Genoa-Milan termina 1-0 in favore dei padroni di casa. Il migliore in campo è Dzemaili, autore del gol che ha deciso il match. Bene, fra gli uomini di Gasperini, anche Perotti e Laxalt; deludono Marchese e Figueiras. Nel Milan prova convincente di Balotelli e Bertolacci: male Zapata e Montolivo.
Corretta l’espulsione di Romagnoli. Dubbi su un rigore chiesto da Bonaventura per fallo di mano della difesa genoana.
E’ un Genoa in crisi nera quello che nell’anticipo domenicale della 6^giornata ospita il Milan. Gli uomini di Gasperini arrivano da tre sconfitte consecutive e fin qui hanno raccolto soltanto tre punti.
Una vittoria in cinque partite: i liguri non partivano così male dalla stagione ’59/’60. Non solo: il Grifone, tra infortunati e squalificati, deve fare a meno di numerosi uomini chiave. Oggi per esempio non saranno della partita Pandev e Cissokho, squalificati, oltre ai vari Perin, Tino Costa, Munoz e Tambè. Diamo una rapida occhiata alle due formazioni. Nel Genoa il ‘Gasp’ propone il solito 3-4-3 con Marchese preferito a Izzo, Figueiras esterno a destra e Pavoletti punta centrale. Il Milan ripresenta nove undicesimi della formazione scesa in campo martedì scorso contro l’Udinese. Le uniche novità sono rappresentate da Luiz Adriano (5) e Bertolacci (5,5): il primo prende il posto di Bacca, il secondo di Honda, con Bonaventura che avanza nel ruolo di trequartista.
Il Genoa inizia subito imponendo un ritmo altissimo: pressing alto e tanta corsa sono i due ingredienti che mandano in tilt la squadra di Mihajlovic. Al 4′ il Milan rischia di subire gol. Calcio di punizione dai 25 metri: Dzemaili (6,5) tocca per Capel il cui sinistro termina sul fondo sibilando a fil di palo. Il Genoa insiste e al 9′ si porta in vantaggio grazie a Dzemaili: ennesima punizione dal limite trasformata dall’ex centrocampista del Napoli. Il suo tiro trova la deviazione della barriera (Bonaventura) e beffa Diego Lopez. Il primo squillo del Milan arriva al 20′ con un tiro dal limite di Bonaventura (5) che mette i brividi a Lamanna (sv). Dopo un buon inizio il Genoa rallenta e gli ospiti possono uscire dal loro guscio. Balotelli (6), uno dei meno peggio, ci prova prima al 26′ con un tiro rimpallato dalla difesa, poi al 34′. In questo caso, sugli sviluppi di un corner, il suo colpo di testa esce di pochissimo con Romagnoli che non riesce ad intervenire in spaccata. La partita cambia radicalmente al 41′ quando Zapata (4,5) commette un errore da matita blu consegnando palla a Diego Capel (6,5). Romagnoli (5), già ammonito, atterra lo spagnolo e si prende il secondo cartellino giallo. Risultato: Milan in dieci per tutta la ripresa.
Gara intensa sin dalle prime battute di gioco. Il Milan è in difficoltà, il Genoa va a fiammate. Nel complesso il match è piacevole e l’inferiorità numerica dei rossoneri può creare presupposti interessanti per la ripresa.
Ritmi alti e tanta corsa. Così Gasperini ingabbia il fragile Milan annullando le principali fonti di gioco avversarie. Lotta come un leone e manda in crisi i due centrali del Milan. Uno come lui al Grifone mancava eccome. Il Milan attacca poco ma nelle rare volte in cui i rossoneri si fanno vedere lui va in difficoltà.
Zero gioco, zero carattere. Mihajlovic dovrà strigliare i suoi nello spogliatoio. Con l’uomo in meno e un gol sotto, recuperare diventa dura. Uno dei meno peggio. Sfiora il gol con un pericoloso colpo di testa. Mette in difficoltà Romagnoli causandone indirettamente l’espulsione. Vita dura con Pavoletti.
Non sbaglia niente. Ok i cartellini gialli estratti, giusti gli offside sbandierati dai suoi assistenti. Ci sta il secondo giallo a Romagnoli. (Federico Giuliani)
Genoa
Sempre attento quando chiamato in causa. Risponde presente ai tiri di Adriano, Balotelli e Bertolacci.
