Il leader della Grande Boucle Christopher Froome ha parlato nella conferenza stampa odierna, esponendo le sue impressioni prima dell’ultima settimana di corsa. Il ciclista britannico del team SKY si è mostrato ottimista sulle proprie possibilità, in vista del rush finale del Tour de France 2016. Queste le sue parole riportate da gazzetta.it: “Sono in vantaggio, non si attacca tanto per attaccare ma ci vuole una ragione. E i quattro giorni che ci aspettano prima di Parigi saranno durissimi“. Froome indossa la maglia gialla ormai dall’ottava tappa, quella che lo ha visto tagliare per primo il traguardo di Bagneres-de-Luchon; da allora il trentunenne di origini keniote non ha più mollato la vetta della classifica generale. Froome ha già vinto due volte il Tour de France, nel 2013 e nel 2015 e in entrambe le volte è calato nelle ultime puntate della corsa: sarà così anche questa volta? Il diretto interessato risponde: “Ho lavorato perché non sia così, per vivere la mia ultima settimana migliore di sempre al Tour. Ho molta fiducia che il meglio debba ancora venire. Se non abbiamo visto grandi attacchi è stato perché le due settimane di gara sono state davvero molto esigenti. Io penso di essere in una posizione invidiabile. Se ho paura di qualcosa? Incidenti meccanici o cadute“.
Domani ricomincerà il Tour de France 2016 con la diciaessettesima tappa che da Berna terminerà a Finhaut Emosson. All’inizo di questa ultima emozionante settimana del Tour francese le varie classifiche sembrano ormai abbastanza definite anche se è la sorpresa e lìimprevisto è sempre dietro l’angolo. Ormai da giorni leader della classifica generale del Tour, Chris Froome si presenterà domani alla linea di partenza della tappa con alle spalle nuovamente la maglia gialla. Froome nella tappa di ieri ha tagliato il traguardo tranquillamente in gruppo, solido e sicuro del suo vantaggio accumulato in classifica generale: per il portacolori della Sky però la taopa è stata più complicata del previstom come lui stesso ha affermato: “ stato un finale abbastanza difficile ed ho cercato in tutti i modi di stare lontano dai guai. Oggi è stata una giornata dura e ora credo che tutti vogliamo il giorno di riposo. Personalmente sono molto stanco, ma sono molto motivato e la squadra sta facendo grandi cose. Penso che non siamo mai stati così forti in vista della terza settimana”. Non nasconde dunque la fatica Chris Froome, ma il ciclista britannico sembra fiducioso di riuscire a concludere il Tour de France 2016 con indosso a cora la maglia gialla.
Secondo ed ultimo giorno di riposo nella Grande Boucle, i ciclisti possono approfittarne per ricaricare le batterie e preparare le strategie in vista delle ultime cinque tappe, che chiuderanno il Tour de France 2016. L’ultima ha premiato Peter Sagan, primo al fotofinish sull’arrivo di Berna dove uno dei protagonisti più attesi era il corridore di casa ovvero Fabian Cancellara, nato proprio nel Canton della capitale svizzera. Il trentacinquenne del team Trek-Segafredo sperava di concludere i 209 chilometri da Moirans-en-Montagne a Berna con la vittoria di tappa, ma si è dovuto accontentare del sesto posto. Al termine della frazione Cancellara ha espresso le sue sensazioni parlando con i giornalisti che lo attendevano: “La giornata di domenica a Culoz -riporta La Gazzetta dello Sport in edicola oggi- non era fatta per me. Oltre 4000 metri di dislivello in 160 chilometri. Sono andato in crisi sull’ultima salita. Il caldo non mi piace, ho finito la giornata perdendo cinque chili. Ci ho messo tutto lo stesso per arrivare davanti qui a Berna, era speciale per me. Però ho sentito la fatica e in quello sprint no, non potevo fare meglio del sesto posto che ho ottenuto“. Cancellara ha pagato la stanchezza derivante dalla tappa di domenica, quella da Bourg-en-Bresse fino a Culoz vinta dal colombiano Jarlinson Pantano, davanti al polacco Rafal Majka e al francese Alexis Vuillermoz. Lo svizzero ha già annunciato che al termine del 2016 si ritirerà dal ciclismo, la sua missione al Tour de France 2016 però non è ancora terminata: “Dobbiamo restare concentrati. Abbiamo Bauke Mollema secondo in classifica generale, bisogna lavorare per lui“. Mollema viaggia con un ritardo di 1 minuto e 47 secondi dalla maglia gialla Chris Froome; dal canto suo Cancellara ha aggiunto che la sua stagione non si concluderà con il Tour de France 2016, nel frattempo questa sera si terrà per lui un ricevimento d’onore organizzato dall’agente Armin Meier.
