Lottava tappa della Vuelta, che si è corsa da Puebla de Don Fadrique a Murcia sulla distanza di 182 chilometri è stata vinta in volata dal belga Jasper Stuyven, ma è stata caratterizzata soprattutto dalle cadute. La più grave è accaduta Vuelta, quante mancavano 50 chilometri allo striscione del traguardo ed ha coinvolto diversi corridori tra i quali il più grave è apparso il belga Boeckmans.
Tra i corridori che sono andati a terra anche Martin e Van Garderen, mentre lo slovacco Peter Sagan è rimasto vittima di un incidente con una moto. Per il belga Jasper Stuyven, che si è aggiudicato la volata, si tratta delle prima vittoria importante in carriera. Il 23enne portacolori della Trek ha battuto allo sprint lo spagnolo della Caja Rural, Pello Bilbao, ed il portacolori della Fdj, il transalpino Kevin Reza. Quarto è giunto litaliano Giovanni Visconti, corridore della Movistar di Quintana, che ha preceduto Kristina Sbaragli il quale ha occupato la quinta posizione.
Nella classifica generale le prime posizioni sono rimaste immutate, con Esteban Chaves che mantiene la maglia rossa, sempre con un vantaggio di 10 secondi nei confronti di Tom Dumoulin, mentre il nostro Fabio Aru continua ad occupare la settima piazza con un distacco di 57 secondi dal leader della classifica, Fa un passo in avanti invece laltro nostro rappresentante, Domenico Pozzovivo, che scala dal decimo al nono posto, pur mantenendo invariato il distacco che è di un minuto e 19 secondi. Come detto, questa ottava tappa è stata caratterizzata dalle cadute, avvenute tutte nella seconda parte di gara. Quando mancavano circa 50 chilometri allarrivo, mentre si stava transitando dentro labitato di Murcia, si è avuta una caduta che ha coinvolto molti dei corridori in gruppo.
Il portacolori della Lotto Soudal, Kris Boeckmans, dopo la caduta è rimasto immobile a terra per lunghi drammatici istanti, poi si è ripreso ed è stato immediatamente accompagnato in ospedale, e dalle ultime notizie ora è in condizioni stabili, ma la paura per la sua caduta è stata davvero tanta. Tra gli altri corridori che sono rimasti coinvolti nella caduta, Tejay Van Garderen ha lamentato un dolore molto forte alla spalla, ed in particolare nella zona della clavicola, forse fratturata. Il corridore statunitense si è dovuto ritirare ed anche in questa occasione è stato molto sfortunato, visto che anche nel precedente Tour de France aveva dovuto lasciare la corsa a un attacco influenzale nella 17esima tappa, quando si trovava piazzato al terzo posto nella classifica generale. Altri due ciclisti costretti al ritiro sempre per essere finiti a terra nel capitombolo di Murcia sono Daniel Martin e Nacer Bouhanni.
Anche la maglia rossa Esteban Chaves, che poi ha concluso la tappa al dodicesimo posto, il vincitore di tappa Stuyen e Franck Schleck, sono rimasti coinvolti ma senza riportare danni. Altre cadute sono avvenute durante la discesa che seguiva il transito sullAlto della Cresta de Gallo, ma fortunatamente senza che ci siano state conseguenze gravi per i corridori; prima è finito a terra Howes, che corre per la Cannondale, ed in seguito Terpstra, portacolori della Etixx e Rojas che corre per la Movistar, tutti nella stessa curva. Un altro episodio che ha segnato la corsa è avvenuto quando mancavano circa 8,5 chilometri allarrivo ed ha visto coinvolti Peter Sagan ed una morto dellorganizzazione con il corridore slovacco che è finito a terra e si è rialzato molto arrabbiato mostrando il pugno al motociclista. Successivamente Sagan è stato soccorso ed è riuscito a ripartire, ma la sua frazione si è chiusa con 5 minuti e 57 secondi di distacco, al 64esimo posto.
La fuga più importante della tappa, che ha avuto un vantaggio massimo di 4 minuti e 47 secondi nei confronti del gruppo è stata composta da Iljo Keisse, portacolori della Etixx-Quick Step, da Jimmy Engoulvent della Europcar, da Alex Howes della Cannondale-Garmin, da Angel Madrazo della Caja Rural-Seguros, da Tom Van Asbroeck, portacolori della LottoNL-Jumbo, e dallitaliano Mattia Cattaneo della Lampre-Merida. Domani si corre la nona tappa, che porta i corridori da Torrevieja-Cumbre del Sol fino a Benitatxell, per un totale di 168,3 chilometri e lo striscione dellarrivo che è piazzato al termine di una breve ma molto impegnativa salita. Nei quattro chilometri che portano al traguardo ci sono dei tratti con una pendenza al 19% e lultimo chilometro è al 10,71%. Una tappa che potrebbe portare altri distacchi come la settima ed i tifosi italiani si aspettano un nuovo attacco di Fabio Aru alla maglia rossa.
Per quanto riguarda le classifiche, sia la generale che la classifica a punti che la combinata, vedono al comando il colombiano della Orica Esteban Chaves. Nella classifica della maglia rossa precede di 10 secondi Dumoulin, mentre terzo è irlandese Roche che si trova a 36 secondi, poi Valverde, Rofìdriguez, Quintana ed Aru. Froome, vincitore del recente Tour de France è fuori dai primi 10 della classifica. Nella classifica della maglia verde, il secondo, dietro a Johan Esteban Chaves, è Alejandro Valverde, spagnolo della Movistar, che con i suoi 61 punti ha agganciato al secondo posto lo sfortunato Peter Sagan, che nella tappa di oggi non ha potuto disputare la volata finale che aggiudica i punti per questa maglia.
Per quanto riguarda la classifica della maglia bianca dai primi posti della classifica sparisce il corridore irlandese Toni Martin, della Cannondale, che oggi si è dovuto ritirare a causa della caduta nella quale è rimasto coinvolto. Primo è Esteban Chaves e secondo Tom Doumoulin. Lultima classifica, quella degli scalatori, che assegna la maglia a pois è guidata da Omar Fraile della Caja Rural e da Bert Jan Linderman della LottoNL-Jumbo, che hanno conquistato 13 punti. Nella tappa odierna i punti che erano in palio nei due sull’Alto de la Cresta del Gallo, GPM di 3 categoria, sono stati conquistati da Alex Howes, corridore della Cannondale-Garmin e José Joaquín Rojas, appartenente alla Movistar, (3 punti), mentre 2 punti sono andati a ngel Madrazo Ruiz, corridore della Caja Rural e Alberto Losada Alguacil, portacolori della Katusha, ed 1 punto a Sérgio Paulinho e Kristijan urasek.