Missione compiuta per la Fiorentina, che pur senza gli squalificati Aquilani e Cuadrado (e l’infortunato Rossi, senza contare Gomez) supera il Chievo ed accede ai quarti di finale della Coppa Italia. Al Franchi finisce 2-0 ed è tutto nel primo tempo: Joaquin al 29′ e il giovane Ante Rebic nel recupero (46′) bastano ed avanzano per il pass al turno successivo. Mentre il Chievo saluta la Coppa i viola attendono di conoscere la prossima sfidante: uscirà dal Catania-Siena del prossimo 15 gennaio, in ogni caso nulla di impossibile. Non ci sarà Ambrosini, espulso nella ripresa così come il clivense Sardo (somma d’ammonizioni per entrambi).
Match lievemente frizzante come alcune acque che si trovano al supermarket. Lunghi sorsi di normalità calcistica intervallati da qualche sprazzo più effervescente ed alcuni fuori programma (tra cui le due espulsioni nella ripresa). La Fiorentina ha meritato il successo ma il Chievo ha opposto una resistenza organizzata, generando un confronto perlopiù aperto.
Montella ha proposto il modulo 4-3-3 con tridente di scorta Joaquin-Rebic-Wolski. La partita ha confermato come la Fiorentina sia squadra con mentalità e meccanismi di gioco oliati, a prescindere dagli interpreti. Più che le risposte dei singoli (astuto Rebic, da rivedere Wolski) contano quelle del complessivo che ha approcciato bene la partita, concedendo pochi spazi al Chievo, e raggiunto l’obiettivo di giornata.
Corini ha impostato bene la partita coprendo la trequarti ed organizzando contropiedi rapidi; la squadra si è però sfilacciata abbastanza in fretta concedendo a Joaquin un gol evitabile, pur se maturato in momentanea inferiorità numerica (Pamic era a bordo campo per medicazioni al volto). Nella ripresa dentro Thereau e passaggio al 3-5-1-1 (dall’iniziale 4-3-3): modifiche infruttifere e vanificate dall’espulsione di Sardo, che ha riportato la squadra ad un 4-4-1 più accorto. Resta l’impressione che il Chievo debba sviluppare di più il gioco sulle fasce, come alle sue origini, per rendere al meglio.
Ammonizioni giuste così come le espulsioni: accompagna bene un match non complicato ma nervosetto in alcuni frangenti.
Il primo tempo di Fiorentina-Chievo si conclude sul punteggio di 2-0 per i viola padroni di casa. La viola ha giocato complessivamente meglio anche se il doppio vantaggio non rende merito alla buona organizzazione del Chievo, che non ha creato grossi pericoli ma nemmeno demeritato troppo a livello generale. Il primo tiro è di Mati Fernandez (voto 6) da fuori area, e termina ampiamente alto nonostante la buona potenza. Dopo un paio di cross insidiosi da parte di Estigarribia (voto 6), al 20′ è ancora il cileno della Fiorentina a rendersi protagonista: la sua percussione in area arma il destro di Joaquin (voto 6,5), che però esce debole dal limite. Sul ribaltamento di fronte Paloschi (voto 6) entra in area dalla sinistra, evita Roncaglia e scarica il destro sul primo palo: bravo Neto (voto 6,5) nella respinta bassa in corner. Al 23′ angolo per la viola: sul cross da sinistra Silvestri (voto 5,5) esce bene ma perde la palla, per sua fortuna Dainelli (voto 6,5) è pronto a spazzare. Al 29′ il vantaggio dei padroni di casa: cross arretrato di Wolski (voto 5,5) dal lato mancino, Joaquin si trova al limite dell’area in posizione centrale e riesce ad impattare di prima intenzione col sinistro, trafiggendo Silvestri a