Sorpresa nella prima partita del gruppo C (che comprende anche Nigeria e Burkina Faso, in campo alle 19): l’Etiopia ferma sull’1-1 i campioni in carica dello Zambia che, pur acciaccati e con problemi avuti nel corso di tutta la preparazione, erano nettamente favoriti. Il risultato è ancor più clamoroso se pensiamo che le Antilopi hanno giocato tutto il secondo tempo in dieci uomini e che, andati sotto al termine della prima frazione, hanno comunque continuato a giocare come sapevano, trovando la via del pareggio. Ora entrambe le squadre hanno possibilità di qualificarsi ai quarti di finale, ma è lo Zambia ad aver sprecato un match point, mentre l’Etiopia di Bishaw può esultare: mancava alla Coppa d’Africa da 31 anni e ha festeggiato il ritorno con un pareggio.
E’ il terzo pareggio in cinque incontri, ma questa è stata di gran lunga la partita più divertente di quelle giocate fino a qui. Lo Zambia ha provato a far venire fuori il suo tasso atletico superiore, ma l’Etiopia ha giocato il suo calcio fatto di pressing alto e manovre geometriche e veloci e ha costantemente messo sotto scacco i Chipolopolo, che alla fine non sono riusciti a incidere e hanno anche creato poche occasioni da rete, soccombendo sul piano del ritmo ai più freschi avversari.
C’è un’attenuante: la squadra di Hervé Renard ha avuto mille problemi nel corso della lunga preparazione al torneo. Anche così tuttavia i campioni in carica hanno deluso: erano superiori all’Etiopia e per 50 minuti hanno giocato con l’uomo in più, eppure pur spingendo sull’acceleratore e tenendo il pallino del gioco si sono confermati lenti nell’impostazione e senza idee in attacco. Il tecnico francese dovrà lavorare molto se vorrà qualificare i suoi alla seconda fase.
Grande gara per le Antilopi di Bishaw: sotto di un gol e un uomo, l’Etiopia che aveva già iniziato molto bene la partita non si è disunita, non ha cambiato atteggiamento tattico e ha continuato a fare il suo gioco, che alla lunga è risultato vincente. E’ una squadra che può fare strada, a patto che riproponga l’ottima prestazione di oggi e ripresenti uno scintillante Said.
Ammonisce cinque giocatori: quattro dello Zambia, uno dell’Etiopia a partita finita. Gialli che ci stanno tutti, così come è giusto concedere il rigore ed espellere Tassew per un entrata folle su Chisamba. Dirige bene la partita, forse fischiando un po’ troppo in avvio di ripresa; aiutato bene dai suoi collaboratori sui fuorigioco.
Era stato l’eroe di Libreville, si conferma eroe qui: ancora una volta para un rigore decisivo, e poi è sempre sicuro nelle uscite. E’ il pezzo pregiato della squadra.
Sempre propositivo, spinge con costanza e mette in mezzo palloni interessanti che però non vengono sfruttati dai compagni.
Lento e impacciato, il fisico non lo aiuta quando buca un pallone che potrebbe costare lo 0-1; poi esce dall’area senza sapere dove andare e viene infilato dal taglio di Girma.
Leggermente meglio, ma anche lui male. Migliora leggermente la pagella con un paio di anticipi in uno contro uno, ma deve registrare posizione e timing di intervento.
Stantuffo inesauribile a sinistra, martella la fascia come se non ci fosse un domani, difende e attacca. Esce lui e lo Zambia prende gol su quel lato: un caso?
( Dovrebbe dare vitalità in attacco, in realtà sciupa un paio di occasioni ghiotte che gli capitano nel finale. Ma almeno ha lo spunto)
Inizio shock: fallo da rigore su Said. Si riscatta prendendosi il fallo da rosso del portiere avversario, poi prende in mano la squadra dettando tempi di gioco, ma non basta.
Ci prova e ci riprova: sa di avere qualità e prova a metterla al servizio della squadra, ma spesso e volentieri si estranea dal gioco.
