E’ andata ko ai trentaduesimi di finale del Wta a Madrid Roberta Vinci. La tennista italiana esce con un 2-0 contro la montenegrina Danka Kovinic. La gara termina infatti per 2-0 con i due set che si concludono in un’ora e trenta di gioco. Il primo viene vinto con un 6-4, mentre nel secondo la Kovinic si impone addirittura 6-2. E’ un risultato abbastanza sorprendente se andiamo a vedere la classifica generale che vede la Vinci ottava e la montenegrina al numero quarantasette. Danka Kovinic andrà ad affrontare la vincente del match Jankovic-Cirstea che si giocherà sempre nella giornata di oggi.
Erano 22 anni fa esatti, il 1 maggio 1994, moriva in pista dopo uno schianto terribile che tutti ricordano il campione brasiliano Ayrton Senna, forse il pilota più forte di tutti i tempi della Formula 1. Singolare, da allora il Circus F1 non scendeva in pista il 1 maggio fino ad oggi, a 22 anni dalla tragedia dell’amato Senna. Talento, velocità e aggressione, ma anche passione, malinconia e strategia per un campione a tutto tondo che battè più volte Alain Prost e si preparava al gran duello col giovane Schumacher che stava emergendo. Quel 1 maggio 1994 se ne è andato un campione e oggi per il Gp di Russia a Sochi tutto il circuito lo ricorda con Felipe Massa che spera di potergli dedicare una gara leggendaria per poterlo celebrare come merita. La sicurezza nella Formula 1 dopo Senna ha fatto passati avanti enormi, fino alla morta di un anno fa di Jules Bianchi, l’unica tragedia da segnalare da quel lontano 1994, anche se non dovuta strettamente alla fattura della monoposto che oggi è davvero uno strumento molto sicuro. Sbattere a 300 all’ora oggi non è quasi più un problema, all’epoca Senna invece ci lasciò la vita.
-Sembra non conoscere limiti la febbre che sta colpendo la piccola cittadina di Leicester, nel centro dell’Inghilterra. La squadra della città, potrebbe già da domani vincere la Premier, e tutti all’interno del nucleo cittadino vivono queste ore con un misto di ansia e scaramanzia, preoccupati forse che il sogno cullato negli ultimi mesi possa all’improvviso svanire. Tra di essi c’e’ anche il nostro Claudio Ranieri, etichettato “eterno secondo” dal nostro calcio, il tecnico romano è stato capace di risollevare il calcio in una città che fino a ieri faceva fatica a vedersi nelle prime posizioni, di uno dei campionati più difficili d’Europa. Ranieri cerca di mantenere la calma, ma sa benissimo che la sua squadra sta compiendo un’impresa storica e irripetibile, impresa che fa amare ancora di più il calcio e la sua infinità imprevedibilità.
Una qualifica da dimenticare per Lewis Hamilton, che oggi sul circuito russo di Formula 1 di Sochi, complice anche seri problemi di affidabilità della sua vettura, non è andato più in la di un decimo posto. Molto meglio di lui ha fatto il compagno di squadra Rosberg, che grazie ad una macchina perfetta ha conquistata una pole position importantissima. Giornata in chiaro scuro per le Ferrari, i cui piloti partiranno domani in terza e settima posizione. Raikkonen non è stato capace di insidiare il rivale Mercedes, solo seconda fila per lui, Vettel era invece arrivato vicinissimo al tedesco, la rottura del cambio ieri e la sua sostituzione lo hanno penalizzato di cinque posizione, ed è per questo che domani allo spegnimento dei semafori prenderà il via dalla quarta fila. Ottima invece la prestazione di Bottas che domani scatterà dalla seconda posizione.
Sarà Udinese-Carpi l’ultima partita agonistica di Totò Di Natale. Il giocatore ha ufficializzato in queste ore l’addio al mondo del calcio giocato, e l’ha fatto con la solita tranquillità che ha contraddistinto la sua carriera professionistica. L’alfiere dell’Udinese è ancora leggermente infortunato, ma farà di tutto per fare qualche minuto in campo in quello che potrebbe essere un vero e proprio scontro salvezza. Toto classe 1977 gioca con l’Udinese dal 2003, in serie A ha collezionato 384 partite, segnando 190 reti alcune delle quali bellissime. L’attaccante che per un periodo è stato anche uomo di punta della nazionale italiana, ha negli anni stupito tutti per il suo attaccamento alla maglia friulana, una maglia che probabilmente vestirà nel futuro nel ruolo di dirigente.