Ancora un 1-0, il terzo consecutivo, a sancire un distacco sul resto della Serie A quasi imbarazzante per il livello del nostro campionato: la Juventus non perde un colpo e regola anche il Genoa di Gasperini, evanescente in avanti e punito dal 16 centro del capocannoniere Tevez. L”Apache’ si può permettere anche di sbagliare un rigore nella ripresa, senza vedere il giudizio sul suo match scalfito. In vista dei quarti di Champions League uno dei messaggi più incoraggianti è quello relativo al rientro di Barzagli, tornato a livello eccelsi.
Senza strafare e sfruttando i suoi singoli, con Tevez ovvio protagonista anche nel pomeriggio dello ‘Juventus Stadium’, mette in cascina altri 3 punti e spinge sempre più lontano da sè un calcio italiano per il resto povero come la figura delle varie avversarie battute settimanalmente.
Non riesce ad accelerare con grinta e cattiveria nemmeno nel finale, nel quale l’avversario è chiaramente più affaticato vista la Champions. Leggerissimo in avanti, troppo spesso in sofferenza dietro.
Non c’è dubbio che la Juve meriti la vittoria, ma gli episodi in area rigore non concesso a Perotti e invece decretato a favore di Pereyra potevano anche essere ribaltati. Incide quindi alla lontana sulle sorti della partita.
Si chiude sull’1-0 allo ‘Juventus Stadium’ il primo tempo (voto 6,5) di Juventus-Genoa. A sbloccare il punteggio e portare avanti i suoi, tanto per cambiare, uno stellare Carlitos Tevez (voto 7,5): azione da fuoriclasse per l’argentino al minuto 25, con avversari lasciati per strada e saetta sotto la traversa, a bruciare Perin (voto 6). Più in generale la squadra di Allegri (voto 7) continua ad apparire di un altro pianeta rispetto alla concorrenza italiana, seppur con qualche logica disattenzione in difesa, soprattutto di Bonucci (voto 5,5): incapaci di approfittarne finora Lestienne e Niang (voto 5 per entrambi), tutt’altro che pericolosi. Per il team di Gasperini (voto 5,5) troppo “leggera” la produzione offensiva e sofferenza ad ogni strappo degli avversari, compresa la traversa nel finale di Chiellini (voto 6). Bene come sempre sulla fascia destra bianconera la coppia Lichtsteiner-Pereyra (voto 6,5 in comune), inesauribili. Tranne qualche episodio, non sfruttato dagli avversari, Juventus decisa e che tiene ritmi alti fino al gol, per poi decelerare senza comunque farsi mancare altre occasioni per il raddoppio. Autoritaria Altra categoria, giocatore sopra la media ed “inadeguato” per l’attuale Serie A italiana. Una star da prima pagina, dove finisce anche oggi di diritto la giocata dell’1-0 Lo sguardo cattivo e gli incitamenti del pre partita lasciando spazio a un paio di distrazioni e pasticci appena fuori area, che Niang in particolare non riesce a concretizzare. Un pò svagato Non raggiunge la sufficienza soprattutto perchè manca in referto la fase di attacco e la pericolosità delle 3 punte. Solo Perotti, che pure arretra molto giocando da centravanti di manovra, riesce a mettersi in evidenza un minimo. E contro la Juve sai già di partire con almeno un gol di handicap Niente di che, svaria da una parte all’altra e occupa sia la posizione di partenza assegnata da Gasperini sia quella del “10”, più adatta a lui. Ma predica nel deserto Spreca l’unica vera occasione, sull’errore di Bonucci in avvio. Poi si eclissa e risulta il peggiore in campo in senso assoluto. Probabilmente lascerà il posta a Borriello. (Luca Brivio)
Juventus
Come contro il Borussia deve solo mantenere il suo standing, occupandosi del lavoro di ordinaria amministrazione.
Soprattutto nel primo tempo è spesso imprendibile e combina alla grande con Pereyra. Poi logicamente esce con il passare dei minuti la stanchezza e viene anche sostituito.
Assicura a fine match che non ci sia nulla tra lui Bonucci e Borriello più di normali contrasti di gioco. Qualche sceneggiata e qualche contatto oltre i limiti però aveva fatto credere a tutti il contrario.
Prima è il più distratto della retroguardia, concedendo qualche regalo non scartato a Niang in particolare. Poi innesca con Chiellini una specie di faida sportiva contro Borriello, decisamente evitabile.
