Allo Stade de France di Parigi la Francia supera in extremis l’Italia per 23 a 21. Gli azzurri scendono in campo dal primo minuto senza alcun timore e desiderosi di smentire la stampa transalpina che li aveva criticati prima della sfida così, all’8′, Carlo Canna riesce a trovare un gran drop che sblocca il punteggio. I Bleus allora rispondono con la meta di Vukatawa al 14′ ma Bezy non trasforma e capitan Parisse riporta in avanti i suoi al 26′ marcando di forza i 5 punti. Chouly chiude la prima frazione con la meta del 33′ e, ad inizio secondo tempo, Canna fa tutto da solo con una punizione al 44′, una meta su passaggio di Gori al 46′ e la conseguente trasformazione al 47′ per il momentaneo 18 a 10. All’ora di gioco però i padroni di casa tornano a farsi sentire marcando con Bonneval ed aggiungendo altri due punti con Plisson sempre al 60′. Il mediano d’apertura francese non sbaglia nemmeno sul calcio di punizione al 69′ e, dopo che Haimona aveva mandato il pallone in mezzo ai pali al 74′, chiude i discorsi al 76′ su una punizione più che dubbia fischiata da Doyle, colpevole di non aver ravvisato un placcaggio alto su Parisse a cui invece è stata contestata la trattenuta a terra del’ovale. Inutile il drop fuori misura dello stesso numero 8 azzurro a tempo scaduto. Gara esaltante e divertente il cui l’esito non è mai stato scontato. Nonostante i proclami, la Francia ha dovuto faticare parecchio per superare un avversario dato perdente già in partenza che ha saputo invece farsi valere anche oltre le previsioni. Lontana dalla condizione migliore, perde gran parte della propria organizzazione con l’uscita per infortunio di Picamoles e deve affidarsi a Plisson dopo gli errori iniziali di Bezy. Un’occasione sciupata più che un vero successo francese. Gli azzurri sono carichi, lottano anche oltre i propri limiti per tutti gli 80 minuti e gli esordienti riescono ad offrire prestazioni convincenti e di grande sostanza. La squadra vista in campo oggi lascia ben sperare per il prosieguo del torneo. Direzione decisamente casalinga da parte del direttore di gara con un paio di incertezze appunto su episodi dubbi, come la meta iniziale di Vukatawa e la punizione finale di Plisson, quest’ultima decisiva ai fini del risultato.(Alessandro Rinoldi)
Allo Stade de France di Parigi la Francia supera l’Italia per 23 a 21. Nel finale, Plisson prende il posto di Bezy nei calci piazzati e mostra la sua precisione al 69′, prima che Haimona, entrato per Canna, riesca a riportare gli azzurri avanti al 74′. Tuttavia, ancora Plisson al 76′ chiude i conti da fermo su un fischio dubbio dell’arbitro Doyle e capitan Parisse manca i pali con un drop fuori misura a tempo scaduto.
Giunti ormai all’ora di gioco, ovvero alla metà del secondo tempo, l’Italia ha ribaltato il risultato e conduce momentaneamente per 18 a 17 sulla Francia. Nella nuova frazione Carlo Canna aggiusta la mira rispetto al primo tempo e non sbaglia la punizione calciata al 44′. Al 46′ poi riesce addirittura ad andare in meta su passaggio di Gori dopo che capitan Parisse aveva fatto impazzire i francesi sulla destra e sempre Canna aggiunge pure i due punti della trasformazione al 47′. Al 60′ poi Bonneval riesce a sua volta ad andare in meta con Plisson a trasformare.
A Parigi Francia e Italia sono appena rientrate negli spogliatoi per l’intervallo sul risulato di 10 a 8. I padroni di casa perdono qualcosa dal punto di vista della gestione con l’uscita forzata del loro numero 8 Picamoles e così gli ospiti italiani riescono a trovare la meta con capitan Parisse al 26′, al termine di un’azione insistita ma Canna è impreciso e non riesce a trasformare. Al 33′ la Francia rimette la testa avanti con la meta marcata da Chouly sugli sviluppi di un calcio battuto velocemente ma Bezy continua la sua giornata no con un nuovo errore al 34′, imitato dallo stesso Canna con la punizione del 38′. A pochi secondi dal fischio finale del primo tempo, Campagnaro si mette in proprio e manca per un soffio la meta in extremis.