Se Chris Froome rimane in testa ormai da giorni alla graduatoria generale per la maglia gialla, altrettanto si può dire di Peter Sagan rispetto alla classifica a punti del Tour de France 2016. Con la vittoria nella tappa di ieri, lo slovacco del team Tinkoff ha aumentato ancora il suo vantaggio verso la conquista della maglia verde. I punti di Sagan sono diventati 405, ben 114 in più rispetto ai 291 di Mark Cavendish (Dimension Data) che occupa la seconda posizione in questa graduatoria. A completare il podio provvisorio della classifica a punti il tedesco Marcel Kittel: per il ventottenne tedesco della Etixx-Quick Step 228 punti. A seguire nella top ten troviamo il francese Bryan Coquard (Direct Energie, 156 punti), il norvegese Alexander Kristoff (Katusha, 152 punti), l’australiano Michael Matthews (Orca-BikeExchange, 143), il tedesco André Greipel (Lotto Soudal, 128), il belga Greg Van Avermeaet (BMC, 119) ed il suo connazionale Thomas De Gendt (Lotto Soudal, 106) e al decimo posto lo spagnolo Daniel Navarro (Cofidis, 105 punti). Nel Tour de France 2016 Peter Sagan ha vinto tre frazioni: oltre all’ultima di lunedì anche la seconda tappa del 3 luglio (Saint Lo-Cherbourg-en-Cotentin) e l’undicesima del 13/7 (Carcassone-Montpellier). Dalla decima tappa invece il fuoriclasse slovacco indossa la maglia verde, sfilata dalle spalle di Mark Cavendish.
Stiamo per vivere una settimana importante del Tour de France 2016, perché dalle prossime quattro tappe emergeranno vincitori e vinti. Tutte le maglie sembrano consolidate: Chris Froome, ad esempio, ha confermato il suo strapotere ed è di conseguenza favorito per la vittoria finale. Solo Nairo Quintana e Bauke Mollema sembrano in grado di poter provare a dare filo da torcere al leader di Team Sky. Il discorso podio è interessante, perché il colombiano è a pochi secondi da Froome, quindi potrebbe tentare l’assalto alla maglia gialla. Il rischio, però, è che perda l’attuale piazzamento. Il corridore olandese, invece, è il favorito per il terzo posto. Finora si è dimostrato in forma, ma il rischio è che possa pagare la stanchezza nella fase finale. Attenzione agli outsider, come Richie Porte, che è in forma e può contare sull’aiuto del team BMC. Anche Alejandro Valverde e Fabio Aru si candidano come protagonisti. Per le altre maglie, invece, i discorsi sembrano ormai chiusi: Peter Sagan può considerarsi virtualmente vincitore della maglia verde, mentre Adam Yates e Rafal Majka sono favoriti rispettivamente per la classifica giovani e la maglia a pois.
Oggi il Tour de France 2016 osserva il suo secondo giorno di riposo fermandosi a Berna, dove ieri Peter Sagan ha vinto in volata per pochi millimetri su Alexander Kristoff. La carovana dunque si ferma nella capitale della Svizzera con una classifica generale che vede sempre in prima posizione Chris Froome, il britannico del Team Sky che è in maglia gialla fin dall’ottava tappa, quando vinse a Bagneres de Luchon. Nulla ieri è cambiato, dunque sul podio virtuale continuiamo a vedere l’olandese Bauke Mollema (Trek-Segafredo) in seconda posizione e l’altro britannico Adam Yates della Orica-BikeExchange terzo. Il riposo odierno arriva però alla vigilia di ben quattro tappe consecutive sulle Alpi che potrebbero dire molto, a partire dal duro arrivo in salita di domani a Finhaut-Emosson (ancora in Svizzera), sarà dunque fondamentale affrontare al meglio anche questa giornata di riposo, che non per tutti sarà gradita. C’è infatti chi fa fatica a ripartire dopo lo stop, dunque oggi ogni corridore lavorerà in modo diverso, secondo le sue caratteristiche, per essere pronto alle grandi fatiche di domani e dei prossimi giorni. Quanto alle altre graduatorie, è ormai solidissimo il dominio dello stesso Peter Sagan nella classifica a punti (maglia verde), mentre in maglia a pois troviamo il polacco Rafal Majka, leader della classifica Gpm fin da domenica. Questa però è la graduatoria che al momento sembra più aperta, a differenza delle altre compresa quella della maglia bianca (miglior giovane) dove il primo posto di Adam Yates sembra molto solido.
