compagno di reparto le incursione degli uomini d’attacco dell’Inter. Nel secondo tempo salva sulla linea il destro incrociato di Biabiany.
Incappa nella serata che sancisce la resurrezione di Biabiany: non può che soccombere dinanzi agli sprint del francese.
Qualche guizzo nella prima frazione di gara. Poco altro. (dall’83’ CARLINI: s.v.)
Prova a gestire con calma la sfera ma ci riesce soltanto per 20 minuti nel primo tempo. Alla distanza perde di lucidità.
Come Sammarco riesce ad imporsi soltanto in avvio di gara: poi la fisicità della mediana nerazzurra ha la meglio. (dal 77′ GUCHER: s.v.)
Il migliore del Frosinone: ha l’argento vivo addosso. Sfiora il gol con una splendida conclusione al volo deviata da Handanovic, costringe Mancini alla sostituzione di un Nagatomo in difficoltà e allo spostamento di Murillo nel ruolo di terzino.
Partita certamente non positiva per l’attaccante ciociaro. Prova a fare a sportellate con i centrali nerazzurri, ma tocca davvero pochi palloni. (dal 76 LONGO: s.v.)
Attivissimo soprattutto nel primo tempo: rischia di segnare in almeno due occasioni, sulla prima Handanovic esce di testa in tuffo fuori area anticipandolo; sulla seconda colpisce al volo a botta sicura ma Murillo si immola ed evita il gol.
Sufficienza pienamente meritata nonostante un passivo pesante per l’allenatore dei ciociari. I suoi affrontano l’Inter a viso aperto, scegliendo di uscire dal campo a testa alta nonostante la superiorità tecnica nerazzurra.
(Dario D’Angelo)