Buona la prima. L’Italia di Prandelli si ritrova nel momento più importante e strappa un punto alla Spagna campione del mondo, nella prima giornata del Gruppo C degli Europei. Lo fa attraverso una partita gagliarda, caratterizzata da grande cuore, ma anche da un’abnegazione tattica praticamente inappuntabile. Non è stato facile, ma al cospetto delle furie rosse la sofferenza era da mettere in preventivo. L’1 a 1 premia il lavoro di Prandelli e l’intuizione, quanto mai indovinata, di passare al 3-5-2. Una scelta solo apparentemente avventata, considerando gli ultimi anni trascorsi sperimentando il 4-2-3-1. Dietro al cambio di modulo non c’è tanto la volontà di rinnegare ciò che è stato fatto sino ad oggi, quanto la consapevolezza di dover apportare correttivi ad un sistema che stava iniziando ad evidenziare crepe preoccupanti dopo le tre sconfitte giunte proprio a ridosso della manifestazione continentale. Probabilmente il pareggio odierno non potrà essere giustificato semplicemente con il nuovo assetto tattico, ma sicuramente quest’ultimo ha pesantemente indirizzato la gara, nascondendo nell’armadio i problemi della nostra nazionale e fornendoci una inaspettata solidità difensiva. Per analizzare al meglio le scelte di Prandelli, abbiamo allora chiesto aiuto a Pasquale Marino, ex allenatore di Genoa e Udinese, che in esclusiva per IlSussidiario.net ci ha dato una mano in una lettura tattica della partita.
Che ne pensa del cambio di modulo?
“Il passaggio al 3-5-2 è stata una scelta azzeccata, l’accorgimento necessario per questo tipo di partite. L’Italia è riuscita a far muro davanti alla difesa, impedendo le verticalizzazioni degli spagnoli e chiudendo le vie centrali.
Un esperimento saltuario o da riproporre per tutto l’europeo?
Direi che può essere utilizzato anche per tutto l’Europeo.
Quali sono state le altre chiavi tattiche?
Sicuramente il pressing alto degli attaccanti è stato importantissimo. Inoltre l’esperimento di De Rossi come difensore centrale mi ha convinto a pieno. A mio parere è stato senza ombra di dubbio il migliore in campo.
Con il ritorno di Barzagli, lo riporterebbe a centrocampo o lascerebbe tutto com’è?
Dal momento che la difesa ha retto benissimo così, almeno per la prossima gara non cambierei nulla.
Cosa potrebbe invece essere migliorato?
Forse avrei fatto entrare prima Di Natale. Totò meriterebbe di giocare titolare e non mi stupisce affatto che si sia sbloccato anche con la maglia della nazionale: lui è un grandissimo.
Con un Di Natale così possiamo puntare alla vittoria finale?
Questo non lo so e non posso dirlo. Quello che posso dire però è che deve giocare, perché merita.
(Massimiliano de Cesare)