la nuova maglia gialla del Tour de France 2015. Il corridore britannico è il nuovo leader della classifica generale al termine della terza tappa Anversa-Huy, che sul prestigioso traguardo del Muro di Huy ha esaltato Joaquim Rodriguez (vincitore della tappa) ma anche il capitano del Team Sky, che ha conquistato il secondo posto ed è balzato al comando della generale con un solo secondo di vantaggio su Tony Martin grazie ai 6″ di abbuono ottenuti appunto grazie al secondo posto. Considerando solo gli uomini con ambizioni di classifica, adesso Froome ha 13″ di vantaggio su Tejay Van Garderen, ottimo protagonista di queste giornate, poi 34″ su Rigoberto Uran e 36 su Alberto Contador, entrambi a dire il vero in difficoltà oggi, ma ben piazzati grazie alla tappa di ieri. Risale posizioni Vincenzo Nibali che ora è tredicesimo, ma certo avere 1’38” di ritardo da Froome dopo soli tre giorni non è una buona notizia. Urge sfruttare al meglio la tappa di domani sul pavé, come lo Squalo era riuscito a fare un anno fa. Ancora più staccati di Nibali sono gli uomini della Movistar, Alejandro Valverde a 1’51” e Nairo Quintana a 1’56”, mentre Rodriguez recupera posizioni dopo le prime due pessime giornate e ora accusa esattamente due minuti da Froome. Pessime notizie per i francesi, che vedono in grande ritardo tutti i loro tre big: si salva parzialmente Jean Christophe Peraud, a 2’07” da Froome, mentre il distacco comincia ad essere davvero pesante per Romain Bardet e Thibaut Pinot, staccati rispettivamente di 2’54” e 2’58”.
Ha vinto la Anversa-Huy, terza tappa del Tour de France 2015. Una grande azione dello spagnolo della Katusha sul Muro di Huy, dove aveva già vinto la Freccia Vallone nel 2012. Una salita perfetta per ‘Purito’, che si è esaltato sulle difficilissime rampe di questo Muro vallone al termine di una tappa purtroppo tormentata da una brutta caduta. Il finale comunque è stato spettacolare: scatenati Rodriguez e anche Chris Froome, che ha conquistato il secondo posto e anche la maglia gialla grazie ai 6″ di abbuono. Un allungo imperioso per Rodriguez, al quale ha resistito solo il britannico, che è arrivato insieme a Rodriguez ma non è riuscito a contrastarlo per il successo di tappa. Terzo il francese Alexis Vuillermoz a 4″, poi Daniel Martin e Tony Gallopin. Tra i big ha provato a resistere a Rodriguez e Froome soprattutto Alberto Contador, che però ha pagato caro questo tentativo piantandosi nelle ultime centinaia di metri e accusando al traguardo ben 18″. Meglio Vincenzo Nibali, che è salito più regolare concedendo 11″ ai primi due e arrivando insieme ad altri big fra cui Nairo Quintana e Alejandro Valverde. Settimo posto per Vincenzo, che è stato il migliore degli italiani. Giornata nera invece per Thibaut Pinot, che ha perso 1’33” essendosi staccato già nella discesa precedente il Muro di Huy.
Ripartita la corsa in questa tormentata terza tappa Anversa-Huy che purtroppo è stata caratterizzata da una maxi-caduta e dalla successiva neutralizzazione, della quale certamente si parlerà ancora a lungo. Purtroppo all’elenco dei ritirati dobbiamo aggiungere anche Dmitry Kozontchuk (Katusha), ma ci sono diversi altri corridori doloranti il cui unico obiettivo ormai è quello di raggiungere il traguardo per poi valutare se potranno ripartire domani, compreso Fabian Cancellara che si è staccato e certamente perderà la maglia gialla. Tornando alla cronaca agonistica di quanto sta succedendo davanti, già superato lo sprint intermedio di Havelange che è stato vinto da André Greipel che così consolida il proprio primato nella classifica a punti della maglia verde. La tappa però si deciderà sul Muro di Huy: mancano circa 17 km…
Purtroppo una maxi-caduta ha “vivacizzato” la terza tappa Anversa-Huy. Mancava poco al primo Gpm di giornata quando si è verificata una caduta davvero impressionante che ha coinvolto tantissimi corridori. Hanno avuto la peggio tre corridori che sono stati costretti al ritiro: si tratta della maglia bianca Tom Dumoulin, di Simon Gerrans e di William Bonnet. Tanti altri corridori però hanno riportato conseguenze abbastanza importanti: fra loro Laurens Ten Dam (per il quale inizialmente era stato annunciato il ritiro), ma anche Michael Matthews, Rui Costa e la maglia gialla Fabian Cancellara. A complicare ulteriormente la situazione, è arrivata la neutralizzazione della corsa, decisa da giuria ed organizzatori in quanto tutte le ambulanze erano impegnate a soccorrere i feriti. Una scelta più che comprensibile per tutelare la sicurezza ma che farà comunque discutere, dal momento che è una decisione probabilmente senza precedenti nel grande ciclismo, che di cadute drammatiche ne ha viste tante nella sua storia. Dopo alcuni minuti di stop totale la corsa è ripartita, ma per ora con l’obbligo per tutti di rimanere in gruppo a velocità controllata: di fatto neutralizzata quindi la Côte de Bohissau, primo Gpm di giornata.
