Sono scattati ieri ad Omaha (Nebraska) i Campionati Nazionali Usa di nuoto, validi come Trials di qualificazione alle ormai prossime Olimpiadi di Londra 2012, e la prima notizia di rilievo arriva dai 400 misti, gara in cui Ryan Lochte ha battuto Michael Phelps, anche se ovviamente la qualificazione per i Giochi è ampiamente cosa fatta per entrambi.
La rivalità tra i due campioni americani è però probabilmente la più grande nel panorama del nuoto attuale, ed ogni scontro diretto tra Phelps e Lochte dunque fa notizia, in particolare se a perdere è il primo, fenomeno indiscusso di ben due Olimpiadi (sei ori e due bronzi ad Atene 2004, addirittura otto ori in altrettante gare a Pechino 2008, meglio addirittura di Spitz nel 1972 e con 14 ori ha un bottino che molte intere Nazioni invidiano), che ha distrutto tutti i record possibili ed immaginabili oltre ad aver vinto tutto in ogni competizione. Però dopo il 2008 Michael ha iniziato – comprensibilmente – a pensare anche ad altro che non sia il nuoto, e questo ha iniziato a causargli qualche incidente di percorso, in particolare contro Ryan Lochte, il numero 2 che ambisce a diventare numero 1, e il cui palmares è in ogni caso già ottimo. In particolare Lochte si è messo a dominare i 400 misti con gli ori mondiali di Roma 2009 e Shanghai 2011, specialità che fino al 2008 era regno indiscusso di Phelps ma che Michael aveva abbandonato dopo l’oro di Pechino. Ora Phelps è tornato a cimentarsi anche in questa disciplina in vista di Londra, e il loro duello (anche sulla distanza più breve, i 200 misti) è attesissimo. Una sfida fortemente voluta da Phelps, che avrebbe potuto continuare a dedicarsi solo alle gare più brevi della farfalla e dello stile libero, e invece vuole provare a riconquistare anche il suo ex “regno”. Il verdetto dei Trials di Omaha dice che Lochte è in vantaggio, ma con un margine non impossibile da recuperare per Phelps.
Lochte ha vinto in 4’07″06, di gran lunga il miglior tempo stagionale (che era il 4’10″26 del giapponese Hagino), Phelps gli è rimasto dietro di 83 centesimi (4’07”89) ma è riuscito a superare Tyler Clary, il “terzo incomodo”, medagliato mondiale, capace per 200 metri di mettere paura anche a Lochte per poi pagare lo sforzo nei cento metri a stile libero. Phelps non drammatizza, Lochte invece è soddisfatto per avere ribadito la propria superiorità sul leggendario avversario.
Oggi Phelps e Lochte si ritroveranno ancora a distanza nei 200 stile libero, gara che serve pure per stabilire la composizione della staffetta 4×200 sl olimpica. Un altro duello da non perdere. In chiusura un accenno alla semifinale dei 100 rana, perchè ci interessa molto dato che è la gara di Fabio Scozzoli: qui dunque va registrato il 59”71 del 30enne Brendan Hansen: un tempo da tenere in grande considerazione in chiave olimpica.