Stasera allo stadio Olimpico di Roma si svolgerà l’edizione 2012 del Golden Gala di atletica. Usain Bolt, il velocista più forte del mondo, sarà l’attrazione principale di questo importante meeting e attirerà il grande pubblico per questa serata stupenda di atletica leggera. Bolt sarà anche l’uomo simbolo dei Giochi Olimpici di Londra 2012, cercato da tutti, appassionati e non di atletica. Bolt non sarà però l’unico atleta di grande nome presente a questo Golden Gala 2012. Saranno presenti tanti personaggi famosi e vincenti dell’atletica, in tante specialità diverse. Per parlare del Golden Gala 2012 abbiamo sentito Franco Bragagna, telecronista Rai dell’atletica e grande esperto di questo sport. Eccolo in questa intervista per ilsussidiario.net.
Come giudica questa edizione del Golden Gala?
Molto interessante, un’edizione veramente bella da seguire fino in fondo.
Sarà un meeting già attendibile per le Olimpiadi di Londra?
Diciamo abbastanza attendibile. Penso però che gli atleti non siano ancora pronti per le Olimpiadi e i tempi inevitabilmente potrebbero risentirne.
La gara sui 100 sembra la più bella, con Bolt, Powell e Lemaitre…
In effetti è molto bella, ci sono quasi tutti i velocisti migliori del mondo. Vedremo se Bolt tirerà fuori una prestazione migliore di Ostrava, dove è andato decisamente male. Si può dire che l’atleta giamaicano sarà l’attrazione di questo Golden Gala, con tanta gente che verrà per vedere la sua performance.
Sarà anche il personaggio simbolo dei prossimi giochi olimpici?
Sicuramente sarà l’atleta più ricercato, quello da cui si aspetterà di più, ma non è più così invincibile. Gli anni passano anche per lui. A Londra dovrà stare attento al suo connazionale Blake, che a Roma non sarà presente.
Meglio perdere con gli americani che con un giamaicano per Bolt a Londra?
No, credo che Bolt innanzitutto voglia vincere a tutti i costi. Poi se dovesse perdere preferirebbe farlo con Blake, con cui tra l’altro si allena, o con un suo connazionale o almeno con un caraibico. I velocisti giamaicani infatti sentono molto la rivalità con gli americani, hanno una forte identità nazionale.
Per i bianchi c’è speranza?
Adesso è ancora più difficile che un velocista bianco possa competere con un velocista di pelle nera. Il divario è aumentato e dai Caraibi vengono tanti campioni della velocità.
Tornando al Golden Gala, anche la gara del salto in alto vedrà protagonisti di grande valore…
Una bella gara anche questa, bisogna ammetterlo. Spicca la presenza dell’atleta del Qatar Barshim, giovane ma molto forte. Un atleta figlio di una famiglia sudanese, ma cresciuto in Qatar, a differenza di altri campioni naturalizzati da questo paese.
Nel mezzofondo la gara migliore saranno i 5000 femminili?
Credo che sia la keniana Cheruyot l’atleta che abbia le maggiori possibilità di imporsi in questa gara.
Nel salto con l’asta bella sfida tra l’olimpionico australiano Steve Hooker e il francese Renaud Lavillanie, e ci saranno pure Giuseppe Gibilisco e Claudio Michel Stecchi…
Lavillanie è un atleta che riesce ad andare in forma abbastanza presto e a mantenerla per tutta la stagione. Lui ha decisamente qualcosa in più rispetto agli altri atleti, naturalmente anche gli azzurri: Gibilisco non è più ai livelli di un tempo.
Dagli 800 femminili cosa possiamo attenderci?
La Jelimo aveva fatto benissimo a Pechino. Ora è tornata ad altissimi livelli, un gradino sopra tutte le altre atleti partecipanti a questi 800 metri.
Tra gli italiani chi possiamo aspettarci tra i protagonisti a Roma?
Simona La Mantia è all’inizio della sua stagione e certo non è facile ipotizzare cosa potrà fare qui al Golden Gala. Potrebbero fare bene atleti come Emanuele Abate, Valeria Straneo e Daniele Meucci.
Quali atleti azzurri vede invece in grado di poter competere al meglio in vista delle Olimpiadi di Londra?
Alex Schwazer ha tutte le possibilità di vincere nelle due gare di marcia. Per Andrew Howe le Olimpiadi giungono troppo presto dopo il bruttissimo infortunio e quindi difficilmente potrà andare a medaglia nel salto in lungo. Antonietta Di Martino potrebbe essere in grado di stupirci ancora una volta nel salto in altro. Lei è un modello per l’atletica italiana, una che non si arrende mai, una guerriera, che riesce sempre a competere a livelli altissimi.
(Franco Vittadini)