La Lazio torna alla vittoria in campionato battendo l’Atalanta per 2 a 0 al termine di una gara in cui i biancocelesti non hanno comunque destato una grande impressione, con la squadra di Reja che soprattutto nel primo tempo è andata più volte vicina al vantaggio. Oggi a togliere le castagne dal fuoco a Pioli ci ha pensato Klose, tornato finalmente al gol in Serie A con una doppietta. Nelle battute iniziali del match la squadra che prova a rompere il ghiaccio è quella di Reja, con un calcio di punizione battuto da Cigarini, il pallone arriva a Paletta che va al tiro ma viene murato dalla barriera biancocelste. Poco dopo il quarto d’ora Mauricio perde un brutto pallone in fase di impostaizone regalandolo all’Atalanta, D’Alessandro si presenta davanti a Marchetti e lo scavalca, scheggiando il palo che salva la Lazio dallo 0-1. Poco dopo è Gomez a cercare la porta liberando il destro, trovando l’opposizione di Marchetti che con un tocco decisivo mette il pallone in calcio d’angolo ed evita il peggio ai biancocelesti. I padroni di casa ci provano timidamente su calcio d’angolo con Klose che schiaccia male di testa. A meno di dieci minuti dal 45′ l’Atalanta torna a farsi minacciosa dalle parti di Marchetti, stavolta Mauricio è bravo ad anticipare Kurtic che stava per depositare in rete il cross di Pinilla. Allo scadere del primo tempo Felipe Anderson prova l’incursione in area ma viene fermato da Paletta. Anche nella ripresa la gara non decolla, come nella prima frazione di gioco è l’Atalanta che cerca di rompere gli indugi con il sinistro di Gomez deviato da Patric in calcio d’angolo. Poco dopo è la Lazio a rendersi pericolosa, Felipe Anderson innesca Mauri che si inserisce con i tempi giusti in area ma non trova l’impatto con la sfera, che viene così recuperata da Sportiello. Tuttavia sono i padroni di casa a portarsi in vantaggio, Mauri viene abbattuto da Sportiello dentro l’area di rigore, l’arbitro invece di dare il penalty e fa proseguire e Klose ha così l’opportunità di mettere il pallone dentro a porta vuota per l’1 a 0 (primo gol in campionato per il tedesco). Fulminea la reazione dell’Atalanta che sfiora il pari con Cigarini che non trova la porta per questione di centimetri, nei minuti successivi i biancocelesti si fanno schiacciare nella loro metà campo per poi trovare le energie per ripartire in contropiede, nel recupero Felipe Anderson si divora il raddoppio ma a tempo scaduto il numero 10 della Lazio serve l’assist per Klose che non calcia nei migliore dei modi ma gonfia comunque la rete per la seconda volta, chiudendo la contesa. Con i tre punti di stasera, la situazione della Lazio in classifica rimane invariata, con i biancocelesti sempre ottavi a 41 punti. Atalanta ferma a 30 punti, a solamente +5 dal Carpi penultimo e a +4 sul Frosinone.
