Questa sera si gioca RD Congo-Mali, partita valida per la terza giornata del gruppo B della Coppa d’Africa 2013 e decisiva per la qualificazione ai quarti di finale della massima competizione calcistica africana. La partita sarà ospitata dallo stadio Moses Mabhida di Durban, importante porto che sorge sulla costa meridionale del Sudafrica, Paese organizzatore della manifestazione: lo stadio ha già ospitato ben sette partite dei Mondiali 2010, compresi un ottavo e una semifinale. Tornando alla situazione del gruppo, il Congo – che è espressione calcistica di quello che in precedenza era noto come Congo Belga oppure come Zaire ed è uno dei paesi più estesi dell’Africa – è terzo in classifica con 2 punti, mentre il Mali – che sta vivendo giorni molto difficili per le tristi vicende extra-calcistiche che lo hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale – è secondo con 3 punti. I numeri dimostrano che tutto è ancora possibile: naturalmente tra le due squadre è favorito il Mali, che può contare su due risultati per rimanere davanti agli avversari, pur tenendo conto anche del fatto che è pure possibile un arrivo di tre squadre a pari punti a quota 4 se nell’altra partita dovesse vincere il Niger sul Ghana (difficile, in verità). Insomma, un girone davvero incerto, la certezza è una sola: chi vince passa il turno. Dunque speriamo che questa situazione spinga le due squadre a dare il massimo per ottenere i tre punti e con essi il passaggio ai quarti di finale.
La storia calcistica del Congo vanta alcune soddisfazioni, ma globalmente non è memorabile: certamente da ricordare è la partecipazione ai Mondiali di Germania 1974, che fu la prima in assoluto per una formazione dell’Africa subsahariana, ma l’allora Zaire fece una brutta figura perdendo tutte e tre le partite senza segnare nemmeno un gol e subendo un umiliante 9-0 dalla Jugoslavia. Da allora il Congo non è più riuscito ad arrivare alla fase finale di un Mondiale. In Coppa d’Africa il bilancio storico dello Zaire-Congo è simile: un momento di gloria tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta che portò a ben due successi, nel 1968 e poi proprio nel 1974, oltre al quarto posto nel 1972, ma da allora poche soddisfazioni, con il terzo posto del 1998 e qualche qualificazione per i quarti di finale come migliori risultati. Nel 2006 il presidente della Repubblica Joseph Kabila decise di adottare un nuovo emblema nazionale, passando da quello in cui era ritratto un leone a quello odierno in cui appare un leopardo. Questo ha comportato anche un cambiamento del soprannome della Nazionale di calcio, che ora è nota appunto con il soprannome di “Leopardi”. Il calciatore di spicco della rosa attuale è certamente Dieumerci Mbokani, attaccante che milita nell’Anderlecht e che ha affrontato il Milan in questa edizione della Champions League.
Per il Mali invece la storia della nazionale di calcio è ancora più sofferta: fino al 2000 non aveva mai nemmeno partecipato alle qualificazioni per i Mondiali, o meglio si era ritirato nelle tre occasioni in cui si era iscritto. Dal 2002 partecipa regolarmente, ma non è mai riuscito a qualificarsi. Per quanto riguarda invece la Coppa d’Africa, bisogna citare un’isolata finale raggiunta nel 1972 e persa contro il Congo-Brazzaville (non lo Zaire), in quella che però rimase l’unica partecipazione alla fase finale fino al 1994. Da allora sono arrivate sette partecipazioni (compresa l’attuale) con due quarti posti nel 2002 e nel 2004 e il terzo posto dell’anno scorso, che conferma la crescita del calcio maliano. Sono in effetti non pochi i giocatori del Mali che giocano a buoni livelli nel calcio che conta: tra di loro spiccano l’ex juventino Sissoko, oggi al Psg, e Seydou Keita, che in questa stagione si è trasferito in Cina ma ha vissuto tutta l’epopea del Barcellona di Guardiola. Ora però è giunto il momento di passare la linea al campo: Repubblica Democratica del Congo-Mali sta per cominciare…
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