In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, la saltatrice con l’asta Kira Grunberg ha raccontato la sua storia e come la sua vita è cambiata dopo quel drammatico incidente. Era il 30 luglio 2015: un allenamento, un salto sbagliato e un atterraggio di schiena fuori dai materassi.
Una caduta che l’ha lasciata tetraplegica: carriera sportiva finita a nemmeno 22 anni. Due primati nazionali toccati (indoor e outdoor, in entrambi in casi 4,45) la Grunberg si preparava alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ma la vita, per lei, aveva in serbo altro. “Sono tornata a casa da due mesi e sto molto meglio” ha raccontato dalla sua casa di Kematen. “C’è meno stress e si evita il continuo avanti e indietro”. Ovvero, tra casa e Bad Haring, il centro di riabilitazione dove Kira è rimasta per sette lunghi mesi. La Grunberg ha raccontato la sua giornata; una giornata normale, segnata da varie attività che lei ha dovuto riscoprire e imparare di nuovo.
“Mamma mi ha aiutata in tutto” dice lei “a settembre tornerà a lavorare ma io avrò un’assistenza”. Dice di riuscire a mangiare da sola, e di riuscire a firmare (“ci metto una vita e ogni volta è diversa, pazienza”) e racconta dei tanti esercizi che le permettono di acquisire padronanza con alcuni movimenti che “mi sono concessi”.
Nonostante tutto, l’austriaca dice di seguire ancora il salto con l’asta: la sua speciailtà preferita, “mi entusiasmo per i progressi di alcune” – anche di Roberta Bruni, della quale è stata più volte avversaria. “Papà ha filmato il salto maledetto” ha detto. “Non c’era vento, eravamo al coperto, e non ho sbagliato qualcosa di specifico. Il destino ha voluto così” e lo racconta con serenità e come chi ha imparato a fare i conti con la sua condizione attuale, anche se “a volte piango, come capita a tutti”.
Nel futuro però c’è la ripresa degli studi e altro: “Vorrei finire farmacia, ho richieste per interventi motivazionali e mi piacerebbe creare una fondazione”. A settembre uscirà anche il suo libro, Il mio salto in una nuova vita: “Credo che sintetizzi bene i miei sentimenti”.