Il Napoli non frena e torna dalla trasferta in Sicilia con 3 punti preziosi e meritati, figli di una partita da squadra di alto livello. A decidere la contesa è ancora il solito Pipita Higuain, trasformando un calcio di rigore concesso giustamente da Rocchi, per fallo di Andelkovic su Albiol, nel primo tempo. Una frazione di gioco dominata dal Napoli, partito benissimo con Insigne due volte vicino al gol e poi abile ad amministrare senza mai abbassare la guardia e facendo possesso palla in attacco, con baricentro alto. La parata di Reina allo scadere del 45° è la conferma dei valori caratteriali e di attenzione, che non vengono meno sulle poche ma ostinate offensive del Palermo e nonostante diverse respinte decisive di Sorrentino, che tiene i suoi dentro alla contesa fino alla fine. A mancare il bis azzurro sono prima Insigne ed Hamsik, poi lo stesso Higuain in pallonetto ed infine Mertens, subentrato con l’atteggiamento giusto di chi vuole farsi notare e lasciare il segno. Prestazione da promozione a pieni voti per la banda-Sarri, soddisfatto giustamente a fine partita; la Juventus resta a +3 ma la lunga volata verso il Tricolore è appena cominciata… (Luca Brivio)
Il Carpi di Fabrizio Castori riesce a vincere lo spareggio salvezza contro il Frosinone per 2 a 1 grazie ad un rigore trasformato dal neo-entrato De Guzman proprio al 90′ minuto. Gli emiliani riescono quindi nell’impresa di riaprire il discorso salvezza dato che ora a quota 25 punti si trovano solamente ad un punto dalla squdra ciociara e a soli due punti dal Palermo che questa sera sarà impegnato nella proibitiva partita interna contro il Napoli. La gara disputata allo stadio Braglia di Modena è stato tutt’altro che spettacolare ed è stato condizionata dall’importanza della posta in palio e dalla tensione in campo che è subito sfociata in un doppio cartellino giallo, già al 1′ quando Banti ha sanzionato Bianco e Gori, protagonisti di una accenndo di rissa subito sedata dall’attento direttore di gara, bravo ad indirizzare subito la sentita sfida. A parte due sterili tentativi di Cofie dalla lunga distanza, in sostanza non succede niente fino al 27′ quando Lollo è bravo a servire in profondità Bianco che si è inserito in area di rigore ed è stato bravissimo ad anticipare l’estremo difensore avvversario con una conclusione in scivolata che si è infilata in porta. L’ex portiere del Cesena, assolutamente colpevole visto il ritardo col quale si è tuffato, è anche dovuto ricorrere alle cure mediche a causa di un colpo subito al mento dal numero 8 biancorosso che ha così trovato il suo primo gol nella massima serie. La reazione del Frosinone non si fa attendere e già al 32′ è Ciofani a sfiorare il pareggio con un colpo di testa su un cross di Pavlovic che costringe Belec all’intervento in allungo col quale è riuscito a deviare la sfera in calcio d’angolo. Al 35′ è Dionisi a sfiorare la rete con una conclusione da dentro l’area di rigore che trova l’ottima parata in tuffo dell’estremo difensore sloveno che nega ancora la gioia del gol agli ospiti. I padroni di casa riescono finalmente al 37′ a riaffacciarsi nella metà campo avversaria con Di Gaudio che ha tentato la conclusione di prima intenzione dal limite dell’area sfruttando un traversone rasoterra proveniente dalla destra. Prima della conclusione della prima frazione di gioco, c’è ancora tempo per assistere ad un altro ottimo intervento di Belec che al 42′ recupera la posizione con un gran balzo per bloccare il tiro tentato da Sammarco che, deviato da Zaccardo, stava per beffare il portiere biancorosso che si è dimostrato molto reattivo nell’occasione. Dopo ben 5 minuti di recupero giustificati dai tanti interventi dei dottori ed in particolare quello per Leali, si è conclusa la prima frazione di gioco, decisa dalla rete segnata al 27′ da Bianco. La ripresa si è aperta senza sostituzioni e col Frosinone voglioso di riacciuffare il pareggio e, già al 46′ è stato Ciofani a provarci con un colpo di testa che non ha sorpreso l’attento Belec. Al 55′ è però il Carpi ad avere l’occasionissima per chiudere la partita, Lollo è bravissimo a recuperare al limite dell’area la palla che finisce nei piedi di Di Gaudio che ha servito intelligentemente il liberissimo Mancosu che fallito clamorosamente la palla del raddoppio da