Chievo-Genoa termina con il risultato di 1-0 in favore dei padroni di casa. Decisiva la rete di Castro, uno dei migliori insieme a Birsa. Tra i locali da rivedere Radovanovic. Nel Genoa si salvano Cerci e Laxalt; malissimo De Maio e Matavz, quest’ultimo decisamente troppo isolato.
Il Chievo si lamenta per tre rigori non concessi. Giusto sorvolare sull’atterramento di Pellissier a fine primo tempo; qualche dubbio sui due presunti falli di mano in area di Laxalt e soprattutto Ansaldi. Il direttore di gara sempre è apparso convinto.
Il primo tempo di Chievo-Genoa si è concluso sul risultato di 0-0. vediamo di seguito le pagelle del primo tempo. Chievo-Genoa vale una buona fetta di salvezza. Le due squadre, che non navigano in acque calme e limpide, necessitano entrambe dei tre punti in palio per dribblare la pericolosa zona retrocessione. I padroni di casa arrivano dal ko nel derby contro l’Hellas Verona mentre gli ospiti contano di ripetere quanto di buono fatto vedere una settimana fa in occasione del successo ottenuto ai danni dell’Udinese. Attenzione però perché il ruolino di marcia in trasferta del Genoa non è dei più rosei: in questa stagione il Grifone fuori casa ha perso 8 volte e peggio dei rossoblù hanno fatto soltanto Sampdoria e Frosinone. Ma neppure il Chievo Verona può sorridere perché tra le mura amiche del Bentegodi, fin qui, sono arrivate soltanto 3 vittorie e 5 pareggi: una tendenza decisamente da invertire. Veniamo subito alle formazioni iniziali partendo proprio dal Chievo. Maran opta per il 4-3-1-2 con Bizzarri tra i pali; Cacciatore, Dainelli, Cesar e Gobbi in difesa; N.Rigoni, Radovanovic e Castro a centrocampo; Birsa alle spalle delle due punte Pellissier e M’Poku. Il Genoa risponde con il solito e duttile 3-4-3: Perin in porta quindi Ansaldi, Burdisso e De Maio; Rincon e Laxalt sono gli esterni con L.Rigoni e Dzemaili in mediana; il tridente offensivo è composto dagli ex Milan Cerci e Suso e dal bomber sloveno Matavz. Pronti, via.
Il Chievo prova subito a farsi notare con un paio di fiammate di Birsa, variabile impazzita che spesso si sposta sulla linea degli attaccanti in un improvvisato 4-3-3. La mobilità e la libertà dello sloveno sono l’arma in più per i gialloblù che in avvio si rendono pericolosi con un paio di fiammate ben contenute da Burdisso (6) e compagni. Il Genoa si difende con ordine, mostra linee compatte e strette tra loro e sfrutta al meglio le corsie laterali dove Laxalt (6,5) e Cerci (6,5) fanno vedere buone cose grazie alla loro rapidità. Di palle gol, davvero poche. Le uniche chance degne di nota si contano sulle dita di una mano. All 11′ Laxalt fa fuori Cacciatore (5) e mette al centro dalla sinistra un traversone al bacio per Cerci: decisiva la chiusura di Cesar (6,5) in corner. Il Chievo risponde intorno alla mezzora con il suo uomo più in forma: Birsa (6,5) riceve palla al limite e lascia partire un mancino velenoso che termina di poco sul fondo. Perin (6) sembrava in traiettoria. Sul finire di tempo il Genoa sfiora il vantaggio con Cerci: Dzemaili (5) lancia l’ex Milan che prende la mira e cerca il palo più lontano. Pallone fuori di non molto. Il primo tempo termina a reti inviolate.
Gara bruttissima ricca di errori tecnici e priva di emozioni. Il gioco si sviluppa soprattutto a centrocampo non dando modo ai due schieramenti di tessere iniziative offensive degne di nota.
Birsa a parte la squadra di Maran disputa un primo tempo anonimo e apatico. Si sente la mancanza di un bomber di razza in grado di concretizzare le (rare) iniziative offensive. Fortuna per i gialloblù che Cesar e Dainelli non sbagliano un colpo su Matavz. I padroni di casa si affidano al suo estro. Dietro le punte o largo a destra, è lui l’unica spina nel fianco della difesa genoana. Uno dei tanti letteralmente non entrati in partita. Viste le sue potenzialità potrebbe decisamente fare meglio.
