Andiamo a vedere le pagelle di Inter-Sassuolo, partita di San Siro valida per la diciannovesima giornata della Serie A 2015-2016. Il Sassuolo supera l’Inter per 1-0 grazie al gol di Berardi su calcio di rigore al 95′. I migliori in campo sono i due portieri, Handanovic e Consigli. Tra gli emiliani bene Duncan e Sansone, male Cannavaro. Tra i locali, negativa la prestazione dello sprecone Ljajic; ordinato Nagatomo. Un po’ di confusione sui cartellini estratti. Nel primo tempo manca un giallo a Peluso; nella ripresa ammonizione inventata su Cannavaro. Nel finale giusto dare il rigore al Sassuolo ma per Miranda doveva scattare il rosso.
Inter-Sassuolo 0-0 al termine del primo tempo; vediamo allora le pagelle della prima frazione. Una vittoria per assicurarsi la matematica certezza di essere campioni d’inverno: l’Inter cerca i tre punti casalinghi contro il Sassuolo per continuare nella marcia verso il titolo ed effettuare il giro di boa della stagione da prima della classe. Nell’ultima giornata del girone d’andata i nerazzurri ospitano a San Siro gli emiliani, in piena corsa per l’Europa League a quota 28 punti con una partita da recuperare. Veniamo subito alle formazioni iniziali partendo dall’Inter, che ripropone il solito 4-3-3 vittorioso mercoledì a Empoli. Handanovic in porta; Miranda e Murillo centrali, D’Ambrosio e Nagatomo terzini; Medel in mediana con Brozovic e Kondogbia interni; Ljajic e Perisic supportano Icardi. Il Sassuolo risponde con il medesimo schieramento affidandosi al tridente offensivo composto da Sansone, Falcinelli e Berardi, pericolo pubblico numero uno per la retroguardia interista. Per il resto, non ci sono sorprese tra i neroverdi con Duncan, Missiroli e Magnanelli a centrocampo e la coppia Acerbi-Paolo Cannavaro in difesa. Pronti, via: nemmeno il tempo di iniziare che l’Inter costruisce subito una palla gol clamorosa. Medel (6) attiva il radar e serve con una sciabolata lunga Icardi che, con uno scatto fulmineo, si beve Acerbi e arriva a tu per tu con Consigli. Il tiro dell’argentino termina però incredibilmente sul fondo. Non impeccabile qui la difesa del Sassuolo così come pochi minuti più tardi quando una triangolazione tra Perisic (5,5), Icardi (5,5) e Ljajic (4,5) permette a quest’ultimo di presentarsi solo all’altezza del dischetto del rigore: il tiro del nerazzurro termina però sul fondo. Al 13′ il Sassuolo scalda i guantoni ad Handanovic (7,5) con un calcio di punizione dai 25 metri di Sansone: il destro a giro dell’attaccante viene respinto dal portiere sloveno. Gli emiliani, dopo un inizio da incubo, iniziano a giocare in modo apprezzabile; nonostante ciò la coppia Acerbi (5,5) -Cannavaro (5) continua a concedere svarioni da matita blu. Minuto 18: traversone di Nagatomo (6) per il colpo di testa di Ljajic che, solo in area piccola, spedisce clamorosamente alto. Al 20′ il Sassuolo va a un passo dal vantaggio: cross a rientrare di Duncan (6,5) dalla sinistra, perfetto inserimento di Missiroli (6) che da distanza ravvicinata riesce nel tap-in vincente ma trova di fronte a sé il grande intervento di Handanovic che salva un gol già fatto. Nel finale di tempo il Sassuolo spinge sul pedale dell’acceleratore con i padroni di casa che soffrono la spregiudicatezza ospite: Sansone (6,5) e Berardi (6) mettono i brividi ad Handanovic con due calci di punizione a dir poco insidiosi. Ma al 43′ è l’Inter a sfiorare il gol: Ljajic si accomoda il pallone sul piede preferito e dal limite dell’area lascia partire una conclusione a giro deviata con la mano di richiamo da Consigli (7) in corner. Dopo 45′ di gioco si va a riposo con il risultato di 0-0.
Zero gol ma tante occasioni da una parte e dall’altra. Gara avvincente e molto divertente. Ottimo l’approccio iniziale al match ma quelle tre colossali occasioni gettate al vento gridano vendetta. Qualche rischio di troppo in difesa, con Miranda non proprio al top della forma. Salva un gol già fatto negando a Missiroli una rete pressoché fatta. Bravo e attento anche su Sansone. Si divora due palle gol enormi: un tiraccio sul fondo dall’altezza del dischetto del rigore e un colpo di testa spedito alto da zero metri. Sprecone.
