Alle 19 di questa sera, al Royal Bakofeng Stadium di Rustenburg (Sudafrica), scendono in campo Tunisia e Algeria, nella seconda partita del gruppo D della Coppa d’Africa 2013. Sono due nazionali tra le più nobili del Continente Nero: potremmo definire questa partita il derby del Maghreb. La rivalità esiste, la gara è sentita e anche per questo sfugge ai pronostici della vigilia. Entrambe le nazionali hanno vinto una Coppa d’Africa a testa e alcune partecipazioni ai Mondiali, ma negli ultimi anni si sono leggermente ridimensionate e non sono più riuscite a ripetere certi risultati. Prendere i tre punti questa sera è importante perchè questo è il gruppo di ferro del torneo: dunque una vittoria significherebbe fare un bel passo avanti verso la qualificazione ai quarti di finale, specialmente se consideriamo che delle sei partite giocate finora ben cinque sono terminate in parità. Ovviamente se questa sera dovesse uscire il sesto pareggio non sarebbe comunque un risultato negativo nè per la Tunisia nè per l’Algeria: entrambe le squadre resterebbero in piena corsa per la qualificazione al turno successivo, perchè la formula prevede che ai quarti di finale accedano le prime due classificate di ogni girone (che sono quattro). Quasi dispiace che una di queste formazioni – probabilmente, viste le avversarie – dovrà abbandonare in anticipo il torneo, ma sono le regole strette della manifestazione, e inoltre la forza va sempre dimostrata sul campo. Quello che proveranno a fare Tunisia e Algeria questa sera: entrambe vogliono tornare ai fasti che le competono.
La Tunisia è alla sua quindicesima partecipazione in Coppa d’Africa. Ha vinto una volta, nel 2004: in finale aveva superato il Marocco (altro derby del Maghreb). Era guidata all’epoca da Roger Lemerre, che fu assistente di Aimé Jacquet nella vittoria mondiale della Francia nel 1998 e l’anno seguente guidò personalmente i Bleus alla conquista dell’Europeo. In campo c’erano giocatori come Trabelsi (passato dall’Ajax), Bouazizi, Haggui (tre anni nel Bayer Leverkusen). I giocatori di oggi hanno più esperienza nei campionati europei, anche se non è presente Sami Allagui, forse la stella della squadra (gioca nell’Hertha Berlino, in precedenza era nel Mainz dei miracoli che vinse le sette partite iniziali della Bundesliga 2010/2011). La storia della Tunisia nelle manifestazioni internazionali non è povera di soddisfazioni, ma grandi risultati non ne sono stati colti tantissimi: in Coppa d’Africa c’è un secondo posto nel 1996 (finale persa contro il Sudafrica padrone di casa), mentre ai Mondiali la squadra si è qualifcata per tre edizioni consecutive tra il 1998 e il 2006, tuttavia mai riuscendo a superare il primo turno. L’allenatore di oggi è Sami Trabelsi, alla guida della nazionale dal 2011 e quindi artefice dei quarti di finale dello scorso anno. Un nome da segnare con il circoletto rosso: Youssef Msakni, 22 anni, nell’edizione 2012 uno dei talenti emergenti africani. Si è trasferito a inizio anno dall’Esperance Tunisi al Lekhiwiya, club qatariota.
Anche l’Algeria ha vinto una Coppa d’Africa: è successo nel 1990, edizione casalinga e vittoria in finale contro la Nigeria (1-0). In quel periodo l’Algeria era anche riuscita a qualificarsi due volte ai Mondiali (1982, quando sfiorò la clamorosa qualificazione al secondo turno ma fu fatta fuori da un probabile “biscotto” tra Germania Ovest e Austria, e 1986) e in Coppa d’Africa ha ottenuto un secondo posto nel 1980 e due bronzi (1984 e 1988). Non si può non citare Rabah Madjer, passato alla storia come il Tacco di Allah per il gol nella finale di Coppa dei Campioni del 1987 (quando giocava nel Porto): è lui l’artefice dei maggiori successi della nazionale algerina, che ha anche allenato in tre diversi momenti. Nel periodo odierno invece le soddisfazioni sono poche: l’ultima qualificazione alla Coppa d’Africa prima di questa era arrivata nel 2010 (in Angola), edizione chiusa con il quarto posto. In mezzo però tante delusioni e uscite già in qualificazione. Nella squadra di oggi c’è un “italiano”: Djamel Mesbah (terzino sinistro del Milan). Non convocato per infortunio Mehdi Benatia (Udinese), bisogna fare attenzione a Ghoulam, attaccante del St. Etienne; a Sofiane Feghouli, centrocampista del Valencia con il vizio del gol; a Ryad Boudebouz, 2enne cresciuto nel Sochaux con il quale ha sempre giocato; e a Foued Kadir, una vita in Francia e appena passato al Marsiglia dal Valenciennes. L’allenatore è Vahid Halilhodzic, bosniaco che ha assunto l’incarico nel 2011; tra i suoi precedenti anche la nazionale della Costa d’Avorio, prima ancora Paris Saint Germain (una Coppa di Francia), Lille, Rennes e Trabzonspor, l’ultimo incarico prima delle Volpi del Deserto (soprannome dell’Algeria) la Dinamo Zagabria.Da giocatore ha vinto due Coppe di Jugoslavia con il Velez Mostar e un campionato francese con il Nantes.
Sarà una partita tesa: i derby non sfuggono a questa caratteristica. Come detto c’è molta rivalità tra le due squadre e la posta in palio è alta. Nel gruppo D sono comprese anche la favoritissima Costa d’Avorio e una potenziale sorpresa come il Togo; il passaggio del turno non è per niente scontato, dunque vincere stasera potrebbe essere un passo avanti decisivo. Ad ogni modo staremo a vedere come finirà, la parola passa ora al campo: Tunisia-Algeria sta per cominciare…
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