Mancano ormai meno di 70 km all’arrivo della terza tappa Anversa-Huy e la fuga del francese Bryan Nauleau (Europcar), del belga Serge Pauwels (MTN-Qhubeka), del ceco Jan Barta (Bora-Argon 18) e dello svizzero Martin Elmiger (IAM) sta perdendo terreno nei confronti del gruppo. Infatti il vantaggio dei coraggiosi attaccanti da lontano è sceso sotto il minuto e dunque il loro destino è ormai segnato, perché ci sono davvero tanti atleti in gruppo che vogliono giocarsi la vittoria sul Muro di Huy, sia chi punta “soltanto” ad un prestigioso successo parziale sia chi vuole muoversi anche per guardagnare secondi in classifica generale.
Sempre più nel vivo la terza tappa Anversa-Huy, che è sempre caratterizzata dalla fuga del francese Bryan Nauleau (Europcar), del belga Serge Pauwels (MTN-Qhubeka), del ceco Jan Barta (Bora-Argon 18) e dello svizzero Martin Elmiger (IAM). Per loro un vantaggio di poco più di tre minuti quando mancano ormai circa 100 km all’arrivo: il gruppo controlla, l’arrivo sul Muro di Huy infatti fa gola davvero a tanti. Oggi però è anche il giorno dell’omaggio a Eddy Merckx, vincitore cinque volte della Grande Boucle, che a giugno ha compiuto 70 anni. Al km 47,5 infatti la corsa ha attraversato la sua città natale, Meensel-Kiezegem, dove proprio oggi viene inaugurato un monumento in suo onore.
Inizio vivacissimo della terza tappa Anversa-Huy, infatti per ora si sta viaggiando ad una media che sfiora i 48 km/h e fin da subito è scattata la classica fuga da lontano, composta oggi da quattro elementi: si tratta del francese Bryan Nauleau (Europcar), del belga Serge Pauwels (MTN-Qhubeka), del ceco Jan Barta (Bora-Argon 18) e dello svizzero Martin Elmiger (IAM). Per loro subito un vantaggio piuttosto ampio, che sfiora i tre minuti e mezzo dopo circa 25 km percorsi, ma tutto deve ancora succedere in questa tappa che avrà un finale davvero molto interessante.
Tutto ormai è pronto per la terza tappa Anversa-Huy, infatti i corridori si trovano ormai nella cosiddetta ‘zona neutrale’, i chilometri di trasferimento per arrivare al vero km 0. Oggi si tratta di ben 13,3 km nelle strade di Anversa, per coinvolgere nel migliore dei modi la città belga. Tutti i 198 partecipanti sono ancora in gara, anche se non tutti stanno benissimo: in particolare nelle interviste prima della partenza Joaquim Rodriguez – che oggi sarebbe uno dei più attesi per la vittoria di tappa – ha ammesso di avere dolore al ginocchio a causa della caduta di ieri, che dunque ha lasciato conseguenze fisiche sul capitano della Katusha.
In attesa della partenza dell’attesa terza tappa Anversa-Huy, siamo spazio alle parole della maglia gialla Fabian Cancellara. Aria di classiche e al primo posto c’è un corridore che delle classiche ha scritto la storia anche se la Freccia Vallone con arrivo al Muro di Huy (come oggi) non è certo la sua preferita. In ogni caso Cancellara arriva a quota 29 giorni in maglia gialla e in tutta la storia della Grande Boucle solo il francese René Vietto (31) l’ha indossata più volte tra chi non ha mai vinto un Tour. Inoltre questa è la sesta edizione con Cancellara in giallo almeno per un giorno (2004, 2007, 2009, 2010, 2012 e 2015): come Merckx, dietro solo ad Hinault. Così Spartacus se la gode: “Questo è il mio ultimo Tour, voglio godermi ogni piccolo momento. Cerco di divertirmi ogni momento di più sulla bici. Ventinove maglie vogliono dire molto per me, a 11 anni di distanza dalla prima”.
In attesa della partenza dell’attesa terza tappa Anversa-Huy, che avverrà alle ore 13.40, è inevitabile tornare su quanto è successo ieri con le parole di Vincenzo Nibali: “Le curve erano sapone, alle rotonde la bicicletta scappava via ed è proprio ad una rotonda che è successo il patatrac. Sono caduti davanti a me, sono rimasto in piedi per miracolo, ho consumato un tacchetto della scarpa per non cadere”. A quel punto è cominciato l’inseguimento, ma la successiva foratura gli ha fatto perdere altro tempo rendendo la situazione ancora più complicata: “Nel ciclismo esistono pure le giornate così e bisogna accettarle”, è il filosofico commento dello Squalo che ha già visto vanificata la sua ottima cronometro di sabato. La realtà però è piuttosto dura: “Oggi abbiamo sbagliato e un minuto e venti secondi da recuperare non sono uno scherzo”.