Allo Stade de France di Parigi la partita tra Francia ed Italia è cominciata da venti minuti e, giunti quindi ormai alla metà del primo tempo, il punteggio è di 5 a 3. Gli azzurri riescono a passare avanti all’8′ grazie al drop di Carlo Canna ma i padroni di casa non stanno a guardare e, dopo aver fallito la punizione con Bezy al 13′, al 14′ vanno in meta con Vutakawa che probabilmente aveva messo anche un piede fuori dal campo. Bezy sbaglia pure la trasformazione da posizione defilata e la difesa italiana continua a respingere gli attacchi transalpini lottando senza sosta.
Mancano ormai pochi minuti all’inizio di Francia-Italia di rugby per la prima giornata del prestigioso torneo Sei Nazioni 2016. Eccovi dunque le formazioni ufficiali che sono state comunicate nei giorni scorsi dai due allenatori: tanti debuttanti fra gli azzurri, attesi a un test molto difficile a Saint Denis. FRANCIA: 15 Medard; 14 Bonneval, 13 Fickou, 12 Danty, 11 Vakatawa; 10 Plisson, 9 Bezy; 8 Picamoles, 7 Chouly, 6 Lauret; 5 Maestri, 4 Jedrasiak; 3 Slimani, 2 Guirado, 1 Ben Arous. A disposizione: 16 Chat, 17 Atonio, 18 Poirot, 19 Flanquart, 20 Camara, 21 Machenaud, 22 Doussain, 23 Mermoz. Allenatore: Novès. ITALIA: 15 Odiete; 14 L. Sarto, 13 Campagnaro, 12 Garcia, 11 Bellini; 10 Canna, 9 Gori; 8 Parisse, 7 Zanni, 6 Minto; 5 Fuser, 4 Biagi; 3 Cittadini, 2 Gega, 1 Lovotti. A disposizione: 16 Giazzon, 17 Zanusso, 18 Castrogiovanni, 19 Bernabò, 20 Van Schalkwyk, 21 Palazzani, 22 Haimona, 23 McLean. Allenatore: Brunel.
È la prima partita del Sei Nazioni 2016 di rugby e la Nazionale italiana per questo prestigioso torneo presenta alcuni volti nuovi. Fra di loro anche Andries van Schalkwyk, sudafricano naturalizzato italiano in virtù delle stagioni disputate con la maglia delle Zebre a partire dal 2012. Il nuovo numero 8 azzurro qualche giorno fa ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Il nostro obiettivo in questo Sei Nazioni – ha detto – è andare a sfidare qualsiasi avversario. Stiamo lavorando per cercare di mettere in difficoltà le difese, sfidarle. Se vorranno batterci, dovranno fare molta fatica. Se loro hanno un campionato più forte, club più forti, una rosa più profonda, in campo siamo sempre quindici contro quindici. Poi subentrano la mentalità e la capacità di rimanere focalizzati sulle cose da fare”.
Sarà diretta dall’arbitro inglese John Paul ‘JP’ Doyle, che avrà dunque l’onore di dirigere la prima partita del Sei Nazioni 2016 di rugby. Nato a Dublino il 3 agosto 1979, figlio d’arte (anche il padre era un arbitro di rugby), Doyle cominciò ad arbitrare in Irlanda prima di passare in Inghilterra, nel 2007-2008 ha debuttato nelle Coppe Europee, per la precisione in Challenge Cup, mentre risale al 2010-2011 la prima partita diretta in Champions Cup, che allora era ancora sponsorizzata Heineken. Nel 2014 ha arbitrato la finale del massimo campionato inglese di rugby e nel 2015 è stato uno degli arbitri designati per la Coppa del mondo ospitata proprio in Inghilterra, nel corso della quale ha diretto il match fra Argentina e Georgia.
Sarà la prima partita del Sei Nazioni 2016 di rugby, di conseguenza anche il primo grande appuntamento allo Stade de France (che non ospita regolarmente partite di squadre di club di calcio o rugby) dopo gli attentati del 13 novembre scorso che colpirono anche il più grande stadio francese. L’attenzione per la sicurezza sarà altissima: ci saranno tiratori scelti sui tetti, cani anti esplosivo e poliziotti ovunque, il cui numero è stato portato a 250 (decisamente di più di quelli che ci sarebbero stati normalmente) compresi alcuni che saranno in borghese sugli spalti. Inoltre le perquisizioni dei tifosi inizieranno già a 50 metri dall’accesso allo stadio e saranno svolte da 900 agenti di sicurezza privati. I controlli si estenderanno ad auto, pullman, furgoni dei fornitori e nei parcheggi.
