Discesa Santa Caterina Valfurva/ Il pronostico di Herbert Plank (Coppa del Mondo di sci, esclusiva)
Discesa S. Caterina Valfurva: il pronostico di HERBERT PLANK sulla gara di Coppa del Mondo di sci. I favoriti, le possibilità degli azzurri con focus su Fill e Innerhofer

La Coppa del Mondo di sci riparte con la discesa libera di Santa Caterina Valfurva. Una gara inserita da poco al posto di quella classica di Bormio, ma comunque apprezzata per il livello tecnico della pista che la ospita. Noi confidiamo molto in Christof Innerhofer e Peter Fill, riflettori però puntati naturalmente ai due norvegesi Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud, in particolare il primo che ha vinto tutte le discese stagionali finora. Insomma una gara molto interessante, che speriamo possa sorridere ai colori italiani. Abbiamo chiesto un pronostico della discesa di Santa Caterina Valfurva a Herbert Plank, mitico discesista degli anni ’70 e bronzo nel 1976 alle Olimpiadi di Innsbruck. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vede questa discesa di Santa Caterina Valfurva? Penso che Innerhofer potrebbe fare bene, in generale i nostri atleti avranno tutte le possibilità per disputare una grande gara.
Come vede Fill? Lui sta sciando molto regolare quest’anno ed è una cosa che potrebbe avvantaggiarlo molto anche qui a Santa Caterina.
Quali sono le caratteristiche tecniche di questa pista? E’ una pista dura, molto tecnica, che potrebbe avvantaggiare gli azzurri che si trovano sempre bene in queste condizioni di pista.
Svindal favorito d’obbligo? E’ molto forte, dovrà però stare attenti anche a Jansrud, il suo compagno di nazionale. I norvegesi stanno davvero dominando finora.
Altri sciatori che potrebbero vincere? Non ne vedo, ad esempio degli austriaci vedo bene solo Reichelt.
Com’è cambiata la discesa libera da quando lei era atleta? Sono cambiate tante cose, i materiali sono molto migliorati, le piste sono molto meno pericolose, dagli anni ’70 quando correvo io la discesa libera è tutta un’altra cosa.
Quali sono i suoi successi più belli? Il primo nel 1973 in Val d’Isere fu sicuramente il più bello, anche perché fu il più sorprendente. Poi quello su una pista leggendaria come Wengen e anche i due in Italia, in Val Gardena e poi a Cortina.
E il bronzo alle Olimpiadi 1976 di Innsbruck? Anche quello naturalmente, una medaglia olimpica ti rimane per tutta la vita, è il compimento di una carriera.
Le piace esser ricordato come uno dei migliori discesisti azzurri? E’ naturalmente una cosa che mi fa un immenso piacere, una soddisfazione enorme. Erano tempi fantastici per lo sci italiano e aver fatto parte della valanga azzurra è una grande cosa. C’era però Franz Klammer, lui era veramente un fuoriclasse della velocità, il migliore in ogni senso…
Un pronostico sulla gara di Santa Caterina Valfurva? Vedo bene Innerhofer, ma dovrà stare attento sia a Svindal sia a Jansrud, i due norvegesi saranno dei veri ossi duri da battere! (Franco Vittadini)
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