Inevitabile dare altro spazio a Luca Toni nella rivisitazione del match tra gli scaligeri e i bianconeri campioni in carica. Un esito imprevedibile ed una serata emotivamente forte per il centravanti dell’Hellas, che ha ricevuto il meritato tributo da tutto lo stadio Bentegodi. A fine partita Toni ha ribadito la sua volontà di rimanere nella famiglia gialloblù, per aiutare il Verona a recuperare quanto prima la massima serie. Quest’anno la tifoseria dell’Hellas ha offerto settimana dopo settimana uno spettacolo straordinario, incitando senza sosta la squadra nonostante i risultati estremamente negativi.
Era soprattutto la serata dell’addio al calcio di Luca Toni. Un addio che si è svolto nel migliore dei modi per l’attaccante gialloblù: difficile immaginare una soddisfazione più grande di una vittoria contro i campioni d’Italia (per di più imbattuti da 26 giornate) per una squadra già retrocessa e con tanto di gol per Toni. Il sigillo del campione del Mondo 2006 è arrivato su rigore, ma per rendere meno banale l’esecuzione dal dischetto ecco che Toni ha scelto il ‘cucchiaio’ per superare Neto – l’avrebbe fatto anche con Buffon? Gol del vantaggio per l’Hellas in una serata poi coronata dal successo scaligero e da una standing ovation per un campione che lascia il calcio giocato.
E’ stata la serata delle sorprese, a livello di risultato, svolgimento e numeri quella della sfida vinta dal Verona (ultimo) sulla Juve (prima) al Bentegodi. Dopo una striscia di 26 risultati utili consecutivi in Serie A (25 vittorie e un pari, di fatto il perchè – sintetizzato al massimo – la Juventus è ancora campione d’Italia) cade la squadra di Allegri, che pure chiude il match contro l’Hellas con il 58 (a 42%) del possesso di palla. 13 a 8 i tiri totali per i bianconeri, 5 a testa finiti nello specchio: molto più pericoloso però nel dettaglio il team gialloblu, con la Juve imprecisa e poco cattiva in zona-Gollini. Oltre che limitata dalla grande serata della difesa di Delneri. Il dato che impressiona di più però, nello scout fornito dalla Lega Serie A, è quello relativo alle palle perse: 26 per il Verona, addirittura 46 per la Juventus, che non trova in Lemina un buon centrale del centrocampo a 5, aiutato pochissimo peraltro anche da Asamoah e Sturaro, tra i peggiori. Passando ai singoli, 2 tiri in porta a testa per Dybala e Zaza, così come (per il Verona) per Toni e Viviani; la coppia d’attacco juventina è prima, con 6 occasioni costruite “in coppia”, per pericoli creati, senza però mai pungere davvero; l’ex attaccante del Sassuolo finisce dietro la lavagna per palloni persi, ben 9, seguito da Lemina. A testimoniare la buona prova, al netto della sofferenza in marcatura sugli scatenati avanti avversari, di Rugani e Barzagli infine, ecco il dato sui palloni recuperati: 6 per il giovane ex Empoli, 7 per il compagno. Una difesa che, anche nelle serate peggiori, riesce comunque a non sfigurare.
Queste le principali dichiarazioni che arrivano dagli spogliatoi nel post partita. Massimiliano Allegri a ‘Premium Calcio’ non risparmia critiche ai suoi: “Ci sono stati molti errori tecnici, siamo stati un po’ scollegati. Ci tenevamo a finire nel migliore dei modi, ma è un passo falso che deve far crescere la squadra. Il rischio nel festeggiare troppo è quello di arrivare a giocare la finale di Coppa Italia in condizioni non ottimali. Del resto anche col Carpi avevamo concesso tanti tiri in porta rischiando di capitolare e stavolta è successo davvero. Credo sia una sconfitta salutare per sabato e per la finale col Milan, forse è andata meglio così…”.
Gigi Delneri ci tiene invece a sottolineare un concetto: “E’ stata una stagione particolare, nella quale abbiamo vinto quando magari nessuno credeva fosse possibile e perso però troppe volte quando dovevamo invece piazzare i colpi decisivi. Un peccato, perchè – come si è visto stasera e anche contro il Milan – il livello direi che non è basso. Toni? Era giusto che fosse la sua serata, per quello che ha fatto qui a Verona e nel calcio italiano”. (Luca Brivio)
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