L’Inter sfiora l’impresa: batte 3-0 la Juventus, ma ai calci di rigore è decisivo l’errore di Palacio e così sono i bianconeri ad andare in finale di Coppa Italia, per il secondo anno consecutivo.
Nessuno avrebbe potuto immaginare quanto accaduto stasera a Meazza, con l’Inter che rimonta lo 0-3 dell’andata sfiorando il colpaccio, la Juve che disputa la sua peggior gara stagionale, la crudele lotteria dei rigori che toglie ai nerazzurri quanto avevano ottenuto sul campo, consegnando la finale ai bianconeri. stata una partita da cardiopalma, da tregenda per la pioggia che non ha dato tregua ai giocatori in campo, dalle mille emozioni, che resterà negli annali del calcio.
Stasera la squadra di Mancini sforna la miglior prestazione della stagione, con un’intensità di gioco che non avevamo mai visto nei nerazzurri. Riescono nell’impresa, che sembrava impossibile, di rimontare i tre gol di svantaggio dell’andata, e devono arrendersi solamente ai calci di rigore, fatale l’errore dal dischetto di Palacio che centra la traversa, vanificando quanto fatto di buono nei precedenti 120 minuti. Per stessa ammissione di Bonucci, oggi la formazione di Allegri disputa una delle peggiori gare nella storia recente della Juventus, vanificando il 3 a 0 dell’andata. Solamente ai rigori i bianconeri riescono a spuntarla, e devono ringraziare Palacio per l’errore che ha spianato la strada alla finale alla Juve.
Non era facile gestire una gara come questa, ma il direttore di gara si comporta piuttosto bene tenendo a bada gli animi aiutandosi con i cartellini gialli. Qualche decisione sbagliata soprattutto sui calci d’angolo, ma niente che possa compromettere il risultato. Netto il rigore di Sturaro su Perisic.
Inter-Juventus è clamorosamente ai tempi supplementari: 3-0 a favore dei nerazzurri che pareggiano così il risultato dell’andata e forzano altri 30 minuti quando tutti lo pensavano semi-impossibile. In attesa delle pagelle complete della partita, e di come andrà a finire la sfida, dobbiamo dire che il migliore dei 90 minuti è senza ombra di dubbio Ivan Perisic: il croato, che aveva giocato poco nell’ultimo periodo, è stato una furia sulla fascia sinistra e con i suoi continui movimenti ha mandato in crisi Lichtsteiner e Rugani. Per lui un gol e l’azione decisiva che a nove minuti dal termine ha dato all’Inter il calcio di rigore che, trasformato da Brozovic, ha mandato la sfida ai tempi supplementari.
Si è concluso al Meazza il primo tempo di Inter-Juventus, con i nerazzurri avanti 1 a 0 grazie al gol di Brozovic (ma a qualificarsi in finale sarebbe la Juve, in virtù del 3 a 0 dell’andata). Per vedere la prima conclusione del match occorre aspettare l’11’, quando Perisic (6,5) dal limite dell’area libera il sinistro, con la palla che termina di poco a lato. Al 16′ l’Inter trova il gol dell’1-0, Medel (6,5) ruba il pallone a Hernanes e lo serve a Brozovic (6,5) che fulmina Neto (5,5)e porta in vantaggio i nerazzurri. Dopo aver trovato la via della rete, i giocatori di Mancini cominciano a nutrire qualche speranza in più di ribaltare lo 0-3 dell’andata, anche perché i bianconeri sembrano piuttosto spaesati in mezzo al campo, perdendo tanti palloni e commettendo errori che non si addicono a una grande squadra. Al 25′ l’Inter sfiora il raddoppio con la traversa di Ljajic (7), lesto a rubare il pallone a Rugani (5) e a trovare lo spazio per il tiro, trovando però l’opposizione del legno. L’impressione è che i padroni di casa siano nettamente più in partita rispetto agli ospiti che invece fanno molta più fatica a impostare il gioco. Poco prima dell’intervallo Ljajic ci prova nuovamente dal limite dell’area, con la palla che sfiora il palo.
I nerazzurri hanno dato segnali positivi in questi primi quarantacinque minuti. La strada per la rimonta è ancora lunga, ma almeno l’hanno imboccata. Sicuramente il più pericoloso nelle fila della squadra di Mancini, con una traversa e un altro paio di conclusioni davvero insidiose. Un paio di interventi davvero rischiosi su Morata, in cui ha rischiato di prendere il giallo (o un cartellino di un altro colore). Bianconeri troppo brutti per essere veri: i giocatori di Allegri approcciano malissimo il match rinunciando ad attaccare e si fanno sovrastare dagli avversari. Le riserve non si stanno dimostrando all’altezza dei titolari.
L’unico tra i bianconeri a muoversi in mezzo al campo con un minimo di logica e cattiveria. Tanti palloni persi, quasi nessun passaggio azzeccato, è lui a propiziare il gol di Brozovic, facendosi ruba la sfera da Medel. (Stefano Belli)
Primo tempo da spettatore, nella ripresa viene graziato dal palo che nega la gioia del gol a Zaza. Nei supplementari si supera compiendo due miracoli su Morata proprio al 120′. Ai rigori non ferma nessuno.
Autore di una gara più che positiva, in controtendenza rispetto alle sue ultime uscite. Nei supplementari si fa male ma resta stoicamente in campo, strigendo i denti nonostante il dolore per un intervento disgraziato su Pogba.
Rischia subito il giallo stendendo Morata, poi cresce col passare dei minuti fino a diventare uno dei migliori tra i nerazzurri, riscattando con gli interessi l’ultima brutta prestazione in campionato, arrivando anche vicino al gol.