Leggermente meglio del Chievo ma anche gli uomini di Gasperini non mostrano una manovra brillante. Per lo meno tra gli ospiti si legge una seppur minima trama di gioco. Motorino inesauribile sull’out mancino. Attacca e difende con la solita intensità. Errori a raffica in difesa che potrebbero costar cari al Girfone. Per sua fortuna l’attacco spuntato del Chievo non ne approfitta.
Nulla da segnalare al termine di un primo tempo noioso e di facile lettura. Giusto non concedere rigore al Chievo nel finale. (Federico Giuliani – Twitter: @Fede0fede)
Chievo
Sempre attento e sicuro sui rari assalti del Genoa. Infonde sicurezza a tutto il reparto difensivo.
Poco presente nella storia della partita ma provvidenziale ai fini del risultato. Suo l’assist per il gol di Castro.
Annulla letteralmente Matavz sfoderando una prestazione affidabile e precisa.
Forma un buon muro assieme al compagno di reparto Dainelli. Decisive le sue chiusure su Cerci soprattutto in avvio; una dormita nel secondo su Rigoni.
Nel primo tempo non supera mai la metà campo e soffre le sgaloppate di Cerci. Nella ripresa mette lo zampino in diverse azioni offensive, tra cui quella che porterà al gol di Castro.
Da tutto quello che ha in corpo fino alla sostituzione avvenuta a metà ripresa. Esce a corto di benzina (dal 67’HETEMAJ 6 – Mette la sua grinta al servizio della squadra. Tanto lavoro sporco).
Non riesce ad entrare in partita neppure quanto il Chievo si porta in vantaggio. Lento e prevedibile: corpo estraneo nella manovra gialloblù.
Suo il gol vittoria che regala al Chievo tre punti pesantissimi. Un gladiatore in mezzo al campo (dall’81’FREY – SV).
Il migliore in campo in assoluto. Sia alle spalle delle due punte che come terzo attaccante esterno, manda in tilt la difesa avversaria grazie alla sua imprevedibilità. Vicino alla rete in due circostanze (dal 71’MEGGIORINI 6 – Regala forze fresche in un finale tutto sommato tranquillo).
I bei tempi sono ormai andati. Lo storico capitano del Chievo cerca in tutti i modi di mettersi al servizio della squadra ma non sempre appare lucido.
Media tra un primo tempo da tifoso non pagante e una ripresa ben diversa e più concreta. Potrebbe fare decisamente di più.
Il suo Chievo ci mette un tempo per carburare. Dopo il vantaggio di Castro i gialloblù non soffrono quasi mai. Buona solidità difensiva; da rivedere qualcosa in attacco dove si sente l’assenza di Paloschi.
Genoa
Tiene a galla i suoi evitando il raddoppio in almeno due circostanze: bravo nella ripresa su M’Poku e Birsa. Non può nulla sulla rete di Castro.
Traballante ed insicuro. Pomeriggio complicato per il difensore rossoblù che dalle sue parti patisce le discese di Gobbi. Si fa anticipare da Castro sul gol del Chievo.
Buca l’intervento aereo sul traversone di Cacciatore per Castro ma si riscatta salvando un gol fatto murando un tiro ravvicinato di Rigoni.
Luci e ombre per il difensore argentino non sempre reattivo sulle ripartenze avversarie.
Spinta ridotta al minimo e tanta sofferenza per lui. La manovra del Genoa è troppo sterile.
Tanta confusione in mezzo al campo. Perde diversi palloni velenosi.
Si nota soltanto grazie a due conclusioni sballate terminate sul fondo. Ammonito, era diffidato: salterà la prossima partita del Genoa (dal 59’TACHTSIDIS 6)
Ok nel primo tempo, spaesato nella ripresa. Uno dei più positivi del Genoa.
Uno dei migliori del Grifone. Le iniziative più pericolose dei rossoblù partono dal suo piede. Sfiora il gol nel primo tempo con una conclusione a giro dal limite. (dal 63’LAZOVIC 4,5 – Commette un errore dietro l’altro facendo imbestialire Gasperini).
Mai un pallone giocabile. Così è difficile essere d’aiuto.
Lo spagnolo non riesce mai ad accendersi. Vaga per tutto il fronte offensivo senza mai trovare la giusta posizione. Impalpabile sull’out mancino, leggermente meglio quando si accentra ma siamo sempre a livelli troppo bassi per poter raggiungere la sufficienza (dal 55’CAPEL 4,5 – Fa quasi rimpiangere Suso).
Il Genoa disputa una gara sottotono e al di sotto delle proprie potenzialità. Manovra quasi assente e poche occasioni create.
(Federico Giuliani – Twitter: @Fede0fede)