Dall’arbitro inglese JP Doyle, sarà la partita inaugurale del Torneo Sei Nazioni 2016 di rugby: si gioca oggi, sabato 6 febbraio 2016, la partita che apre la prima giornata del prestigioso torneo e di conseguenza anche l’intera competizione. Appuntamento alle ore 15.30 allo Stade de France di Saint Denis, che è la sede delle partite casalinghe della Nazionale transalpina. Francia-Italia è il ‘derby’ tra le due squadre latine che prendono parte al Torneo che in origine era riservato solo alle quattro Nazioni britanniche. In palio c’è anche il Trofeo Giuseppe Garibaldi, che viene assegnato annualmente alla vincitrice di questa partita (intitolato all’Eroe dei Due Mondi perché nacque a Nizza, oggi in Francia).
Il confronto però è impari, perché la Francia è entrata nel Torneo nel 1910 mentre l’Italia nel 2000: potrebbe bastare questo dato per illustrare la differenza di tradizione e di importanza che ha la palla ovale fra Italia e Francia. Il bilancio dei precedenti è clamorosamente sbilanciato a favore della Francia: in anni recenti sono arrivate due vittorie italiane a Roma nel 2011 e 2013, ma l’anno scorso i francesi espugnarono l’Olimpico con un perentorio 0-29, mentre a Parigi non abbiamo mai vinto e due anni fa l’ultimo precedente vide la vittoria dei padroni di casa per 30-10. L’anno scorso Italia-Francia si è giocata anche in Coppa del Mondo e finì con un’altra netta vittoria francese per 32-10 a Twickenham.
Un esordio dunque che si annuncia molto difficile per gli uomini del c.t. Jacques Brunel (un derby per lui), che tra l’altro chiuderà la sua esperienza sulla panchina della Nazionale italiana al termine di questo Sei Nazioni. Il bilancio della sua guida tecnica ha avuto un inizio molto positivo – il Sei Nazioni 2013 è stato per noi il migliore di sempre – ma poi c’è stato un calo, culminato nello scorso autunno con l’ennesima eliminazione alla prima fase della Coppa del Mondo, ostacolo che non siamo mai riusciti a superare.
La Francia invece ha cambiato allenatore proprio al termine dello scorso Mondiale, che si è concluso con l’eliminazione ai quarti per mano della Nuova Zelanda. Risultato che ci può stare, ma non con il punteggio che i galletti hanno subito (62-13) dopo avere già perso maluccio (24-9) contro l’Irlanda la partita che – se vinta – avrebbe permesso di evitare gli All Blacks nei quarti. Salutato così Philippe Saint-André, ecco al suo posto Guy Noves, il cui primo obiettivo sarà cercare di riconquistare il Sei Nazioni che alla Francia manca dal 2010, digiuno piuttosto lungo per chi negli scorsi decenni era abituato a vincere con impressionante regolarità.
Come già nella passata edizione, tutto il Sei Nazioni e quindi anche Francia-Italia sarà trasmesso in diretta tv in chiaro ed in esclusiva da Dmax, canale che appartiene a Discovery Channel e che si trova al numero 52 del digitale terrestre gratuito, al 28 di Tivùsat e al numero 136 della piattaforma satellitare Sky. Per la partita dell’Italia, l’appuntamento sarà con la telecronaca e il commento tecnico di Antonio Raimondi e Vittorio Munari e i contributi da bordo campo dell’inviato Francesco Bissolotti, che sono i volti di questa emittente che punta molto sul rugby, con in aggiunta alle partite live anche una serie di trasmissioni dedicate alla palla ovale, con approfondimenti tecnici ma anche di colore. D Max in queste settimane vivrà di rugby anche sui social network ufficiali del canale (Facebook, Twitter, YouTube) e sull’account Twitter dedicato @ImmischiatoDMAX, oltre che in una sezione dedicata sul sito www.6nazioni.dmax.it, la speciale piattaforma web pensata per accompagnare la nuova esperienza televisiva del torneo e che garantirà anche la diretta streaming video agli utenti che non potessero mettersi davanti a un televisore all’ora delle partite. Oltre a Dmax, va però ricordata la grande novità di questa edizione: le partite dell’Italia saranno infatti visibili in simulcast anche su Deejay Tv, il canale numero 9 del telecomando. Informazioni utili sul web si troveranno anche tramite la pagina Facebook (Federazione Italiana Rugby) e il profilo Twitter (@Federugby) della Federazione Italiana, ma anche quelli ufficiali del torneo Rbs 6 Nations, che in italiano è @RBSSei. (Mauro Mantegazza)
LA DIRETTA LIVE NON PIU’ DISPONIBILE