Negativo. Era stato uno dei segreti dello Zambia campione di dodici mesi fa, oggi non è mai entrato in partita. ()
Inizia bene, poi si perde nei flutti del centrocampo dell’Etiopia, che fa densità e gli impedisce di giocare liberamente.
Capitano coraggioso che fa mille chilometri per dare una mano. Ottimo l’assist per il gol, ma spesso e volentieri non riesce a trovare il guizzo giusto. ()
Non fosse per il gol sarebbe anche da 5: fa a sportellate con i difensori ma non ne becca una. Anche l’anno scorso era stato l’anello debole.
All. RENARD 6 La colpa non è sua: l’anno scorso ha fatto un miracolo, stavolta ha tanti problemi e gli avversari lo conoscono. Non ha troppe alternative: chiamato a riscattarsi contro la Nigeria.
Bella parata su Katongo, poi rischia di compromettere gara e torneo dei suoi con un’uscita scomposta, fuori tempo e pericolosa su Chisamba. Rosso sacrosanto, salterà la prossima.
Poco appariscente, ma sempre nel vivo dell’azione. Si trova di fronte prima Musonda e poi Chisamba, riesce a contenerli pur senza stravincere il duello.
Centrale attento e ordinato, lui e Hailu non fanno vedere la palla a Mbesuma e chiudono ogni varco. Sorpreso solo in occasione del gol avversario.
Voto da condividere con il compagno di reparto: anche lui sorpreso da Mbesuma, per il resto semi-insuperabile.
Prende un giallo per perdita di tempo al 94′: evitabile e rischioso. Ma la sua partita è buona, cerca anche di spingere con continuità.
Partita enorme. Parte davanti alla difesa ma lo trovi davanti a pressare i difensore avversari o in difesa ad aiutare. Pazzesco per continuità di rendimento e fiato, non molla un centimetro. Anima della squadra.
Inizia bene senza demeritare, poi la follia di Tassew costringe Bishaw a sostituirlo.
( Lo Zambia non tira praticamente mai in porta: si dimostra affidabile nelle uscite e nel dare sicurezza al reparto)
Altro centrocampista che ha otto polmoni. Segna un gol preziosissimo con un grande inserimento, va vicino al secondo poco dopo, corre per quattro. Esempio da capitano.
() Non si vede troppo, forse è l’unico che non riesce a dare un grande contributo, ma anche lui erige il fortino nel finale.
Costretto dopo mezz’ora a giocare in un ruolo non suo, si danna l’anima pur senza ripetere l’ottimo avvio. Partita di sacrificio, ha talento per emergere.
( Dopo un minuto pesca Said in profondità, il compagno esegue l’assist e l’Etiopia pareggia. La sua gara in un frame. Decisivo)
Peccato per il rigore sbagliato e un pallonetto impreciso: senza, avrebbe un voto e mezzo in più. Fa reparto da solo: punta in uno contro uno, difende palla, ispira i compagni, fa l’assist del pareggio. Ha 24 anni e gioca in Egitto: forse ancora per poco.
All. BISHAW 7 Incide eccome nella partita: fa giocare i suoi alti e in pressing costante, e rimasto in 10 decide di non barricarsi ma continuare come prima. Mossa vincente: la sua Etiopia meriterebbe anche qualcosa in più e mostra a tutti che può andare lontano. E se fosse lo Zambia del 2013?
(Claudio Franceschini)
Marcatori: 48′ pt Mbesuma (Z), 65′ Girma (E)
Mweene; Nkausu, Sunzu, HimoondeMusonda (60′ J. Mulenga); Chisamba; Kalaba, Chansa (76′ M. Mulenga), Sinkala; C. Katongo (85′ Mayuka), Mbesuma. All. Renard
Bancha; Tesfaye, Eliase, Ainalew Hailu, Abebaw Butako; Asrat Megersa; Bekele (39′ Tadele), Adane Girma, Teshome (94′ Ibrahim); Kebede (64′ Hintsa), Saladin Said. All. Bishaw
Arbitro: Otogo (Gabon)
Ammoniti: Sunzu (Z), Chisamba (Z), Musonda (Z), Mbesuma (Z), Butako (E)
Espulsi: 35′ Tassew (E)