La vittoria odierna di Peter Sagan nella sedicesima tappa del Tour de France 2016 mette di fatto la parola fine alla lotta per la maglia verde della classifica a punti, dove il campione del Mondo ha un margine di vantaggio ormai incolmabile per qualunque avversario. Quanto invece alla classifica generale, il leader continua naturalmente ad essere Chris Froome, che anche mercoledì (dopo il giorno di riposo) indosserà la maglia gialla. Giornata al Tour de France che possiamo definire tranquilla per il capitano del Team Sky, che d’altronde finora non ha dovuto soffrire troppo nemmeno nelle tappe di montagna: adesso mancano solamente (si fa per dire) i quattro giorni durissimi sulle Alpi, staremo dunque a vedere che cosa potrà succedere dopo il giorno di riposo…
Il Tour de France è sempre capace di regalarci spunti, anche con uno sprint intermedio praticamente senza volata. Questo significa che per la classifica a punti tutti si sono rassegnati: nessuno toglierà la maglia verde a Peter Sagan, che dunque vincerà questa classifica per il quinto anno consecutivo, a patto naturalmente che il campione del mondo arrivi a Parigi domenica. Il margine di vantaggio di Sagan è molto ampio su Mark Cavendish e le tappe che potrebbero essere favorevoli al britannico sono ormai solamente quella di oggi e appunto quella di domenica sui Campi Elisi. Quindi possiamo anche sbilanciarci: salvo un malaugurato ritiro, Sagan indosserà ancora una volta il verde a Parigi e per Peter sarebbe il premio meritato a un Tour nel quale è stato splendido protagonista, con due vittorie di tappa e non solo…
Il Tour de France è sconfinato in Svizzera, ne approfittiamo allora per andare a vedere come si stanno comportando i corridori svizzeri nella classifica. Per quanto riguarda la generale, il migliore è Sebastien Reichenbach della Fdj che, anche grazie alla fuga di ieri, è quattordicesimo con 8’40” di ritardo dalla maglia gialla Chris Froome. Molto più lontani tutti gli altri, se si considera che il secondo elvetico è Steve Morabito, trentasettesimo con oltre un’ora di ritardo. Nella classifica a punti (maglia verde) il migliore è ancora Reichenbach, che però è solamente settantatreesimo con 16 punti. Stesso identico discorso per la classifica Gpm (maglia a pois): il migliore è di nuovo Reichenbach, sedicesimo con 18 punti. Infine, nella classifica dei giovani (maglia bianca) non ci sono corridori elvetici in corsa. Nella storia due volte la Svizzera ha vinto il Tour de France, ma sono ricordi lontanissimi: nel 1950 si impose Ferdi Kubler, l’anno successivo vinse invece Hugo Koblet. L’ultimo podio risale invece al 1999, quando Alex Zulle fu secondo alle spalle di Lance Armstrong nel primo dei sette Tour vinti dall’americano, poi revocati ma non riassegnati.
Ieri per la classifica del Tour de France poteva essere una giornata interessante, ma quasi nulla è successo. Merito della forza e della compattezza del Team Sky, ma anche colpa di avversari decisamente troppo timidi. Tra i pochi che hanno tentato di fare qualcosa c’è stata sicuramente l’Astana: oltre all’inserimento di Vincenzo Nibali e Tanel Kangert nella fuga da lontano, abbiamo visto Diego Rosa fare il ritmo sulla penultima salita e il capitano Fabio Aru muoversi sull’ultima, come solo Romain Bardet ha fatto fra gli altri big. Alla fine nulla è successo, ma possiamo essere fiduciosi in un Aru in crescendo. Il sardo ha detto di non avere insistito quando ha capito che, con Sky ancora compatta al servizio della maglia gialla Chris Froome, ben poco sarebbe potuto succedere. Inoltre Fabio ha lodato il lavoro di tutta la squadra e ha aggiunto: “Non bisogna smettere di credere e di provarci, anche se dipenderà da come gireranno le gambe”. Almeno siamo sicuri che Aru ci proverà, chissà se gli altri lo faranno…
Continuando la nostra panoramica sulla classifica del Tour de France con speciale riferimento alle altre graduatorie, parliamo adesso della classifica dei giovani, quella caratterizzata dalla maglia bianca. Il leader della classifica riservata ai nati dal 1991 in poi continua ad essere il britannico Adam Yates della Orica-BikeExchange, che è anche terzo nella generale guidata dalla maglia gialla Chris Froome. Qualcosa di interessante è però successo nella tappa di ieri: infatti è giunto con un ritardo molto pesante il francese Warren Barguil, sempre terzo nella graduatoria dei giovani ma adesso staccato di ben 16’20” da Yates e quindi ormai fuori gioco. Di fatto dunque ormai per la maglia bianca sarà un duello fra due soli contendenti: l’unico credibile rivale rimasto per Yates è infatti il sudafricano Louis Meintjes della Lampre-Merida, dodicesimo nella generale e secondo nella classifica dei giovani con 3’03” di ritardo dal leader Yates.
