L’Udinese vince con merito al Friuli, regolando 3-1 l’Atalanta e guadagnandosi gli ottavi di finale di Tim Cup: doppietta di Di Natale (il secondo gol è una chicca da intenditori) e sigillo di Perica per i bianconeri, intervallati dal pareggio momentaneo di Monachello. Tra due settimane sarà Lazio-Udinese, per il prossimo turno della competizione.
Merita la vittoria con uno scatto di carattere dopo il pari atalantino. Qualche episodio favorevole ed una prestazione maiuscola dei singoli decisivi, Adnan e Di Natale su tutti.
Lascia troppo spazio, fin dal primo tempo, alle offensive bianconere. Si innervosisce e protesta con Pinzani per alcune decisioni, ma la prova non è totalmente sufficiente.
Il rigore iniziale non è così nitido, il fallo su Pasquale tutt’altro che netto. Gli ospiti si lamentano molto (troppo) e lui probabilmente esagera nella cacciata di Reja.
Al termine di un primo tempo ricco di occasioni da entrambe le parti, l’Udinese è in vantaggio per 1-0 sull’Atalanta grazie al suo capitano Totò Di Natale. Immediato il vantaggio bianconero, arrivato su calcio di rigore: tocco non chiarissimo di Grassi (voto 6) in area bergamasca, con il braccio. Il numero 10 dei friulani non si fa pregare e trasforma dagli 11 metri, spiazzando Bassi (voto 6). Per lui un 6,5 in pagella, con giudizio arricchito anche da diverse giocate – sia nell’assist che nella conclusione – pregevoli ma non perfette. Bene nell’Udinese i due giovani classe 1997, Meret e Pontisso (voto 6,5 per entrambi): il portiere si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa; il mediano, coraggioso nelle giocate anche di prima, ha dimostrato personalità, con ampi margini di crescita come precisione nei lanci e nei filtranti. Dall’altra parte il 3-4-3 di Reja non ha esaltato Monachello (voto 6), sufficiente ma quasi mai pericoloso. Illuminante in alcune aperture Cigarini (voto 6,5), pericoloso nelle ripartenze in velocità l’esterno D’Alessandro (voto 6). Alti e bassi per Conti sulla destra: tantissimi movimenti, con un grave errore però nella migliore occasione ospite per il pareggio, calciata alle stelle. Per lui un 5,5 in pagella e purtroppo il sipario già calato al 45°, causa infortunio alla caviglia.
Sfrutta lo sprint iniziale portandosi subito avanti nel punteggio e rischiando di bissare a metà tempo con Perica. Poi però si salva con fortuna, quando l’Atalanta risponde a tono. La freddezza per segnare il rigore che per ora decide la partita e la classe che provare un gol da urlo: la traiettoria è imprecisa di pochissimo. Sta patendo lo scarso impiego, lui che era stato – già ai tempi di Guidolin, due stagioni fa – un perno della squadra. 45 minuti anonimi.
Un po’ troppo distratta in difesa e nelle marcatura, rischia tanto nella prima metà di primo tempo ma nel finale sfiora a sua volta il gol. La sensazione è che, riuscendo a sfruttare D’Alessandro, arriverà la svolta offensiva. Un paio di giocate da “professore”, come recita il suo soprannome. Regia di spessore. Quando Perica e Piris, per citarne un paio, si presentano palla al piede dalla sua parte, trovano terreno fertile. Lascia troppo spazio nell’uno contro uno agli avversari. (Luca Brivio)
Udinese
La parata su Estigarribia e la presenza, sicura, per tutti i 90 minuti sono incoraggianti. La scuola di portieri dell’Udinese non ha eguali in Italia.
Soffre parecchio la velocità di D’Alessandro, anche se in realtà l’esterno nerazzurro non riesce a concretizzare lo spunto in velocità. Cresce nella ripresa.
Bruciato da Monachello sul gol, gli anni si fanno sentire, nonostante le chiusure di esperienza sul giovane rivale.
Lo si nota davvero poco, presenza quasi trasparente nel match ed assente su Brivio, in occasione del cross per Monachello.
Come Domizzi in ritardo sul taglio della punta avversaria, a segno in avvio di ripresa. Esce infortunato nel finale.
Primo tempo di carattere, al netto di qualche errore di troppo nel passaggio. Ripresa molto più complicata ed interrotta ben presto dal cambio di Colantuono.
Entra nel clima del match solo dopo un tempo di sonnolenza, grazie al duello caratteriale e spigoloso con Grassi. Può dare molto di più.
Anche lui quasi mai impiegato finora in campionato, trova una serata positiva anche se non straripante in mezzo al campo.
Irrefrenabile, un fattore nella vittoria dell’Udinese. Mette in porta Perica e Di Natale, per i due gol decisivi.
Freddo nel trasformare il rigore iniziale, pregevole nel deviare al volo il cross di Adnan e chiudere il discorso qualificazione. Gol d’altri tempi.
Generoso, spreca tanto ma alla fine trova la giusta soddisfazione, con un movimento e colpo di testa da bomber vero.
Entra con il mood giusto e partecipa con profitto al secondo tempo tutto corsa e gioco di squadra dei suoi.
Prezioso nel finale, tutto sommato tranquillo, per murare le ultime speranze nerazzurre di pareggio.
All.COLANTUONO 6,5: Ha trovato un filotto di vittorie, tra campionato e coppa, da svolta stagionale. E se Di Natale gli regala prestazioni così…
Atalanta
Ci capisce poco sulla spaccata volante di Di Natale e sul movimento di Perica, paga errori difensivi d’insieme nella ripresa.
Insua non lo impensierisce mai ed è anzi lui ad attaccarlo e fornire a Monachello l’assist del parziale 1-1.
Quando Adnan accende il turbo – ed anche in marcatura su Perica – ne indovina veramente poche… Serata negativa.
I movimenti ad elastico di Di Natale e Perica lo confondono, anche se è il meno colpevole della retroguardia nerazzurra.
Troppo staccato dall’avversario in marcatura, concede troppo alle punte bianconere che ringraziano sentitamente.
Il fallo su Pasquale non sembra così evidente eppure porta ad un rigore immediato. La riposta di carattere seguente è da giocatore importante.
Peccato (per lui e per i suoi) per il gol sbagliato a tu per tu con Meret e peccato in generale per l’infortunio che lo costringe al forfait.
Più volte prelibato negli assist per i compagni, che sprecano le caramelle regalate dal “professore” nerazzurro.
Sull’1-1 fallisce colpevolmente il gol del KO per l’Udinese, facendosi parare il tiro da Meret.
Velocissimo, dà sempre l’impressione di poter bruciare il suo marcatore ma trova poca concretezza negli ultimi metri di campo.
Movimento rapace e primo gol in nerazzurro, alla prima da titolare. Le basi sono ottime.
Legge solo la targa di Ali Adnan, ingresso a dir poco complicato. Tra i peggiori.
Entra per cambiare faccia alla squadra e invece non sposta di un centimetro i termini della contesa.
All.REJA 6: Si aggrappa un po’ troppo agli episodi, la prestazione non è malvagia ma l’Udinese vince con merito. L’espulsione era evitabile, da entrambe le parti…
(Luca Brivio)