Alle 16,50 comincerà Italia–Croazia, la finale per l’oro olimpico della pallanuoto maschile. Il destino ha messo di fronte l’Italia a Ratko Rudic, ovvero l’ultimo allenatore a portarci alla vittoria delle Olimpiadi, a Barcellona esattamente vent’anni fa. Di quella nazionale, che per prima si guadagnò il soprannome di “Settebello”, Sandro Campagna era giocatore: oggi dovrà battere il suo vecchio maestro per prendersi l’oro. Sarebbe un’impresa fantastica, ma in realtà possibile dopo le vittorie ottenute contro Ungheria e Serbia, considerate le due nazionali più forti di questo torneo. Certo, la Croazia nel girone eliminatorio ci diede un 11-6 tremendo, ma l’Italia ha saputo svoltare proprio dopo quella batosta e adesso sembra avere la fiducia nei propri mezzi e una forza mentale straordinaria. E così andiamoci a giocare questo titolo olimpico, che per noi sarebbe il quarto e ci consentirebbe di entrare nella storia di questo sport. Per un’opinione su Italia-Croazia abbiamo contattato Pierluigi Formiconi, allenatore del Setterosa che fu campione olimpico ad Atene 2004. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Italia–Croazia: che partità sarà? Combattuta, da giocare ai massimi livelli, contro una nazionale che è tra quelle più forti insieme a Ungheria e Serbia.
Nella fase a gironi ci hanno dato un 11- 6 piuttosto netto… Non conta niente, adesso si ricomincia da capo e possiamo fare una grande partita: dobbiamo andare in vasca convinti dei nostri mezzi, ma d’altronde con un allenatore come Sandro Campagna tutto questo è possibile.
Come dovremo giocare per vincere? Come sappiamo fare, come Campagna ha saputo insegnare a questi giocatori. Le prestazioni contro Ungheria e Serbia sono frutto proprio di quegli automatismi che Campagna ha insegnato in questi anni.
In particolare, che meriti darebbe a Campagna? Lui è maestro di tattica, sa che nella pallanuoto niente nasce per caso e ha portato questa mentalità alla nostra nazionale. Devo dire che Campagna è un allenatore che apprezzo sempre di più.
Cosa dovremo temere della Croazia? Loro fisicamente sono fortissimi, sono una nazionale validissima: non a caso, sono arrivati fino in fondo. Noi non dovremo però temerla, dovremo giocare come sappiamo fare e superarla soprattutto sul piano tattico.
Su quali giocatori dovremo puntare? Innanzitutto su Tempesti: è il miglior portiere del mondo. Poi tutti i giocatori potranno essere decisivi, nelle loro individualità. Quello che fa piacere è vedere che questa è una nazionale unita, dove si vede la forza del gruppo.
Nel 1992 fu proprio l’attuale allenatore della Croazia Ratko Rudic a portarci al titolo olimpico: cosa significa affrontarlo vent’anni dopo per l’oro?
Vuol dire che sarà una soddisfazione ancora maggiore per Campagna, che di quella squadra faceva parte, battere il suo maestro…
Il suo pronostico? Ce la possiamo giocare, i ragazzi sono carichi, si respira tanta tensione, tanta attesa prima di questa finale. Penso che potremmo vincere l’oro. Sarebbe un modo per dimenticare le delusioni del nuoto.
Lei che ha vinto l’oro ad Atene sa cosa vuol dire questa tnsione pre-gara… Sì, e infatti mi sembra di rivivere la vigilia del 2004 quando vincemmo l’oro olimpico col Setterosa. Se vinceremo con la Croazia, sarà l’oro più bello di queste Olimpiadi.
(Franco Vittadini)