Sarà la Coppa America del centenario, quella che si disputerà da stanotte negli Stati Uniti in dieci città con 16 partecipanti con tutte le nazionali sudamericane più sei del Centro-Nord America, che si sfideranno fino alla finale del 26 giugno. L’ultima volta, solo un anno fa, a vincere fu il Cile che sconfisse in finale l’Argentina. Favorite d’obbligo saranno come di consueto l’Argentina e il Brasile, ma attenti ad altre Nazionali quali la Colombia, il Cile e l’Uruguay, ma anche agli Stati Uniti paese ospitante e al Messico. Ne abbiamo parlato con Massimo Margiotta, ex giocatore italo-venezuelano che ha partecipato alla Coppa America 2004. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Quali saranno le squadre favorite per il successo finale? Brasile e Argentina partono sempre col favore del pronostico, ma la Coppa America può sempre riservare delle grandi sorprese. Dico ad esempio Colombia e Stati Uniti, che potrebbero sfruttare il fattore campo.
Quale girone le sembra più difficile? Nel primo ci saranno la Colombia, il Costarica, gli Stai Uniti e il Paraguay, è un girone equilibrato. La Colombia però è la nazionale indubbiamente più forte, dovrebbe passare il turno. Il Costarica non lo conosco molto, so che ha battuto in amichevole il Venezuela 2-1. Il Paraguay è una buona squadra. Penso però che gli Stati Uniti, anche sfruttando il fattore campo, dovrebbero qualificarsi. Due edizioni fa ci fu la sorpresa Venezuela che, giocando in casa, arrivò in semifinale e perse ai rigori.
Cosa si attende in particolare da Brasile e Argentina? Sono due nazionali che partono come al solito con l’intenzione di vincere la Coppa America. Il Brasile però ha fatto delle scelte strane che sinceramente non comprendo molto, forse non punta in modo particolare a una competizione che ha già conquistato diverse volte.
Inciderà la presenza in questo stesso anno delle Olimpiadi… Sicuramente ci può essere da parte del Brasile più attenzione per le Olimpiadi di Rio. Poi c’è anche il torneo di qualificazione ai Mondiali 2018 che è un vero campionato sudamericano, molto importante anche quello.
Ci saranno comunque tante stelle come Higuain e Messi a nobilitare l’edizione del Centenario… E’ normale, tanto più che essendo l’edizione del centenario sarà una manifestazione speciale. Ci sono giocatori che sono abituati a vincere e vogliono farlo ancora.
Si possono scovare i talenti del futuro? E’ sempre stato così e sarà sempre così. Brasile e Argentina offrono più talenti, ma anche altre nazioni danno tanti futuri campioni. Ci sono anche diversi giocatori venezuelani che stanno venendo fuori e giocano in diversi campionati.
Stati Uniti paese ospitante, cosa pensa di questa decisione? Il calcio in America sta esplodendo, poi c’è anche un discorso economico che è dietro l’organizzazione di questa competizione negli Stati Uniti. (Franco Vittadini)