La Lazio stravince contro il Chievo, con il punteggio di 4-1, un match in realtà sofferto per lunghi tratti e risolto da una ripresa certamente su standard differenti rispetto a quelli della stagione biancoceleste, seppur agevolata dall’espulsione immediata di Cesar, autore nel primo tempo – tra l’altro – del vantaggio clivense. Grande protagonista Candreva, autore del rigore dell’1-1 (fallo subito e realizzazione), del 3-1 in combinazione con Felipe Anderson e poi dell’assist per Keita, per il 4-1 finale. Nel mezzo, destro volante e vincente di Cataldi. In classifica resta avanti la squadra di Pioli, respingendo l’arrembaggio gialloblu.
Brutta nel primo tempo, generosa e meritevole dei 3 punti nella ripresa. La risposta, caratteriale e non solo, all’eliminazione in Coppa Italia è arrivata prontamente Non merita di certo 3 gol di passivo e di differenza ma non regge l’urto dell’inferiorità numerica, sprecando anche la possibilità di fare 3-2 in extremis, con il rigore sbagliato da Paloschi Sembrano tutte corrette le decisioni (e sono tante) decisive per il risultato e l’andamento del match. Il rigore su Candreva sembra molto più netto live che al replay: merito e furbizia dell’ala biancoceleste più che demerito suo
Dopo un primo tempo ravvivatosi solo nel finale, il Chievo è in vantaggio sulla Lazio grazie al gol di Cesar in avvio, sugli sviluppi di calcio piazzato. Ennesima rete incassata nei primi minuti e su gioco da fermo per gli uomini di Pioli. Prestazione di grande carattere per il Chievo, premiata dal parziale 0-1 di Cesar (voto 6,5) su cross di Birsa (voto 6,5), i due migliori in campo per gli ospiti. Ottima la prova del centrale difensivo anche in marcatura su Djordjevic (voto 5), quasi mai pericoloso. Assieme a lui, bene anche Dainelli (voto 6), spesso immolatosi sui tiri dalla distanza dei biancocelesti.
Una specialità “provata” da Keita e Milinkovic-Savic (per entrambi voto 6), attivi e intraprendenti ma poco efficaci. L’ex canterano del Barça, in particolare, ha firmato tutte le azioni più invitanti dei padroni di casa, sbagliando però spesso il tocco decisivo. Un pizzico di fortuna nei minuti conclusivi, sulle offensive più ficcanti di Candreva (voto 6) & co, per Bizzarri (voto 6,5): diverse le parate del portiere argentino, quasi battuto dal colpo di tacco di Parolo (voto 5,5) al minuto 41. La palla, dopo aver colpito le sue gambe, è terminata però sul fondo e non nel sacco… Per il Chievo prova interessante, ancora una volta, per la punta Inglese (voto 6), sacrificato in un lavoro preziosissimo per i suoi.
Poche idee, attacchi intensi solo nei 5 minuti finali ed un’era geologica (sembra) trascorsa da quando i Pioli-boys terrorizzavano la Serie A… Tanti, troppi errori in appoggio e nelle scelte. Ma è presente in tutte le azioni pericolose della Lazio. P Anche lui, come la squadra, aveva impressionato nella scorsa stagione; per lasciare invece spazio all’ombra di se stesso in questa.
Produzione offensiva limitata ma che cuore! Lotta tenace su ogni pallone, movimenti spesso in sincrono, i singoli giusti a fare le cose giuste. Bravo Maran. Sforna l’assist per Cesar e non è mai banale nelle “trovate” tra centrocampo e trequarti. Spesso fermato con il fallo dagli avversari. Colpito al volto, sembra il più in difficoltà sulle discese di Keita e Candreva; che sia per il taglio e la botta presa o meno, forse l’unico sotto l’asticella per gli ospiti. (Luca Brivio)
Non è chiamato spesso all’intervento, ma la respinta sul rigore di Paloschi nel momento clou della partita vale tanto, tantissimo
Buona la prestazione nell’insieme, anche se a volte è preso in mezzo da Castro e Birsa
Soffre a tratti Paloschi, il più pericoloso tra gli avversari. Ma è il migliore nella difesa laziale
Adattato da terzino, si dà da fare e non toglie mai la gamba. Sufficiente
Macchia una prova sostanzialmente buona con il fallo da rosso su Paloschi nel recupero, uscendo pochi minuti prima dei compagni dal match
Resta nel cono d’ombra di questa strana annata, nella quale non sta confermando tutto il buono dimostrato nel 2014/15
Anche per lui prova tutt’altro che soddisfacente, ma il gol – pesantissimo – vale da solo la sufficienza
Tra i più positivi nel primo tempo, se non altro per intraprendenza. Poi esce un po’ dal vivo della manovra
Dal rigore conquistato e segnato dell’1-1 fino all’assist per Keita che chiude i giochi, c’è sempre lui di mezzo. Migliore in campo
Mette in mostra tutta la bellezza ed i limiti della sua giovane età. Imprendibile, sprecone, impreciso e arrembante. Si merita la soddisfazione del gol
Giustamente sostituito nell’intervallo, ennesima prova da peggiore (o quasi) dei suoi
Meglio di Djordjevic (era difficile fare peggio) ma non concreto e pericoloso come al solito
Pioli lo sposta a centrocampo nel finale ed il suo sacrificio è apprezzabile. Vista l’età ed il curriculum, non era da tutti
Entra con l’approccio giusto, servendo a Candreva un assist decisivo e colpendo il palo a Bizzarri battuto
Riesce a ribaltare – come la squadra – il match, dopo un primo tempo complicato. Restituisce in qualche modo il poker dell’andata al Chievo
Travolto dalle ondate biancocelesti, forse poteva fare qualcosina in più solo sul gol di Cataldi
Keita e Candreva lo mettono in crisi, lui resiste finchè ha un aiuto dai compagni, poi crolla come la squadra
Ottima prestazione, nonostante con un passivo di 4 reti sia ardua sostenerlo. Le punte centrali laziali, però, combinano molto poco
Non basta segnare se poi commetti ingenuità del genere. Già ammonito, si fa cacciare per la seconda sanzione dopo pochi secondi nella ripresa
Candreva stravince il mismatch, in particolare nel secondo tempo. Esce con le ossa rotte dal duello
Tanta corsa e dinamismo, nel suo stile. Randella e si incolla ai centrocampisti avversari, inibendoli spesso
Un gradino sotto Pinzi anche se non è da bocciare. Lavoro e quantità da mediano vero, almeno fino a quando la squadra è in 11
Tanta intensità, soprattutto nella fase difensiva e al contrasto. Si vede invece poco davanti
Il migliore nel primo tempo, esce progressivamente dal match fino alla sostituzione. Gli manca continuità
Nonostante il rigore sbagliato, che pure poteva riaprire ancora i giochi, è il più pericoloso tra i singoli gialloblu. E non merita l’insufficienza
Sacrificato dopo l’espulsione di Cesar, era stato però protagonista di una prestazione più che positiva nei primi 45′ di gioco
Il suo ingresso in campo, in piena baraonda laziale, è pessimo. E rischia di regalare a Candreva anche un altro gol
Come Sardo, entra nel momento peggiore. E la sua prestazione ne risente parecchio
Riaccende la luce, combinando un paio di volte in velocità con Paloschi. Chiede giustamente più spazio, senza bisogno di dirlo a parole…
Si rammarica per alcuni episodi-chiave che gli fanno scivolare via dalle mani la contesa. Fino a quando si gioca in 11 contro 11, il Chievo merita di vincere o almeno di non perdere
(Luca Brivio)