Il belga Greg Van Avermaet ha vinto la tredicesima tappa Muret-Rodez del Tour de France 2015 davanti a Peter Sagan. Sembra una maledizione per lo slovacco, all’ennesimo piazzamento di prestigio ma che non riesce più a vincere alla Grande Boucle. L’unica consolazione per lui è stata quella di conservare la maglia verde che allo sprint intermedio aveva virtualmente perso a vantaggio di André Greipel. Il secondo posto però gli è valso 25 punti, mentre il velocista tedesco non è riuscito a stare con i migliori nell’impegnativo finale, dunque adesso Sagan guida la classifica con 285 punti, mentre Greipel ne ha 261. Un duello comunque appassionante, al momento migliore di quello per la maglia gialla dal momento che il simbolo del leader della classifica generale è sempre saldamente indossato da Chris Froome.
La vittoria di Greg Van Avermaet nella tredicesima tappa Muret-Rodez ha chiuso una frazione molto interessante ma che non ha modificato la classifica generale, dove in maglia gialla troviamo anche questa sera Chris Froome. Questo perché tutti i migliori hanno risposto bene sullo strappo collocato nell’ultimo chilometro, tanto che lo stesso Froome ha chiuso al sesto posto davanti a Vincenzo Nibali che dimostra di essere in crescita di condizione, poi nell’ordine Alberto Contador ottavo, Alejandro Valverde nono, Tejay Van Garderen decimo e poi ancora Tony Gallopin, Nairo Quintana, Robert Gesink, Geraint Thomas che si sono classificati in quest’ordine fino al quattordicesimo posto, tutti staccati di 7″ dal vincitore della tappa. Attardato il solo Bauke Mollema, che però è stato frenato da un problema meccanico: per lui dunque è scattata la neutralizzazione, mentre hanno perso una manciata di secondi tutti quei corridori che erano già fuori dalla top ten, a partire dall’undicesimo Warren Barguil.
Mentre Chris Froome è indiscutibilmente la maglia gialla del Tour de France 2015, c’è un duello appassionante per la maglia verde della classifica a punti. I protagonisti sono ormai da molti giorni Peter Sagan e André Greipel: oggi è lo slovacco della Tinkoff-Saxo ad indossare il simbolo del primato, ma virtualmente ora c’è davanti il tedesco, grazie al settimo posto (primo del gruppo dopo i sei fuggitivi) allo sprint intermedio in cui Sagan invece si è piazzato decimo. Morale: tre punti di differenza pro Greipel, che stamattina era dietro di due lunghezze. Però Sagan potrebbe essere più adatto di Greipel al finale con breve strappo nell’ultimo chilometro e potrebbe dunque tornare padrone della sua casacca. Lontani gli altri: John Degenkolb ha 209 punti a fronte dei 261 di Greipel e i 260 di Sagan.
Una graduatoria nella quale le gerarchie sono già ben definite è quella della maglia bianca, saldamente sulle spalle di Nairo Quintana che è anche probabilmente il principale rivale di Chris Froome per la maglia gialla. Tornando alla classifica dei giovani, il colombiano della Movistar ha ben 6’34” di vantaggio sul secondo in classifica, il francese Warren Barguil che ieri ha perso le ruote dei migliori scivolando fuori dai primi dieci della classifica generale. Lontanissimo è poi Romain Bardet, terzo a 13’56” da Quintana, anche se grazie alla fuga lui almeno ha ridotto il ritardo dal leader.
Non solo maglia gialla per Chris Froome, che continua a comandare anche la classifica del miglior scalatore, anche se ovviamente non può indossare la maglia a pois che oggi sarà sulle spalle di Joaquim Rodriguez, balzato al secondo posto grazie al successo ottenuto ieri a Plateau de Beille. Adesso Froome guida con 61 punti mentre lo spagnolo ne ha 52. Terzo posto per Jakob Fuglsang a quota 41, che scavalca Richie Porte (fino a ieri secondo dietro Froome), adesso quarto con 40 punti.