dentro l’area di rigore calciando ampiamente sopra la traversa. Al 59′ Castori decide di mandare in campo il veloce attaccante Lasagna al posto i Lollo, nella speranza di poter sfruttare gli spazi che dovrebbero crearsi nel finale di gara. Al 61′ ancora Belec sugli scudi quando ha messo in calcio d’angolo la sfortunata deviazione di Cofie che provava ad allontanare la velenosa punizione del solito Pavlovic. Al 63′ mister Stellone decide di stravolgere lo schieramento tattico mandando in campo sia Soddimo che Carlini al posto del deludente Kragl e del nervoso Gori, già ammonito, passando quindi dal 4-3-3 ad un 4-4-2 con i due neo-entrati impegnati proprio sulle corsie laterali e con capitan Frara e Sammarco in mezzo al campi. Due minuti al 65′ anche Castori decide di effettuare un cambio “preventivo” richiamando l’ammonito Bianco, protagonista proprio qualche minuto prima di un intervento al limite della seconda sanzione su Kragl, e mandando in campo Crimi. La pressione degli ospiti continua fino al 71′ quando Dionisi riesce a trovare il gol del pareggio risolvendo con un gran sinistro da distanza ravvicinata una mischia nata sugli sviluppi di una pericolosa punizione calciata da Pavlovic. Al 76′ l’allenatore dei padroni di casa si gioca l’ultima sostituzione facendo uscire il deludente Mancosu e facendo esordire De Guzma, al debutto assoluto in questa stagione. Anche Stellone effettua l’ultimo cambio a sua disposizione dato che al 77′ è costretto a richiamare l’infortunato Dionisi, autore del gol che ha accusato un problema muscolare alla coscia destra, e a sorpresa manda in campo un centrocampista di quantità Chisbah, una scelta con la quale ha trasmesso il chiaro messaggio di accontentarsi del pareggio. Il Carpi prova a gettarsi in avanti con generosità ma senza riuscire a creare concreti pericoli negli ultimi venti metri fino al 88′ quando il neo-entrato Crimi si inventa una gran giocata dentro l’area di rigore dove riesce a saltare Pavlovic e Soddimo che stende il numero 17 biancorosso con una manata che costringe Banti a decretare la massima punizione in favore dei padroni di casa. Nonostante le proteste dei ciociari, il rigore è sacrosanto e costa al fantasista ospite anche il cartellino giallo. Proprio al 90′ è il debuttante De Guzman, entrato da una decina minuti, a presentarsi dagli undici metri e a segnare con freddezza spiazzando Leali e facendo scoppiare di gioia il pubblico di casa che sembrava ormai essersi arreso ad un pareggio che avrebbe significato quasi sicuramente retrocessione. Il Frosinone si riversa in avanti concendendo quegli spazi che Lasagna non aveva ancora trovato, ed è proprio il veloce numero 15 biancorosso al 91′ a creare scompiglio in avanti e a serivre al limite dell’area il propositivo Crimi che ha calciato otttimamente dal limite dell’area centrando in pieno la traversa della porta avversaria. C’è il tempo per un ultima occasione al 92′ per Soddimo che ha tentato la conclusione da dentro l’area di rigore trovando però la pronta risposta di Belec che ha bloccato la sfera in due tempi. Dopo 5 lunghissimi minuti di recupero ed un ultima punizione calciata dal solito Pavlovic, l’arbitro Banti ha decretato la conclusione dell’incontro col triplice fischio, una partita tutt’altro che spettacolare ma di fondamentale importanza per il Carpi che da stasera può veramente credere nella salvezza che si è notevolmente avvicinata grazie a questa sofferta vittoria. (Marco Guido)
Il Genoa vince una partita bellissima contro il Torino: a Marassi finisce 3-2 con il Grifone che rimonta due gol ai granata e si prende tre punti importantissimi nella corsa alla salvezza. Ciro Immobile è spietato nel primo quarto d’ora: fa 4 e 5 come gol in campionato, bella combinazione con Belotti il primo e meraviglioso tiro a incrociare su assist di Acquah il secondo. La seconda parte del primo tempo è però del Genoa: il grande ex Alessio Cerci trasforma due calci di rigore e riporta la parità al Ferraris. Il gol decisivo lo segna Luca Rigoni sull’assist di Suso; nella partita ci sono ben sei ammoniti e cinque sono di parte Genoa. Esauriti i sei cambi, ma chi ha azzeccato le mosse è Gian Piero Gasperini visto che sia Suso che Rigoni sono entrati dalla panchina, cambiando il corso della partita e dando la vittoria al Genoa.
