E’ morta oggi Annarita Sidoti, già campionessa mondiale ed europea di marcia che purtroppo ci ha lasciati a soli 45 anni di età a causa di un tumore al cervello. Commosso il ricordo da parte di Franco Bragagna, storica voce dell’atletica per la Rai (clicca qui per leggere l’intervista): Bragagna ha voluto prima di tutto ricordare la forza umana di Annarita, che non si è mai arresa alla malattia crescendo anche suo figlio in questa difficilissima situazione. Ci sono poi naturalmente anche i ricordi dei grandi successi, a partire dagli Europei di Spalato 1990 quando la Sidoti non era la capitana della squadra azzurra fino alla perla dei Mondiali di Atene 1997, ai quali Annarita non avrebbe nemmeno dovuto partecipare. Una grave perdita per l’atletica e per lo sport del Sud, ora spetterà alla Fidal ricordarla nel migliore dei modi…
Non si era mai arresa in pista ma lo ha dovuto fare, purtroppo, nella vita. E’ morta Annarita Sidoti una delle campionesse più prolifiche nella storia dell’atletica femminile italiana di tutti i tempi. La donna che era nata in provincia di Messina (precisamente a Gioiosa Marea, un piccolo centro del litorale tirrenico) il 25 Luglio 1969, era ammalata da lungo tempo di tumore, e a nulla sono valsi gli innumerevoli interventi chirurgici cui si era sottoposta. Annarita aveva esordito giovanissima, combattendo il pregiudizio che vedeva le marciatrici piccole di statura, pagare lo “scotto” verso le proprie avversarie più dotate fisicamente. La Sidoti era alta, infatti, solamente 1 metro e 50 (e aveva un peso forma di 47 kg) ma aveva una volontà di ferro, questa sua caratteristica la portava a non mollare mai, neppure nelle situazioni più dure. Il grande pubblico la conosce nel 1988 quando a soli 19 anni arriva ad un passo dal podio (si classifica 4^) nei mondiali juniores, che si corrono in Canada, nella specialità dei 5.000 metri. Il circuito internazionale inizia ad apprezzare questa piccola donna sicula, per la sua lealtà e per la sua forza, la Sidoti accompagna le sue prestazioni sempre con un sorriso smagliante che la rende simpatica al grande pubblico e molto spesso anche alle avversarie dirette. Il direttore ella Gazzetta dello sport, Candido Cannavò, in una delle prime interviste, la ribattezza “lo scricchiolo” e da allora Annarita viene conosciuta con quel soprannome. La ragazza spinta anche dal suo allenatore storico (quel Salvatore Coletta che la segue per tutta la carriera agonistica) cambia specialità, e si cimenta nei 10 km di marcia. Nel 1990 la sua prima affermazione importante: vince la medaglia d’oro agli europei che si disputano a Spalato nella marcia 10 km, bellissimo ed emozionante l’arrivo, con la piccola siciliana che stravolta dalla fatica ma sorridente, precede di soli 6 secondi la statuaria russa Kardopoltseva. Da quel giorno per la Sidoti fu un crescendo di successi e di soddisfazioni. Gli allori negli anni successivi non si contano e portano la donna ad essere, dopo la saltatrice Sara Simeoni, l’Italiana più vincente nell’atletica del bel paese. Il palmares della donna è impressionante: un campionato mondiale, (su pista nel 1997) due campionati europei, un universiade. Innumerevoli i suoi piazzamenti tra cui un argento agli europei di Helsinki, e 3 bronzi (l’ultimo all’universiade che si corse nella sua terra nel 1997). Delle grandi manifestazioni manca solo l’oro olimpico, ma per il resto la Sidoti vince praticamente tutto. Annarita forse fu l’atleta dell’intero circus mondiale, a scontare di più il cambio di distanza della marcia femminile (passata da 10 km a venti km), la sua statura la metteva in difficoltà, ma mai la campionessa siciliana si arrese o si lamentò. Di lei molte colleghe ricordano la grinta e l’assoluta trasparenza, partecipò a numerose interviste in cui si schierava in maniera netta, verso tutte le pratiche che alteravano la fisicità naturale dell’atleta, e fu paladina di tante battaglia contro il doping. Insieme alle sue compagne dell’epoca fece amare la marcia agli italiani, e probabilmente formò una delle nazionali più forti mai viste nella specialità. Fu convocata per quasi 50 volte nella nazionale Italiana, e difesi i colori azzurri nelle sue tre partecipazioni ai giochi olimpici (quelle di Barcellona, Atlanta e Sidney). L’ultima sua apparizione agonistica di rilievo, fu un 8° posto agli europei di Monaco del 2002 nella marcia 20 km.
E’ scomparsa questa mattina la campionessa italiana della specialità marcia, Annarita Sidoti. Si è spenta a soli 45 anni, in seguito ad una grave malattia, un tumore al cervello, che l’ha portata via. Diversi i successi dell’atleta italiana, fra cui un oro ad Atene nel 1997, nei Mondiali, per la 10 chilometri di marcia. A completare il suo palmares anche due ori agli Europei, uno alle Universiadi e uno agli Europei indor, oltre a svariati bronzi e argenti. Di seguito il video riguardante proprio l’impeda della Sidoti nel 1997 ad Atene.
Lutto per lo sport italiano: è morta all’età di 45 anni Annarita Sidoti, campionessa nella specialità della marcia. Nata a Gioiosa Marea, in provincia di Messina, il 25 luglio 1969, si è spenta dopo un tumore al cervello contro cui aveva combattuto per oltre quattro anni. Per 47 volte Annarita Sidoti ha fatto parte della nazionale italiana di atletica leggera, conquistando in dodici anni di carriera professionistica (dal 1990 al 2002) 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 3 di bronzo. Tra i suoi successi ricordiamo l’oro ai mondiali di Atene 1997 nella marcia di 10 chilometri: il suo record in questa specialità risale però al 1994 con il tempo di 41’46”.