La “talpa” di Football Leaks è Rui Pinto. Ormai non ci sono più dubbi: l’hacker portoghese arrestato la settimana scorsa a Budapest è effettivamente “John”. L’uomo che ha fatto tremare il calcio mondiale e ha acceso i riflettori, ad esempio, sul caso Mayorga e il presunto stupro di Cristiano Ronaldo, è un nerd di 30 anni. Lo ha confermato in modo incontrovertibile l’esperto avvocato francese William Bourdon, che si è occupato di molti importanti informatori e ora rappresenta proprio Pinto. Lo ha rivelato in un’intervista al quotidiano tedesco Der Spiegel, che ha avuto modo di manovrare il materiale scottante di Football Leaks. «Pinto è assolutamente consapevole del terremoto che ha provocato, il suo desiderio che vengano divulgate informazioni utili all’interesse pubblico», ha dichiarato l’avvocato. Pinto potrebbe essere considerato l’Assange del calcio, ma preferisce autodefinirsi un “whistleblower”.
FOOTBALL LEAKS, L’HACKER RUI PINTO È LA “TALPA”
Si tratta di un termine inglese che non ha una tradizione specifica in Italia: “whistleblower” indica chi, lavorando all’interno di un’azienda pubblica o privata, è testimone di un comportamento irregolare e decide di segnalarlo a media e giudici. L’avvocato Bourdon ha parlato anche delle ragioni per le quali il suo assistito ha deciso di sottrarre una massa gigantesca di documenti privati con raffinate tecniche di hackering e una fitta rete di fiancheggiatori. Ma anche delle accuse di estorsione al fondo di investimento Doyen Sports e della richiesta di estrazione arrivata dal Portogallo. Ma ha anche confermato un aspetto decisivo per le indagini: il suo assistito sta collaborando con gli investigatori di molti Paesi europei. Ora ad esempio sta parlando con la PNF (Parquet National Financier), ufficio del procuratore finanziario francese, con Pacon Damian Graf, procuratore straordinario svizzero responsabile per il caso Fifa, e con il procuratore federale a Bruxelles. Non ha dato risposte invece sulla possibilità di fornire delucidazioni agli investigatori di Las Vegas sul caso Mayorga.