L’Inter espugna l’Alberto Braglia di Modena battendo il Carpi 2 a 1, ma che fatica per gli uomini di Mancini! I nerazzurri vanno in vantaggio nel primo tempo grazie a Jovetic al 31′; il Carpi trova il gol dell’illusione con Di Gaudio all’81’, ma il carattere dell’Inter viene fuori alla distanza e Guarin, capitano per l’occasione conquista un calcio di rigore trasformato all’89’ da Jovetic con calma olimpica.
Non può non essere lodato lo spirito di un Carpi che all’esordio casalingo in Serie A mette in difficoltà in più di un’occasione una delle favorite per il Titolo. Gli uomini di Castori si applicano, pressano, impensieriscono la retroguardia nerazzurra a più riprese, ma capiscono sulla loro pelle cosa significhi giocare in Serie A. Due ingenuità macroscopiche, una di Letizia, l’altra di Gabriel Silva, confezionano la vittoria dell’Inter e rimandano l’appuntamento dei biancorossi con i primi punti in Serie A.
Non sarà un’Inter bella e perfetta, ma è ancora una volta un’Inter vincente e concreta. Gli uomini di Mancini fanno di tutto per complicarsi la vita e se non fosse stato per gli ultimi minuti dei primi due match della stagione sarebbero ora a quota 2 punti in classifica, ma i campioni servono a sbloccare queste situazioni, ed è grazie ad un potenziale fuoriclasse, Jovetic, che l’Inter si prepara alla sosta da prima della classe.
L’arbitro tiene sempre in pugno la gara, estraendo i cartellini nel momento giusto per non far scaldare troppo gli animi. Sul tackle di Miranda nei confronti di Di Gaudio poteva starci anche il rosso; giusta l’assegnazione del calcio di rigore all’Inter nel finale. Nel complesso una discreta direzione.
Dopo un impatto con la Serie A certamente non esaltante, il Carpi di Castori prova a strappare i primi punti della propria storia nel massimo campionato contro l’Inter di Mancini, giunta alla trasferta emiliana in uno stato d’euforia giustificato dall’esordio vincente contro l’Atalanta determinato da una rete allo scadere di Jovetic. L’allenatore dei padroni di casa opta per un 3-5-2 capace di valorizzare il lavoro degli esterni e, nonostante la prestazione opaca con la Sampdoria, tra i pali sceglie di confermare la propria fiducia a Brkic (voto 5.5). I tre centrali di difesa sono Gagliolo (voto 6), Letizia(voto 5) e Bubnjic (voto 6); sulla fascia destra e su quella sinistra agiscono rispettivamente Wallace (voto 5.5) e Gabriel Silva (voto 6). A Marrone (voto 5) è demandato il compito di creare gioco in mezzo al campo con l’aiuto di Fedele (voto 6.5) e Lollo (voto 6). Nel ruolo di seconda punta, a fare da raccordo tra centrocampo e attacco, si muove invece Matos (voto 7), con Wilczek (voto 5) a cercare di trasformare in gol le azioni dei compagni in qualità di centravanti. L’Inter di Mancini si schiera riproponendo il 4-3-1-2 che ha caratterizzato tutta la preparazione estiva dei nerazzurri. Davanti ad Handanovic (voto 6.5), confermata la coppia centrale Miranda (voto 6.5)-Murillo (voto 6.5), supportata sulle fasce da Santon (voto 6) e Juan Jesus (voto 6) nel ruolo di terzini. Il centrocampo vede la presenza del giovane Guarin(voto 5.5) davanti alla difesa, con Medel (voto 6) e Kondogbia (voto 5.5) catechizzati a dovere da Mancini e pronti ad alternare un mix di quantità e qualità. L’uomo tra le linee di centrocampo e attacco è Brozovic (voto 5.5), con il croato nel ruolo di trequartista dietro le due punte Palacio (voto 5.5) e Jovetic (voto 6.5).
Si approccia meglio alla gara ma paga a caro prezzo l’unica disattenzione del primo tempo. Sprecona nei minuti successivi al gol di Jovetic, non riesce a trovare il pari. Il brasiliano con le sue accelerazioni semina più volte il panico nella retroguardia nerazzurra. Solo l’atletismo di Murillo e l’esperienza di Miranda riescono ad arginarne l’esplosività. Il colpevole del gol nerazzurro è soprattutto lui. Si dimentica di marcare Jovetic e si lascia scavalcare con troppa facilità dal lancio lungo prevedibile di Guarin.
Non è ancora la squadra che vorrebbe Mancini. Spesso si lascia trovare impreparata, ma viene graziata dagli uomini di Castori. Ha il merito di sfruttare l’unica occasione limpida del primo tempo, ma anche la concretezza è una caratteristica imprescindibile per una grande squadra. Il giocatore montenegrino è attivissimo sul fronte d’attacco. Non sempre riesce a liberarsi al tiro, ma ogni suo tentativo di dribbling mette in apprensione la retroguardia del Carpi. Ha il merito di battere in due tempi Brkic e di portare in vantaggio i suoi. A parte qualche incursione e qualche tocco di prima non può essere il giocatore costato all’Inter 40 milioni di euro. Avrebbe le
Carpi
L’estremo difensore fa quel che può per evitare la rete del vantaggio di Jovetic. Niente da fare sul secondo gol del montenegrino che lo spiazza dal dischetto.