La dodicesima tappa del Tour de France 2015, la Lannemezan-Plateau de Beille di 195 chilometri, si è rivelata meno decisiva del previsto. Ha infatti visto il trionfo dello spagnolo Joaquim Rodriguez della Katusha, il quale ha approfittato al meglio del fatto di non costituire un pericolo per la vetta della classifica. Alle sue spalle è arrivato il danese Jakob Fuglsang dell’Astana, mentre il podio di giornata è stato completato dal francese Romain Bardet. Il gruppo dei migliori è giunto largamente staccato, a quasi sette minuti, con Chris Froome a controllare senza grandi patemi d’animo i tentativi di Contador, Nibali e Quintana. L’unico a a mancare nell’elenco dei migliori è il francese Tony Gallopin, che è stato costretto a lasciato oltre tre minuti sul campo.
La classifica è rimasta sostanzialmente immutata, con il britannico della Sky che conserva 2’52” sullo statunitense Tejay Van Garderen. Al terzo posto il portacolori della Movistar, il colombiano Nairo Quintana, con poco più di te minuti da recuperare, mentre al quarto c’è il suo fidato scudiero, l’iberico Alejandro Valverde. Quinto è invece il britannico Geraint Thomas, della Sky, staccato di circa quattro minuti, davanti per un solo secondo ad Alberto Contador della Tinkoff Saxo, mentre l’olandese Robert Gesink deve scontare 5’32”. Se Gallopin scala all’ottavo posto, il nostro Vincenzo Nibali risale al nono. Chiude la top ten un altro olandese, Bauke Mollema della Trek. Chi si attendeva sfracelli da una tappa estremamente temuta è stato quindi ampiamente smentito. Le fatiche dei due giorni precedenti hanno infatti spinto molti corridori a centellinare gli sforzi, agevolando non poco Froome, il quale non ha fatto altro che salire con passo regolare, senza neanche rispondere agli attacchi portati dagli avversari, confidando fiducioso in un rapido spegnersi delle altrui velleità. Un comportamento rivelatosi saggio, che ha alla fine pagato, permettendo alla maglia gialla una navigazione estremamente tranquilla. Proprio il fatto di non aver provocato grandi sconquassi è forse la maggior sorpresa di una tappa che era estremamente temuta. Dopo le prime due tappe pirenaiche, in molti attendevano oggi crolli rovinosi che non si sono avverati. La maglia gialla ha deciso di risparmiare forze in vista di una terza settimana che si preannuncia ancora molto impegnativa e il suo attendismo ha consigliato anche gli avversari a non esagerare.
La nota più lieta della giornata, almeno in chiave azzurra, è il buon comportamento di Vincenzo Nibali. Il siciliano, dopo due giornate in cui aveva dimostrato una forma imperfetta, ha oggi navigato costantemente con il gruppo dei migliori. Ad otto chilometri dalla vetta ha anche provato l’allungo, che però è stato rapidamente riassorbito dagli avversari, a dimostrazione del fatto che lo Squalo è ancora lontano parente del magnifico corridore che l’anno scorso aveva riportato la maglia gialla in Italia. Nel corso delle prossime tappe potrebbe comunque rifinire la sua condizione e puntare magari a qualche successo, anche se ormai sembra chiaramente tagliato fuori dalla vittoria finale.
1. Chris Froome (Gbr, Sky) in 51h34’21”
2. Tejay Van Garderen (Usa, Bmc) a 2’52”
3. Nairo Quintana (Col, Movistar) a 3’09”
4. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) a 3’58”
5. Geraint Thomas (Gbr, Sky) a 4’03”
6. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) a 4’04”
7. Robert Gesink (Ola, Lotto Nl-Jumbo) a 5’32”
8. Tony Gallopin (Fra, Lotto-Soudal) a 7’32”
9. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) a 7’47”
10. Bauke Mollema (Ola, Trek) a 8’02”