E’ la squadra del momento, assieme alla Juventus. E a braccetto con i bianconeri, la Lazio di Pioli si è guadagnata l’accesso alla finale di Coppa Italia, che si giocherà proprio all”Olimpico’ in giugno. Niente da fare per il Napoli, che aveva accarezzato il bis dell’anno scorso prima con Gabbiadini e poi soprattutto con Higuain, colpevolmente sprecone stasera. A decidere match e qualificazione Lulic: ingresso dalla panchina, gol (su assist di Anderson) e salvataggio al minuto 88 su Insigne. A fare festa, tra i fischi dei napoletani al ‘San Paolo’, è il gruppo biancoceleste.
Tiene fino all’80, ma si capisce che la Lazio aspetta solo di portare il colpo ferale. Spreca troppo con Higuain, almeno due volte, e non è neanche fortunato nel finale, quando Insigne scarta tutti ma non trova la stoccata. Partita chirurgica, nella quale c’è tutta la buona stella ed il momento esaltante della squadra di Pioli. Trova il vantaggio nel momento ideale, grazie alla “mossa” dalla panchina, senza tremare nemmeno così tanto (Insigne a parte) negli ultimi minuti. Non dirige male, ma pesano due episodi innegabilmente sbagliati: prima non fischia un fallo su Klose al limite dell’area, permettendo al Napoli di ripartire (senza l’errore di Higuain, tutto solo, sarebbe cambiato tutto); poi, sempre su Klose e in occasione dell’azione del gol, non fischia un fuorigioco che pare netto.
Termina sullo 0-0 il primo tempo (voto 5,5) della semifinale di Coppa Italia, che deciderà chi tra Napoli e Lazio raggiungerà la Juve per giocarsi il trofeo. Gli uomini di Pioli (voto 5,5), che aveva annunciato di non voler vedere fretta nelle giocate dei suoi, l’hanno di fatto accontentato, esagerando anche un pò: nemmeno un tiro tra i pali difesi da Andujar (senza voto), con qualche rara occasione per Candreva (voto 6) soprattutto con conclusioni da fuori. Molto a sprazzi (troppo) Felipe Anderson, che potrebbe fare la differenza ma non si è mai accesso (voto 5,5), anche grazie ad un ottimo match dall’altra parte di Maggio (voto 6,5), tra i migliori in assoluto. Con lui, menzione d’obbligo per Gabbiadini (voto 6,5) non solo per via del palo occasione sicuramente più nitida di tutto il primo tempo colto su punizione; per l’ex Samp anche una serie di movimenti a tagliare in area, per sopperire anche a 45 minuti sottotono di Higuain (voto 5,5). Per il resto il team di Benitez (voto 6) sta controllando la partita, consapevole di avere in pugno per ora punteggio e qualificazione.
Poteva passare in vantaggio, senza strafare. Primo tempo intelligente e senza troppe energie disperse. Unico neo l’ammonizione a Albiol, che salterà l’eventuale finalissima E’ senza dubbio il più pericoloso, su tutto l’arco dell’attacco partenopeo. Considerando il pessimo momento di Callejon, non avrebbe senso tenerlo fuori. Scelta di Benitez corretta, dunque Si vede pochissimo, perdendo anche un pallone che poteva essere molto pericoloso sulla ripartenza di Felipe Anderson, nel finale. In ombra, finora Ci aspettavamo qualcosina di più ma la tattica e la lettura di partita di Pioli prevedevano evidentemente 45 minuti tranquilli e poi un’accelerazione progressiva. Siamo curiosi di assistere, per questo, al secondo tempo Non soffre quasi mai Hamsik e Mertens, Gabbiadini gli gira al largo. Primo tempo più che sufficiente, in un insieme di squadra poco più che discreto Mezzo punto in più del voto che si merita, per un paio di numeri d’alta scuola che regala alla platea, tra grandi periodi “morti”. Proprio per questo potrebbe fare infinitamente di più. (Luca Brivio)
Non bastano la grande parata su Lulic e la buona presenza per tutti i 90 minuti, in area e tra i pali. Sul sigillo dello stesso bosniaco non può nulla
Conferma con un secondo tempo generoso (unica pecca, un po’ impreciso al cross) le buone indicazioni del primo. Il suo assist per Higuain doveva essere sfruttato meglio, sullo 0-0. Il movimento di Lulic in occasione del gol lo trova però impreparato
Non impeccabile, si fa ammonire quasi subito e si gioca la finale in anticipo, restandone un pò condizionato (era in diffida). Preso in mezzo, con Maggio, sul taglio di Lulic