Su di lui pesa la macchia del primo gol di Jovetic: ad aver dimenticato il numero 10 nerazzurro tutto solo in area di rigore è proprio lui. Si rifà parzialmente dando il via al gol di Di Gaudio.
Qualche buona chiusura per l’ex Udinese, che soffre spesso i cambi di passo di Jovetic e Palacio. Si salva spesso con il fisico.
Prestazione discreta per Gagliolo che interpreta con coraggio il ruolo di centrale. Palacio con lui non ha vita facile, e anche Jovetic viene spesso murato da lui.
Castori lo lancia titolare sperando nella voglia di rivalsa dell’ex nerazzurro. L’esterno brasiliano si rende protagonista di un inizio promettente ma alla lunga subisce troppo la spinta di Juan Jesus. Si confermano i limiti in fase difensiva. (dal 76′ DI GAUDIO 7,5: Gettato nella mischia da Castori per cercare il pareggio fa ciò che gli viene richiesto. Entra in campo dando letteralmente la scossa ai suoi: prima firma in allungo il primo gol della storia in Serie A del carpi davanti al proprio pubblico, poi con un’accelerazione fulminea per poco non costringe un difensore di livello mondiale come Miranda al fallo da espulsione. Incontenibile!)
L’ex Juventus si rende protagonista di una discreta partita: in fase d’impostazione deve ancora cercare di rendere più rapida la manovra, ma non ci sono dubbi che abbia le qualità per fare bene
Nel primo tempo con un paio di incursioni a metà campo lascia sul posto due atleti del calibro di Guarin e Kondogbia mettendo in mostra anche una buona tecnica. Nel secondo tempo il suo contributo cala leggermente. (dal 79′ LAZZARI s.v.)
Si fa ammonire nel primo tempo per un fallo su Kondogbia: nonostante il giallo non si lascia condizionare e affronta con grinta tutto il match.
Vanifica una buona partita, fatta di accelerazioni e cross, con un tackle sciagurato in area di rigore che grida ancora vendetta. Ingenuo.
Nel primo tempo semina il panico con un mix di tecnica e velocità che mette in crisi la retroguardia nerazzurra. Cala alla distanza.
Perde il duello fisico con Miranda, ha l’occasione per andare in gol nel primo tempo ma Handanovic gli dice di no. (dal 66′ LASAGNA 6: Il suo ingresso dona imprevedibilità all’attacco emiliano. Il suo mancato aggancio sul cross di Letizia favorisce il gol di Di Gaudio.
All.CASTORI 6,5: Mette bene in campo i suoi e azzecca tutti i cambi. Sotto la sua guida il Carpi potrà solo migliorare.
Inter
Poco da fare sul gol di Di Gaudio, realizza l’intervento più spettacolare a gioco fermo su Matos: dà sicurezza al reparto.
Non una partita priva di sbavature per il terzino nerazzurro, che soffre spesso la velocità di Gabriel Silva. (dal NAGATOMO s.v.)
Il brasiliano è il vero leader difensivo dell’Inter: nel primo tempo annulla letteralmente Wilczek; nella ripresa interviene in maniera vistosa per fermare la corsa di Di Gaudio lanciato a rete: l’arbitro lo grazia.
La sua irruenza in un paio di occasioni mette in mostra le due facce del colombiano: grandi qualità di stopper, ma un temperamento ancora da migliorare.
Schierato terzino sinistro per la seconda volta in stagione, il brasiliano soffre inizialmente la verve di Wallace ma esce alla distanza. Manca l’appuntamento con il gol nel finale.
Per quelle che sono le sue potenzialità meriterebbe di meno, ma i tocchi di prima e le accelerazioni a metà campo, seppure soltanto intraviste, fanno alzare la media. Può diventare il trascinatore dell’Inter.
Non la sua migliore prestazione in maglia nerazzurra: ci mette sempre tanta grinta.
Schierato da trequartista interpreta il ruolo con le sue caratteristiche. Tanti inserimenti, palloni sempre puliti ma pochi guizzi. Può essere l’uomo giusto per dare equilibrio a questa Inter. (dal 85′ HERNANES 6: Potrebbe essere l’ultimo match con la maglia dell’Inter visto l’interessamento della Juventus delle ultime ore: regala un pallone al bacio a Palacio nel finale con un tocco di testa)
Confusionario, impreciso, disordinato, ma comunque decisivo. Il colombiano ispira il gol di Jovetic nel primo tempo e si procura il calcio di rigore finale. Onora la fascia di capitano.
L’uomo in più di questo avvio di stagione. I due gol di stasera non hanno nulla a che vedere con il capolavoro del match d’esordio, ma se il nuovo Jo-Jo ha aggiunto nel suo reperto anche il cinismo, c’è davvero da preoccuparsi per i rivali dell’Inter.
Mai completamente in partita, spreca due grandi occasioni per colpire. Deve ancora trovare la migliore condizione.
All.MANCINI 6: I suoi non sono brillanti, non mettono in mostra un gioco da grande squadra e rischiano come nella prima di campionato di uscire dal campo con un pareggio; il Mancio però conquista 6 punti in 2 partite e lascia parlare i risultati.
(Dario D’Angelo)