La Fiorentina aggancia nuovamente l’Inter in classifica, continuando un testa a testa che dura ormai da tutto il campionato, ma via via perdendo posizioni e ridimensionando gli obiettivi. Si era aperta, questa corsa con i nerazzurri, con la battaglia per il primo posto; scivolando sempre più giù, siamo arrivati (visto il -5 attuale dalla Roma, terza) alla battaglia per la quarta piazza. Un momento complicato per Sousa, dopo l’eliminazione in Europa ed il pesante KO di Roma, ben fotografato dalla prestazione dei suoi ragazzi al Franchi: una partita lontana dalle vette di tecnica, intensità e tattica mostrate per lunghi tratti in questo campionato dalla Viola e infine pareggiata – con la beffa dell’1-1 al minuto 87 – contro un Verona da applausi, visto l’atteggiamento a salvezza ormai praticamente sfumata. Nel primo tempo, al netto di una manovra lenta e di prestazioni singole deludenti, la Fiorentina porta a casa l’1-0 con Zarate, servito bene da Tello e aiutato dalla deviazione di Bianchetti; nella ripresa, con gli avversari sempre più sbilanciati in avanti, la squadra di Sousa ha invece confermato di vivere giorni grigi, traballando pericolosamente, non trovando il bis e incassando quindi il gol di Pisano, sugli sviluppi di corner. Il miracolo di Gollini su Kalinic nel recupero è soltanto un coltellino girato nella piaga. Un dolore che, senza reazioni poderose a livello mentale, rischia di acuirsi nelle ultime 9 giornate. (Luca Brivio)
Udinese-Roma termina con il risultato di 2-1 in favore degli ospiti. Il primo tempo è tutto di stampo giallorosso. La Roma sfiora il vantaggio dopo appena 2′ con una torsione aerea di Dzeko respinta in due tempi da Karnezis. Poco dopo il portiere greco è bravissimo a salvare prima su Perotti poi su un tacco quasi fortuito di El Shaarawy in seguito ad una conclusione da fuori di Nainggolan. Il gol è nell’aria e arriva al minuto 14: Salah serve di prima intenzione Dzeko che, in posizione centrale, si infila tra le maglie della disattenta difesa bianconera e fa secco Karnezis. Non c’è nemmeno il tempo di esultare perché al 19′ El Shaarawy accarezza il 2-0 con un tiro a giro terminato sul fondo di non molto mentre al 28′ Dzeko trova sulla sua strada la provvidenziale deviazione di Felipe. L’Udinese prova a scuotersi intorno alla mezzora con un mancino velenoso di Lodi ma Szczesny non si lascia sorprendere. Nel finale da segnalare un’occasione per Florenzi che, in area, tenta la battuta a colpo sicuro: decisiva l’ostruzione di Danilo che respinge in corner la minaccia. Nella ripresa l’Udinese prova a rientrare in gara con il subentrato Duvan Zapata ma il colombiano, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, viene fermato dal palo. La reazione dei bianconeri viene però ricacciata all’indietro dallo straordinario gol di Florenzi: il capitano giallorosso elude l’intervento di Felipe con un controllo volante e fredda Karnezis con un tocco di prima intenzione. Giocata d’alta scuola da vedere e rivedere. Partita in archivio? Nemmeno per idea perché nel finale l’Udinese trova la via del gol con Bruno Fernandes, bravo a capitalizzare al meglio una sponda di Zapata. Dopo aver sofferto più del dovuto quando il risultato sembrava ormai in cassaforte, la Roma può esultare: ecco altri tre punti determinanti nella lotta per il terzo posto. (Federico Giuliani)