Difesa a parte, la squadra di Di Francesco ha giocato il primo tempo a viso aperto sfiorando anche il vantaggio. La super parata nel finale su Ljajic gli vale la palma di migliore dei suoi. Nel complesso la formazione emiliana non ha demeritato. Commette leggerezze che sarebbero potute costar carissime al Sassuolo. Va in tilt se attaccato in velocità. Manca un giallo a Peluso, giusto il cartellino a Murillo. Per il resto, nulla da segnalare. (Federico Giuliani)
Due parate monumentali, quella su Missiroli nel primo tempo e quella su Floro Flores nella ripresa. Trafitto da Berardi nel finale.
Un fantasma su quella corsia. Non supera quasi mai la metà campo; dietro scricchiola soprattutto nella ripresa.
A differenza del partner difensivo non commette svarioni. Di tanto in tanto si fa notare anche nell’area avversaria.
Errori a ripetizione sin dall’avvio. La ciliegina sulla torta è il rigore causato per fallo su Defrel.
Uno dei migliori dell’Inter. Spinge con costanza per tutti i 90′ di gioco e non sbaglia niente.
Prestazione troppo poco concreta per il croato che nei momenti clou sceglie sempre la soluzione più complicata.
Fa il suo dovere: mordere le caviglie agli avversari. Sostituito per l’arrembaggio finale (dall’89 GUARIN – SV).
Un corpo estraneo nella manovra interista. Mai un acuto degno di nota (e del prezzo del suo cartellino). Non basta certo un tiro verso la porta per ottenere la sufficienza (dall’85’ JOVETIC – SV).
Utile più in fase difensiva che non in quella offensiva. Si fa comunque notare con un paio di accelerate degne di nota. Garantisce equilibrio alla formazione nerazzurra (dal 63′ PALACIO 5 – Entra per dare maggiore spessore al reparto offensivo. Si nota solo quando, a gioco fermo, si fa respingere da Acerbi una conclusione a porta vuota sulla linea).
Abulico. Si muove bene ma non riceve rifornimenti per poter sparare le sue cartucce. A inizio gara fallisce un gol praticamente fatto.
Spreca almeno quattro palle gol clamorose spedendo sul fondo da posizione favorevolissima. Quando inquadra lo specchio, c’è Consigli a dirgli no.
Le prova tutte per cercare di portare a casa la vittoria ma viene tradito dai suoi.
Un muro. Effettua parate da urlo a ripetizione. Da antologia l’intervento a fine primo tempo su Ljajic. Il portiere neroverde riscatta alla grande la brutta prova di mercoledì contro il Frosinone.
Da quelle parti D’Ambrosio attacca con il contagocce. Vita facile per il croato; troppo timido però in fase offensiva.
Il peggiore del pacchetto arretrato. Male nel primo tempo, soffre anche nella ripresa quando viene attaccato in velocità.
Si riprende dopo la svista iniziale su Icardi. Un muro nella retroguardia emiliana; i palloni alti sono tutti suoi.
Gara attenta e ordinata dopo un inizio complicato e confuso. Non perde mai la bussola.
Ottimo filtro in mezzo al campo. Buoni anche i suoi inserimenti, soprattutto a inizio gara. Handanovic gli nega un gol già fatto.
Ci mette cuore e grinta ma nel secondo tempo si smarrisce e commette un paio di errori da evitare. Nervoso con Medel e Brozovic.
Gara maiuscola del centrocampista, migliore dei suoi dopo Consigli. Ottimo sia in versione mastino, sia nelle vesti di suggeritore (dall’83 BIONDINI – SV).
Prestazione opaca. Si fa notare nel primo tempo con una punizione terminata di poco fuori. Poco presente nella storia del match ma decisivo ai fini del risultato: rigore che fredda Handanovic per tre punti pesantissimi.
Troppo isolato e poco mobile. Si dà però un gran da fare e nella ripresa impegna pure Handanovic con un tentativo insidioso (dal 71′ DEFREL 6,5 – La sua velocità è preziosa per tenere in apprensione la difesa nerazzurra. Si conquista il rigore decisivo).
Fa impazzire la retroguardia nerazzurra. Ogni volta che parte palla al piede Miranda non sa come contenerlo. Le sue punizioni sono sempre pericolosissime. Esce esausto dopo un match aver giocato un match di spessore. Conte prenda nota… (dall’80’ FLORO FLORES – SV).
Vittoria immeritata del suo Sassuolo. In ogni caso gli emiliani se la sono giocata a viso aperto contro una formazione ben più quotata.
(Federico Giuliani)