Graziato da Orsato per il fallo netto su Klose al limite, vede i fantasmi quando Felipe Anderson lo mette nel mirino nel secondo tempo
Quasi nullo nel primo tempo, negativo nella ripresa; quando Pioli gli scatena contro FA7 perde misure e partita assieme ai compagni
Meglio nel primo che nel secondo tempo; sufficienza stiracchiata, che elargiamo anche perchè il compagno di reparto oggi è disastroso
Mai in partita, sbaglia quasi tutti i passaggi e anche gli appoggi più semplici. Esce (crediamo) per disperazione
Si trova contro un osso duro come Basta e un po’ lo soffre ma non è tra i peggiori, anzi. Lascia il posto a De Guzman, mossa completamente sbagliata
Volenteroso, soprattutto nei primi 45′ di gioco. E ad un passo dal gol dell’anno, che avrebbe fatto svoltare il suo finale di stagione. Ma non basta
Il migliore dei suoi, l’unico a meritarsi qualcosa più del semplice 6. Il fatto che Benitez lo richiami in panchina per dare spazio al fantasma di Callejon è abbastanza incomprensibile
Solitamente quando gli capitano così tante occasioni – 3 o 4, in una semifinale, sono “così tante” – non fallisce. Invece oggi l’eliminazione pesa anche, tanto, sul ‘Pipita’
( Assolutamente non in partita, avete presente l’ingresso che cambia volto al match (vedi Lulic)? Ecco, tutto il contrario)
( Non si può andare più in basso perchè gioca meno di metà tempo. Ma sembra palese che è passato da risolutore a problema nel giro di pochi mesi)
( Sfiora il gol che fa crollare lo stadio, alla prima palla toccata dopo 5 mesi di stop. Da applausi)
La partita a scacchi, fino a metà ripresa, era vinta. Poi quando Pioli fa arrocco, con spostamento della “torre” Anderson sulla fascia giusta e inserimento del “re” Lulic dall’altra parte, si fa scappare di mano la qualificazione. Anche per via di cambi inguardabili
Dopo un primo tempo normale, si supera con alcuni grandi interventi nella ripresa. La parata su Hamsik, che Orsato e i suoi assistenti non vedono, è da ovazione
Uno dei migliori, dal primo al 90°. Chiusure determinanti e pochissimo spazio concesso ai trequartisti avversari
Graziato da Higuain in ogni occasione nella quale poteva invece capitolare. Non la sua migliore prova
Discorso simile a quello di de Vrij, con la differenza che sembra più impacciato del collega. E deve ancor di più alla cattiva forma, in fase conclusiva, di Higuain
Non fa male in avvio, al rientro dal primo minuto dopo uno stop prolungato. Con il passare del tempo però “crolla”, costringendo Pioli al cambio prima che sia troppo tardi
Meno impattante del solito, ma la fiducia di Pioli, che tiene inizialmente fuori Mauri (non uno qualsiasi) è l’attestato più importante
E’ diventato un punto di riferimento, per la squadra, di valore assoluto. Anche quando non è da 8 in pagella – e spesso ultimamente gli capita – risulta l’ago della bilancia per la Lazio
Meno incursore e più mediano del solito. Il suo valore tattico è inestimabile
Poche fiammate, non riesce a determinare. Partita appena sufficiente, anche perchè il suo sostituto spacca invece la partita
Non ha la consueta capacità di avvelenare l’area di rigore ma riesce ad essere comunque utile, anche con volate palla al piede inusuali
Gioca al 40% delle sue possibilità e del suo valore. Eppure decide di fatto anche questa partita, assieme a Lulic. Lo ripetiamo, da prima di tutti (leggetevi le cronache e le pagelle, se ne avete voglia), fin da dicembre: se trova continuità è un top player che non c’entra nulla con la Serie A attuale
( Niente di trascendentale, ma sa essere – come Biglia – un punto di riferimento per il gruppo, tattico e di carattere. Il suo ingresso suona la carica)
( Entra, sfiora il gol di testa, segna quello decisivo per la qualificazione e poi salva tutto su Insigne, sulla linea. Serve altro?)
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Illuminato e fortunato, si merita questa finale perchè la Lazio, con la Juve, è la migliore squadra in questo momento e probabilmente della stagione. Per questo, visto che abbiamo buona memoria, ricordiamo con fastidio le sue dichiarazioni – dopo l’ultima sconfitta prima della serie positiva che prosegue tra campionato e Coppa – circa presunti complotti contro la Lazio
(Luca Brivio)