Nell’ambito della premiazione del Pallone d’Oro 2015, la FIFA assegnerà anche il premio al miglior allenatore dell’anno. Come per ogni categoria, i finalisti sono tre: scontata la presenza di Luis Enrique che in un 2015 da sogno ha centrato, alla prima stagione sulla panchina del Barcellona, il Triplete Champions League-Liga-Coppa del Re (aggiungendovi la Supercoppa Europea, e con la possibilità di vincere il Mondiale per Club). L’asturiano ha eguagliato Pep Guardiola; che ha sì stravinto la Bundsliga, ma in Champions League non è andato oltre la semifinale con il Bayern Monaco; forse la sua candidatura stride rispetto alle altre, e forse ci sarebbe potuto essere spazio per qualcun altro (per esempio Massimiliano Allegri, che è arrivato in finale di Champions League e il Triplete l’ha sfiorato). Il terzo finalista è Jorge Sampaoli, l’argentino che battendo in finale l’Argentina ha consegnato al Cile la sua prima storica Copa America, mostrando un ottimo gioco corale che aveva già affinato ai tempi della Universidad de Chile (con la quale aveva raggiunto la semifinale di Copa Libertadores).
È in lizza per il miglior gol dell’anno solare 2015: nella cerimonia di assegnazione del Pallone d’Oro 2015 infatti verrà premiata anche la rete più spettacolare. Florenzi è giustamente finalista: il suo pazzesco tiro da metacampo in Barcellona-Roma 1-1, una traiettoria a superare Ter Stegen nell’esordio stagionale in Champions League, è stato un’autentica perla. Così come la rete che Leo Messi ha realizzato nella finale di Coppa del Re, contro l’Athletic Bilbao: personalmente avremmo messo lo splendido gol al Bayern Monaco (la finta che ha mandato per terra Jerome Boateng e il pallonetto a Neuer), ma oggettivamente scegliere tra un gol e l’altro di Messi è sempre impresa dura. Infine il brasiliano Wendell Lira, dell’Atletico Goianense; riuscirà Florenzi a far sventolare la bandiera italiana sopra Zurigo?
Il Pallone d’Oro 2015 ha i suoi tre finalisti. Il prossimo 11 gennaio conosceremo il nome del vincitore, che uscirà dal trio composto da Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar. La presenza dei primi due è ormai un dato di fatto: dal 2007 a oggi, con la sola eccezione del 2010 (quando non era presente Ronaldo) sono stati finalisti, e si sono divisi il premio più o meno equamente (quattro successi per Messi, tre per Cristiano Ronaldo).
Per la prima volta nella lista dei finalisti compare anche Neymar: il brasiliano è giustamente inserito per la straordinaria stagione giocata, la seconda nel Barcellona. I numeri parlano di 39 gol in 51 partite, compresa la rete realizzata nella finale di Champions League; prendendo in esame anche le cifre di quest’anno a oggi, siamo a 16 gol in 17 partite (è attuale Pichichi della Liga con 14 reti in 12 partite). Il Barcellona ha sfiorato un altro en plein: nel 2010, a seguito del Triplete Liga-Champions League-Coppa del Re, Messi aveva preceduto Xavi e Andrès Iniesta, questa volta – e con un’altra tripletta realizzata – non ce l’ha fatta Luis Suarez che pure avrebbe meritato il podio e che, si diceva alla vigilia della decisione, avrebbe potuto scalzare Ronaldo dai primi tre. Il portoghese del Real Madrid ha sicuramente disputato una grande stagione a livello realizzativo, ma il suo Real Madrid non ha vinto nulla ed è giunto secondo nella Liga venendo eliminato in semifinale di Champions League. I risultati della squadra contano, bisogna tenerne conto; ma nell’immaginario collettivo Ronaldo è uno dei due migliori calciatori al mondo e anche questo influisce sulla valutazione e la votazione (specialmente in Paesi nei quali la copertura del calcio europeo non è troppo fitta). La sensazione, ad ogni buon conto, è che Messi sarà il vincitore per la quinta volta, una cifra record e che è pazzesca se consideriamo i 28 anni della Pulce; a insidiarlo però c’è un Neymar che finalmente anche nel Barcellona è stato decisivo, e che insieme a Suarez ha evitato di far sentire la mancanza dello stesso Messi nel corso dei due mesi di assenza in questa stagione.