Chievo e Milan si dividono la posta in palio al termine dell’anticipo giocato a ora di pranzo allo stadio Bentegodi. La gara comincia subito in salita per i rossoneri, che perdono Donnarumma per una botta alla testa in un contrasto con Cacciatore. Al suo posto entra Abbiati, che si mette subito in mostra con un paio di interventi prodigiosi. I locali premono sull’acceleratore, schiacciando nella propria metà campo il diavolo. Gli ospiti faticano a ripartire e si limitano a contenere le sfuriate offensive di Birsa e compagni. Nella ripresa il Milan sembra cambiare mentalità, con l’ingresso in campo, tra gli altri, di Luiz Adriano. Il match si accende e cominciano a nascere le prime vere occasione per la squadra di Mihajlovic con Abate che colpisce il palo da dentro l’area e Bertolacci la traversa sulla ribattuta. Nel finale il Chievo sembra scomparire sul fronte offensivo e prova a contenere la sete di vittoria degli avversari. Le iniziative di Bonaventura e compagni vengono infatti contenute senza troppe difficoltà dal muro difensivo clivense. Al novantesimo il brivido più grande per la compagine ospite, con una rete annullata al Chievo con Cacciatore, il quale insacca di testa in posizione di offside. C’era comunque anche un fallo in area commessa dal difensore, decisione quindi sacrosanta da parte della terna arbitrale. Nessun vincitore al triplice fischio, punto che serve davvero a poco alle due squadre. Sicuramente meno al Milan, che ora dovrà fare un miracolo per centrare l’Europa. (Jacopo D’Antuono)
L’Inter vince battendo in casa 2-1 il Bologna nel ventinovesimo turno di serie A. Vittoria messa in cassa al settantaseiesimo con Perisic e d’Ambrosio e poi riaperta nel finale dall’errore di Kondogbia e dal successivo gol di Brienza. Tre punti che portano i nerazzurri momentaneamente a più uno dalla Fiorentina, impegnata domani contro il Verona, e a fiato sul collo alla Roma. Mancini conferma il 4-2-3-1 delle ultime partite scegliendo Juan Jesus al posto di Murillo e Eder al posto di Palacio. Risponde Donadoni con il solito 4-3-3 con il sistema offensivo formato da Rizzo, Destro e Giaccherini. Al quinto minuto Eder difende un pallone dentro l’area e lo calcia di potenza sul secondo palo, Icardi non arriva di pochissimo ma nell’allungarsi si infortunia al ginocchio ed è costretto ad uscire. Mancini avanza Brozovic dietro le punte e inserisce Kondogbia. Dieci minuti più tardi si fa male anche l’altro attaccante presente nei felsinei; si tratta di Destro che non riesce a continuare dopo aver ricevuto un pestone da Miranda, al suo posto Floccari. Al diciannovesimo un errore in uscita di Juan Jesus manda in campo aperto Donsah che, tutto solo davanti ad Handanovic, calcia clamorosamente a lato. Due minuti più tardi colpo di testa ravvicinato di Eder tra le braccia di Mirante. A dieci dalla fine del primo tempo conclusione forte sul primo palo di Ljajic che colpisce, appunto, il legno esterno. Nel finale di questa prima parte di gioco tacco alla Mancini di Miranda che va vicinissimo dal realizzare un gol meraviglioso. Nella ripresa il Bologna cerca di uscire fuori e l’Inter cala finchè sugli sviluppi di un calcio d’angolo d’Ambrosio trova in mezzo all’area da solo Perisic che, a porta libera, deve solo appoggiare la palla in rete. Tre minuti più tardi, sempre su corner, Miranda trova lo spunto per servire d’Ambrosio che calcia di prima intenzione sul secondo palo trovando la sua seconda rete in questa stagione. Pochi minuti più tardi sempre il terzino protagonista nell’impedire per due volte la rete a Rizzo. All’ultimo minuto, un errore in impostazione di Kondogbia fa ripartire i felsinei che con Brienza riaccendono, invano, il finale. (Francesco Gallo)
Finisce 1-1 la sfida del Castellani tra Empoli e Sampdoria, al termine di novanta minuti piuttosti frizzanti. I padroni di casa provano ad imporre i prori ritmi fin da subito ma ciò non impedisce ai blucerchiati di fare la propria gara. Al quattordicesimo la formazione di Giampaolo si fa vedere dalle parti di Viviano con una conclusione al limite di Paredes. Il portiere dei blucerchiati rischia grosso su un’uscita su Pucciarelli, che lo salta e tira in porta centrando il palo. I ragazzi di Montella provano a reagire con un tentativo prima di Soriano e poi di Quagliarella. Proprio l’ex granata sblocca il punteggio poco più avanti con un destro secco deviato da Laurini