Parlando di classifica del Tour de France, ieri le maggiori emozioni sono arrivate dalla classifica Gpm, dal momento che è cambiato il leader della maglia a pois. Al primo posto della classifica degli scalatori troviamo adesso il polacco Rafal Majka della Tinkoff, già primo per un solo giorno durante il trittico pirenaico e soprattutto già vincitore finale di questa graduatoria nel Tour de France di due anni fa, quello dominato da Vincenzo Nibali. Majka ha raccolto la bellezza di 50 punti complessivi nei numerosi Gpm che caratterizzavano la tappa di ieri e in questo modo è salito a quota 127 punti, accumulando un ottimo margine di vantaggio sul vecchio leader, il belga Thomas De Gendt che di punti ne ha 90, soprattutto per merito del trionfo sul Mont Ventoux. Terzo posto per lo spagnolo Daniel Navarro a quota 69 punti, per Majka dunque un buon margine di vantaggio, ma ci attendono ancora tanti giorni sulle Alpi e dunque i giochi per la maglia a pois sono ancora apertissimi.
La generale vede sempre in maglia gialla il britannico Chris Froome, ma adesso andiamo ad analizzare più nel dettaglio la situazione della classifica a punti, che vede sempre saldamente in maglia verde il campione del Mondo Peter Sagan. il corridore slovacco infatti ha 340 punti contro i 278 del primo inseguitore, il britannico Mark Cavendish. Un margine ottimo se si considera che di fatto restano solo due tappe adatte alle caratteristiche di Cavendish, cioè quella di oggi (e non è detto, perché il finale è ostico) e quella di domenica a Parigi. Difficile dunque recuperare il ritardo: se Sagan arriverà sui Campi Elisi, la quinta maglia verde consecutiva sarà certamente sua. Di fatto dunque già tagliati fuori tutti gli altri, a partire dal tedesco Marcel Kittel che è terzo con 228 punti.
La generale per la maglia gialla vede ancora in testa Chris Froome, britannico del team SKY che guida con 1 minuto e 47 secondi di vantaggio sull’olandese della Trek-Segafredo Bauke Mollema. La settimana di lunedì 18 luglio 2016 comincia con la tappa numero 16 del Tour de France, che si snoderà da Moirans-en-Montagne fino a Berna, la capitale della Svizzera; nella giornata di martedì seguirà il secondo ed ultimo giorno di riposo della corsa.
Facendo un passo indietro ripercorriamo lo sviluppo della frazione domenicale, vinta dal colombiano Jarlinson Pantano. La 15esima tappa del Tour de France. Lunga 160 chilometri con partenza da Bourg en Bresse ed arrivo a Culoz, si è svolta completamente sul massiccio del Giura, con il passaggio dei corridori su ben sei GPM, con il Grand Colombier scalato due volte da due versanti diversi, prima dellultima parte in pianura per arrivare a Culoz. La vittoria è andata al colombiano Pantano, portacolori della Iam, che ha regolato in volata il compagno di fuga Rafa Majka, precedendo di poco, sei secondi, unaltra coppia, formata da Vuillermoz e da Reichenbach, che è il corridore che trae il maggior vantaggio da questa tappa, scalando diverse posizioni in classifica generale. Dietro di loro sono arrivati, alla spicciolata, altri componenti della fuga a trenta che ha caratterizzato gran parte della corsa.
Al quinto posto troviamo il francese Alaphilippe, che ha accusato un ritardo da Pantano di 22 secondi ed ha preceduto Pauwels, sesto, e laltro francese, Rolland, di 3 secondi. Ottavo posto per Zakarin, che ha tagliato il traguardo di Culoz con 1 minuto e 30 secondi di ritardo, insieme a Navarro, nono. Il decimo allarrivo è stato Slagter, che è arrivato con 2 minuti ed 8 secondi di ritardo. Il Gruppo degli uomini di classifica, comprendente la maglia gialla, Chris Froome, è arrivato ad oltre quattro minuti dal vincitore e non ci sono stati distacchi, consentendo così al corridore britannico di conservare con tranquillità la prima posizione. Lunica formazione a tentare degli attacchi in salita è stata lAstana di Aru e Nibali, con un piccolo contributo da parte di Valverde, ma gli uomini del team Sky non hanno mai perso la calma, portando quasi in carrozza il loro capitano al traguardo.