Classico giocatore di rendimento, difficilmente termina una partita con un voto diverso dalla piena sufficienza. Per una riserva a cui si chiede esattamente questo tipo di costanza, davvero l’ideale.
Uno dei migliori in campo per pulizia negli interventi, perchè è bravissimo a salvare nella ripresa su Perotti (unica vera occasione del Genoa) e perchè con un Barzagli così Allegri si frega le mani pensando al Monaco.
A dir poco calato nel ruolo, sempre presente pur senza esagerare nel dispendio di energia. Attualmente il centrocampista più forte e completo tra gli “azzurrabili”.
Prosegue nel momento di trance agonistica, che lo allontana dal Vidal qualitativo e pericoloso in avanti dell’inizio di avventura bianconera e avvicina ad un nuovo giocatore, molto più mediano e di corsa.
Corre, corre sempre e senza perdere lucidità e capacità tecniche. La sua crescita nel corso della stagione è il dato forse più impressionante – come singoli – della Juve 2014/15.
Sarebbe comunque da 8 per voglia, sacrificio ed efficacia. Il gol è una gemma, l’ennesima della stagione. Il rigore sbagliato solo un episodio.
Resta purtroppo per lui una nota stonata (l’unica), seppur molto soffusa all’interno del concerto bianconero. Il duello con De Maio (con grande rispetto, non Baresi) lo vede spesso in difficoltà.
( Amministra il pallone nel finale e partecipa al giro palla senza accelerare quasi mai)
( Anche lui partecipa allo spicchio di match meno intenso come produzione offensiva, dimostrandosi però volenteroso anche in pressing)
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All.ALLEGRI 7: Immerso alla grande in una stagione potenzialmente trionfale, riesce sempre a tenere i suoi con la mente ed il cuore caldo, all’interno di partite che – astraendosi – si potrebbero definire quasi inutili, vista la concorrenza sparuta.
Genoa
Sfortunato, dopo un paio di interventi non male, per il guaio alla spalla. Che gli farà saltare peraltro anche l’impegno in Nazionale.
Fino a quando Llorente resta in campo, in rare occasioni si lascia superare. Più in difficoltà sulle incursioni di Tevez, come tutti.
La solita dose di rude presenza sulle caviglie e sui calcagni avversari. Quando le azioni arrivano lente e in generale sui cross, bene. Quando la situazione si velocizza, invece, balla in gruppo con gli altri.
Quando può proiettarsi in avanti nel finale rischia di diventare decisivo con un bell’assist per Perotti. Dietro, musica e note simili a quelle suonate da De Maio e Burdisso.
Un tempo a testa (poco meno, visto che Lichtsteiner esce prima) con l’avversario diretto. Fermato in alcuni casi anche con un certo vigore.
Padoin non lo impegna particolarmente eppure lui, che potrebbe visto il mismatch attaccare molto più di Bergdich, non arriva mai sul fondo.
Bastona senza sosta su chiunque gli capita a tiro. Match interamente difensivo, ma senza il suo apporto oggi sarebbe andata molto peggio.
Sarebbe il regista, l’inventore di gioco in mezzo. Marchisio gli fa fare brutta figura.
Peggiora il brutto voto di Niang, di cui ricalca in tutto e per tutto la prestazione, perchè resta in campo alcuni minuti in più del compagno. Molto negativo.
Copia e incolla del voto di fine tempo, visto che non rientra in campo al 46° proprio alla luce della pessima partita giocata fino a quel momento.
Falso nueve, trequartista che si adatta a fare un pò tutti i ruoli d’attacco, è anche l’unico a far intravedere qualcosa di pericoloso. Avesse l’assistenza di qualche compagno, sarebbe tutto più facile.
( Tanta, troppa lotta e corpo a corpo con i centrali avversari e pochissimi tiri in porta o deviazioni pericoloso verso Buffon)
( Quando un portiere entra a freddo, per la seconda volta consecutiva, e para ancora un rigore, cosa puoi dirgli? Dispiace sia chiuso da Perin, probabilmente meriterebbe di giocare molto più spesso).
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All.GASPERINI 5: Le mosse tattiche e le scelte anche dei singoli deludono chi si aspettava di vedere una partita più offensiva e tesa a mettere in difficoltà la Juventus. Troppo poco per fare punti allo ‘Stadium’.
(Luca Brivio)