che beffa Skorupski. Nella ripresa l’Empoli prova a scuotersi ma i blucerchiati contengono con lucidità, grazie anche al lavoro difensivo di Fernando e Soriano. Per i liguri è ancora Quagliarella a rendersi pericoloso, con un tentativo che non centra di pochissimo lo specchio della porta. La Samp non raddoppia e l’Empoli viene fuori, premendo con forza sull’acceleratore. I padroni di casa sfiorano il pari col georgiano Mcheldidze che manda fuori di poco in scivolata. Il gol è nell’aria e sugli sviluppi di una punizione calciata da Mario Rui, Laurini si inserisce ed insacca la rete dell’uno a uno definitivo. (Jacopo D’Antuono)
Diciottesima vittoria in diciannove per la Juventus che contro il Sassuolo soffre ma riesce comunque a spuntarla battendo di misura la formazione di Di Francesco, grazie a una magia di Dybala (la quattordicesima in campionato per lui). Al Sassuolo va comunque l’onore delle armi per aver reso difficile la vita ai giocatori bianconeri nell’arco dei novanta minuti di gioco. Le emozioni cominciano a fioccare già al primo minuto di gioco, quando Dybala cerca l’euro-gol trovando l’opposizione di Consigli che con la punta dei polpastrelli mette il pallone in corner. Subito dopo Mandzukic prova a imitare il suo compagno di squadra, ma la sua conclusione è da dimenticare. Il Sassuolo risponde con il cross basso di Sansone per Politano che colpisce male il pallone davanti a Buffon. Poco dopo il quarto d’ora di gioco, la Juve batte un calcio di punizione per Dybala che mette il pallone in mezzo per Alex Sandro che schiaccia di testa, Consigli si oppone col piede. Dall’altra parte del campo, Duncan ci prova da fuori area, palla che sfila sul fondo. Poco prima della mezz’ora, Khedira si mangia un gol grosso come una casa sciupando un cross geniale di Dybala. Nel momento di maggiore equilibrio, la Juventus sblocca il punteggio con la magica giocata di Dybala che con un gol da cineteca batte Consigli per l’1 a 0 e mette la gara sui binari giusti per la formazione di Allegri. Nella ripresa i bianconeri continuano ad attaccare senza però creare altre palle gol in grado di mettere alle corde Consigli e la retroguardia del Sassuolo, dall’altra parte del campo l’unico che prova a smuovere un po’ le acque è Sansone, che non viene supportato come si deve da Falcinelli e Politano. La formazione di Di Francesco prova ad affacciarsi con il cross di Duncan per Politano che viene anticipato dalla chiusura provvidenziale di Alex Sandro che evita guai alla difesa bianconera. Sul capovolgimento di fronte successivo, la Juve sfiora il raddoppio con Khedira e Cuadrado che litigano col pallone e non trovano l’attimo per calciare a rete. Dopo aver superato il record di imbattibilità di Dino Zoff sulla porta della Juve, Buffon ci mette la mano sulla conclusione insidiosa di Sansone dal limite. Poco dopo è Consigli a negare il gol al nuovo entrato Pogba. Nel finale ci prova Morata a impensierire Consigli, ancora una volta l’estremo difensore neroverde si rifugia in corner. Poi tocca a Buffon respingere in due tempi un’altra conclusione piuttosto insidiosa di Sansone, tra i migliori nel Sassuolo. Nel recupero gli ospiti si riversano in avanti alla ricercata disperata del pari, i bianconeri chiudono tutti gli spazi e tengono duro fino al triplice fischio dell’arbitro. La Juventus sale a 67 punti in classifica, portandosi a +6 sul Napoli che ora è obbligato a vincere domenica a Palermo per non perdere il passo. Il Sassuolo resta fermo a 44 punti, al settimo posto, ma la sconfitta di stasera non cancella comunque quanto di buono sta facendo la compagine di Eusebio Di Francesco. (Stefano Belli)
36′ Dybala (Juventus)
Buffon; Rugani, Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Khedira (72′ Pogba), Marchisio, Asamoah, Alex Sandro; Dybala (80′ Morata), Mandzukic (89′ Lichtsteiner). All. Massimiliano Allegri.