Lunico corridore inserito nei primi dieci che ha perso qualcosa in questa tappa è stato il belga Van Garderen, che ha accusato un ritardo nei confronti della maglia gialla e degli altri di 1 minuto e 28 secondi. Per Pantano si tratta di una vittoria di tappa fortemente voluta, che fa il paio con quella ottenuta nellultima tappa del Giro di Svizzera poche settimane fa. Il colombiano è stato sempre in fuga, ed ha inseguito prima Dumoulin, poi per due volte Rafal Majka, che alla fine ha anche battuto in volata nonostante il polacco fosse riuscito a scattare da dietro, in posizione favorevole.
Una vittoria che fa di Pantano uno dei pezzi migliori per il prossimo mercato ciclistico, visto che la sua attuale squadra, la Iam, chiuderà i battenti alla fine di questa stagione. Come detto la tappa di oggi non ha portato scossoni alla classifica generale, salvo la perdita di posizioni per Van Garderen. In testa resta il dominatore sin qui della Grand Boucle, il britannico Froome, che mantiene inalterato il vantaggio nei confronti dellolandese Mollema, staccato di 1 minuto e 47 secondi. Inalterato anche il terzo posto con Yates a 2 minuti e 45 secondi, precedendo Quintana, anche oggi sempre a ruota; il quinto posto è di Valverde, a 3 minuti e 17 secondi, oggi allattacco ma senza fortuna; sesto posto per Romain Bardet, con un distacco di 4 minuti e 4 secondi, settimo per laustraliano Porte, a 4 minuti e 27 secondi dal leader, ottavo per Van Garderen, che perde così due posizioni e adesso insegue a 4 minuti e 47 secondi, precedendo Daniel Martin, nono, ed il nostro Aru, decimo, con distacco invariato di 5 minuti e 16 secondi, ed uno dei pochi che hanno provato ad attaccare nel corso di questo tappone.
Nessun cambio per quanto riguarda i primi 10 della classifica a punti, con Peter Sagan ancora saldamente in maglia verde davanti a Cavendish e Kittel. Si è ripreso invece la maglia a pois il polacco Majka, secondo al traguardo e grande attaccante per tutta la giornata. Il corridore della Tinkoff precede De Gendt e Navarro. Tutto invariato per la classifica dei giovani con Yates che conserva la maglia bianca, precedendo Mantjes e Barguil.
La prima fuga di giornata è stata lanciata da Nibali e dal compagno di squadra allAstana, Tanel Kangert; i due si sono portati dietro 38 compagni di fuga, tra i quali il vincitore di tappa, Pantano. A 60 chilometri dallarrivo, lo stesso Nibali si è messo in caccia di Tom Dumoulin, che aveva preso un vantaggio sul gruppo degli attaccanti. Quando poi si saliva per la prima volta la Grand Colombier, si è staccato, rientrando nel gruppo dei migliori per mettersi al servizio di Aru. E proprio sulla salita “Hors Categorie”, lAstana ha attaccato anche con Diego Rosa, ed ha ottenuto di lasciare indietro uno dei migliori gregari di Froome, Sergio Henao.
Nibali ha scortato il compagno sino allinizio della seconda scalata al Grand Colombier, e qui è stato il momento di Aru, che ha avuto manforte solo da Valverde, con Froome, che è stato riportato sotto dai suoi gregari portandosi dietro tutti gli altri. Subito dopo è stata la vota dellattacco di Bardet, ma con ancora meno successo di Aru e Valverde. Intanto davanti il gruppo si sfilacciava e si formava la coppia di testa Pantano-Majka, che è riuscita ad arrivare sino al traguardo. A fine tappa per Diego Rosa anche la bella notizia della convocazione nella nazionale che correrà la prova in linea alle Olimpiadi.
1 Christopher Froome (GBR, SKY), 72h40’38”
2 Bauke Mollema (Ola, Trek-Segafredo), +1’47”
3 Adam Yates (GBR, Orica-BikeExchange), +2’45”
4 Nairo Quintana (Col, Movistar), +2’59”
5 Alejandro Valverde (Spa, Movistar), +3’17”
6 Romain Bardet (Fra, AG2R La Mondiale), +4’04”
7 Richie Porte (Aus, BMC), +4’27”
8 Tejay Van Garderen (USA, BMC), +4’47”
9 Daniel Martin (Ira, Etixx-Quick Step), +5’03”
10 Fabio Aru (Ita, Astana), +5’16”