Oggi è in programma la terza tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Anversa-Huy di 159,5 km sarà la prima frazione con arrivo in salita del Tour 2015, che arriverà sul leggendario Muro di Huy, tradizionale punto d’arrivo della classica Freccia Vallone. Salutata l’Olanda, oggi la corsa è in Belgio: la partenza avrà luogo alle ore 13.40 da Anversa, una delle più celebri città belghe e la maggiore per numero di abitanti. Si partirà dunque dalle Fiandre per poi pedalare verso le Ardenne francofone, incontrando sul percorso le prime difficoltà altimetriche dell’intero Tour de France 2015.
Per la precisione saranno quattro i Gpm di giornata, tre lungo il percorso e infine naturalmente l’ascesa verso il traguardo. Naturalmente si tratterà sempre delle classiche côte di questa regione, salite brevi ma spesso impegnative: nell’ordine saranno da affrontare la Côte de Bohissau (km 109), Gpm di quarta categoria come i due successivi che saranno la Côte d’Ereffe (km 143) e la Côte de Cherave (km 154). Tutte salitelle brevi ma che vivacizzeranno il percorso e magari favoriranno attacchi da lontano ma non troppo, visto che le ultime due sono entrambe a meno di 15 km dall’arrivo e quindi saranno un perfetto trampolino di lancio per chi vorrà attaccare già prima del Muro di Huy. Particolarmente impegnativa la salita di Cherave, inserita da quest’anno anche nella Freccia Vallone: 1300 metri all’8,1% di pendenza media e scollinamento a soli 5,5 km dall’arrivo. Detto che lo sprint intermedio di giornata sarà collocato in località Havelange al km 128 della tappa, non ci resta che parlare dell’ultima e decisiva salita di giornata: il Muro di Huy è un’ascesa lunga 1300 metri, con pendenza media del 9,6% che va costantemente in crescendo, tanto che negli ultimi metri ci sarà il celebre tornante dove la pendenza tocca la punta massima del 22%. Chi passerà per primo sarà quasi inevitabilmente il vincitore, come succede anche alla Freccia Vallone. Anche se non si potranno fare grandi distacchi, sarà comunque una giornata che chiamerà all’azione i big della classifica. Non potrebbe essere altrimenti su un traguardo di grande prestigio, perché siamo in un luogo simbolo del ciclismo internazionale: l’anno scorso il Tour trionfale di Vincenzo Nibali iniziò con l’acuto nella seconda tappa a Sheffield, stavolta in primo piano ci saranno soprattutto gli spagnoli, a cominciare da Alejandro Valverde. Il perché è presto detto: il corridore della Movistar ha vinto per ben tre volte in carriera la Freccia Vallone (2006, 2014 e 2015), quindi nessuno conosce meglio di lui tutti i segreti del Muro di Huy. Il suo primo rivale potrebbe essere il connazionale Joaquim Rodriguez, vincitore della Freccia nel 2012, poi naturalmente tutti i corridori da classiche di questo tipo, ad esempio l’australiano Simon Gerrans oppure il portoghese Rui Costa, senza escludere anche i big più attesi sul podio a Parigi, sulla scia appunto di quello che fece Nibali l’anno scorso. Una cosa è certa fin da adesso: sarà un finale emozionante, da non perdere! (Mauro Mantegazza)
1. Joaquim Rodriguez (Spa, Katusha) in 3h26’54”
2. Chris Froome (Gbr, Sky) s.t.
3. Alexis Vuillermoz (Fra, Ag2R) a 4″
4. Daniel Martin (Irl, Cannondale-Garmin) a 5″
5. Tony Gallopin (Fra, Lotto-Soudal) a 8″
6. Tejay Van Garderen (Usa, Bmc) a 11″
7. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) s.t.
8. Simon Yates (Gbr, Orica-GreenEdge) s.t.
9. Nairo Quintana (Col, Movistar) s.t.
10. Bauke Mollema (Ola, Trek) s.t.
1. Chris Froome (Gbr, Sky) in 7h11’37”
2. Tony Martin (Ger, Etixx-Quick Step) a 1″
3. Tejay Van Garderen (Usa, Bmc) a 13″
4. Tony Gallopin (Fra, Lotto-Soudal) a 26″
5. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) a 28″
6. Peter Sagan (Svk, Tinkoff-Saxo) a 31″
7. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 34″
8. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) a 36″
9. Geraint Thomas (Gbr, Sky) a 1’03”
10. Zdenek Stybar (Cze, Etixx-Quick Step) a 1’04”