Consigli; Vrsaljko, Antei, Acerbi, Peluso; Biondini (69′ Pellegrini), Magnanelli, Duncan; Politano (89′ Adjapong), Falcinelli (77′ Trotta), Sansone. All. Eusebio Di Francesco.
Domenico Celi
Duncan (Sassuolo), Sansone (Sassuolo), Vrsaljko (Sassuolo)
42′ Quagliarella (S), 37′ st Laurini (E)
Skorupski; Laurini, Costa, Ariaudo (17′ st Bittante), Mario Rui; Zielinski, Paredes (34′ st Livaja), Croce; Saponara; Pucciarelli, Maccarone (11′ st Mchedlidze). A disp.: Pugliesi, Pelagotti, Zambelli, Camporese, Maiello, Diousse, Krunic, Buchel, Piu. All.: Giampaolo
Viviano; Cassani, Ranocchia, Moisander; De Silvestri, Fernando, Soriano, Dodò (33′ st Lazaros); Alvarez, Cassano (20′ st Correa); Quagliarella (45′ st Barreto). A disp.: Puggioni, Brignoli, Silvestre, Pereira, Diakitè, Krsticic, Ivan, Muriel, Rodriguez. All.: Montella
Fabbri
De Silvestri, Alvarez, Lazaros (S), Mario Rui, Costa (E)
Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, B. Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, P. Hetemaj; Birsa (73′ Pepe); Meggiorini (88′ Mpoku), Floro Flores (62′ Pellissier). A disp: Seculin, Bressan, N. Frey, Spolli, Sardo, Costa, Pinzi, N. Rigoni, Ninkovic. All.: Rolando Maran.
G. Donnarumma (19′ Abbiati); Abate, Alex, A. Romagnoli, Antonelli; Honda, A. Poli (85′ José Mauri), Bertolacci, Bonaventura; Menez (61′ Luiz Adriano), Bacca. A disp: Diego Lopez, C. Zapata, De Sciglio, Calabria, Mexes, Locatelli, Kucka, Boateng, Balotelli. All.: Sinisa Mihajlovic.
Arbitro: Antonio Damato (Barletta)
Ammoniti: Dainelli, Castro, Cacciatore, Meggiorini, Gobbi (C), Menez, Bonaventura, Abate (M).
Marcatori: 72′ Perisic (I), 76′ D’Ambrosio (I), 90′ Brienza (B)
Handanovic; D’Ambrosio, Juan Jesus, Miranda, Nagatomo; Medel, Brozovic; Ljajic (71′ Palacio), Eder (89′ Murillo), Perisic; Icardi (11′ Kondogbia). Mancini.
Mirante; I. Mbaye (59′ Zuniga), Gastaldello, Maietta, Masina; A. Diawara, Taider, Donsah (77′ Brienza); L. Rizzo, Destro (17′ Floccari), Giaccherini. Donadoni.
56′ Medel (I), 90+3′ Palacio (I).
40′ Zarate (F), 87′ E. Pisano (V)
Tatarusanu, Astori, Pasqual, Tomovic (dal 6′ Roncaglia), M. Alonso, Borja Valero, Zarate, Mati Fernandez, Tello, Tino Costa (dal 56′ Bernardeschi), Babacar (dal 74′ Kalinic). All. Paulo Sousa
Gollini, E. Pisano, Bianchetti, Fares, Marrone (dal 79′ Emanuelson), Helander, L. Greco (dal 59′ Siligardi), Wszolek (dal 72′ Pazzini), Ionita, Rebic, Toni. All. Delneri
Gavillucci di Latina
Astori e Mati Fernandez (F) – Helander (V)
14′ Dzeko (R), 73′ Florenzi (R), 84′ Bruno Fernandes (U)
Karnezis; Widmer, Danilo, Felipe, Ali Adnan; Badu (77′ Kuzmanovic), Lodi, Hallfredsson; Bruno Fernandes, Thereau (72′ Matos), Edenilson (46’D. Zapata). A disp.: Meret, Wague, Domizzi, Armero, Pasquale, Heurtaux, Balic, Di Natale, Perica. All.: Colantuono.