pelo d’erba. Al 45′ ci prova un ottimo Roncaglia: bomba da fuori e Silvestri oppone i pugni tuffandosi sulla sinistra. Nell’unico minuto di recupero il raddoppio: punizione di Borja Valero (voto 6) dal limite, traversa piena e sulla respinta Rebic (voto 6,5) riesce ad elevarsi e ad insaccare di testa. Da segnalare che al 40′ il Chievo ha dovuto sostituire il terzino sinistro Pamic, infastidito da problemi al naso (copiosa perdita di sangue), con il parirurolo Dramè. Migliore in campo Fiorentina: Roncaglia voto 7 Grintoso in difesa, prova a spingersi in attacco per duellare con Joaquin Peggiore in campo Fiorentina: Wolski voto 5,5 entra nell’azione del primo gol fornendo quello che di fatto è l’assist, ma lascia l’impressione di poter essere più costante Migliore in campo Chievo: Dainelli voto 6,5 Marca bene Rebic, che sfugge un pò a tutti in occasione del gol, e comanda la difesa con buona autorità Peggiore in campo Chievo: Sardo voto 5 Una bella chiusura a metà frazione, ma globalmente non riesce minimamente ad attaccare
Fiorentina
Pronto nelle uscite alte e sulle due-tre chiamate del Chievo.
Grinta ma anche un dolce stil novo in un paio di disimpegni, arriva anche alla bordata da fuori.
Mai in reale difficoltà, Paloschi si spegne in fretta.
Vedi Rodriguez: prestazione solida, in autonomia dall’81’VECINO 6 Terzino destro per necessità: dieci minuti di adattamento.
La sinistra non è la sua parte ma a correre ci riesce lo stesso: trova più volta il fondo ed affonda Sardo.
Poche chicche ma profumate, tipo il destro che bacia l’incrocio nella ripresa.
Macchia una prova diligente con un rosso ingenuo.
Non trascende ma un gol è figlio suo: punizione sulla traversa che ispira Rebic.
Un diesel: si accende dopo un pò ma lascia un segno profondo a lungo andare. Gol compreso ovviamente.
Rapace più che raffinato: alla prima palla buona in area fa centro. Potrà tornare utile dal 64’MATOS 6 Un paio di belle accelerazioni, per confermare d’essere sul pezzo.
C’è lui alla fonte del vantaggio, ma resta l’unico guizzo degno di nota: può fare di più dal 69’PIZARRO 6 Partecipa all’amministrazione controllata del vantaggio.
All.MONTELLA 6,5 Il cambio fronte non influisce sulla mentalità dei suoi: segnali positivi.
(Carlo Necchi)
Chievo
Il tiro di Joaquin è piazzato ma non sembra imparabile; un brivido in uscita (palla persa).
Giornata no: non riesce a spingere e si fa espellere.
Il suo lo fa (marcatura e qualche chiusura), sui gol le disattenzioni sono collettive.
In difficoltà fisica e tecnica, si innervosice e perde lucidità.
Gioca nemmeno un tempo per problemi al naso: non entusiasma dal 40’DRAME’ 5,5 Non riesce ad alzarsi a sufficienza per aiutare la fase offensiva.
Capitano di serata, offre tanta grinta ed è dinamico ma non riesce a trascinare (non una colpa esclusiva).
Alle volte un pò troppo basso, però ha idee e prova a tradurle. Sfiora il gol nel finale.
Tanto movimento ma meno giocate utili rispetto ai suoi standard, causa la punizione dell’1-0.
Ha un sussulto ma non è fortunato: si perde palla al piede dal 53’THEREAU 6 Prova a fare reparto da solo ma è poco assistito.
Inizia con le bollicine ma dopo aver sfiorato il gol appassisce dal 71’FREY 6 Dentro a giochi fatti, prova due tiri-cross.
Vivace in capo e coda, in mezzo una lunga pausa tecnica.
All.CORINI 5,5 Squadra organizzata ma un pò a corto di alternative.
(Carlo Necchi)