Difende con ordine senza commettere svarioni, intercettando spesso i cross degli avversari e arrivando prima sul pallone rispetto agli uomini che marca.
Un timido tentativo dalla distanza, per il resto gioca dietro le quinte. Ai rigori spiazza Neto, ma non basta per consegnare all’Inter la finale.
È lui l’autore del primo gol, e su rigore firma la rete del 3-0. È il primo rigorista dei nerazzurri, e anche lì non sbaglia. Prestazione da incorniciare.
Non fa avvicinare Cuadrado alla porta, ruba il pallone a Hernanes e lo porge a Brozovic per l’1 a 0, lotta come un leone in mezzo al campo e non concede un attimo di respiro ai bianconeri. Si spegne nei supplementari, vinto dalla fatica.
Dopo un primo tempo in cui si comporta piuttosto bene in fase difensiva, viene messo KO da una gomitata e a fine primo tempo lascia il campo, venendo anche accompagnato all’ospedale Niguarda per accertamenti. ( Buoni interventi in chiusura, qualche corner rimediato, tenta qualche incursione senza fortuna)
Il migliore in campo per distacco: un’autentica furia. Autore di un gol, e avrebbe potuto siglare una tripletta se non fosse stato per i due interventi miracolosi di Neto. Si guadagna anche il rigore del 3-0. Qualche screzio con Cuadrado che avrebbe potuto costargli caro, per sua fortuna l’arbitro è clemente con lui.
Decisamente la sua miglior partita da quando indossa la maglia dell’Inter. Suo l’assist per il 2 a 0 di Perisic, suoi altri spunti molto interessanti. Nei supplementari si arrende ai crampi e non riesce ad arrivare in fondo. ( Viene gettato nella mischia, ma non trova la palla giusta per far male alla Juve)
Colpisce la traversa, e in almeno un altro paio di frangenti non trova il gol per questione di centimetri. Anche lui ha approcciato decisamente bene il match, sfornando una prestazione maiuscola. ( È il protagonista sfortunato della serata, suo l’errore dal dischetto che condanna l’Inter)
Se i suoi giocassero sempre così, probabilmente l’Inter sarebbe ancora in testa alla classifica. I nerazzurri sfiorano l’impresa disputando una gara perfetta, senza errori, con grande intensità di gioco e ritmi che hanno piegato i bianconeri. I sogni di gloria dell’Inter vengono bruscamente interrotti dall’errore di Palacio ai rigori.
Non era facile reggere il confronto con Buffon, ma ne esce comunque alla grande. Poteva essere più reattivo sull’1 a 0 di Brozovic, non ha alcuna colpa sulla rete di Perisic. Intuisce il rigore di Brozovic senza impedire al pallone di entrare in porta, poi compie due miracoli su Perisic che gli alzano notevolmente il voto. Dal dischetto viene graziato dalla traversa che ferma Palacio.
Oggi, a differenza di tante altre volte, spinge pochissimo sulle fasce, gara anonima per noi. ( Allegri lo getta nella mischia quando capisce che bisogna correre ai ripari, e con lui in campo la Juve difende meglio e con molte meno insicurezze)
Perde un pallone che poteva costare molto caro alla Juve, procura il rigore del 3 a 0 entrando in netto ritardo su Perisic. Nei supplementari viene assalito dai crampi ma tiene duro e rimane in partito, cercando di non fare altri danni.
Si fa ammonire ed essendo diffidato dovrà saltare la finalissima. Anche lui, come i suoi compagni, sbaglia l’approccio alla partita e gioca molto al di sotto dei suoi standard. È comunque lui a trasformare l’ultimo rigore, quello decisivo, che porta la Juve in finale.
Prestazione opaca anche per lui, interviene spesso in ritardo colpendo l’uomo anziché la palla, facendosi superare anche in velocità.
Nel primo tempo è forse uno dei meno peggiori nelle fila della Juve, nella ripresa cala leggermente e nei supplementari si fa prendere dal nervosimo, rischiando il rosso.
Notevole passo indietro per il brasiliano dopo la buona prova di domenica scorsa: si fa rubare palla da Medel nell’azione che porta al gol di Brozovic, a causa dell’errore va in confusione e non ne fa più una giusta. ( Talento acerbo che deve ancora sbocciare, rimedia un giallo a pochi minuti dal suo ingresso in campo) STURARO 5,5 – Anche lui stasera appare in netta difficoltà, di certo contro il Bayern Monaco aveva dato un’impressione decisamente migliore (oltre ad aver firmato la rete del 2-2 in rimonta)
Giornata no per lui: le poche volte che tocca palla rischia di combinare veri e propri disastri, oggi è stato uno spauracchio più per i compagni che per gli avversari. ( Con la sua classe ridesta la Juve dal torpore nel quale era piombata a inizio gara, non trova il gol sfiorandolo solamente nei supplementari) Sfortunatissimo nel colpire il palo e nel non trovare il gol in almeno altre tre occasioni: stasera la porta è proprio stregata. Ma la cattiveria e la grinta inesauribile con le quali arriva su ogni pallone sono commoventi.
Impalpabile o quasi nei tempi regolamentari, si sveglia nei supplemntari quando si vede negare il gol da Carrizo che con due super parate porta l’Inter ai calci di rigore.
La sua squadra sbaglia completamente l’approccio alla partita, disputando una gara di contenimento quando doveva cercare il gol che avrebbe condannato l’Inter, che a quel punto avrebbe dovuto segnarne cinque per garantirsi la finale. I bianconeri si svegliano solamente nel finale, quando ormai sono già tutto di tre gol. Decisivi gli innesti di Barzagli e Pogba, due punti di riferimento per tutti gli altri compagni.
(Stefano Belli)