Szczesny; Florenzi, Manolas, Zukanovic, Digne; Nainggolan, S. Keita; El Shaarawy (69′ Pjanic), Perotti, Salah (91′ Strootman); Dzeko. A disp.: De Sanctis, Lobont, Torosidis, Emerson Palmieri, Maicon, De Rossi, Vainqueur, Salih Uçan, Totti, Iago Falque. All.: Spalletti.
Mazzoleni
6′ Nainggolan (R), 16′ S. Keita (R), 30′ Dzeko (R), 86′ D. Zapata (U), 90′ Danilo (U)
Marcatori: 27′ R. Bianco (C), 18′ Dionisi (F), 89′ De Guzman rig. (C)
Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Cofie, R. Bianco (65′ Crimi), Di Gaudio; Lollo (58′ Lasagna); Mat. Mancosu (76′ De Guzman). All. Castori.
Leali; Rosi, Pryima, Ajeti, Pavlovic; Sammarco, Gori (63′ Soddimo), Frara; Dionisi (78′ Chibsah), D. Ciofani, Kragl (63′ Carlini). All. Stellone. Arbitro: Banti di Livorno
Ammoniti: 1′ R. Bianco (C), 1′ Gori (F), 60′ Pasciuti (C), 76′ Rosi (F), 89′ Soddimo (F), 95′ Letizia (C).
Marcatori: 4’ Immobile (T), 15’ Immobile (T), 20’ rig. Cerci (G), 46’ pt Cerci (G), 66’ L. Rigoni (G)
Perin; Izzo, Burdisso, De Maio; Ansaldi, Rincon, Dzemaili (76’ Tachtsidis), Gabriel Silva; Cerci (57’ Suso), Pandev, Laxalt (46’ L. Rigoni). Allenatore: Gian Piero Gasperini
Padelli; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Bruno Peres, Acquah, Vives, Benassi (76’ Maxi Lopez), Molinaro (76’ Zappacosta); Belotti (60’ J. Martinez), Immobile. Allenatore: Giampiero Ventura
Arbitro: Daniele Doveri
Ammoniti: 47’ pt Padelli (T), 49’ Benassi (T), 67’ E. Moretti (T), 73’ Vives (T), 85’ Acquah (T), 90’ Tachtsidis (G)
Marcatori: 68′ Klose, 94′ Klose
Marchetti; Patric, Mauricio, Hoedt, Braafheid; Onazi (81′ Parolo), Cataldi (73′ Biglia); Felipe Anderson, S. Mauri, Kishna (58′ Keita B.); Klose. All. Stefano Pioli.
Sportiello; A. Masiello, Toloi, Paletta, Brivio; Kurtic, De Roon, Cigarini (72′ Gakpe); D’Alessandro, Pinilla (58′ Borriello), A. Gomez (72′ Diamanti). All. Edy Reja.
Marco Guida.
Cigarini (A), Cataldi (L), Sportiello (A), Patric (L), Toloi (A), Sportiello (A), A. Masiello (A).
22′ rig. Higuain
Sorrentino, Struna, G. Gonzalez, Andelkovic, Pezzella, Hiljemark (dall’81’ Balogh), Jajalo, Chochev, Vazquez, Quaison (dal 91′ A. Trajkovski), Gilardino (dal 53′ Djurdjevic). All. Novellino
Reina, Hysaj, Raul Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik (dal 72′ David Lopez), Callejon (dal 64′ Mertens), Higuain, L. Insigne (dall’88 El Kaddouri). All. Sarri
Rocchi di Firenze
Chochev e Quaison (P) – Raul Albiol e David Lopez (N)