Con le buone o con le cattive riesce ad avere la meglio sugli attaccanti rossoneri. Patisce leggermente l’intraprendenza di Balotelli quando Supermario transita dalle sue parti.
Il migliore del pacchetto arretrato. Guida la difesa con esperienza e non si lascia mai sorprendere.
L’anello debole di un Genoa molto organizzato (dal 69’NTCHAM 5,5 – Più ombre che luci).
Con il Genoa in controllo di gara non affonda come vorrebbe Gasperini (dal 55’IZZO 6 – Con il suo ingresso in campo il Genoa blinda la difesa).
Tanta quantità, poca qualità. Svolge il classico compitino senza infamia né lode.
Il suo gol decide il match: anto basta per guadagnarsi la palma di migliore in campo. Dopo tre ko consecutivi il Genoa torna alla vittoria.
Si mangia il giovane Calabria. A sinistra o a destra il risultato non cambia: la sua velocità manda in crisi gli esterni rossoneri.
Lo spagnolo è molto vivace. Va più volte vicino al gol e si rivela una spina nel fianco della retroguardia milanista.
Lotta come un leone sin dai primi minuti. Uno come lui al Genoa è mancato tantissimo (dall’84 GAKPE’ – SV).
Lentamente sta tornando il giocatore che tutti eravamo abituati a conoscere. Magie e giocate d’alta scuola per l’ex Siviglia.
Ingabbia il Milan e prepara la partita in un modo impeccabile. Ossigeno puro dopo tre ko consecutivi.
Milan
Tradito dalla deviazione di Bonaventura in occasione del gol di Dzemaili. Non deve compiere altri interventi particolari.
La giovanissima età fusa alla comprensibile inesperienza limitano la gravità della sua valutazione. Il ragazzo non riesce a ripetere la buona prova di Udine: spinge poco e patisce la vivacità di Laxalt.
Dura la vita con Pavoletti. Il colombiano commette poi diversi errori. Uno su tutti: quello che consegna la sfera a Diego Capel e provoca, sul proseguo dell’azione, la doppia ammonizione a Romagnoli.
Il ragazzo ha grandi qualità ma deve imparare a contenere la sua foga. La sua espulsione lascia in inferiorità numerica il Milan per la seconda volta in stagione.
Timido a dir poco. Di tanto in tanto si improvvisa in qualche sortita oltre la metà campo ma non riesce a mettere in mezzo cross decenti. In compenso contiene bene gli avversari che transitano nella sua zona.
L’olandese mezzala desta diversi dubbi. Se nell’ultimo match il giocatore aveva offerto una convincente prova, oggi a Genova non si può dire altrettanto. Sacrificato dopo l’espulsione di Romagnoli (dal 45’ELY 6 – Puntella la difesa in modo egregio. Ha la palla dell’1-1 nel finale ma non riesce ad inquadrare lo specchio della porta).
Il capitano rossonero è lento e prevedibile. Perde palloni velenosi e non riesce a dettare i tempi della manovra. Uno dei peggiori in campo (dal 75’KUCKA 5,5 – Il suo ingresso in campo non riesce a cambiare le sorti del match. Si divora il pareggio nel finale).
Mihajlovic recupera una pedina fondamentale. L’ex di turno gioca una discreta partita e sfiora per due volte il gol.
Schierato trequartista, non riesce a cambiare passo. Finisce presto ingabbiato nella trappola predisposta da Gasperini per arginare la sua qualità. Sfortunato nel deviare la punizione di Dzemaili (dal 79’BACCA – SV).
Si nasconde troppo tanto che per ampi tratti di match non ci si accorge della sua presenza. Ha una buona chance nella ripresa: buona qualche sponda ma il brasiliano può dare di più.
Migliore in campo dei suoi. Accarezza il gol nel primo tempo con un colpo di testa imperioso. Altre buone iniziative nel resto della partita. Tutte le azioni pericolose del Milan lo vedono coinvolto.
L’espulsione di Romagnoli rovina i piani del tecnico rossonero. Giusta in ogni caso la scelta di puntare su Balotelli e Bertolacci dal 1′. Nella ripresa non riesce a scuotere i suoi.
(Federico Giuliani – Twitter: @Fede0fede)