Il sogno di Sara Errani e Roberta Vinci – diventare la prima coppia femminile tutta italiana a vincere uno Slam di doppio – svanisce dopo 2 ore e 18’ di una finale strana, con tanti cambi di stati d’animo e punteggi, molti errori e qualche delizia. Le nuove regine sono le russe Kuznetsova e Zvonareva, che aggiungono questa piccola perla a una carriera da grandissime singolariste (la prima ha vinto Parigi e Us Open, l’altra è stata numero due nel 2010); insomma, il livello delle avversarie era fuori discussione. Resta l’unico rimpianto dell’iscrizione delle russe, avvenuta all’ultimo momento, a poche ore dal primo match. Il punteggio di questa finale è stato di 5-7 6-4 6-3.
La partita per quattro giochi segue i servizi, poi le azzurre strappano il servizio alla Kuznetsova, molto svagata, e salgono 3-2. Da lì inizia una serie a dir poco incredibile di break, ben sei, che testimoniano della tensione in campo: Errani e Zvonareva sono più centrate delle compagne, che invece sbagliano anche palle facili. Sara spiega così queste stranezze alla fine dell’incontro: “Un po’ è la scarsa abitudine a un campo così grande, all’inizio non avevamo l’occhio e poi le palle erano molto lente”. Si vedono tanti pallonetti, scambi da fondo e anche molti errori di posizione. Sul 6-5, però, la Vinci tiene benissimo il game e le azzurre conquistano il primo set. Nel secondo, Sara e Roberta si procurano una palla break sul 2-2 servizio Zvonareva ma non la sfruttano, poi la Kuznetsova entra in partita e in pratica gioca una sorta di singolare contro due avversarie: sono suoi i tre colpi vincenti che costano il servizio alla Errani per il 5-3 russo; ma la Zvonareva riperde la battuta quando serve per il set. Regalo non sfruttato, perché sulla pressione di una “Sveta” scatenata la Vinci concede il break del 6-4. Questa è probabilmente la svolta del match. La coppia dell’Est decide di giocarsela praticamente da fondo campo, spingendo sul servizio e nei colpi di rimbalzo sfruttando la maggior potenza delle due russe. La tattica paga subito con il break alla Errani per il 2-0, poi nessuna delle giocatrici cede più la battuta fino al 5-3, quando la Kuznetsova si presenta a servire per il match. E in quel game si concentrano tutte le emozioni che non si erano viste per più di due ore.
Tra volée, grandi risposte, smash e passanti dentro o fuori di un niente, le nostre si procurano cinque palle break per rientrare nella sfida e d’altro canto annullano pure due match point, fino a che al terzo Kuznetsova sfonda con il servizio e Zvonareva chiude con la schiacciata che vale il titolo. “Abbiamo avuto le nostre occasioni – sorride a denti stretti la Errani – forse avremmo dovuto metterci un po’ di coraggio in più e non ragionare da singolariste, però abbiamo ancora tanto margine di crescita e per me restano comunque due settimane eccezionali”. Anche la Vinci – ancora in corso con Bracciali nel doppio misto – è soddisfatta: “Certo, c’è un po’ di rammarico quando perdi così, però loro sono state brave. E noi abbiamo disputato un grandissimo torneo”. Poi indicano l’obiettivo stagionale: “Riprovare a vincere uno Slam e poi l’Olimpiade”. Errani e Vinci sono comunque entrate nella storia del tennis azzurro, diventando la prima coppia azzurra femminile a qualificarsi per la finale di uno slam; e gli ultimi uomini erano stati Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, protagonisti dell’ultimo atto del Roland Garros del 1959.
(Mauro Mantegazza)